Centro Tecnico Federale Luigi Ridolfi
sede del settore tecnico della FIGC Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il Centro Tecnico Federale "Luigi Ridolfi",[24] noto come Centro Tecnico di Coverciano[25] o ancor più brevemente come Coverciano[1] per via della zona in cui sorge, è un centro sportivo di Firenze[3] di proprietà della Federazione Italiana Giuoco Calcio.[26][11]
Centro Tecnico Federale "Luigi Ridolfi" | |
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Coverciano[1] Casa degli Azzurri[2] Università del calcio[2] | |
Parte del complesso di Coverciano | |
Informazioni generali | |
Stato | Italia |
Ubicazione | Via Gabriele D'Annunzio, 138 Firenze[3] |
Inizio lavori | 1953[4] |
Inaugurazione | 6 novembre 1958[5] |
Costo | 850000000 L. (1958)[6] |
Ristrutturazione | 1970-1973[7][5] 1989-1990[8][9] 2012-2018[10] |
Proprietario | Federcalcio Servizi s.r.l.[11] |
Gestore | Federazione Italiana Giuoco Calcio[11] |
Progetto | Francesco Tiezzi[4] Arnaldo Degli Innocenti[4] Franco Di Ferdinando (ampliamento)[12] |
Prog. strutturale | Giuseppe Paladini[13] |
Intitolato a | Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano |
Informazioni tecniche | |
Posti a sedere |
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Copertura | Tribuna (Campo 2 Enzo Bearzot)[14] |
Pista d’atletica | 4 corsie, 400 m (Campo 3 Vittorio Pozzo)[10] |
Mat. del terreno |
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Dim. del terreno | |
Dim. vasca | Piscina scoperta 25x15 m[14] |
Area dell’edificio | 8086 m²[15] |
Area totale | 103095 m²[15][16] |
Uso e beneficiari | |
Allenamento | |
Calcio | |
Mappa di localizzazione | |
La struttura ospita gli allenamenti della nazionale maggiore maschile,[5] motivo per cui il termine "Coverciano" è passato a indicare per antonomasia il ritiro della nazionale,[27] oltre a gran parte delle attività della nazionale maggiore femminile,[19] delle selezioni giovanili sia maschili[18] sia femminili,[20] le sedi del Settore Tecnico federale,[4] dell'Associazione Italiana Allenatori Calcio,[28] del Comitato Regionale Toscana della Lega Nazionale Dilettanti,[29] del Comitato Regionale Arbitri della Toscana[29] e della sezione di Firenze della Associazione Italiana Arbitri.[29]
Il centro d'allenamento, al cui interno ha sede anche il Museo del Calcio,[30] si trova in via Gabriele D'Annunzio 138,[3] nel Quartiere 2 - Campo di Marte.
Il Centro Tecnico Federale (CTF)[1] prese vita grazie al vicepresidente della FIGC,[31] il marchese Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano, già presidente federale e dell'Associazione Calcio Fiorentina, e a Dante Berretti, allora presidente della IV Serie.
