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club calcistico italiano di Viterbo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'Unione Sportiva Viterbese 1908, meglio nota come Viterbese, è stata una società calcistica italiana con sede a Viterbo.
US Viterbese 1908 Calcio | |
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Gialloblù, Leoni, Tusci | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Giallo, blu |
Simboli | Leone |
Inno | Vorrei che fosse ogni giorno domenica... F. Meli |
Dati societari | |
Città | Viterbo |
Nazione | Italia |
Confederazione | UEFA |
Federazione | FIGC |
Fondazione | 1908 |
Rifondazione | 1931 |
Rifondazione | 2004 |
Rifondazione | 2013 |
Scioglimento | 2024 |
Stadio | Stadio Enrico Rocchi (Viterbo) (5 550 posti) |
Sito web | viterbesecastrense.it/ |
Palmarès | |
Titoli nazionali | 1 Scudetto Serie D |
Trofei nazionali | 1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro |
Si invita a seguire il modello di voce |
È erede dell'Unione Sportiva Viterbese, scomparsa nel 2004 e successivamente rifondata come A.S. Viterbo Calcio (2004-2006), A.S. Viterbese (2006-2013) e A.S. Viterbese Castrense (2012-2020).
I colori sociali sono il giallo e il blu e il simbolo è il leone, gli stessi della città di Viterbo.
La storia dell'Unione Sportiva Viterbese inizia presumibilmente nel 1908 (non ci sono fonti certe a riguardo) ma tra le attività del club non è presente il calcio, che arriva soltanto nel 1919 con la costituzione della sezione calcistica, presieduta da Igino Garbini. Il campo di gioco è il "Fulvio Tomassucci", intitolato a un locale eroe di guerra, situato presso l'odierno quartiere Paradiso e oggi completamente cancellato. Il calcio, comunque, era presente a Viterbo fin dal 1909 con attività sporadiche praticate dal Football Club Viterbo.
I primi campionati ufficiali disputati dalla Viterbese risalgono agli anni '20 con una squadra composta da molti militari. La prima stagione ufficiale è la 1923-1924, con la partecipazione al girone A della IV Divisione Lazio. La prima partita disputata dalla Viterbese nella sua storia è Manziana-Viterbese 1-1 il 18 maggio 1924 e Verga, che pareggia il vantaggio iniziale di Biraghi, mette a segno il primo gol della storia gialloblù.
Nel 1930-1931 viene inaugurato lo Stadio del Littorio, popolarmente noto come Palazzina e oggi intitolato a Enrico Rocchi, ma gli anni successivi la squadra disputa soltanto campionati minori. Una volta terminata la seconda guerra mondiale, vi è, dapprima, il problema della ricostruzione del campo di gioco andato completamente distrutto dai bombardamenti e che solo grazie ad alcuni sportivi e tifosi volontari si riuscì ad allestire; poi, quello di avere una squadra che potesse partecipare al campionato provinciale.
Nel 1945-1946 la Viterbese è ammessa al campionato di Serie C e vi rimase fino al 1948, anno in cui retrocede. In quell'annata gioca in gialloblù anche il famoso telecronista sportivo Sandro Ciotti. Gli anni successivi portano grandi risultati anche se la società è sempre alla ricerca di presidenti capaci soprattutto economicamente di garantirle il salto di qualità. I campionati si susseguono senza molti sussulti fino alla stagione 1960-1961 quando un gruppo di dirigenti decide di costituire una nuova squadra nel capoluogo. Nacque così l'A.C. Viterbo che rilevò il titolo di categoria del Montefiascone e partecipò allo stesso campionato della Viterbese (Prima Categoria) disputando così il primo derby tra biancorossi e gialloblù. La squadra biancorossa resistette soltanto due anni, per poi cedere il titolo per problemi finanziari.
Nel 1964-1965 con l'allenatore ungherese Bela Kovacs si sfiorò la promozione in Serie D, ma soltanto nel 1967 la Viterbese approdò a quella che allora era la Quarta Serie. Fu l'anno del presidente Enrico Rocchi, il quale riportò la Viterbese in Serie C ove nel primo anno i gialloblù furono inseriti nel girone meridionale e le difficoltà non furono poche.
