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diocesi della Chiesa cattolica in Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La diocesi di Grosseto (in latino: Dioecesis Grossetana) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino appartenente alla regione ecclesiastica Toscana. Nel 2021 contava 128 920 battezzati su 132 000 abitanti. È retta dal vescovo Giovanni Roncari, O.F.M.Cap.
Diocesi di Grosseto Dioecesis Grossetana Chiesa latina | |||
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Suffraganea dell' | arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino | ||
Regione ecclesiastica | Toscana | ||
| |||
Vescovo | Giovanni Roncari, O.F.M.Cap. | ||
Vicario generale | Paolo Gentili | ||
Vescovi emeriti | Rodolfo Cetoloni, O.F.M. | ||
Presbiteri | 66, di cui 47 secolari e 19 regolari 1 953 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 25 uomini, 28 donne | ||
Diaconi | 6 permanenti | ||
Abitanti | 132 000 | ||
Battezzati | 128 920 (97,7% del totale) | ||
Stato | Italia | ||
Superficie | 1 239 km² | ||
Parrocchie | 50 (4 vicariati) | ||
Erezione | IV secolo (Roselle) 9 aprile 1138 (Grosseto) | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | San Lorenzo | ||
Santi patroni | San Lorenzo, Madonna delle Grazie | ||
Indirizzo | Corso Carducci 11, 58100 Grosseto, Italia | ||
Sito web | www.diocesidigrosseto.it | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Italia | |||
La diocesi si estende su 10 comuni della provincia di Grosseto: Campagnatico, Castiglione della Pescaia, Cinigiano (le frazioni di Sasso d'Ombrone e Poggi del Sasso), Civitella Paganico (la frazione di Casale di Pari), Gavorrano, Grosseto, Massa Marittima (la frazione di Tatti), Montieri (la frazione di Boccheggiano), Roccastrada, Scarlino.[1]
Sede vescovile è la città di Grosseto, dove si trova la cattedrale di San Lorenzo. Nella stessa città sorge anche la basilica minore del Sacro Cuore di Gesù.
Il territorio ha una superficie di 1 239 km² ed è suddiviso in 50 parrocchie, raggruppate in 4 zone pastorali:
Al 2021 sono presenti in diocesi i seguenti istituti religiosi:[2]
La diocesi di Grosseto è erede dell'antica diocesi di Roselle, la cui sede vescovile venne trasferita a Grosseto nel 1138, rimanendo invariato l'assetto territoriale fino al XV secolo.
La diocesi di Roselle è attestata per la prima volta sul finire del V secolo, con il vescovo Vitaliano, presente al concilio romano celebrato da papa Simmaco il 1º marzo 499. Segue, un secolo dopo, il vescovo Balbino, che venne nominato da Gregorio Magno visitatore nella diocesi di Populonia, rimasta senza il suo pastore, e che prese parte al concilio del 595. Anche gli altri vescovi di Roselle del primo millennio, sono noti per lo più per la loro partecipazione ai concili celebrati dai pontefici romani.
