Primiero San Martino di Castrozza
comune italiano, in provincia autonoma di Trento Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Primiero San Martino di Castrozza (AFI: /priˈmjɛro sam marˈtino di kaˈstrɔʦʦa/[6]) è un comune italiano di 5 145 abitanti[2] della provincia autonoma di Trento in Trentino-Alto Adige.
Comune sparso con sede a Fiera di Primiero, è stato istituito il 1º gennaio 2016 dalla fusione di Fiera di Primiero, Siror, Tonadico e Transacqua[7]. Con oltre 200 km² di superficie, è il comune più esteso del Trentino e il settimo nel Trentino-Alto Adige[8]. Gran parte del territorio fa parte del Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino, e una porzione di esso è stata dichiarata nel 2009 come patrimonio dell'UNESCO[9][10].
Primiero San Martino di Castrozza, come la maggior parte dei comuni nel Trentino, è un comune di montagna e sorge sulla valle del Primiero, ai piedi delle Pale di San Martino. Il comune è diviso in varie frazioni: la sede comunale, Fiera di Primiero, si trova a 745 m.s.l.m.[11]. La frazione più alta è San Martino di Castrozza, a 1450 m.s.l.m.[12], mentre la più bassa è Pieve, a 700 m.s.l.m.[13].
I gruppi montuosi principali attorno al comune sono le Pale di San Martino e la Catena del Lagorai.
Per molto tempo la regione delle Pale di San Martino rappresentò una zona di confine fra terre emerse e un mare poco profondo in cui si depositavano strati di arenarie rossastre e di calcari grigi. In seguito si formarono le scogliere di Dolomia dello Sciliar, che costituiscono il corpo massiccio delle Pale di San Martino. Alghe e coralli si accumularono fino a uno spessore di circa 800 metri; ne derivò una dolomia chiara, compatta e senza stratificazioni.[14]
Le rocce che costituiscono la catena del Lagorai sono invece il risultato di ceneri e detriti incandescenti portati da una serie di eruzioni vulcaniche, originatesi nella zona di Bolzano circa 270 milioni di anni fa, le quali produssero le ignimbriti riolitiche.[14][15]
La zona di Primiero San Martino di Castrozza sorge nella vallata ai piedi delle Pale di San Martino e della Catena del Lagorai ed è prevalentemente pianeggiante.[16]
Contiene i territori dell'alta Val Cismon, della Valsorda, e la sinistra idrografica della media valle del Travignolo, il territorio tra Cima di Cece (2749 m s.l.m.) e Cavallazza (2322 m), ed include la cima del Cimon della Pala che costituisce il punto più elevato dell'area.[17]
La valle del Primiero contiene numerosi torrenti, ruscelli, laghi di fondovalle e laghetti di montagna. I torrenti principali sono il Cismon, il torrente Canali, il torrente Noana ed il Vanoi[18]. Sono presenti anche laghetti di montagna, come il lago di Manna[19], i laghi di Colbricon[20][21], il Lago Calaita[22], il lago Pisorno[23] e il laghetto Welsperg.[24][25] Inoltre ricade per metà in territorio comunale anche il Lago di Paneveggio.
