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pittore e scenografo italiano (1930-2021) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Attilio Colonnello (Milano, 9 novembre 1930[1] – Milano, 12 agosto 2021[2]) è stato un pittore e scenografo italiano, attivo nel settore dell'opera.
Colonnello studia architettura al Politecnico di Milano sotto la guida di Gio Ponti, Ernesto Rogers e Giulio Minoletti.[3]
In giovane età, Colonnello si interessò all'arte grazie ai suoi rapporti con colleghi intellettuali come il pittore Filippo de Pisis e lo scrittore Giovanni Comisso.[3]
Nella sua fase giovanile si dedica all'arredamento, collaborando con varie riviste di architettura, e firma numerosi articoli di critica scenografica con quotidiani nazionali.[4]
Nel 1955 Colonnello progettò la residenza Rota a Milano, che si caratterizzò per un ambiente geometrico elegante, moderno, per i contorni aerodinamici, per il forte impatto visivo, adatto ad ospitare una collezione d'arte.[3]
La sua carriera di scenografo si avvia nel 1956 con La traviata rappresentata al Maggio Musicale Fiorentino e prosegue l'anno seguente con la cura delle scene e dei costumi del Mefistofele di Arrigo Boito rappresentato alla Scala per la regia di Pavlova.[4]
Sempre nello stesso anno collabora per L'Orfeo di Claudio Monteverdi e nel 1958 per Francesca da Rimini allestita alla Scala.
Nel 1961 lavora per Il mercante di Venezia di Castelnuovo Tedesco e per La donna del lago al Maggio Musicale Fiorentino.
Le sue collaborazioni non si limitano a produzioni in Italia, ma già nel 1962 debutta sul suolo statunitense, al Dallas Civic Opera con la produzione dell'Otello di Giuseppe Verdi.[4] Due anni dopo lavora per la prima volta al Metropolitan Opera per la Lucia di Lammermoor, dove ritornerà più volte per allestimenti di opere fra le quali Luisa Miller (1968) e Il trovatore (1969).[5]
Dal 1962 Colonnello lavora frequentemente come direttore di scena al Teatro di San Carlo di Napoli, per il quale realizza Il barone avaro, Sansone e Dalila (1970), Carmen (1975).
Colonnello ha allestito vari spettacoli all'Arena di Verona, cominciando dal Nabucco nel 1962, continuando nel 1964 con la regia della Cavalleria rusticana e de La bohème. Sempre a Verona lavora alla produzione del Mefistofele per la regia di Herbert Graf, al Rigoletto (1966), a La forza del destino (1967), all'Aida (1968) e a Un ballo in maschera (1972).[4] e recente ha allestito l'ultimo suo lavoro una splendida Aida per il Mythos Opera Festival al Teatro Greco di Taormina nel 2019.
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