Il territorio della diocesi coincideva con quello della circoscrizione civile; questa situazione si mantenne fino all'epoca longobarda, quando la parte nordorientale, comprendente le zone di Ancaiano, Civitella, Paganico e, forse, Cinigiano, passò alla diocesi di Siena. Questo smembramento divise la diocesi di Roselle in due porzioni non contigue tra loro; l'exclave detta «la Pisana» verrà ceduta a favore della diocesi di Montalcino nel XV secolo.[3]
La primitiva cattedrale di Roselle è stata identificata o con la basilica paleocristiana ricavata nelle terme di età imperiale dell'antica città, o con la chiesa romanica edificata poco a est del foro cittadino nella località denominata oggi Moscona; essa era dedicata al martire San Lorenzo, nome con cui era nota la Sancta Rosellana Ecclesia molto prima del 1071. Sul finire dell'XI secolo, ad opera di Dodone o del suo successore Baulfo, la sede vescovile venne trasferita sulle pendici del Poggio Mosconcino; la nuova cattedrale è attestata in un documento del 1108.[4]
Nel corso dell'XI secolo una controversia sui confini diocesani con la diocesi di Populonia fu risolta a favore di Roselle da papa Gregorio VII nel 1076.[5]
La presenza monastica nel territorio diocesano è testimoniata in modo particolare a partire dal Mille. Si ricordano i camaldolesi che fondarono il monastero di San Lorenzo al Lanzo nel 1204, gli agostiniani di Sestinga a partire dal 1258, i cisterciensi di San Salvatore di Giugnano nel 1209; la diocesi vide il sorgere di un ordine monastico autoctono, quello dei Guglielmiti, cui passò nel XII secolo l'abbazia di San Pancrazio al Fango. Altro importante centro monastico fu l'abbazia di San Rabano, citata per la prima volta in un documento del 1101 come Santa Maria Alborensis.[6]
Nel XII secolo, una serie di eventi determinarono il definitivo trasferimento della sede vescovile da Roselle, ormai ridotta a piccolo centro, a Grosseto, elevata a sede pievana nel 1101.[7] A tal proposito, un ruolo fondamentale fu svolto da papa Innocenzo II, che soggiornò più volte nella città di Grosseto tra il 1133 e il 1137 ospite del vescovo Rolando, dopo la precedente visita di papa Callisto II del maggio 1120. Durante una delle sue presenze nel capoluogo maremmano, il papa assistette, tra l'altro, all'assedio portato alla città dalle truppe tedesche del duca Arrigo di Baviera (1137), dopo il rifiuto dei grossetani di prestare il servizio dovuto all'imperatore. Il 9 aprile 1138, con la bolla Sacrosancta Romana Ecclesia, Innocenzo II decretò il trasferimento della cattedra vescovile da Roselle a Grosseto. Si trattò di un semplice trasferimento della sede episcopale, senza alcun ulteriore mutamento dei confini diocesani; tuttavia Roselle mantenne per un certo periodo il capitolo dei canonici dell'antica cattedrale.[8]
Secondo i più antichi registri delle Rationes decimarum, tra XII e XIII secolo la diocesi di Grosseto comprendeva 24 pievi[9]; questa suddivisione rimase invariata fino al XV secolo. Nel 1462 infatti la diocesi grossetana cedette una porzione di territorio, comprensivo delle circoscrizioni pievane di Camigliano, Argiano, Poggio alle Mura, Porrona e Cinigiano,[6] per l'erezione della diocesi di Montalcino. Nel 1459 la diocesi, da sempre immediatamente soggetta alla Santa Sede, divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Siena.
Un lungo periodo di declino caratterizzò il Cinquecento e il Seicento, ben documentato già nella visita apostolica effettuata nel 1576 dal vescovo perugino Francesco Bossi. Ancora nella seconda metà del XVI secolo il territorio pagava le conseguenze delle lunghe guerre che avevano posto fine all'indipendenza di Siena, di cui Grosseto faceva parte, e avevano visto la nascita del Granducato di Toscana nel 1557. Nella città episcopale la maggior parte delle chiese era andata distrutta e la cattedrale era di fatto l'unica parrocchia cittadina; il personale ecclesiastico era ridotto al minimo, insufficiente per le necessità pastorali della diocesi, e per lo più composto da preti provenienti da diocesi vicine, e in alcuni casi letteralmente analfabeti; non esisteva alcuna preparazione teologica e non v'erano le risorse necessarie per la fondazione del seminario vescovile. L'insalubrità della Maremma inoltre ebbe, tra le altre, due conseguenze gravissime per la diocesi: era pressoché spopolata, comprendendo poche migliaia di abitanti, e i vescovi, fino all'Ottocento, preferivano risiedere altrove, spesso anche fuori diocesi, assentandosi per lunghi periodi e cercando riparo in località più salubri soprattutto nei periodi estivi.[6]
In questo contesto fecero eccezione l'episcopato di Giacomo Falconetti (1703-1710), che spese le sue energie nel governo pastorale della diocesi, riuscì per la prima volta ad aprire il seminario vescovile e convocò due volte il sinodo diocesano (1705 e 1709); e quello di Antonio Maria Franci (1737-1790), primo vescovo grossetano ad essere nato nella diocesi, che negli oltre cinquant'anni del suo episcopato ricoprì un ruolo centrale nella storia della Maremma grossetana in epoca lorenese.
