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Serie A 1974-1975
73ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio (la 43ª a girone unico) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La Serie A 1974-1975 è stata la 73ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio (la 43ª a girone unico), disputata tra il 6 ottobre 1974 e il 18 maggio 1975 e conclusa con la vittoria della Juventus, al suo sedicesimo titolo.
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Capocannoniere del torneo è stato Paolo Pulici (Torino) con 18 reti.
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Stagione
Riepilogo
Prospettiva
Calciomercato

In estate, mentre la Lazio campione in carica sceglieva di mantenere invariata la propria rosa, le altre squadre andarono incontro a grandi operazioni di mercato nonché a vere e proprie rivoluzioni dell'area tecnica che finirono per alterare notevolmente gli equilibri del torneo.[1] Il Milan condusse un'autorevole opera di rafforzamento, puntando sull'ex allenatore granata Giagnoni il quale portò con sé Bui e Zecchini, e acquistando, tra gli altri, Bet e Calloni;[1] proprio il Torino, frattanto, riaccolse dopo un lustro il tecnico Fabbri e puntò su vari elementi messisi in luce in provincia, tra cui l'ex prodotto del vivaio Zaccarelli.
Anche i concittadini della Juventus scelsero di affidarsi al passato per la loro panchina, richiamando dopo dodici anni Parola, peraltro già bandiera bianconera da giocatore e reduce, come allenatore, da alcuni buoni campionati in Serie B alla guida del Novara, mentre l'organico venne ampliato prelevando, rispettivamente da L.R. Vicenza e Atalanta, l'ala Damiani e il promettente libero Scirea, questo ultimo deputato a raccogliere l'eredità di Salvadore.
L'Inter, dopo aver cercato a lungo d'ingaggiare il tecnico rumeno Kovács, si affidò infine all'ex gloria Suárez, limitando gli arrivi a Cerilli, sconosciuto fantasista pescato in terza serie nella Massese, e lasciando andare Bellugi al Bologna, Bedin alla Sampdoria e il duo Burgnich-Massa al Napoli.[1][2]
Avvenimenti
Girone di andata

La Lazio campione uscente partì bene, ma alla quinta giornata subì la rimonta dell'Inter all'Olimpico; si formò un nutrito gruppo di otto squadre raggruppate in soli due punti.[1] Il Bologna di Savoldi tentò un'avanzata, ma a scattare fu la Juventus di Parola; affascinato dal gioco offensivo mostrato dai Paesi Bassi di Michels, il nuovo allenatore superò immediatamente un pesante scoglio, il grave infortunio occorso a Spinosi, trovando nel duo Morini-Scirea e nella coppia di terzini formata dal maturo Cuccureddu e dal giovane Gentile una difesa abbastanza solida per poter esprimere il gioco desiderato.[3]
Il 15 dicembre 1974 i bianconeri sembrarono ridimensionare le ambizioni del Napoli, vincendo al San Paolo per 2-6 – in una partita che fece registrare la più alta affluenza di sempre in Italia con 90 736 spettatori.[4][5] Lo stop in casa della Lazio, il 5 gennaio 1975, non condizionò troppo l'andamento della squadra piemontese, che chiuse il girone d'andata con tre punti di vantaggio sui biancocelesti, secondi, e quattro sulla Roma del rientrante De Sisti e del ritrovato Cordova.[1]
Girone di ritorno

Nelle prime giornate del girone di ritorno la Juventus continuò il suo cammino senza troppi problemi, allungando anche fino a 5 punti sulle seconde, la Lazio in ansia per il male che aveva colpito l'allenatore Maestrelli e il ritrovato Napoli; la squadra di Vinício, anch'essa desiderosa di imitare il modello olandese, dopo la pesante sconfitta di dicembre era riuscita a trovare un equilibrio anche in fase difensiva.[6]
Gli azzurri si lanciarono dunque all'inseguimento, arrivando allo scontro diretto del 6 aprile a soli due punti dalla capolista: fu un gol dell'ex Altafini – da allora core 'ngrato[7] –, riserva di lusso per i bianconeri, a fermarli.[7] Nelle successive giornate la Juventus si limitò a controllare il lieve vantaggio sul Napoli: il suo rendimento calò, come dimostrò il pesante 1-4 subito a Firenze alla penultima giornata, ma mandando al tappeto il 18 maggio un già retrocesso Lanerossi vinse comunque il titolo.