Ridolfi aveva scelto la Toscana come sede della struttura, in quanto equidistante da nord e sud del Paese, e quindi «di tutti».[32] Dopo una prima valutazione di alcuni appezzamenti siti nei pressi di Arezzo e Montecatini Terme,[7] la scelta del luogo di realizzazione del centro tecnico cadde sul quartiere fiorentino di Coverciano, nel quale la FIGC acquistò i terreni in data 29 marzo 1952 (a seguito di delibera del Consiglio Federale dell'8 maggio 1951).[4] A distanza di circa un anno cominciarono i lavori, che furono ultimati nell'ottobre 1957: la progettazione fu a opera degli architetti Francesco Tiezzi e Arnaldo Degli Innocenti[4] che si ispirarono allo stile delle ville medicee tipiche delle colline fiorentine, mentre la direzione dei lavori fu affidata all'ingegnere Giuseppe Paladini, coadiuvato dal Tiezzi.[13] Per questo dominarono i colori rosso pompeiano, giallo e verde, e un anello di cipressi e un giardino all'italiana circondarono i campi di gioco.[25] Il marchese Ridolfi aveva ideato il centro come "polifunzionale", puntando sul calcio ma senza tralasciare le altre discipline;[4] infatti, a lavori ultimati il centro ebbe una superficie di 80000 m² comprendente: tre campi da calcio (dei quali uno riservato alla nazionale «giovanile» e una alla nazionale A),[6] una pista di 400 m per l'atletica leggera,[6] una palestra coperta utilizzabile per la ginnastica artistica, pallacanestro e pallavolo,[6] una palestra seminterrata per il pugilato e la scherma,[6] una piscina scoperta con fossa per i tuffi e trampolino regolamentare,[6] due campi da tennis regolamentari con terreno in «tennisolite».[6] Gli edifici del centro, invece, comprendevano un nucleo uffici e scuola con sala a emiciclo da 150 posti,[6] un gruppo alberghiero con biblioteca, sala di soggiorno e refettorio per 100 persone,[6] bar e ventiquattro camere a due posti.[6] Il costo totale del centro fu di 850000000 L.[6] Non ancora inaugurato, nel maggio del 1958 il Ridolfi stava già adoperandosi per progettare un ampliamento del centro, tanto da raddoppiarne le dimensioni, ma l'idea non ebbe seguito per la sopravvenuta morte del marchese il 31 maggio.[33]
A metà del 1958 il nuovo centro tecnico ospitò il primo corso per istruttori scelti di calcio.[34] Il 28 ottobre invece la nazionale A italiana si ritrovò per la prima volta nell'impianto, per svolgere la preparazione per l'amichevole del successivo 9 novembre a Colombes contro la Francia.[17] Il giorno seguente venne disputato, sull'allora "Campo A" del centro, una prima partita degli Azzurri contro la nazionale italiana «giovanile».[35]
Il 6 novembre 1958, in occasione del sessantenario della FIGC,[6] l'allora commissario straordinario della Federcalcio Bruno Zauli inaugurò l'impianto,[4] intitolato "Centro Tecnico Federale Luigi Ridolfi" in onore del cofondatore deceduto nello stesso anno e al quale venne scoperta una lapide commemorativa,[6] alla presenza di numerose autorità, tra le quali l'arcivescovo di Firenze card. Elia Dalla Costa, Dante Berretti, i presidenti delle società di Serie A e delle altre divisioni,[6] oltre ai calciatori della nazionale A e di quella «giovanile».[6] Ottavio Baccani fu il primo direttore del centro, ricoprendo questo ruolo fino alla morte, sopravvenuta nel 1968.[36]
Da Roma, nel 1959[5] il Settore Tecnico della federazione trasferì nel centro la propria sede.[31]
Il centro tecnico non venne scelto dalla Federcalcio quale sede del ritiro della nazionale maggiore maschile in preparazione al campionato del mondo 1962, poiché gli Azzurri si allenarono a San Pellegrino Terme.[37][38] Quattro anni più tardi invece la nazionale A, sotto la guida tecnica di Edmondo Fabbri, effettuò per la prima volta a Coverciano una parte della preparazione a un campionato mondiale, che si sarebbe svolto in Inghilterra nel luglio del 1966:[5] dopo un primo ritiro svolto ad Asiago, la preparazione si concluse a Firenze.[39]
