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Valle d'Aosta o Vallée d'Aoste è la denominazione di origine controllata riservata ai vini prodotti in Valle d'Aosta.
La denominazione può essere accompagnata da un'indicazione di vitigno o da una menzione geografica; il disciplinare suddivide le aree viticole in 9 zone, nelle quali vengono prodotti vini differenti.

Fatti in breve Valle d'Aosta-Vallée d'Aoste Disciplinare DOC, Stato ...
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Terrazzamenti a vite nella bassa valle
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Vigneti ad Aymavilles (Les Crêtes)
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Topie sulle rocce

Zona geografica

La Valle d’Aosta si identifica con il bacino del fiume Dora Baltea fino al comune di Pont-St-Martin. Il fondovalle è costituito da pianori di origine alluvionale e da numerose conoidi di deiezione allo sbocco dei torrenti laterali, che risultano essere le aree principalmente interessate dalla coltivazione della vite.

Il clima è di tipo continentale, assai rigido e secco, tipico delle valli alpine interne, fortemente influenzato dalla presenza dei massicci più alti delle Alpi; le precipitazioni sono scarse (circa 500 mm/anno) e si determinano forti escursioni termiche soprattutto nei mesi di settembre e di ottobre. Il territorio è caratterizzato da un elevato grado di insolazione (circa 2200 ore/anno) e la radiazione solare è particolarmente favorevole.

La produzione vitivinicola è fortemente influenzata da fattori antropici, quali i terrazzamenti costruiti nei secoli per acquisire terreni all'agricoltura e la selezione di vitigni autoctoni, quali Mayolet, Fumin,Cornalin, Petit rouge, Premetta,Vuillermin e Prié blanc, e la radicazione locali di altri, come la Petite Arvine, il Nebbiolo e il Moscato bianco. Grande importanza viene data alle forme di allevamento: in molte parti vengono ancora utilizzate le pergole

Per ragioni soprattutto geografiche e climatiche, pertanto, i vini della Valle d'Aosta sono fortemente caratterizzati

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Storia

L'esistenza della vite in Valle d'Aosta risale probabilmente al III millennio a.C., in quanto nell'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, alla periferia di Aosta, sono stati ritrovati semi di Vitis vinifera. Dopo il VII secolo a.C. giunsero popolazioni celtiche che trasmisero tecniche e conoscenze vitivinicole, tra cui le botti di legno.

La presenza della viticoltura in valle è testimoniata da torchi e tini trovati in ville rustiche romane soprattutto nella piana di Aosta: lo conferma un brano di Svetonio, citato da un Anonimo nel 1832 in Cenni brevissimi sopra i boschi e le selve degli Stati di Terraferma di S.M. il Re di Sardegna, dove afferma che

«Cesare beveva solo vino delle Alpi cioè vino di Donnas, di Chambave ed anche di Carema.»

Nel corso del Medioevo, in bassa valle iniziò la svilupparsi la tecnica di coltivazione con supporti a pertiche, precorritrice della tòpia, documentata dal XII secolo.

Il primo vigneto certificato risale all'epoca tardo romana ed era situato nel centro di Aosta; di poco successivi sono i carteggi familiari del feudo di Bard, in cui vengono citate le vigne di Donnas e alcune compravendite e donazioni tra il X e il XIII secolo di vigneti nelle aree ora dedicate alle attuali denominazioni Torrette, Chambave e Donnas. Al 1291 risale la prima citazione di un vino bianco a Morgex e al 1269 del vino di Chambave. Le fonti più ricche di notizie sono sicuramente i "Cartolari" di Sant'Orso, in cui troviamo vigneti a Morgex, Roppo, Pont de Pierre, Montjovet, Monte Arverio (Arvier), Saint-Christophe, Basis, Aymaville, Clapey, Cullat (Verrayes), Veczello, Marcillier e Cly.