Il Trentino presenta valori medio-bassi di sismicità. La zona di Primiero San Martino di Castrozza rientra nella zona 3 di sismicità, ossia zona con pericolosità sismica bassa, che può essere soggetta a scuotimenti modesti.[26]
Il clima è caldo e temperato, con una piovosità significativa durante tutto l'anno, anche in gennaio, il mese più secco. La classificazione del clima è Cfb, con una temperatura media di 9.1 °C e una media annuale di piovosità di 882 mm.[27]
Il mese con la temperatura media più alta è luglio, con 19.1 °C, mentre quello con la temperatura media più bassa è gennaio, con -1.7 °C.[27]
Il mese più secco è gennaio, con 39 mm di pioggia, mentre il più umido è agosto, con 104 mm.[27]
Fiera di Primiero | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 2,4 | 5,1 | 9,8 | 14,5 | 18,8 | 22,8 | 25,3 | 24,1 | 21,2 | 14,2 | 8,1 | 3,6 | 3,7 | 14,4 | 24,1 | 14,5 | 14,2 |
T. media (°C) | −1,7 | 0,5 | 4,8 | 9,1 | 13,3 | 17,0 | 19,1 | 18,3 | 15,6 | 9,3 | 4,2 | −0,1 | −0,4 | 9,1 | 18,1 | 9,7 | 9,1 |
T. min. media (°C) | −5,7 | −4,1 | −0,2 | 3,8 | 7,8 | 11,2 | 13,0 | 12,5 | 10,0 | 4,5 | 0,3 | −3,8 | −4,5 | 3,8 | 12,2 | 4,9 | 4,1 |
Precipitazioni (mm) | 39 | 42 | 50 | 68 | 87 | 103 | 99 | 104 | 80 | 79 | 85 | 46 | 127 | 205 | 306 | 244 | 882 |
Umidità relativa media (%) | 63 | 68 | 70 | 77 | 77 | 75 | 73 | 76 | 73 | 71 | 65 | 62 | 64,3 | 74,7 | 74,7 | 69,7 | 70,8 |
Il nome di Primiero San Martino di Castrozza in sé proviene dalla fusione dei nomi di Fiera di Primiero (o valle del Primiero) e San Martino di Castrozza (frazione dell'ex comune di Siror).[30]
Il nome "San Martino di Castrozza" sembra che derivi da castrum, in quanto accampamento romano di supporto durante la conquista dei territori alpini lungo la Via Claudia Augusta. Attorno al 1000 l'ospizio, dedicato ai santi Martino e Giuliano, e la chiesa, di san Martino vescovo, che una volta costituivano la città, unirono a "Castrozza" il "San Martino", creando così "San Martino di Castrozza".[30]
Secondo la leggenda la conca del Primiero era originariamente ricoperta da un'enorme distesa d'acqua, circondata tutt'attorno dalle Pale di San Martino e dalle Vette Feltrine. Nel vasto lago alpino vivevano serenamente i pesci e una lontra solitaria. Finché un giorno la lontra, stanca della sua solitudine, riuscì con pazienza e determinazione a scavarsi un varco a valle della conca: le acque uscirono tempestose e si formò la gola dello Schenèr.[31]
Il nobile gesto, che permise all'uomo di stabilirsi in valle, valse alla lontra l'onore di essere scelta come simbolo del comprensorio e campeggiare negli stemmi dei comuni della vallata.[31]
I siti archeologici dei laghetti del Colbricon testimoniano la presenza di cacciatori al tempo del Neolitico.
I più antichi documenti storici relativi alla valle del Primiero risalgono a poco dopo il Mille[32]. Il territorio comunale apparteneva alla chiesa feltrina dalla discesa dei Longobardi in Italia, infatti durante il restauro della Chiesa Arcipretale di Fiera, sono state trovate le fondamenta di alcune chiese risalenti al V-VI secolo d.C. Dalle dimensioni delle chiese si evince che fosse già presente una comunità stabile.[33]
Nel 1273 vengono concessi alla comunità di valle degli statuti, con i quali veniva costituito un consiglio formato dai borgomastri delle 4 principali regole (Imer e Casal San Bovo, Mezzano, Tonadico e Siror, Transacqua e Romanico) e dall'ufficiale del vescovo, che era il capitano del Castel Pietra a Tonadico. San Martino di Castrozza invece era la sede del Gastaldo, il preposto dal Conte di Feltre, in seguito deposto dal vescovo di Trento.
Inizialmente il paese di San Martino era costituito solamente da una chiesa (l'attuale chiesa di San Martino Vescovo, a San Martino di Castrozza) e da un ospizio in mezzo alle montagne, infatti il paese centrale della vallata fu Tonadico dall'XI secolo al XV, quando la valle passò sotto il dominio della dinastia Welsperg e il centro diventò Fiera.[33]
L'ospizio ospitava, fino all'inizio del XV secolo, una comunità di frati, e aveva il ruolo di "rifugio" per viaggiatori e viandanti che transitavano lì, infatti i frati si occupavano di fornire loro cibo, acqua e riparo durante la permanenza.[33]
Nel 1349 Carlo IV di Lussemburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, conquistate Feltre e Belluno dopo una rapida incursione contro i Della Scala, eresse Primiero a giurisdizione e infeudò il suo territorio al Bonifacio Lupi. Da quest'anno cesserà l'influenza veneta sulla valle, che entrerà a far parte dei domini dei conti del Tirolo. Nel 1373 gli Asburgo, divenuti possessori del Tirolo, riconoscono i diritti concessi da Carlo IV a Bonifacio e la valle passa definitivamente sotto dominio austriaco.