Nel 1968 l'Italia ospitò per la prima volta la fase finale (allora con la formula della Final Four) del campionato europeo di calcio; gli Azzurri di Ferruccio Valcareggi, padroni di casa e futuri vincitori del titolo continentale, svolsero il ritiro di preparazione a Coverciano, spostandosi nei giorni del torneo al Centro nazionale di Pugilato di Fiuggi, poiché gli incontri dell'Italia si sarebbero disputati a Napoli e Roma.[40] Grazie a un accordo tra la FIGC e la Federcalcio jugoslava, durante il torneo il centro Ridolfi fu utilizzato dalla Jugoslavia, che giocava al Comunale di Firenze la propria semifinale.[41]
L'anno dopo si radunò per la prima volta a Coverciano anche la neonata nazionale maschile Under-21.[5] Sempre nel 1969, vi fu anche il primo evento ufficiale dell'UEFA svolto nel centro tecnico, consistente in un corso per arbitri "élite".[5]
Sempre durante la gestione Valcareggi, la nazionale A svolse parzialmente a Coverciano anche i ritiri di preparazione per i mondiali di Messico 1970 e di Germania Ovest 1974: nel 1970, al centro tecnico si svolse la prima parte del ritiro,[42] per poi spostarsi a Castel Fusano;[43] nel 1974, invece, vi fu la rifinitura degli allenamenti in precedenza svolti nel centro sportivo dell'Inter ad Appiano Gentile.[44]
Negli anni settanta iniziano le prime migliorie alla struttura e la nascita di nuove sezioni della Federcalcio: nell'ottobre 1970 venne inaugurato un campo di calcio con superficie in tartan turf, il primo del genere in Europa in erba sintetica;[5][45] quattro anni dopo venne invece istituito il Reparto Medico (denominato Sezione Medica dal 1983), con il compito di sovrintendere all'organizzazione sanitaria della Federazione;[4] Nel 1977 venne istituita una sezione per lo sviluppo e la promozione del Nucleo Addestramento Giovani Calciatori (rinominata anch'essa dal 1983 Sezione per lo Sviluppo del Calcio Giovanile e Scolastico).[4]
Sul piano sportivo, con Enzo Bearzot alla guida della nazionale A dal 1975, gli Azzurri prepararono, per circa un decennio, tutte le fasi finali dei principali tornei lontano da Coverciano. La preparazione al mondiale di Argentina 1978 avvenne a Roma;[46] il campionato d'Europa 1980, svolto in Italia, fu preparato a Pollone[47] e qui la nazionale ebbe la sua prima parte di ritiro durante lo svolgimento del torneo, per trasferirsi infine a Fregene negli ultimi giorni;[48] il mondiale di Spagna 1982, che consegnò all'Italia il terzo titolo, venne interamente preparato ad Alassio;[49] per il campionato del mondo 1986, disputato in Messico, il ritiro fu a Roccaraso.[50]
Negli anni settanta la Federazione si era adoperata per un ampliamento del centro tecnico[7] e, il 17 gennaio 1979, il Comune di Firenze e la FIGC stipularono una convenzione con la quale il comune acquisiva le aree necessarie per l'ampliamento, in adiacenza al CTF, cedendone alla Federcalcio il diritto di superficie in cambio della realizzazione di un impianto sportivo per il quartiere di Coverciano (i campi Romagnoli), oltre alla realizzazione di una nuova viabilità pubblica nella zona.[51]
Il 14 agosto 1983, nell'aula magna del centro venne allestita la camera ardente dell'allora presidente dell'UEFA e vicepresidente della FIFA Artemio Franchi, deceduto due giorni prima a seguito di un incidente stradale avvenuto nei pressi di Siena;[52] per l'ultimo saluto al dirigente italiano, che era stato in passato anche presidente della Federcalcio, accorsero a Coverciano numerosi esponenti di spicco del calcio mondiale, tra i quali il presidente della FIFA João Havelange.[53]
Ma è nel 1984, quando il centro tecnico ricevette la prima visita da parte di un presidente del Consiglio dei ministri, Bettino Craxi,[8] che si ebbe un impulso ai lavori di ampliamento: quel giorno Craxi annunciò che l'Italia aveva ottenuto l'assegnazione ad ospitare il campionato del mondo 1990.[8] Con i fondi previsti per il mondiale da svolgersi in casa si decise anche di creare nell'ampliamento del centro tecnico un museo del calcio italiano, su interessamento di Fino Fini ex medico della nazionale maggiore maschile.[9] Alcune modifiche alla convenzione furono introdotte nel 1986, mentre i lavori di ampliamento iniziarono nel 1989, su progetto dell'architetto Franco Di Ferdinando,[12] per terminare l'anno dopo:[8] vennero inaugurati due nuovi campi di allenamento e venne inglobato, all'interno del centro tecnico federale ampliato, un tratto della via del Gignoro.[8]
