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Divisioni amministrative della Germania nazista
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Le divisioni amministrative della Germania nazista determinarono l'organizzazione amministrativa della Germania nazista.
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Storia

Subito dopo la soppressione dei Länder della Repubblica di Weimar nel 1934, i gaue (gau al singolare) erano de facto le divisioni amministrative della Germania nazista.
I Gaue nazisti furono istituiti nel 1926 come distretti amministrati dal partito nazista[1]. Ogni Gau aveva un leader amministrativo, il Gauleiter (in lingua italiana: il capo Gau). Anche se i Länder e le provincie prussiane continuarono a esistere anche dopo il decreto dei pieni poteri del 1933, la loro amministrazione fu ridotta nel Gleichschaltung a un rudimentale distretto strettamente legato al rispettivo Gau nazista. In totale la Germania era divisa in 32 Gaue nel 1934 e in 42 Gaue nel 1945[2].
Le regioni occupate nel 1938 (l'Austria e i Sudeti) e nel 1939 (il territorio di Memel in Lituania), così come le aree conquistate durante il corso della seconda guerra mondiale, furono incorporati in Gaue già esistenti oppure organizzati in Reichsgaue. Negli stessi il Gauleiter effettuava anche la posizione di Reichsstatthalter.
I Gaue vennero ufficialmente aboliti nel 1945, anno in cui la Germania perse la seconda guerra mondiale.
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Gaue, Reichsgaue e Länder
Riepilogo
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I Gaue stabiliti nel 1934
Di seguito è possibile trovare i gaue originari stabiliti nel 1934. Fra questi non sono inclusi le provincie austriache e polacche che verranno annesse dopo.
I Gaue stabiliti fra il 1938 e il 1939
Dopo l'Anschluss e l'occupazione dei Sudeti furono creati nuovi Reichsgaue.
I Reichsgaue stabiliti nella Seconda guerra mondiale
I Reichsgaue nacquero nel tentativo di far coincidere le divisioni amministrative con i distretti territoriali del partito nazista. La riorganizzazione venne però frenata da rivalità interne, e in definitiva interessò principalmente i territori annessi: territori polacchi (come la Città Libera di Danzica, ora facente parte del Reichsgau di Danzig-Westpreußen) e alcuni territori del Belgio, che vennero de jure annessi alla Germania. L'Alsazia e la Lorena così come il Lussemburgo vennero annessi ai Reichsgaue circostanti.
De jure
De facto
Gli Auslandsgaue
Vi è stato un Gau extraterritoriale chiamato Auslandsorganisation (Organizzazione per l'estero) che corrispondeva ai membri del partito all'estero. La sua sede era a Berlino. Era considerato come il quarantatreesimo Gau della Germania nazista.
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Le zone d'operazioni
Riepilogo
Prospettiva
Dopo il termine della dittatura di Benito Mussolini il governo italiano iniziò in segreto a trattare con gli Alleati discutendo su una possibile entrata dell'Italia nel campo alleato. Per rappresaglia i nazisti occuparono gran parte dell'Italia settentrionale, liberarono Mussolini dal Gran Sasso e lo fecero diventare un capo fantoccio di un nuovo stato fascista però occupato dalle truppe tedesche. Mentre le aree ancora controllate da Mussolini appartenevano alla Repubblica Sociale Italiana, molte regioni del Nord Italia ubicate tra la Svizzera e l'Adriatico vennero organizzate in zone d'Operazioni (in tedesco Operationszonen). Tali territori vennero formalmente annesse alla Germania nazista e incluse nel Gau circostante. Le zone d'operazioni erano due:
In un ordine dell'OKW del 1943, Hitler decreta la creazione di ulteriori zone d'operazioni in Nord Italia. A differenza delle altre due zone d'operazioni, questa non fu effettivamente realizzata, ma venne occupata militarmente.
Le zone d'operazioni proposte ma mai realizzate erano due:
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Governatorato Generale