Fu negativo il cammino delle due milanesi. L'Inter non andò oltre il nono posto, chiudendo rapidamente le esperienze di Suárez in panchina e di Cerilli in rosa,[2] mentre il Milan strappò la qualificazione alla Coppa UEFA all'ultima giornata, pagando l'altalenante rendimento di Calloni, attaccante prolifico ma dall'errore sotto porta troppo facile – il giornalista Gianni Brera lo apostrofò lo sciagurato Egidio, con riferimento al personaggio dei Promessi Sposi –, e la polemica tra Rivera e il presidente rossonero Buticchi, che portò il calciatore a tentare l'acquisto della società.[8][9] Il capocannoniere fu, per la seconda volta, Pulici, goleador del Torino.
Poco avvincente la lotta per la salvezza; rimase ultimo il Varese, seguito dalla Ternana che uscì malamente sconfitta dalle ultime cinque gare perdendo così contatto dalla Sampdoria; lombardi e umbri abbandonarono la massima categoria dopo un solo anno di permanenza. Ultimo a cadere fu il Lanerossi, condannato al ritorno in cadetteria dopo venti anni. Grazie a un buon girone di ritorno, si salvò invece l'esordiente Ascoli, prima squadra marchigiana in Serie A.[1]
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Squadre partecipanti
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Allenatori e primatisti
Classifica finale
Riepilogo
Prospettiva
Legenda:
- Campione d'Italia e qualificata in Coppa dei Campioni 1975-1976.
- Qualificata in Coppa delle Coppe 1975-1976.
- Qualificate in Coppa UEFA 1975-1976.
- Retrocesse in Serie B 1975-1976.
Regolamento:
- Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
- In caso di parità di punti era in vigore il pari merito, eccetto per i posti salvezza-retrocessione e qualificazione-esclusione dalla Coppa UEFA (differenza reti) nonché per l'assegnazione dello scudetto (spareggio).
Squadra campione
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Risultati
Riepilogo
Prospettiva
Tabellone
Calendario
|
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Statistiche
Riepilogo
Prospettiva
Squadra
Capoliste solitarie
Classifica in divenire
Classifiche di rendimento
Rendimento andata-ritorno
Andata | Ritorno | ||
Juventus | 23 | Napoli | 23 |
Lazio | 20 | Juventus | 20 |
Roma | 19 | Roma | 20 |
Milan | 18 | Milan | 18 |
Napoli | 18 | Lazio | 17 |
Torino | 18 | Torino | 17 |
Bologna | 17 | Fiorentina | 16 |
Inter | 17 | Ascoli | 15 |
Fiorentina | 15 | Bologna | 15 |
Cesena | 13 | Cagliari | 15 |
Sampdoria | 12 | Inter | 13 |
Cagliari | 11 | Cesena | 12 |
Lanerossi Vicenza | 10 | Sampdoria | 12 |
Ternana | 10 | Lanerossi Vicenza | 11 |
Varese | 10 | Ternana | 9 |
Ascoli | 9 | Varese | 7 |
Rendimento casa-trasferta
Casa | Trasferta | ||
Napoli | 27 | Juventus | 17 |
Juventus | 26 | Lazio | 15 |
Roma | 24 | Roma | 15 |
Lazio | 22 | Milan | 14 |
Milan | 22 | Napoli | 14 |
Torino | 22 | Inter | 13 |
Bologna | 20 | Torino | 13 |
Fiorentina | 19 | Bologna | 12 |
Ascoli | 18 | Fiorentina | 12 |
Cesena | 18 | Sampdoria | 10 |
Cagliari | 17 | Cagliari | 9 |
Inter | 17 | Cesena | 7 |
Ternana | 15 | Lanerossi Vicenza | 7 |
Lanerossi Vicenza | 14 | Ascoli | 6 |
Sampdoria | 14 | Ternana | 4 |
Varese | 13 | Varese | 4 |
Primati stagionali
- Maggior numero di vittorie: Juventus (18)
- Minor numero di sconfitte: Napoli (3)
- Miglior attacco: Napoli (50 reti fatte)
- Miglior difesa: Roma (15 reti subite)
- Miglior differenza reti: Juventus (+30)
- Maggior numero di pareggi: Cesena (15)
- Minor numero di vittorie: Varese (3)
- Maggior numero di sconfitte: Varese (16)
- Peggiore attacco: Ascoli (14 reti fatte)
- Peggior difesa: Ternana e Varese (42 reti subite)
- Peggior differenza reti: Ternana e Varese (-23)
Individuali
Classifica marcatori
Nel corso del campionato furono segnati complessivamente 467 gol, 28 dei quali su autorete, 45 su calcio di rigore e 2 (quelli di Milan-Juventus, terminata 1-2 sul campo) assegnati per giudizio sportivo da 130 diversi giocatori, per una media di 1,94 gol a partita[7]. Di seguito, la classifica dei marcatori[18].
Media spettatori
Media spettatori della Serie A 1974-75: 31 257.[19]
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Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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