Nel 1972-1973 ci furono le dimissioni del presidente Rocchi e la retrocessione in Serie D facendo aspettare altri due anni prima di ritrovare la Viterbese in Serie C, dove nel 1975 vinsero la concorrenza del Civitavecchia Calcio. A guidare la squadra fu confermato Persenda, il quale però non riuscì a ripetere l'exploit dell'anno precedente e quindi, i gialloblù furono costretti a ritornare tra i dilettanti per la peggiore differenza reti.
Gli anni '80 sono stati caratterizzati da continue difficoltà societarie culminate con la retrocessione nel campionato di Promozione, inferno dove la Viterbese rimase per tre anni.
Nel 1986, divenne presidente l'argentino Omar Sívori, ex fuoriclasse della Juventus e Pallone d'oro 1961.[1] Col suo arrivo, i gialloblù tornarono nel Campionato Interregionale nel 1988. Grazie ai buoni rapporti mantenuti da Sívori con la famiglia Agnelli, il 27 novembre dello stesso anno la Viterbese disputò una storica amichevole con la Juventus di Michel Platini, terminata con il risultato di 3-3, davanti a diecimila spettatori assiepati sulle tribune dell'impianto della città laziale.[2]
Nel 1991 la squadra retrocesse di nuovo e solo un ripescaggio permise alla squadra di rimanere nell'Interregionale. Il 1991-1992 sembra l'anno decisivo per il grande salto; la squadra viene affidata a Berrettini e la Viterbese, dopo un avvio stentato, ingranò la marcia e all'ultima giornata era a pari punti con Acilia e L'Aquila al primo posto in classifica. Nell'ultima giornata di campionato è di scena a Grosseto contro la squadra locale già matematicamente retrocessa, con una vittoria si andrebbe agli spareggi promozione. La gara viene disputata di fronte a tantissimi tifosi accorsi da Viterbo ma l'uno a uno finale lascia l'amaro in bocca a tutti: mai negli ultimi anni si era riusciti ad andare così vicini alla promozione in Serie C. Nella stagione successiva arrivò Angelo Deodati e la squadra ottenne un terzo posto dietro alla Maceratese e al Forlì.
Nel 1993-1994 con il Teramo vincitore del torneo, la Viterbese incontrò nel proprio girone la declassata Ternana oltre ai tradizionali e più quotati rivali.
Nel 1994-1995 dopo 18 anni la Viterbese ritornò in Serie C2 con un continuo testa a testa contro la Ternana fino alla penultima giornata, quando i rossoverdi andarono via da Viterbo con il risultato finale di 1-1. La domenica successiva a Perugia, la Viterbese, di fronte a quasi duemila tifosi gialloblù accorsi al Curi vinse 2-1 contro la Pontevecchio e fu promossa in Serie C2.[3] L'anno successivo, la Viterbese raggiunse i play-off per la Serie C1 nella gara in casa contro il Giulianova.
Nel secondo anno tra i professionisti (1996-1997) la Viterbese cominciò bene ma poi, nonostante rimanga sempre nelle zone alte della classifica, a fine campionato non raggiunse i play-off e per il terzo anno consecutivo la squadra affrontò il campionato di Serie C2; questa volta nel girone centrale. La Viterbese partì bene e fino alla 12ª giornata si trovò a combattere per il primo posto in classifica contro la SPAL. Tuttavia i gialloblù disputarono un pessimo girone di ritorno terminando il campionato a un passo dai play-off.
Nel 1997 arrivò a Viterbo il patron Luciano Gaucci il quale in pochi mesi rivoluzionò la società. Nella stagione 1998-1999, dopo poche giornate di campionato esonerò l'allenatore Iacolino chiamando al suo posto Paolo Beruatto, un avvicendamento che cambiò completamente l'andamento nel torneo: creando un gruppo molto compatto, la squadra arrivò in testa alla 14ª giornata e non lasciò più la vetta della classifica, ottenendo la promozione in Serie C1.