In precedenza, il 19 ottobre 1986, aveva fatto visita alla struttura papa Giovanni Paolo II, in quei giorni in visita pastorale nel capoluogo toscano.[8]
Il centro, che nel 1988 era tornato ad ospitare parzialmente una preparazione degli Azzurri per un torneo importante (l'europeo in Germania Ovest),[54] fu la sede del ritiro della nazionale A in preparazione al mondiale italiano del 1990; dal 6 maggio[55] al 5 giugno[56] ospitò l'Italia in un clima esterno di contestazione: i tifosi della Fiorentina avevano fatto scoppiare una guerriglia urbana in città per la cessione di Roberto Baggio alla Juventus da parte della società viola, con gli scontri che arrivarono fino all'esterno del centro federale, dove Baggio era in ritiro con la squadra.[57] La notte del 18 maggio vi fu anche un assalto degli ultras viola alla struttura di Coverciano, con il tentativo fallito di entrare all'interno del centro tecnico.[58] Prima dell'inizio del torneo, il ritiro dell'Italia si spostò a Marino,[56] in quanto la nazionale avrebbe sempre giocato, fino alle semifinali, allo stadio Olimpico di Roma.
Nei mesi precedenti il campionato del mondo 1994, pur non svolgendo la nazionale A il ritiro di preparazione al torneo nel centro tecnico, Coverciano risaltò su tutti i media per una partita di allenamento svolta il 6 aprile di quell'anno contro il Pontedera. L'Italia, guidata da Arrigo Sacchi, perse contro i toscani, che militavano allora nel campionato di Serie C2, con il punteggio di 1-2.[59] Per gli ultimi due grandi tornei degli anni novanta, l'europeo di Inghilterra 1996 e il mondiale di Francia 1998, il ritiro di preparazione al torneo della nazionale A avvenne solo nel secondo caso.
Il 22 maggio 2000 è il giorno in cui la nazionale A si radunò nel centro per il ritiro di preparazione al campionato d'Europa 2000 in Belgio e Paesi Bassi,[60] ma fu soprattutto la data di apertura del Museo del calcio[60][9] (la cui "fondazione" era stata creata nel 1996),[8] con una cerimonia di inaugurazione svolta a Palazzo Vecchio alla presenza dell'allora Ministro per i beni culturali, Giovanna Melandri, e delle massime autorità federali e civili. Il museo, realizzato in una cascina abbandonata ai margini del Centro Tecnico Federale,[60] ebbe inizialmente una superficie di 800 m² per l'esposizione di trecento cimeli,[60] e un costo totale di 1500000000 L., utilizzati dall'attivo dei fondi di Italia 1990.[60]
Il diritto di superficie dell'area in ampliamento venne ceduto alla Federcalcio nel 2003[51] che, solo due anni più tardi, chiese e ottenne dal Comune di Firenze la vendita dell'area in questione divendone a tutti gli effetti proprietaria.[61][62]
Il 3 novembre 2005, il centro tecnico fu nuovamente utilizzato come camera ardente a seguito della morte, avvenuta il giorno prima, dell'ex commissario tecnico Ferruccio Valcareggi.[63]
Nel periodo 2012-2018 sono stati ristrutturati sia alcuni impianti dell'area sportiva (installazione di manto erboso artificiale, dotazione di stanza per il Video Assistant Referee)[10] sia alcune parti direzionali del centro (ristorante, auditorium, sezione medica, uffici degli staff tecnici),[10] oltre alla realizzazione di una nuova palestra (2014).[8][14] Nello stesso periodo, tre dei cinque campi di allenamento sono stati intitolati, con una cerimonia pubblica, alla memoria di Fabio Bresci (presidente per venti anni del Comitato Regionale Toscano), Enzo Bearzot (C.T. della nazionale campione del mondo nel 1982) e Vittorio Pozzo (C.T. vincitore dei mondiali di Italia 1934 e di Francia 1938, nonché dell'oro olimpico a Berlino 1936).[64]