Il 22 marzo 1401 il Duca Leopoldo, conte del Tirolo, concede a Giorgio Welsperg la valle del Primiero per 4000 fiorini d’oro.[33] La dinastia Welsperg mantenne il controllo della valle del Primiero per più di quattro secoli, fino alla caduta del Trentino nelle mani francesi nel 1807.
Il paese si estese, ma l'ospizio di San Martino rimase il centro religioso dell'intera vallata, dove si svolgevano feste e processioni.
Con i Welsperg venne incentivata l’attività mineraria e pian piano Primiero diventò tra i più importanti bacini minerari d'Austria attorno al XV secolo. In quel periodo il borgo di Fiera diventò un piccolo centro commerciale, anche grazie al bilinguismo italiano-tedesco. Fu in questo secolo che venne costruita la chiesa arcipretale di Fiera.
Durante il XVI secolo l'attività mineraria fu progressivamente abbandonata, ma la zona del Primiero rimase un importante centro anche grazie al commercio, che sbocciò poi per tutto il XIX secolo. Durante le vicende napoleoniche, nel 1807, la valle passò sotto la Baviera per poi essere restituita agli austriaci, che la tennero dal 1809 sotto il dipartimento del Piave.[33][34]
Fino all'Ottocento San Martino di Castrozza era solamente un paesino di modeste dimensioni. Ma dall'Ottocento il paesino cominciò a espandersi: vennero costruiti alberghi, baracche, edifici adibiti a deposito e una cantoniera a servizio della strada. Poi sorsero altre case private.[33]
I primi che provarono a scalare, "scoprendo" di fatto la zona del Primiero dal punto di vista dei rilievi, le Pale di San Martino furono i due viaggiatori inglesi Churchill e Gilbert, nel 1862.[35]
Vennero poi seguiti da altri viaggiatori, tutti inglesi, come Leslie Stephan, Edward Whitthell e Amelia Edwards. Fu proprio Edward Whitthell, nel 1870, il primo ad arrivare in vetta, quindi a completare la scalata, del Cimon della Pala. Amelia Edwards invece, nel 1872 lasciò un diario accurato del suo viaggio attraverso le Dolomiti e la Valle del Primiero.[35]
Gli scalatori inglesi furono seguiti dopo da un barone tedesco, Theodor Wundt, che riuscì a scalare la montagna e lasciò anche un racconto e delle foto della sua scalata[35].
In seguito alcuni alpinisti italiani, come Michele Bettega, Bortolo Zagonel e Giuseppe Zecchini, decisero di fare da guide turistiche agli scalatori e ai visitatori, dandosi il nome di Aquile di San Martino.[36]
Qualche anno dopo vennero anche inaugurati dei rifugi: il primo, inaugurato il 13 agosto 1889, fu il rifugio Rosetta[37], di proprietà della Società Alpinisti Tridentini, seguito poi nel 1897 dai rifugi Pradidali[38] e Canali.[36]
Intanto nella seconda metà dell'Ottocento l'ospizio venne tramutato in locanda-albergo, gestito inizialmente da Leopoldo Ben, poi (dal 1888 al 1894) da Vittore Toffol che lo ingrandì e ammodernò.[39]
Le miniere di ferro a Fiera vennero chiuse verso la fine dell'Ottocento e per la valle incominciò un periodo di forte emigrazione, e solo all'inizio del XX secolo la valle si riprese con l'arrivo del turismo.[34]
Fiera venne colpita da diversi incendi in questo periodo, il più importante nel 1902, che distrusse vari edifici mai più ricostruiti.[34] La popolazione dovette lottare anche contro le frequenti alluvioni, una delle più famose e distruttive fu quella del 1882.[34]
Il paesino si espanse lungo la strada principale, e comincerà la sua espansione anche nei dintorni solamente dopo la fine della prima guerra mondiale, quando passerà definitivamente all'Italia nel 1918. L'ex ospizio venne distrutto durante la prima guerra mondiale e non venne più ricostruito, e tutto ciò che ne è rimasto è un ponticello sul rio Pez Gaiart.[40][41]