Gaucci, l'anno successivo, chiamò per la prima volta nella storia del calcio un allenatore donna, Carolina Morace che improvvisamente fece salire alle cronache su tutte le televisioni nazionali e internazionali la squadra gialloblù. Alla 2ª giornata la Morace in disaccordo con il presidente si dimise e al suo posto arrivò Roselli dove la permanenza a Viterbo durò solo cinque giornate venendo sostituito da Paolo Stringara. Alla 28ª giornata anche Stringara venne esonerato e arrivò Maurizio Viscidi che portò i gialloblù ai play-off incontrando l'Ascoli e venendo eliminati in semifinale per la Serie B.
Gaucci abbandonò la presidenza e venne sostituito da Gennaro Aprea, senza prospettive di un campionato di vertice. Dopo poche giornate gli allenatori Dell'Orto e Angelo Gregucci vennero esonerati e arrivò Fausto Silipo. I risultati però non arrivarono, e anche Silipo venne allontanato chiamando al suo posto Pietro Paolo Virdis. Nonostante l'avvicendamento, la squadra precipitò nelle zone basse della classifica e quando tutto ormai sembra compromesso il presidente Aprea chiamò Rosolino Puccica, il quale riuscì a evitare la retrocessione diretta arrivando ai play-out nello spareggio salvezza con la Nocerina vinto 1-0 e nel ritorno di Nocera Inferiore (1-1) con salvezza finale.
Nel 2001-2002 venne confermato Puccica, ma i gialloblù vengono descritti dai giornali coma una squadra di ragazzini, destinati alla retrocessione diretta, invece la squadra viaggia per buona parte del campionato nella zona alta della classifica.
La stagione 2002-2003 si aprì con Gennaro Aprea e si concluse con Fabrizio Capucci come presidente che con il suo arrivo incominciò un periodo positivo della squadra che tornò a giocare a calcio trascinata dal capitano Martinetti e da Vincenzo Santoruvo risalendo dal fondo classifica e raggiungendo la salvezza matematica con una domenica di anticipo.
Nel campionato 2003-2004 la Viterbese rimase in testa alla classifica per ben 15 giornate nel girone di andata, ma nel girone di ritorno gli otto pareggi ottenuti ne preclusero la vittoria finale. I play-off per la Serie B furono comunque raggiunti. Nella semifinale con l'Acireale la Viterbese vinse per 2-1 in Sicilia e per 1-0 in casa.[4] Nella finale, tuttavia, la Viterbese in casa non riuscì ad andare oltre lo 0-0 contro il Crotone e nel match di ritorno a Crotone i gialloblù subirono una sconfitta per 3-0.[5]
L'anno successivo la Viterbese non venne iscritta al campionato di Serie C1 e il presidente Capucci vendette la squadra a Greco, il quale non presentò la fideiussione per l'iscrizione. Dopo un'estate travagliata, l'Unione Sportiva Viterbese Calcio venne definitivamente estromessa dal campionato di Serie C1. Nel mese di aprile del 2005 la società venne dichiarata fallita e venne aperta un'inchiesta che portò all'arresto dell'ex presidente Fabrizio Capucci, dell'ex direttore generale Giorgio Chessari, dell'amministratore delegato Giuseppe Flenghi, in carica dal giugno al settembre del 2004, e all'emissione di una quarta ordinanza di custodia cautelare in carcere per Francesco Greco. I quattro vennero accusati di bancarotta fraudolenta ed emissione di fatture false.[6][7]
Nell'estate 2004 nacque l'Associazione Sportiva Viterbo Calcio, che grazie al lodo Petrucci venne ammesso al campionato di Serie C2 con Angelo Venanzi presidente. In panchina venne chiamato il tecnico Carlo Susini e venne formata una squadra all'ultimo momento. L'inizio sembrò positivo, ma poi cominciarono le sconfitte e i gialloblù crollarono inesorabilmente in fondo alla classifica dove nemmeno Giuseppe Galderisi riuscì a evitare i play-out. Da ricordare l'ammutinamento dei giocatori dopo l'esonero di Galderisi, in conseguenza al quale l'allenatore venne richiamato sulla panchina gialloblù. I play-out per non retrocedere in Serie D finirono con 2 vittorie dei gialloblù (3-0 e 0-1) contro il Tolentino.