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Disciplinare

il Valle d'Aosta - Valléè d'Aoste è stato istituito con DPR 08.02.1971 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 142 del 05.06.1971
Successivamente è stato modificato con

  • DPR 02.06.1972 G.U. 208 - 10.08.1972
  • DPR 30.07.1985 G.U. 73 - 28.03.1986 (errata corrige G.U. 158 - 10.07.1986)
  • DM 27.05.1989 G.U. 132 - 08.06.1989
  • DM 14.10.1989 G.U. 255 - 31.10.1989
  • DM 05.11.1992 G.U. 271 - 17.11.1992 (rettifica G.U. 305 - 30.12.1992)
  • DM 05.08.2002 G.U. 197 - 23.08.2002
  • DM 23.09.2002 G.U. 232 - 2002
  • DM 16.07.2008 G.U. 183 - 06.08.2008
  • DM 30.11.2011 G.U. 295 – 20.12.2011
  • La versione in vigore è stata approvata DM 07.03.2014, pubblicata sul sito ufficiale del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.[2]
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Indicazione generica

Valle d'Aosta o Vallée d'Aoste

L'indicazione generica è prevista nell'intera area vitata della regione e prevede la possibilità di indicare il colore del vino:

Bianco o Blanc

Vitigni consentiti:Tutti i vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella Regione
coloregiallo paglierino più o meno intenso, anche con riflessi dorati.
odorefresco, piacevole, caratteristico.
saporefresco
titolo alcolometrico minimo9,00% vol.
acidità totale minima4,0 g/l.
estratto secco minimo15 g/l
resa massima di uva per ettaro120 q.
resa massima di uva in vino70 %

Rosso o Rouge

Vitigni consentitiTutti i vitigni a bacca rossa idonei alla coltivazione nella Regione
colorerosso rubino
odorevinoso, fresco, caratteristico
saporegradevole, talvolta vivace, armonico
titolo alcolometrico minimo9,5% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo18 g/l
resa massima di uva per ettaro120 q.
resa massima di uva in vino70 %

Rosato o Rosé

Vitigni consentitiTutti i vitigni a bacca rossa idonei alla coltivazione nella Regione
colorerosato
odorevinoso, fresco, caratteristico
saporegradevole, talvolta vivace, armonico
titolo alcolometrico minimo9,5% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo16 g/l
resa massima di uva per ettaro120 q.
resa massima di uva in vino70 %
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Indicazioni aggiuntive

Alcune tipologie dei vini "Valle d'Aosta" o "Vallée d'Aoste" possono portare altre indicazioni aggiuntive :

  • se vinificati con macerazione carbonica di almeno il 30% delle uve: novello o nouveau
  • se le uve sono state sottoposte a parziale appassimento naturale sulla vite: vendemmia tardiva o vendange tardive
  • se le uve vengono selezionate e sottoposte ad appassimento dopo la raccolta in locali idonei fino a raggiungere un contenuto zuccherino non inferiore al 26%: passito o flétri
  • se le uve e i vini possiedono almeno di un grado alcolico superiore a quello previsto per la tipologia: superiore o supérieur
  • Indicazioni geografiche o varietali, riservate a vini prodotti nelle zone delimitate.
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Area 1

La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Donnas, Hône, Arnad, Issogne, Champdepraz, Montjovet, Châtillon, Pontey, Chambave, Fénis, Saint-Marcel, Brissogne, Pollein, Charvensod, Gressan, Jovençan, Aymavilles, Villeneuve, Introd, Arvier, Avise, Pont Saint-Martin, Perloz, Bard, Verrès, Challand-Saint-Victor, Saint-Vincent, Saint-Denis, Verrayes, Nus, Quart, Saint-Christophe, Aosta, Sarre, Saint-Pierre, Saint-Nicolas, La Salle e Morgex.

Müller Thurgau

È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.

uvaggioMüller-Thurgau per almeno l'85%
coloregiallo verdolino, con riflessi verdognoli
odoreintenso, gradevole, aromatico
saporefruttato, leggermente aromatico, fine
titolo alcolometrico minimo10,00% vol.
acidità totale minima4 g/l.
estratto secco minimo16,0g/l
resa massima di uva per ettaro110 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Da servire alla temperatura di 8-10 C°, è un ottimo aperitivo, adatto a crostacei, pesce e carni bianche in erbe aromatiche.
La versione vendemmia tardiva produce ottimi risultati con formaggi stagionati e pasticceria secca.[3]

Gamay

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

uvaggioGamay per almeno l'85%
colorerosso rubino vivo
odorefruttato, intenso, caratteristico
saporefruttato, leggermente tannico, con fondo amarognolo
titolo alcolometrico minimo11,00% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo18 g/l
resa massima di uva per ettaro120 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Vino da tutto pasto, ideale con salumi locali, minestre, zuppe e con la bistecca alla valdostana.[3]