La Prima guerra mondiale, come in tutto il Trentino-Alto Adige, ha lasciato il segno anche a Primiero San Martino di Castrozza. Il territorio si trovava all'epoca sotto l'Impero austro-ungarico, ma all'entrata del Regno d'Italia in guerra, unica nazione interessata al Trentino-Alto Adige per completare l'unità d'Italia, il 24 maggio 1915, l'impero asburgico si trovava in guerra già da un anno, e lasciò dunque quasi sguarnita la zona di Primiero. I pochi soldati presenti nella zona erano incaricati di schierarsi lungo la catena del Lagorai, che già offriva un'ottima difesa naturale.[42]
Tra il 24 e il 25 maggio, prima di formare la linea difesa sulla catena, gli austriaci bruciarono completamente San Martino di Castrozza, incendio che distrusse diversi alberghi ma che lasciò intatta la chiesa di San Martino vescovo.[43]
Ma con i soldati sulla catena del Lagorai la zona del Primiero finì senza difese contro gli italiani, difatti la zona venne conquistata inizialmente tra la fine di maggio e i primi di giugno 1915[44] fino a Caoria e San Martino, che divennero due paesi protagonisti di diversi pattugliamenti dai due eserciti, poi anche le due località vennero conquistate[42] e da quel momento passarono tra Italia e Austria-Ungheria frequentemente, rimanendo un fronte aperto fino alla fine della guerra.[45]
La linea del fronte e delle trincee tra Austria e Italia si attestò all'incirca dal Passo Rolle al monte Cauriol, e i due eserciti dunque si affrontarono ad altezze anche superiori a 2000 m.s.l.m.. Le trincee sono ancora oggi visibili e visitabili sulle cime del Colbricon, della Cavallazza, della Ceremana, fino al monte Cauriol.[43]
La Spedizione punitiva non influì molto in queste zone, ma durante l'estate e l'autunno 1916 le truppe italiane partirono alla conquista del Lagorai, per poi finire il Trentino con la val di Fiemme e val Travignolo. Gli attacchi nelle cime orientali della catena (come il Colbrico, il Cavallazza o il Cardinal) però non permisero agli italiani di sfondare il fronte, ma solamente di conquistare in battaglie cruente il Passo Rolle e il monte Cauriol, così che vennero fermati in inverno dalla neve e dal ghiaccio.[46]
La campagna riprese nell'estate 1917 con la "guerra sotterranea", e vennero fatte esplodere alcune mine sul Colbricon e alle Buse dell'Oro, ma in autunno con la sconfitta di Caporetto gli italiani dovettero ritirarsi fino al Piave e al Monte Grappa. Gli austriaci così poterono riscendere nella valle ed entrarono a Fiera di Primiero il 6 novembre 1917. Queste zone rimasero quindi sotto il controllo austriaco fino al successivo attacco italiano, a novembre 1918.[46]
Il 4 novembre 1918 gli austriaci fuggirono inseguiti dagli italiani lasciando la zona del Primiero in poco tempo e in maniera abbastanza precipitosa, infatti hanno lasciato vari reperti ora conservati nei musei.[45]
La zona subì anche un bombardamento aereo da parte della 15ª compagnia aerea imperial-regia austriaca guidata dal tenente Hans Folk da Millowitz il 23 maggio 1917. L'obiettivo era il deposito di munizioni e il comando della brigata Calabria.[42]
Il segno lasciato dalla Grande Guerra in questa zona è testimoniato soprattutto dalla mostra permanente della Grande Guerra sul Lagorai, a Caoria, dal Museo della Grande Guerra a San Martino e da diversi libri e testimonianze oculari raccolte nei musei o nelle biblioteche.[42] Sono anche presenti diversi diari o scritti testimoni oculari[45][47][48][49].