La stagione 2005-2006 incominciò con il nuovo presidente Pecorelli e la panchina venne affidata a Carlo Perrone, già tecnico della berretti gialloblù. I risultati non furono entusiasmanti e già alla 4ª giornata il presidente decise di cambiare tecnico chiamando Andrea Chiappini. La Viterbese comunque navigò nella parte bassa della classifica per tutto il girone di andata, poi nel finale di campionato arrivarono i risultati, e la squadra risalì fino ai posti utili per i play-off, sfiorati per pochissimi punti con al termine del campionato una penalizzazione di due punti, per illecito amministrativo.[8]
Nell'estate 2006, a causa dei debiti, la società venne rilevata da un gruppo capeggiato da Gianni Bisanti, che rese possibile l'iscrizione al campionato di Serie C2 e il ritorno alla denominazione di Associazione Sportiva Viterbese Calcio con, alla guida della squadra, il duo tecnico Tamborini e Pochesci e con quest'ultimo che ufficialmente ricoprì la carica di direttore tecnico. Nei primi giorni di febbraio si dimise l'allenatore Sandro Pochesci e al suo posto venne chiamato il tecnico reatino Sergio Pirozzi che per quasi tutto il campionato fece rimanere la Viterbese a ridosso della zona play-off, centrando la salvezza con diverse giornate di anticipo. Da segnalare, nel corso della stagione, il cambio di presidenza che passò, dopo una lunga diatriba, all'imprenditore Alberto Maggini.[9]
La stagione 2007-2008 incominciò con un punto di penalizzazione assegnato alla squadra e con l'ingaggio come allenatore di Roberto Rambaudi, famoso ex giocatore di parecchie squadre di Serie A tra cui la Lazio. La squadra nelle prime partite stentò e i risultati non arrivarono. Dopo alcune giornate in cui la Viterbese era rimasta a 0 punti in classifica e distanziata di parecchi punti dalla penultima, incominciarono ad arrivare le prime vittorie e alla 18ª giornata arrivò a soli 2 punti dalla zona play-out. La squadra retrocesse in Serie D in seguito ai play-out persi con il Viareggio.
Nell'estate 2008 dopo numerosi fallimenti in Serie C1 e Serie C2 che alimentarono la speranza di un ripescaggio che non si verificò, la squadra fu iscritta nel girone G della Serie D.
Nella stagione 2008-2009 la Viterbese giunge 3º nel proprio girone accedendo così ai play-off, nei quali elimina in casa rispettivamente il Gaeta (2-1) e l'Arzachena (4-1).
Grazie a questi successi si aggiudica l'accesso al triangolare a gironi, dove incontra in trasferta il Chioggia ottenendo un'inaspettata vittoria (0-1) che, sommata alla sconfitta casalinga del Renate (altra squadra del girone) contro lo stesso Chioggia (1-2), la pongono in una posizione favorevole per il passaggio alle semifinali.
Tuttavia la compagine gialloblù deve ancora ospitare al Rocchi il Renate, il quale otterrebbe la qualificazione solo in caso di successo; la Viterbese si trova per 2 volte in vantaggio, ma i lombardi si impongono per 3-2 accedendo alle semifinali ed eliminando la Viterbese.
Nei due campionati successivi (2009-2010 e 2010-2011), la compagine gialloblù non riesce a centrare la promozione che consentirebbe il ritorno nel campionato professionisti, concludendo entrambi i campionati al ridosso dei posti utili per i play-off. Nella seconda stagione di Serie D, va ricordato il ritorno a Viterbo del bomber Omar Martinetti.