Pinot nero o Pinot noir vinificato in rosso

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.

uvaggioPinot nero per almeno l'85%
colorerosso rubino tendente al granato più o meno intenso
odorefruttato, persistente
saporevinoso lievemente tannico, con retrogusto analogo
titolo alcolometrico minimo11,50% vol.
acidità totale minima4 g/l.
estratto secco minimo18 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Ottimo con la motsetta, con piatti tipici valdostani, con carni rosse e salumi.[3]

Pinot nero o Pinot noir vinificato in bianco

uvaggioPinot nero per almeno l'85%
colorepaglierino intenso o leggermente rosato
odorefruttato, persistente
saporearmonico, caratteristico
titolo alcolometrico minimo11,00% vol.
acidità totale minima4 g/l.
estratto secco minimo17 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Vino da aperitivo, si accompagna con la trota di montagna.[3]

Pinot grigio o Pinot gris

È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.

uvaggioPinot grigio per almeno l'85%
coloregiallo paglierino intenso con riflessi dorati
odoreprofumo caratteristico molto intenso
saporegradevole, armonico, equilibrato
titolo alcolometrico minimo11% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo17 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Da servire freddo 8-10 °C, è ottimo come aperitivo; si può abbinare con fonduta o antipasti a base di formaggio o di pesce.
La versione vendemmia tardiva si gusta con formaggi stagionati o pasticceria e frutta secca.[3]

Pinot bianco o Pinot blanc

È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.

uvaggioPinot bianco per almeno l'85%
coloregiallo paglierino brillante
odorecaratteristico, elegante
saporegradevole, equilibrato
titolo alcolometrico minimo11% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo17 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Principalmente servito con gli gnocchi di polenta, il risotto e la Seupa à la vapelenentse[4]

Chardonnay

È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.

uvaggioChardonnay per almeno l'85%
coloregiallo paglierino
odoreintenso, fruttato, caratteristico
saporesapido, pieno, caratteristico
titolo alcolometrico minimo11% vol.
acidità totale minima4 g/l.
estratto secco minimo17 g/l
resa massima di uva per ettaro110 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Da servire freddo, a 8-10 C°, è un bianco da tutto pasto che regge anche pietanze impegnative.
Come vendemmia tardiva è vino da meditazione, piacevole con pasticceria, frutta secca e formaggi stagionati ed erborinati.[3]

Mayolet

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

uvaggioMayolet per almeno l'85%
colorerosso rubino tendente al granato
odorefine e delicato, con note di frutti rossi
saporemorbido con retrogusto amarognolo
titolo alcolometrico minimo11,5% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo18 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Vino da tutto pasto, eccellente con salumi, zuppe, spuntini e merende.[3]

Moscato bianco (Muscat petit grain)

È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.
È consentita la menzione Passito o Flétri.

uvaggioMoscato bianco per almeno l'85%
coloregiallo paglierino
odoreintenso, caratteristico di moscato
saporefine, delicato, aromatico
titolo alcolometrico minimo11% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo17,0 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

La versione passito va servita a 14-15 C°, con pasticceria secca.È indicato per la preparazione dello zabaione.[3]

Traminer aromatico (Gewürztraminer)

È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.
È consentita la menzione Passito o Flétri.

uvaggioTraminer per almeno l'85%
coloregiallo paglierino dorato
odoreda leggermente a intensamente aromatico con sensazioni di rosa
saporedolce, caldo
titolo alcolometrico minimo11,00% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo16,0 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Accompagna pesce e carni bianche cucinate secondo le ricette speziate della valle.[5]

Gamaret

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

uvaggioGamaret per almeno l'85%
colorerosso rubino scuro
odorefruttato e speziato, con note di mirtillo e pepe nero
saporemediamente consistente e di medio corpo, con tannini soffici ed eleganti[6]
titolo alcolometrico minimo11,00% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Vuillermin

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

uvaggioVuillermin per almeno l'85%
colorecolore rosso violaceo carico
odorebouquet complesso in cui spiccano sentori di china, bergamotto e frutta matura, arricchiti con note di tostatura.[7]
saporegusto pieno, buona tannicità ed ottima struttura[8]
titolo alcolometrico minimo11,00% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Si abbina con lepre in civet e toma al ginepro.[7]

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Area 2a

La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Donnas, Hône, Arnad, Issogne, Champdepraz, Montjovet, Châtillon, Pontey, Chambave, Fénis, Saint-Marcel, Brissogne, Pollein, Charvensod, Gressan, Jovençan, Aymavilles, Villeneuve, Introd, Arvier, Avise, Pont Saint-Martin, Perloz, Bard, Verrès, Challand-Saint-Victor, Saint-Vincent, Saint-Denis, Verrayes, Nus, Quart, Saint-Christophe, Aosta, Sarre, Saint-Pierre, Saint-Nicolas.

