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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Cervèteri è un comune italiano di 37 978 abitanti[1] della città metropolitana di Roma nel Lazio.
Cerveteri comune | |
---|---|
Piazza Santa Maria | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Città metropolitana | Roma |
Amministrazione | |
Sindaco | Elena Gubetti (centro-sinistra) dal 27-6-2022 |
Territorio | |
Coordinate | 42°00′27″N 12°06′18″E |
Altitudine | 81 m s.l.m. |
Superficie | 134,32 km² |
Abitanti | 37 978[1] (31-5-2024) |
Densità | 282,74 ab./km² |
Frazioni | Ceri, Due Casette, Furbara, Borgo San Martino, Sasso, Valcanneto, Casetta Mattei, Cerqueto, Quartaccio, Cerenova, Campo di Mare, I Terzi, San Paolo, Gricciano, Pian della Carlotta, Zambra. |
Comuni confinanti | Anguillara Sabazia, Bracciano, Fiumicino, Ladispoli, Santa Marinella, Tolfa |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 00052 |
Prefisso | 06-99 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 058029 |
Cod. catastale | C552 |
Targa | Roma |
Cl. sismica | zona 3B (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 450 GG[3] |
Nome abitanti | ceretani, in dialetto cervetrani o cerveterani, anticamente ceriti |
Patrono | san Michele Arcangelo |
Giorno festivo | 8 maggio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Cerveteri nella città metropolitana di Roma Capitale | |
Sito istituzionale | |
Si affaccia sul Mar Tirreno e si trova a 42 km di distanza da Roma e circa 65 da Viterbo.
Da Cerveteri si accede alla Necropoli etrusca del Sorbo e alla Necropoli etrusca della Banditaccia, una delle necropoli più monumentali del Mar Mediterraneo, dichiarata nel 2004 dall'UNESCO, assieme a quella di Tarquinia, patrimonio mondiale dell'umanità.
Zona climatica 9a (USDA). Temperato caldo (Koppen).
Cerveteri sorge dove si trova l'antica città di Agylla, Άγυλλα (per i Greci).[4][5], poi chiamata Caere dagli Etruschi. Il suo nome moderno deriva da Caere Vetus, così chiamata nel XIII secolo per distinguerla da Caere Novum (l'attuale Ceri). Altri antichi toponimi della città sono Cisra (per gli Etruschi).[6]
Le evidenze archeologiche fanno risalire la presenza umana, sul pianoro dove si svilupperà Cerveteri, alla prima età del Ferro, che nell'area mediterranea si fa risalire al IX secolo a.C.. Questa circostanza, collegata alla quasi totale scomparsa dei centri abitati circonvicini risalenti all'Età del Bronzo, suggerisce che la città si sia sviluppata in conseguenza a fenomeni di accentramento della popolazione, per motivi economici e di necessità difensive. Questi insediamenti, e le circostanti necropoli, sono attestate per tutto il periodo dell'età del ferro, saldandosi con quelle di età storica, degli Etruschi.[7]
Per la tradizione storiografica la città venne fondata dai Pelasgi con il nome di Agylla, e quindi conquistata dagli Etruschi, che ne cambiarono il nome in Caere.[8]
Le vicende di Caere sono prima legate al conflitto tra le città greche ed etrusche per il predominio del commercio in Italia, e più in generale nel Mar Tirreno, e poi tra quelle etrusche e Roma, anche se a lungo la città mantenne lo status di alleata di Roma.
Nella seconda metà del VI secolo a.C. (tra il 541 e il 535 a.C.) Caere-Agylla combatté tra le forze etrusche alleate dei Cartaginesi contro i Focei nello scontro navale conosciuto come Battaglia del Mare Sardo. Sebbene lo scontro navale si sia concluso con la vittoria di Focea, di fatto Etruschi e Cartaginesi bloccarono l'espansione greca nel Mar Tirreno occidentale.
Nonostante Caere, in quanto città etrusca, fosse in secolare contrasto con Roma per il predominio nell'Italia centrale, nel 387 a.C., quando i Galli di Brenno saccheggiarono Roma, sostenne la città rivale. Prima la città diede rifugio alle vestali e a quanti erano fuggiti da Roma attaccata dai Galli, poi attaccò in Sabina gli stessi Galli sulla strada del ritorno, riuscendo a privarli del bottino depredato a Roma.[5]
In seguito all'avvenuta sottomissione delle città etrusche al dominio romano nel IV secolo a.C., Caere entrò a far parte del mondo romano, come Municipia sine suffragio.
Nonostante il generale decadimento delle città italiane in conseguenza della caduta di Roma, Caere dovette mantenere una certa importanza, visto che troviamo elencati almeno otto vescovi particolari, gli Episcopus Cerensis, l'ultimo del quale Benedetto nel 1029.[6]
Tra l'VIII e l'XI secolo, come riportato nei documenti degli imperatori Ludovico il Pio, Ottone I e Enrico II il Santo Caere era governata direttamente dal papato.[6] Successivamente dovette perdere d'importanza, se nel 1192, dal libro dei Censi della Chiesa Romana, Caere dipende dal vescovato di Portus.[6]
Tra il XII e il XIII secolo, parte della sua popolazione si dovette trasferire in una località vicina, Cere Novum, che si trova distinta dalla vecchia, Cere Vetere, come risulta in una bolla del 1236 di Papa Gregorio IX.[6] Durante il XIII secolo fu dei Normanni Alberteschi dai quali successivamente passò ad altre famiglie nobili, come i Corsi dai quali tra fine secolo XIII e metà secolo XV appartenne, ai Venturini che la cedettero agli Anguillara. Scomunicati costoro da Paolo II, passò a Bartolomeo Giuppo nipote di Sisto IV che la cedette nel 1487 a Franceschetto Cybo insieme a Monterano, Rota e Ischia[9] che poco dopo vennero cedute agli Orsini i quali, tranne una breve parentesi in cui fu tolta dai Farnese durante la metà del secolo XVI, la tennero fino a quando furono costretti a vendere nel 1674 ai Ruspoli, che nel 1709 ne ebbero poi il titolo di principe[10].