Nel 2018 nacque il Centro permanente VAR, per la formazione degli arbitri internazionali, e a Coverciano si prepararono i 36 arbitri e i 63 assistenti del campionato del mondo 2018,[8] torneo nel quale l'Italia non si qualificò. Nello stesso anno, il 7 marzo il centro tecnico ospitò per la terza volta nella sua storia una camera ardente, quella di Davide Astori allora calciatore azzurro e capitano della Fiorentina, deceduto il 4 marzo a Udine nella notte che precedeva un incontro di campionato;[65] nella palestra del centro, quel giorno resero omaggio alla salma circa dodicimila persone, tra le quali i compagni di squadra nel club e nella nazionale, oltre a numerosi dirigenti del calcio italiano.[66]
Durante la prima ondata della pandemia di COVID-19, nell'aprile 2020 la FIGC mise a disposizione la struttura alberghiera del centro per ospitare pazienti positivi al SARS-CoV-2, come degenza dopo la dimissione degli stessi dagli ospedali della zona, in collaborazione con il Comune di Firenze e l'azienda sanitaria locale di competenza.[67]
Il 10 aprile 2021 la nazionale maggiore femminile disputò nel centro federale la sua prima gara ufficiale, contro l'Islanda, terminata con il risultato di 1-0 in favore delle Azzurre.[68] Tre giorni dopo, lo stadio Enzo Bearzot, ospitò una nuova amichevole tra le padrone di casa e le islandesi, terminata in questo con il punteggio di 1-1.[69]
Per celebrare il 60º anniversario del campionato europeo di calcio, l'UEFA ne istituì la sedicesima edizione – la cui fase finale era in programma per il 2020 – senza una federazione organizzatrice, bensì distribuendone gli incontri tra 11 Paesi. Il torneo fu rinviato di un anno a causa della pandemia di COVID-19 e a Roma furono assegnate le partite di un girone, nel quale venne inserita l'Italia. Per questi motivi, la nazionale A dopo un preritiro a Santa Margherita di Pula, svolse a Coverciano il tradizionale ritiro di preparazione e gli allenamenti durante tutto il torneo.[70] In quei giorni venne realizzato anche il docufilm Sogno Azzurro, che ripercorreva il cammino vincente della nazionale dall'esordio nel torneo a Roma con la Turchia fino alla finale di Londra contro l'Inghilterra, che consegnò agli Azzurri il secondo titolo europeo: una troupe televisiva visse per un mese insieme alla squadra nel centro tecnico e durante le trasferte di gara; realizzato con la collaborazione della FIGC, il docufilm fu disponibile sulle piattaforme streaming di RaiPlay[71] e Netflix.[72]
Anche il ritiro di preparazione al campionato d'Europa 2024 in Germania fu svolto interamente a Coverciano.[73]
«Gli uomini passano, le mura restano»
Il centro, che si sviluppa per oltre 103000 m²,[15] dispone di impianti per la pratica del calcio (quattro campi regolamentari, tra i quali due piccoli stadi, e uno ridotto), calcio a 5 (un campo), sport acquatici (una piscina scoperta), tennis (due campi), atletica leggera (una pista), una palestra,[14] oltre a numerosi edifici che ospitano sedi istituzionali federali, uffici, foresterie, ristorante, sale e auditorium,[14] per oltre 8000 m² di superficie utile.[15]
L'area sportiva del Centro Tecnico Federale comprende i seguenti campi di gioco:[14]
L'area direzionale del Centro Tecnico Federale comprende i seguenti edifici:
Nelle aree verdi del centro tecnico sono presenti 357 alberi, dei quali 198 ad alto fusto e 82 di medio fusto.[80] Le querce erano già presenti nell'area prima della realizzazione del centro e vennero mantenute durante l'edificazione della struttura.[80] Inoltre, si trovano 2773 m di siepe di diverse specie (alloro, leccio, gelsomino, edera e bosso).[80]
Nel centro tecnico sono presenti tre aree scoperte a parcheggio, senza delimitazioni di posti auto. I due parcheggi più piccoli sono ubicati in adiacenza agli edifici sedi del Comitato Regionale della Lega Nazionale Dilettanti e del Comitato Regionale Arbitri della Toscana e sezione di Firenze dell'Associazione Italiana Arbitri. Il parcheggio più grande, suddiviso in due zone, è raggiungibile dall'ingresso principale del centro.