La stagione 2011-2012 incomincia sotto i migliori propositi per la vittoria finale del campionato, ma dopo la prima giornata viene esonerato l'allenatore Raffaele Sergio a causa di diverbi con la società e viene chiamato Alessandro Conticchio alla prima esperienza come allenatore. L'11 marzo 2012 il presidente Giuseppe Fiaschetti lascia la presidenza per volare a Londra per la costruzione di "Casa Italia" i Giochi Olimpici ospitati nella capitale britannica. Successivamente, il 28 marzo 2012 l'allenatore Conticchio si dimette dopo un campionato vissuto a centro classifica senza particolari sussulti e due sonore sconfitte consecutive: lo 0-4 casalingo contro il Todi e il 4-0 subito nella semifinale di Coppa Italia di Serie D in Campania contro il Sant'Antonio Abate. In sostituzione del precedente tecnico, viene chiamato l'allenatore Oberdan Biagioni che porterà la squadra al nono posto finale, peggior risultato degli ultimi ventidue anni.
La stagione 2012-2013 anche se molto problematica a causa delle vicende legate all'ambito societario, si chiuse al terzo posto del girone E con alla guida tecnica Massimiliano Farris. La squadra partecipa ai play-off ma viene eliminata dal Virtus Castelfranco. Al termine della stagione, la Viterbese rinuncia allo Stadio Enrico Rocchi sancendo il fallimento dell'Associazione Sportiva Viterbese Calcio.
Nell'estate del 2013, Piero Camilli, presidente dell'A.D.C. Castrense, porta a Viterbo il titolo sportivo della sua squadra creando l'A.D.C. Viterbese Castrense dopo la fusione con l'A.S.D. Real Pool Viterbo.
La stagione, in Eccellenza Laziale, incomincia bene con cinque vittorie consecutive e la testa della classifica, ma al primo stop (3-3 in casa del Ladispoli) viene esonerato l'allenatore Claudio Solimina. Al suo posta torna Sergio Pirozzi, la cui avventura sulla panchina gialloblù dura solo quattro giornate, infatti dopo due sconfitte, un pareggio e una sola vittoria, torna Claudio Solimina. Il suo ritorno porta undici risultati utili consecutivi, nove vittorie (di cui una nello scontro al vertice con il Rieti) e due pareggi, e il ritorno in vetta alla classifica. La sconfitta nella finale regionale di Coppa Italia Dilettanti contro l'Empolitana Giovenzano (3-1), non gradita dalla società, unitamente alla prima sconfitta del suo nuovo corso per 5-1 sul campo del Grifone Monteverde, però, porta il tecnico alle dimissioni. A sostituirlo viene chiamato l'ex portiere Attilio Gregori che trascina la squadra a dieci vittorie (nove consecutive), un pareggio e una sola sconfitta, conquistando così la promozione in Serie D proprio nello scontro diretto contro il Rieti terminato 0-3, con due giornate d'anticipo.
Nella stagione 2014-2015 la Viterbese si classifica seconda nel girone G della Serie D, raggiungendo i play-off, nei quali viene eliminata ai quarti di finale dal Taranto ai tiri di rigore.
Nella stagione 2015-2016 la Viterbese vince il girone G della Serie D e torna tra i professionisti dopo otto anni di assenza, ottenendo la promozione in Lega Pro grazie alla vittoria per 3-2 contro l'Astrea. Il 5 giugno 2016 si aggiudica per la prima volta nella propria storia lo scudetto di Serie D, battendo il Piacenza per 2-1 a Viareggio.
Nella stagione 2016-2017 è inserita nel girone A della Lega Pro dove riesce a piazzarsi in zona play-off, da cui è però eliminata al primo turno dalla Giana Erminio.
Nella stagione 2017-2018 nuovamente inserita nel girone A la Viterbese ottiene il quinto posto in classifica e raggiunge la finale di Coppa Italia di Serie C, dove è sconfitta dall'Alessandria. Nei play-off elimina il Pontedera, la Carrarese e il Pisa, non riuscendo però a superare nei quarti di finale il Südtirol.
Nella stagione 2018-2019, inserita nel girone C, arriva dodicesima in campionato ma vince la Coppa Italia Serie C 2018-2019 in finale contro il Monza, qualificandosi di diritto ai quarti di finale della fase nazionale dei play-off dove però viene eliminata dall'Arezzo dopo aver perso 3-0 all'andata in trasferta e 0-2 in casa il ritorno.