Nei secoli successivi si ridimensiona come centro agricolo e, solo nel XX secolo, come centro turistico e archeologico. Durante la seconda guerra mondiale erano operativi nel territorio comunale due aeroporti militari (o meglio campi d'aviazione), l'aeroporto di Cerveteri e l'aeroporto di Furbara, che, nell'evolversi della Campagna d'Italia, furono anche presi in considerazione, da parte degli Alleati, come possibili basi da utilizzare per l'offensiva su Roma.[senza fonte]
Lo stemma del comune di Cerveteri è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 29 maggio 1933.[11]
Il gonfalone, concesso con decreto del presidente della Repubblica del 2 agosto 2007, è un drappo partito di giallo e di rosso.[12][11]
Sono presenti molte chiese, tra cui:
Chiese scomparse: Inoltre sono ricordate numerose chiese ormai scomparse.[N 1]
Abitanti censiti[29]
Al 31 dicembre 2023 i residenti stranieri erano 3.188, pari all'8,38% della popolazione.[30]
Nella zona nuova del paese troviamo l'Istituto Comprensivo "Salvo D'Acquisto" con sede principale in Via Settevene Palo, plesso che ospita la scuola secondaria di primo grado e la scuola primaria, ma comprende anche i plessi della scuola dell'infanzia R. Luchetti in zona Tyrsenia, il plesso Marieni. Sempre nella zona nuova sorge il comprensorio IIS "Enrico Mattei" comprendente Liceo Linguistico, Liceo Scientifico, Istituto Aziendale (contabile) Istituto Turistico, Ragioneria. Nella zona vecchia, vicino alla necropoli del Sorbo, invece, sorge l'Istituto Comprensivo Giovanni Cena, che ospita scuola primaria e scuola secondaria di primo grado, ma comprende anche la scuola dell'infanzia intitolata a Maria Montessori.
Nelle frazioni di Marina di Cerveteri e di Valcanneto troviamo rispettivamente gli Istituti comprensivi "Marina di Cerveteri" e "Don Milani".
Museo nazionale cerite, un rilevante museo archeologico dedicato all'arte etrusca.[31]
Biblioteca comunale Nilde Iotti.[32]
Film girati a Cerveteri:
Cerveteri è conosciuta in campo enologico per il Giacchè.[33]
Cerveteri è servita dall'omonimo svincolo autostradale situato sulla A12 Azzurra. Inoltre, è collegata a Ladispoli e Bracciano attraverso la SP4a Settevene-Palo II.
Si possono raggiungere altre località grazie alla rete ferroviaria regionale dalla Stazione di Ladispoli-Cerveteri e dalla Stazione di Marina di Cerveteri (sita nella frazione di Cerenova), dalla quale passano treni provenienti da Roma e che raggiungono Civitavecchia, Pisa e Grosseto.
Il centro della città è collegato alle frazioni e a Ladispoli grazie ad un sistema di autobus interni, gestito dalla Seatour Spa. Inoltre, il comune è collegato alle città limitrofe di Fiumicino (frazioni di Torrimpietra, Palidoro e Aranova), Ladispoli, Bracciano, Roma (stazione metro Cornelia), Civitavecchia, Tolfa con gli autobus della compagnia COTRAL.
Al comune nel 1949 fu assegnata la frazione di Ladispoli, precedentemente amministrata dal comune di Civitavecchia.[35], poi, nel 1970 la frazione divenne comune autonomo.[36]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
21 giugno 1993 | 12 maggio 1997 | Lamberto Ramazzotti | Partito Socialista Italiano | Sindaco | [37] |
12 maggio 1997 | 16 giugno 1998 | Stefano Cetica | Alleanza Nazionale | Sindaco | [38] |
16 giugno 1998 | 14 dicembre 1998 | Achille Togna | Commissario | ||
14 dicembre 1998 | 31 ottobre 2002 | Guido Rossi | Alleanza Nazionale | Sindaco | [39] |
31 ottobre 2002 | 10 giugno 2003 | Paola Basilone | Commissario | ||
10 giugno 2003 | 24 luglio 2007 | Antonio Brazzini | Democratici di Sinistra | Sindaco | [40] |
24 luglio 2007 | 29 aprile 2008 | Raffaele Bonanno | Commissario | ||
29 aprile 2008 | 22 dicembre 2011 | Gino Ciogli | Partito Democratico | Sindaco | [41] |
22 dicembre 2011 | 22 maggio 2012 | Giuliana Giaquinto | Commissario | ||
22 maggio 2012 | 11 giugno 2017 | Alessio Pascucci | Indipendente | Sindaco | [42] |
11 giugno 2017 | 28 giugno 2022 | Alessio Pascucci | Ind. e dal 2018 Italia in Comune | Sindaco | |
28 giugno 2022 | in carica | Elena Gubetti | Partito Democratico | Sindaco |
Nel comune sono presenti le seguenti società di calcio:
È presente una squadra di pallanuoto maschile, ASD Tyrsenia Sporting Club, che milita nel campionato di Serie C
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