All'ingresso dell'edificio principale del centro tecnico è collocata, dal 1973, la scultura Il calciatore (1931), realizzata in bronzo modellato dall'artista Mario Moschi e donata alla FIGC dagli eredi.[81]
Da giugno 2023 invece è stata installata, nelle aree verdi poste subito dopo l'ingresso nel centro, l'opera di Michelangelo Pistoletto Il calcio nella formula della creazione, composta da cento sfere in marmo che simboleggiano palloni da calcio, tutte di colori differenti a rappresentare le tante squadre di questo sport.[82]
Per un costo stimato di 15 000 000 €,[83] il Comune di Firenze ha approvato in Consiglio Comunale il progetto "Coverciano 3.0", presentato da Federcalcio Servizi s.r.l.,[83] per l'ampliamento delle strutture del centro sportivo per ulteriori 7530 m², con 2800 m² di parcheggio.[83] Nel dettaglio il progetto prevede:
Nel Centro Tecnico Federale di Coverciano hanno sede, oltre al Museo del calcio:[29] gli uffici del Settore Tecnico,[29] l'Associazione Italiana Allenatori Calcio,[29] il Comitato Regionale della Lega Nazionale Dilettanti,[29] il Comitato Regionale Arbitri della Toscana[29] e la sezione di Firenze dell'Associazione Italiana Arbitri.[29][2]
Inoltre la struttura è colloquialmente definita la «Casa degli Azzurri»,[2] poiché sede per i raduni e gli allenamenti della nazionale maggiore (dal 1958),[17] dell'Under 21 (dal 1969),[5] di tutte le altre rappresentative giovanili,[18] della nazionale militare, della nazionale di calcio a 5, della nazionale maggiore femminile[4] e di tutte le altre rappresentative giovanili femminili.[20] Si calcola ad esempio che, nel 2018, siano stati effettuati nel centro 374 allenamenti delle varie selezioni.[74]
Inoltre la struttura ospita alcuni incontri ufficiali delle selezioni giovanili maschili (dal 2003),[21] delle selezioni giovanili femminili (dal 2013)[23] e, nel 2021, vi è stato svolto il doppio incontro amichevole della nazionale maggiore femminile con l'Islanda.[22]
Un altro appellativo che viene attribuito al centro è quello di «Università del Calcio», in quanto ospita i corsi di maggiore livello per il mondo professionistico del calcio. A Coverciano sono infatti tenuti corsi per direttore sportivo, allenatore professionista UEFA Pro e UEFA A, allenatore di calcio a 5 di primo livello, preparatore atletico, osservatore calcistico, corsi di specializzazione per allenatore dei portieri e corsi per match analyst.
La struttura è aperta infine a numerose iniziative sportive, non necessariamente calcistiche, nelle quali sono organizzati tornei con squadre giovanili e non, visite guidate al Museo del Calcio, pranzi presso il ristorante. Sono spesso ospiti del centro anche squadre di club, nazionali e internazionali[2] e addetti del mondo del calcio (arbitri, dirigenti di FIGC, CONI, UEFA e FIFA). Per i membri di società sportive è anche possibile soggiornare presso l'hotel. Coverciano ospita anche incontri aziendali, avendo ampia disponibilità di sale meeting e posti letto.
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