Petite Arvine

È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.

uvaggioPetite Arvine per almeno l'85%
coloregiallo paglierino intenso, tendente al verdognolo
odoreintenso e complesso, floreale, con note di violetta e di glicine
saporefresco, di corpo, armonico, vivo, sapido, caratteristico
titolo alcolometrico minimo11% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo17 g/l
resa massima di uva per ettaro120 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Va servito freddo, tra gli 8 e i 10 C°. Si accompagna con antipasti, leggeri spuntini, carni bianche e piatti di pesce.
Come vendemmia tardiva è abbinato a formaggi stagionati od erborinati con pane nero e miele.[3]

Merlot

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

uvaggioMerlot per almeno l'85%
colorerosso rubino intenso
odoreintenso, caratteristico, leggermente erbaceo
saporeaustero, corposo
titolo alcolometrico minimo11,50% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Adatto per tutto pasto, specialmente con insaccati, carni e formaggi locali.[3]

Fumin

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

uvaggioFumin per almeno l'85%
colorerosso rubino intenso con riflessi violacei
odorecaratteristico di spezie
saporeaustero con fondo amarognolo
titolo alcolometrico minimo11% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo18 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Carni rosse, civet e selvaggina, formaggi di lunga stagionatura. Adatto anche per accompagnare la cotoletta alla valdostana.[9] È consigliato stappare la bottiglia alcune ore prima e decantare.[3]

Syrah

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

uvaggioSyrah per almeno l'85%
colorerosso rubino intenso
odorecaratteristico di spezie
saporearmonico, con sensazioni speziate
titolo alcolometrico minimo11,5% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo18 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Carni rosse e formaggi molto stagionati.[3]

Cornalin

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

uvaggioCornalin per almeno l'85%
colorerosso rubino
odoreintenso, caratteristico
saporearmonico, leggermente tannico e mandorlato
titolo alcolometrico minimo11,5% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo18 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Vino da tutto pasto, ideale con gli arrosti, i salumi e i formaggi valdostani.[3]

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Area 2b

La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Donnas, Montjovet, Perloz, Bard, Verrès, Challand-Saint-Victor, Montjovet.

Nebbiolo

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

uvaggioNebbiolo per almeno l'85%
colorerosso rubino con riflessi granati
odorefine, caratteristico
saporeleggermente mandorlato, di buon corpo, con finale tannico
titolo alcolometrico minimo11,00% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Corposo rosso da tutto pasto che ben si adatta a insaccati, carni e formaggi locali.[3]

Area 2c

La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Châtillon, Pontey, Chambave, Fénis, Saint-Marcel, Brissogne, Pollein, Charvensod, Gressan, Jovençan, Aymavilles, Villeneuve, Introd, Arvier, Avise, Saint-Vincent, Saint-Denis, Verrayes, Nus, Quart, Saint-Christophe, Aosta, Sarre, Saint-Pierre, Villeneuve

Petit Rouge

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi

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Grappoli e bottiglie di Petit Rouge
uvaggioPetit Rouge per almeno l'85%
colorerosso rubino
odoredi rosa selvatica, caratteristico
saporevellutato, mediamente corposo
titolo alcolometrico minimo11,00% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Usato a tutto pasto, valorizza tutte le pietanze locali di carne e formaggi.[3]

Prëmetta

uvaggioPrié rouge per almeno l'85%
colorerosa cerasuolo con sfumature aranciate
odoreavvolgente, delicato, con note floreali e fruttate
saporefresco, di corpo, marcatamente tannico e di discreta alcolicità
titolo alcolometrico minimo10,5,00% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo17,0 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Seupa Vapelenentse, Seupetta di Cogne e altre zuppe.[3] Consigliato un breve affinamento per arrotondare i tannini.

Area 3

La zona di produzione comprende i territori nei comuni di Donnas, Pont-Saint-Martin, Perloz e Bard.