Nel 1927 il comune di Fiera di Primiero venne aggregato ai comuni di Sagron Mis, Tonadico, Siror e Transacqua nel comune di Primiero, con sede a Fiera. Questo comune è stato sciolto poi nel 1946 con la fine della seconda guerra mondiale.[34]
Nel 1966 un'altra delle frequenti alluvioni provocò ingenti danni e distruzioni nel comune e nei dintorni.[34]
L’autonomia del Trentino-Alto Adige venne sancita dall'Accordo De Gasperi-Gruber dopo la seconda guerra mondiale e dal 1972 il territorio trentino è suddiviso nelle due province autonome di Trento e Bolzano.[50][51]
Per metà di colore argento e per metà di rosso sullo sfondo, colori che si invertono nella rosa a sei petali al centro. In cima c'è la corona muraria di Comune e attorno allo stemma ci sono due ramoscelli, intrecciati da un nastro tricolore.[52]
Blasonatura: partito d'argento e di rosso alla rosa a sei petali, 3 e 3, dell'uno nell'altro, con il talamo del campo.[52]
È costituito da un drappo rettangolare suddiviso in due bande verticali, quella a sinistra bianca e quella a destra rossa, frangiato, ricamato d’oro e terminante nel basso con quattro liste. Sopra c'è scritto "Comune di Primiero" e sotto "San Martino di Castrozza", appunto per formare "Comune di Primiero San Martino di Castrozza". L’asta è ricoperta da una guaina a colori alternati bianco e rosso disposti a spirale, ed è legata mediante un cordone a nappe d’oro.[52]
Il territorio comunale è compreso nel Parco naturale Paneveggio - Pale di San Martino, un'area protetta che si estende in tutta la valle del Primiero per 19.726,09 ettari (dal 1987) e il suo scopo è quello di tutelare le caratteristiche naturali e ambientali, promuovere lo studio scientifico e l'uso sociale dei beni ambientali.
Abitanti censiti[72]
I dati sono la somma degli abitanti censiti negli anni nei singoli comuni costituenti il nuovo comune.
La popolazione straniera residente nel comune al 1º gennaio 2018 corrisponde al 5% del totale dei residenti, ossia 271 stranieri su un totale di 5.401 abitanti.[73]
La comunità straniera più numerosa è quella rumena (103 persone, pari al 38% della popolazione straniera residente), seguita da quella albanese (64 persone, 23,6% della popolazione straniera residente).[73]
Il dialetto parlato nel Primiero è il dialetto primierotto,[74] variante settentrionale della lingua veneta, ed è affine al dialetto rustico parlato nell'area di Feltre (provincia di Belluno),[74] anche se un po' influenzato dai vicini dialetti trentini, dal valsuganotto, dal tedesco e dal ladino.[75]
La religione principale è il cattolicesimo come per il resto d'Italia, fatto testimoniato dalla presenza di diverse chiese e feste a sfondo religioso. Tra i residenti stranieri sembra diffuso anche l'islamismo e il cristianesimo ortodosso.
Primiero San Martino di Castrozza è pieno di tradizioni, "acquisite" dagli ex comuni che lo compongono:
Per il periodo estivo vengono istituiti dei centri per la medicina turistica, mentre per il resto dell'anno basta chiamare il pronto soccorso e vista la grande lontananza (l'ospedale più vicino, quello di Feltre, si trova a 42 km da Fiera di Primiero e a 55 da San Martino di Castrozza) in città c'è un centro di atterraggio per gli elicotteri, che frequentemente trasportano così quelli che hanno fatto la chiamata.[81]
Nel territorio comunale sono presenti due corpi di Viglili del Fuoco Volontari presso Transacqua e San Martino di Castrozza, inquadrati nella Federazione dei Corpi dei Vigili del Fuoco Volontari del Trentino,[82] e una dei Carabinieri (Fiera di Primiero)[83], più una ex-caserma della Guardia della Finanza a Passo Rolle[84].
Inoltre nel territorio comunale e nei dintorni sono presenti molte associazioni, per un totale di 81.[85]
Sono presenti sul territorio comunale due biblioteche, di cui una nel vicino comune di Mezzano e una a Fiera di Primiero.
La sede centrale della "Biblioteca intercomunale di Primiero" comunque si trova a Fiera di Primiero.[86]
La biblioteca centrale, istituita nel 1970, divenne nel 1978 Ente sovracomunale. In quell'occasione venne istituito il Consorzio Biblioteca intercomunale di Primiero, a cui partecipavano i comuni di Fiera di Primiero, Imer, Mezzano, Siror, Tonadico e Transacqua.
La Biblioteca è gratuita e rivolta a tutti i cittadini residenti nei comuni o ex comuni del Consorzio Biblioteca intercomunale di Primiero.
Tra libri, riviste e supporti multimediali ci sono circa 46.000 documenti.[86]
Nel 2011 c'è stata una ricerca scientifica sul comportamento del cervo, promossa dal Parco naturale Paneveggio Pale di San Martino, l'Associazione Cacciatori Trentini, il Servizio Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento e l'Università di Siena.[87]
Nel territorio comunale di Primiero San Martino di Castrozza è presente 1 asilo nido, 4 scuole materne (tre pubbliche,a Transacqua[88], Tonadico[89] e San Martino di Castrozza[90], e una privata[91]), 3 scuole primarie (una a Siror, una a San Martino di Castrozza e una a Tonadico[92]), 1 scuola secondaria di primo grado[93][94] e 2 scuole secondarie di secondo grado, un Liceo Scientifico a Fiera di Primiero[95] e un Istituto Tecnico Economico e Tecnologico sempre a Fiera di Primiero[96].