Sul finire del Settecento, la dominazione napoleonica portò alla temporanea cessione di alcune parrocchie di Castiglione della Pescaia alla diocesi di Ajaccio; il secolo successivo vide la sede vacante per un decennio, proprio in concomitanza con l'unità d'Italia.
Nel 1858 il defunto vescovo Giovanni Domenico Francesco Mensini lasciò un fondo di 30.000 scudi per la costruzione del nuovo seminario. Il progetto di Mensini fu portato a termine da Paolo Galeazzi nel 1935, che inaugurò il 26 ottobre di quell'anno il nuovo edificio in via Ferrucci; oggi è sede e punto di riferimento per diverse attività diocesane.
Dal 1924 al 1932, durante l'episcopato di Gustavo Matteoni, la diocesi di Grosseto fu unita in persona episcopi alla diocesi di Sovana-Pitigliano.
La bonifica della Maremma portò all'aumento del numero della popolazione e di conseguenza l'aumento costante del numero delle parrocchie; ne è un esempio la città di Grosseto, che fino al 1938 aveva una sola parrocchia e oggi ne ha 10. Altre parrocchie furono erette nei nuovi centri abitati, come Sticciano Stazione, Bagno di Gavorrano, Scarlino Scalo e Marina di Grosseto.
Il 7 ottobre 1975 acquisì dalla diocesi di Sovana-Pitigliano le frazioni grossetane di Alberese e Rispescia.[10]
Il 21 maggio 1989 la città e la diocesi di Grosseto ricevettero la visita di papa Giovanni Paolo II, il terzo pontefice della storia a recarsi nel capoluogo maremmano, a distanza di 852 anni dall'ultima visita di un papa. Il 10 maggio 2018 papa Francesco ha visitato la comunità di Nomadelfia, parrocchia comunitaria della diocesi di Grosseto.
Dal 19 giugno 2021 è unita in persona episcopi alla diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello.
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
La diocesi nel 2021 su una popolazione di 132 000 persone contava 128 920 battezzati, corrispondenti al 97,7% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1950 | 99.800 | 100.000 | 99,8 | 105 | 66 | 39 | 950 | 6 | 45 | ||
1970 | 127.702 | 129.009 | 99,0 | 109 | 62 | 47 | 1.171 | 51 | 106 | 57 | |
1980 | 107.500 | 108.300 | 99,3 | 82 | 52 | 30 | 1.310 | 60 | 120 | 52 | |
1990 | 110.000 | 115.000 | 95,7 | 79 | 48 | 31 | 1.392 | 1 | 31 | 76 | 49 |
1999 | 110.434 | 112.805 | 97,9 | 83 | 52 | 31 | 1.330 | 2 | 55 | 53 | 49 |
2000 | 110.152 | 111.140 | 99,1 | 82 | 52 | 30 | 1.343 | 2 | 40 | 49 | 49 |
2001 | 104.845 | 111.370 | 94,1 | 77 | 51 | 26 | 1.361 | 2 | 27 | 46 | 49 |
2002 | 105.215 | 111.810 | 94,1 | 82 | 56 | 26 | 1.283 | 2 | 26 | 45 | 49 |
2003 | 105.882 | 111.307 | 95,1 | 80 | 55 | 25 | 1.323 | 2 | 25 | 43 | 49 |
2004 | 105.850 | 110.980 | 95,4 | 77 | 52 | 25 | 1.374 | 2 | 25 | 36 | 49 |
2006 | 122.464 | 128.338 | 95,4 | 76 | 55 | 21 | 1.611 | 3 | 21 | 32 | 50 |
2013 | 125.459 | 134.903 | 93,0 | 71 | 51 | 20 | 1.767 | 5 | 20 | 28 | 50 |
2016 | 125.388 | 134.826 | 93,0 | 70 | 51 | 19 | 1.791 | 6 | 19 | 35 | 50 |
2019 | 122.000 | 130.100 | 93,8 | 67 | 51 | 16 | 1.820 | 17 | 25 | 50 | |
2021 | 128.920 | 132.000 | 97,7 | 66 | 47 | 19 | 1.953 | 6 | 25 | 28 | 50 |
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