Nelle zone polacche che non vennero annesse direttamente al Reich fu istituita un'amministrazione denominata Governatorato Generale[4]. Anche se la regione era al di fuori dei confini del Reich, il Governatorato Generale venne considerato dalle autorità naziste come una regione "autonoma" (vale a dire non direttamente subordinata al governo di Berlino)[5]. Il Governatorato è stato diviso in quattro distrikten (distretti):
Dopo l'invasione dell'Unione Sovietica nel 1941 venne creato un nuovo distretto, il Distretto della Galizia[6], formato dalla regione asburgica della Galizia.
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Protettorato di Boemia e Moravia
Gli accordi presi nella conferenza di Monaco concessero alla Germania il controllo su gran parte della Cecoslovacchia; il resto è stato subordinato al governo tedesco nel marzo del 1939. Mentre la Slovacchia divenne uno stato satellite della Germania, i territori rimanenti vennero inglobati nel Protettorato di Boemia e Moravia (il quale era sotto dominio tedesco).
Sono esistite due amministrazioni all'interno del protettorato. La prima consisteva in due Länder, Boemia e Moravia, che venivano a loro volta suddivisi in unità più piccole.
La seconda, quella messa in atto dai nazisti, unì i territori del Protettorato ai Gau circostanti, quali Sudeti, Bayreuth, Alto Danubio e Basso Danubio.
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Piani per il futuro
Riepilogo
Prospettiva
Il governo nazista ha apertamente perseguito un aggressivo espansionismo, con l'intenzione di estendere ulteriormente il già ampio stato tedesco. In previsione di ulteriori allargamenti territoriali, furono progettati alcuni nuovi distretti. Erano destinate soprattutto due espansioni:
Annessioni dei territori nell'Europa dell'Est
Per poter espandere lo spazio vitale della Germania, le popolazioni slave dell'Europa dell'Est dovevano essere eliminate tramite processi di sterminio, espulsione, approvvigionamenti di alimenti (che lasciava morire di fame gran parte della popolazione slava) e schiavismo che avrebbero effettivamente germanizzato questi territori a lungo termine[7]. Le autorità naziste avevano pianificato che la colonizzazione della popolazione tedesca che viveva nell'Europa orientale sarebbe dovuta procedere più intensivamente nelle tre cosiddette Siedlungsmarken ossia l'Ingria, l'area attorno ai fiumi Narew e Nemunas e l'Ucraina meridionale (dove era inclusa anche la Crimea)[8]. Questi territori dovevano essere organizzati in un nuovo Gau, chiamato Gothengau (Gau dei Goti), in onore ai goti di Crimea che vi sono stabiliti nell'area. Inoltre, se l'espansione del Reich nell'Europa orientale avesse avuto luogo, vi sarebbero stati due nuovi territori: Peipusland (con un riferimento al Lago dei Ciudi, chiamato anche Lago Peipus), che corrispondeva all'attuale Estonia, e Dünaland (con un riferimento al fiume Daugava, il cui nome tedesco corrisponde a Düna) che corrispondeva alla Lettonia[9].

In una conferenza del 16 luglio 1941 dove si discuteva della futura organizzazione dei territori sovietici appena conquistati Hitler menzionò che aveva intenzione non solo di conquistare le aree menzionate sopra, ma anche la regione baltica, l'area dei Tedeschi del Volga e il distretto di Baku, in Caucasia. Il 3 novembre del 1941 ha anche elaborato un possibile aspetto della germanizzazione nell'Europa dell'Est:
Inoltre si è discusso se la valle del fiume Vistola, dentro al Governatorato Generale, sarebbe dovuta diventare un singolo Gau (Vandalengau, Gau dei Vandali) oppure tre o cinque nuovi Reichsgaue. Una proposta del 1939 ha anche considerato la creazione di un nuovo Reichsgau, chiamato Beskidenland, che doveva comprendere i territori fra Cracovia e il fiume San. Nella Jugoslavia occupata dagli Alleati il nazista Sepp Janco, rappresentante degli Svevi del Danubio, sosteneva addirittura la creazione di un nuovo Gau, il Reichsgau Banat o Gau Eugenio di Savoia, che avrebbe dovuto comprendere i territori jugoslavi di Bačka, Banat, Baranya e parte della Transilvania.

La Großdeutschland e le nazioni "appartenenti" al Reich
La dottrina razziale nazista dei gruppi etnici europei classificava i nordeuropei, così come gli svizzeri, gli austriaci, gli olandesi, i fiamminghi, i danesi, gli inglesi e naturalmente anche i tedeschi come la razza superiore nordica-ariana (Herrenrasse)[11][12]. A seguito dell'annessione dell'Austria nella Grande Germania (Großdeutschland), Hitler decise di seguire la stessa politica nel futuro per tutte le altre nazioni che lui avrebbe identificato "appartenenti" al Reich[13]. Questo significa che la regione storica dei Paesi Bassi e la Scandinavia si sarebbero dovuti eventualmente unire in un Grande Reich Germanico (Großgermanisches Reich) che sarebbe diventato volta per volta sempre più grande. Se ciò fosse accaduto le nazioni (come Norvegia, Svezia o Danimarca) sarebbero divenute piccole unità amministrative, così come la Danimarca sarebbe diventata un Reichsgau Nordmark e i Paesi Bassi un Reichsgau Westland[14]. Inoltre un altro obiettivo dei nazisti era quello di ripristinare i confini occidentali della Germania con la Francia come era nel Sacro Romano Impero. Inoltre avrebbe dovuto esserci un nuovo Reichsgau, prossimo per essere annesso al Reich, che comprendeva i territori dal dipartimento di Somme al Lago Lemano. Il suo nome sarebbe stato Reichsgau Burgund e avrebbe dovuto avere Nancy (Nanzig) come capitale[15].
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Note
Voci correlate
Collegamenti esterni
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