Il Palazzo delle miniere si funge anche da museo al suo interno, unico museo presente sul territorio comunale.[97]
Gli unici dipinti documentati sono quelli dell'artista di Tonadico Leonardo Feldkircher, che dopo aver studiato a Feltre ed aver girato gran parte del Trentino, nella valle di Primiero ha realizzato l'affresco di San Sebastiano nella chiesa di Tonadico, quello del battesimo di Cristo nella chiesetta di San Martino a Pieve e la pala Madonna con Santi Rocco e Sebastiano sul Capitello della Peste a Mezzano.[101]
A Fiera di Primiero si realizzano sculture in legno[102].
A Tonadico durante l'estate si organizza un Campus Teatrale nel Teatro parrocchiale[103], mentre i due teatri più importanti sono il Teatro Samovar[104] e il Teatro parrocchiale.
I teatri a volte possono essere sostituiti anche dal grande Auditorium Intercomunale a Fiera di Primiero.[105]
L'Auditorium Intercomunale si funge anche da cinema, l'unico del comune.[106]
Il film più importante girato a Primiero San Martino di Castrozza è "SConnessi".[107]
A Primiero annualmente cade il "Primiero Dolomiti Festival Brass" che raccoglie tutti i gruppi di ottoni più famosi al mondo, tra cui anche i Canadian Brass.[108]
La cucina tipica locale è quella tipica trentina:
A Primiero e nei dintorni si organizzano i vari eventi, come ad esempio il Rally San Martino, arrivato nel 2018 alla 38ª edizione, e tappa del Campionato Italiano WRC 2018.[109]
Inoltre ci sono vari eventi musicali, gastronomici (soprattutto sulle specialità del luogo), oltre che eventi paesaggistici e naturalistici.[76][109]
Il comune è suddiviso in cinque circoscrizioni (che possono comprendere più frazioni e località), corrispondenti ai quattro vecchi comuni di Fiera di Primiero, Siror, Tonadico e Transacqua e al territorio di San Martino di Castrozza (che in precedenza era una frazione condivisa tra i comuni di Siror e Tonadico).[110]
Nei primissimi anni successivi alla fusione ogni circoscrizione costituiva un municipio, con un pro-sindaco e da due consultori votati dagli elettori, tuttavia tali organismi sono stati in seguito abrogati.
Di seguito la lista delle frazioni e delle altre località ancora non riconosciute come frazioni presenti nel territorio. Tra parentesi è indicato il municipio di appartenenza.
Si coltivano principalmente cereali, barbabietole da zucchero, viti e mele. Nel territorio sono presenti diverse medie aziende agricole e grandi territori coltivati.[113]
L'allevamento è abbastanza diffuso: sono presenti diversi tipi di formaggi e di latte, che sono la specialità della città, ma tra le eccellenze gastronomiche del territorio ci sono anche insaccati affumicati e salami.[114]
Si allevano principalmente bovini e suini. L'allevamento occupa gran parte della popolazione, soprattutto nella frazione di Imer.[113]
La pesca è diffusa come sport, con vari eventi e un'associazione pescatori[115][116], ma pare che non sia uno dei principali mezzi di sostentamento della zona[117]
Tipici nell'artigianato sono gli oggetti di legno, inoltre sono presenti ben 5 negozi specializzati in artigianato nel territorio.[118]
San Martino di Castrozza e il territorio circostante, che ora fa parte del territorio comunale di Primiero, sono una meta sciistica di medie dimensioni. Il territorio comunale conta 23 impianti di risalita funzionanti in inverno e 4-5 funzionanti in estate, nonché 19 piste sciistiche in territorio comunale, che diventano 143 piste totali se si comprendono anche Val di Fassa, Val di Fiemme e Alpe Lusia/San Pellegrino.[119]
In tutto le 19 piste di San Martino sono lunghe 62 km, e arrivano fino ad un'altitudine di 2357 m.s.l.m.[120][121]
Il turismo sciistico a Primiero è di lunga data: la Cabinovia Tognola, primo impianto di risalita del comune e che di fatto ha dato il via alla tradizione e al turismo sciistici a San Martino di Castrozza, è stata inaugurata (come slittovia) 61 anni fa, nel 1937, con Herman Panzer.[122]
Inoltre, sono presenti altri 30 km di piste per gli atleti che praticano lo Sci nordico, attraendo quindi anche numerosi sportivi.[120]
Il truismo sciistico è uno dei punti fondamentali di Primiero San Martino di Castrozza[123], però le altre fonti turistiche con il tempo sono riuscite quasi a eguagliare la popolarità del turismo invernale con il passare del tempo: il turismo escursionistico e l'architettura tradizionale del paese ed i suoi castelli, che hanno permesso lo sviluppo di un turismo storico-artistico,[124] costituiscono il 5% degli arrivi dell'intera provincia, contro il 6% del turismo invernale.[123]
Tutto il territorio comunale di Primiero di San Martino di Castrozza è attraversato dalla Strada statale 50 del Grappa e del Passo Rolle, unica strada statale che attraversa la vallata. Parte da Ponte nelle Alpi e attraversa parte della provincia di Belluno e di Trento, per un totale di 116 km.