Donnas

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 24 mesi di cui almeno 10 in botti di legno.
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con un titolo alcolometrico minimo di 12,5% vol. e un periodo di affinamento di almeno 30 mesi di cui almeno 12 in botti di legno.

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L'adret di Donnas
uvaggioNebbiolo per almeno l'85%
colorerosso rubino con riflessi granati
odorefine, caratteristico, speziato
saporevellutato, armonico con fondo gradevolmente amarognolo
titolo alcolometrico minimo11,5% vol.
acidità totale minima5 g/l.
estratto secco minimo23 g/l
resa massima di uva per ettaro75 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Camoscio e selvaggina da pelo; formaggi di lunga stagionatura. Stappare la bottiglia e decantare per alcune ore.[3]

Area 4

La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Hône, Arnad, Issogne, Champdepraz, Verrès, Challand-Saint-Victor, e Montjovet.

Arnad-Montjovet

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 12 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12% vol.

uvaggioNebbiolo per almeno il 70%
colorerosso rubino brillante con riflessi granata
odorefine, caratteristico, lievemente mandorlato
saporearmonico, con fondo amarognolo, secco e morbido
titolo alcolometrico minimo11,00% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro80 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Carni, soprattutto capretto e maiale, e tome ben stagionate. Stappare e scaraffare.[3]

Area 5

La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Châtillon, Pontey, Chambave, Montjovet, Saint-Vincent, Saint-Denis, Verrayes.

Chambave

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 8 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12% vol.

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Nuovo impianto a Chambave
uvaggioPetit Rouge per almeno il 70%
colorerosso rubino
odorecaratteristico, con l'affinamento tendente al profumo di viola
saporesapido, armonic0
titolo alcolometrico minimo11,00% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo20,0 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Vino da tutto pasto, si abbina con salumi locali, zuppe, carni in umido, specialmente con la carbonade.[3]

Chambave Moscato (Chambave Muscat)

È consentita la menzione Passito o Flétri.

uvaggioMoscato bianco per il 100%
coloregiallo paglierino
odoreintenso, caratteristico di moscato
saporesecco, fine, delicato, aromatico
titolo alcolometrico minimo11,00% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo17,0 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Bevuto solitamente come aperitivo, si lega bene anche con i crostacei e i formaggi locali di media stagionatura[10]. Ideale per la preparazione dello zabaione.[3]
Nella versione flétri è un vino da meditazione, dal profumo intenso con sfumature di miele e confettura; sviluppa ottime armonie con le tegole dolci e la pasticceria secca.[11]

Area 6

La zona di produzione comprende parte del territorio dei i comuni di Fénis, Nus, Quart, Saint-Christophe e Aosta.

Nus

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 8 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12% vol.

uvaggioVien de Nus per almeno il 40% e Petit Rouge per almeno il 30%
colorerosso intenso con riflessi granata
odorevinoso, intenso, persistente
saporevellutato, leggermente erbaceo
titolo alcolometrico minimo11,00% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Servito a tutto pasto, ottimo con le carni, con motsetta, salumi locali, fontina e pane nero.[3]

Vinificazione in purezza

Dalle uve Vien de Nus vinificate in purezza si ottiene un vino da bere giovane.[3]

colorerosso violaceo carico con riflessi granata
odorevinoso, intenso, persistente
saporeleggero di corpo, morbido e vellutato

Nus Malvoisie

È consentita la menzione Passito o Flétri.

uvaggioPinot grigio per il 100%
coloregiallo dorato con riflessi ambrati
odorecaratteristico, molto intenso
saporegradevole, armonico, equilibrato
titolo alcolometrico minimo11,50% vol.
acidità totale minima4 g/l.
estratto secco minimo17,0 g/l
resa massima di uva per ettaro80 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Antipasti, primi, carni bianche. Nella versione flétri ha grande carattere; grazie alla fermentazione lenta e alla maturazione in piccole botti di legno è l'ideale con la pasticceria secca.[3]

Area 7

La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Charvensod, Gressan, Jovençan, Aymavilles, Introd, Quart, Saint-Christophe, Aosta, Sarre, Saint-Pierre e Villeneuve.

Torrette

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 8 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12% vol.