Il 18 luglio 2019 la società viene acquistata dall’imprenditore Marco Arturo Romano, originario di Cassino, e la squadra partecipa nella stagione 2019-2020 alla Serie C. Il campionato viene interrotto a marzo 2020 a causa della pandemia di coronavirus. La squadra conclude al dodicesimo posto. Nel giugno 2020 si decide di cambiare la denominazione sociale in U.S. Viterbese 1908[10]. Nella stagione 2020-2021, la Viterbese riesce ad ottenere la salvezza definitiva grazie alla vittoria per 5-2 tra le mura amiche contro la Casertana classificandosi di nuovo dodicesima.
Nella stagione 2021-2022 la squadra arriva al sedicesimo posto nel girone B della Serie C e si salva ai play-out battendo la Fermana. Nel campionato successivo (2022-2023), inserita nel girone C della Serie C, la Viterbese, tra l'altro penalizzata di due punti in classifica a causa di un'inadempienza amministrativa, conclude il campionato al penultimo posto ed è retrocessa direttamente in Serie D, in virtù del fatto che in caso di più di 8 punti di distacco dalla quintultima non è prevista la disputa dei play-out.
Nell'estate 2023, dopo non essere riusciti a mantenere la Serie C, anche a causa di una penalizzazione di due punti per vecchi contributi pagati in ritardo[11][12], ed aver visto bocciato il ricorso presentato al Collegio di Garanzia dello Sport del CONI;[13] il club ha deciso di non iscriversi alla Serie D, a seguito del mancato rinnovo della concessione di utilizzo dello Stadio Enrico Rocchi da parte del Comune di Viterbo[14]. Tuttavia, viene iscritta in sovrannumero al campionato di Promozione Lazio, con due punti di penalizzazione, e il successivo 27 febbraio 2024 si ritira dal campionato dopo la 24ª giornata[15], non concludendo la stagione.
Cronistoria dell'Unione Sportiva Viterbese 1908 | |
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Di seguito la cronologia degli allenatori e dei presidenti.[20]
Un giocatore ha disputato incontri della nazionale durante la militanza in gialloblù, si tratta di Linas Mėgelaitis che è sceso in campo 13 volte con la nazionale lituana, realizzando una rete.[21]
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
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3º | Serie C | 13 | 1945-1946 | 2022-2023 | 19 |
Serie C1 | 5 | 1999-2000 | 2003-2004 | ||
Lega Pro | 1 | 2016-2017 | |||
4º | Serie C2 | 8 | 1995-1996 | 2007-2008 | 17 |
Serie D | 9 | 1967-1968 | 2015-2016 | ||
5º | Serie D | 8 | 1978-1979 | 1980-1981 | 19 |
Campionato Interregionale | 8 | 1981-1982 | 1991-1992 | ||
Campionato Nazionale Dilettanti | 3 | 1992-1993 | 1994-1995 |
Record di presenze
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Record di reti
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I primi gruppi di tifosi organizzati risalgono alla fine degli anni '70 ed erano di matrice destroide. Nel 1997, dall'unione di vari gruppi formatisi negli anni quali i Viking e l'Opposta Fazione, nasce la Brigata Etrusca, che per circa dieci anni divenne il gruppo principale, affiancato da formazioni minori come Avanguardia e Regime. La Brigata Etrusca è stata il gruppo a cui la città era più affezionata e quello che è riuscito a catalizzare allo stadio un sostegno unito e genuino per la squadra. Negli anni successivi, in tempi di crisi sia per la società che per il movimento ultras, sono nati e durati pochi anni i gruppi Questione di Stile, N.S.L.M. 1908 (acronimo di Noi Sopra Le Macerie) ed Estrema Appartenenza.
Precedentemente, era presente il gruppo dei Cani sciolti.[22]
Attualmente, il gruppo ultras principale dei gialloblù è il VETUS URBS 1908, posizionato al centro della curva Nord, nato dalle ceneri dell'N.S.L.M. 1908. Oltre a quest'ultimo, a partire dal 2013, sono nati anche altri gruppi che seguono le partite dei gialloblù come: Antichi Valori, Old Manners, Figli di Maria, Ceres, Gruppo Bomba e Made in Etruska.[23]
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