Il territorio comunale è vicino anche alla strada provinciale 79 del Passo Brocon e la strada provinciale 81.
Passano vicino al comune 2 linee ferroviarie, la Padova-Belluno-Calalzo e la Verona-Brennero, collegate al territorio comunale mediante autobus.[125]
Gli aeroporti più vicini sono quello di Treviso (70 km), quello di Venezia (95 km) e quello di Verona (155 km).[126]
Passano 8 linee di autobus per il territorio comunale.[127]
Gli impianti a fune funzionanti durante l'estate sono la Cabinovia Colverde e la Funivia Rosetta, che raggiungono le Ski Area Rolle, Colverde e Ces.[128] Poi, ci sono la Cabinovia Tognola[129] e la Seggiovia Paradiso-Passo Rolle.[130]
Gli impianti a fune dichiarati funzionanti durante l'inverno invece sono 3 cabinovie, 4 seggiovie da 4 posti, 1 seggiovia da 8 posti, 3 seggiovie da 3 posti, 3 seggiovie da 2 posti, 2 seggiovie a 4 posti veloci (per un totale di ben 13 seggiovie) e 7 skilift e tappeti, per un totale di 23 impianti di risalita totali.[131]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1º gennaio 2016 | 8 maggio 2016 | Paola Matonti | Commissario prefettizio | [132] | |
9 maggio 2016 | 19 Settembre 2020 | Daniele Depaoli | Liste civiche Uniti si può, Futuro comune e Nuove Prospettive | Sindaco | [133] |
22 settembre 2020 | in carica | Daniele Depaoli | Liste civiche Prospettive Future, Obiettivo Comune e Per Tutti | Sindaco | [134] |
A Primiero San Martino di Castrozza è presente la U.S. Primiero, un'Associazione Sportiva Dilettantistica che raccoglie molti sport: Orienteering, Sci nordico, Slittino, Sci alpino, Calcio, Ciclismo, Atletica, Pallavolo, Arrampicata, Snowboard e Bocce.[136]
La sezione calcio partecipa regolarmente ai campionati provinciali, più precisamente la Prima Categoria, settimo livello del calcio italiano. I 3 campi principali in cui gioca la prima squadra sono il Centro Sportivo Intercomunale di Mezzano, il Campo sportivo di Imer e il Campo sportivo Intercomunale di Tonadico.[137]
La sezione pallavolo, nata nel 2001, è una delle squadra più importanti e seguite di Primiero,[138] con 60 atleti iscritti al 2018.[138]
La sezione ciclismo nasce negli anni novanta come "unificazione" di altre società ciclistiche primierotte[139]. Si organizzano corsi e si incentiva molto l'attività giovanile[139], anche se ci sono atleti che gareggiano a livello agonistico.[139]
La sezione Sci nordico partecipa a diverse gare e i suoi atleti hanno partecipato anche a gare internazionali. Gli atleti sciano nel Passo Cereda.[140]
La sezione Sci alpino si divide in settore agonistico e non agonistico, e quello agonistico partecipa a tutte le gare del calendario FIS.[141]
Dal 1998 esiste anche la sezione Snowboard, che partecipa alla Triveneto Cup ed vanta di essere una delle prime squadre affiliate alla FISI[142]
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