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Vigneti sulla Route des Vins per la produzione del Valle d'Aosta Torrette DOC. Località Les Crêtes, Aymavilles
uvaggioPetit Rouge per almeno il 70%
colorerosso rubino
odoreprofumo di rosa selvatica, con l’affinamento tendente a mandorlarsi
saporevellutato, di giusto corpo, con fondo amarognolo
titolo alcolometrico minimo11,00% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro100 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

Da tutto pasto, ideale con arrosti, selvaggina, salumi locali e formaggi invecchiati.[3] Adatto anche per accompagnare la cotoletta alla valdostana.[9]

Area 8

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Bottiglie di Enfer d'Arvier

La zona di produzione comprende parte del territorio del comune di Arvier

Enfer d'Arvier

Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 8 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12,5% vol.

uvaggioPetit Rouge per almeno l'85%
colorerosso granata piuttosto intenso
odoredelicato con bouquet caratteristico
saporevellutato, di giusto corpo, gradevolmente amarognolo
titolo alcolometrico minimo11,50% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro90 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

L'Enfer d'Arvier si abbina gradevolmente a carni rosse, arrosti, selvaggina, bolliti misti; interessante consumarlo con agnolotti, fonduta, soupe paysanne e formaggi locali. [3]

Area 9

La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Morgex e La Salle.

I vigneti dell'area sono considerati i più alti d'Europa, tra 900 e 1300 m di altitudine Poiché le condizioni di temperatura e secchezza dell'aria impediscono la proliferazione di malattie crittogamiche, non necessita di importanti trattamenti; neppure la filossera è in grado di resistere all'altitudine: per tale ragione le viti sono "a piede franco", cioè non innestate su portainnesto resistente, caso rarissimo in Europa.[12][13]

Blanc de Morgex et de La Salle

Thumb
Vigneti di Prié blanc a Morgex

È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.
È consentita la menzione Spumante o Mousseaux producendolo con il metodo classico nei tipi "extra brut", "brut", "sec" , "demi-sec" e "pas dosé" con l’indicazione del tenore zuccherino e il millesimo.
Può venire prodotto come vino di ghiaccio

uvaggioPrié blanc al 100%
coloregiallo paglierino tendente al verdognolo
odoredelicato con sottofondo di erbe di montagna
saporeacidulo, talvolta leggermente frizzante, molto delicato
titolo alcolometrico minimo9,00% vol.
acidità totale minima4,5 g/l.
estratto secco minimo15,0 g/l
resa massima di uva per ettaro90 q.
resa massima di uva in vino70 %

Abbinamenti consigliati

  • Vino fermo: va servito molto fresco, ad una temperatura di 8-10 C°. Adatto come aperitivo, eccellente con antipasti delicati e con la trota di montagna. Recentemente viene gustato con la pizza.
  • Spumante: Va servito a 6-8 C°. In tutte le versioni è adatto ad antipasti e piatti delicati. Da provare con ravioli ripieni alla trota conditi con crema di zucchine.
  • Vendemmia tardiva: vino da meditazione, va servito a temperatura ambiente; di lungo invecchiamento, è un classico vino di ghiaccio, eccezionale con formaggi erborinati come il Bleu d'Aoste. Viene anche proposto con il cioccolato salato.[3]

Produttori

Route des Vins - Vallée d'Aoste

Route des Vins è un marchio nato nel 1988 per volontà della Regione Valle d'Aosta in collaborazione con le cantine cooperative del territorio valdostano; dal 2007 si costituisce l'omonima associazione, che riunisce quasi tutte le aziende vitivinicole valdostane, albergatori e ristoranti allo scopo di promuovere e il patrimonio di vini e prodotti tipici della Valle d'Aosta attraverso una "Strada dei vini". I soci si impegnano a rispettare uno specifico disciplinare di produzione.

Cantine cooperative

Le Cantine sociali valdostane sono sei, distribuite lungo tutta la valle:

Thumb
La Crotta di Vegneron
  • Caves Coopératives de Donnas, nata nel 1971
  • La Kiuva, Arnad, nata nel 1975
  • La Crotta di Vegneron, Chambave, sorta nel 1980
  • Cave des onze communes, Aymavilles, costituita nel 1990
  • Cave Coopérative de l'Enfer, Arvier, nata nel 1978
  • Cave du Vin Blanc de Morgex et de La Salle, Morgex, costituita nel 1983

Istituti

Institut Agricole Régional, Aosta

Altri vini

Alcuni produttori vinificano uve rare o particolari, che non rientrano nella denominazione di origine controllata, come il Grenache e il Riesling.

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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