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competizione europea di pallacanestro maschile per club Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'Eurolega (ufficialmente Turkish Airlines Euroleague Basketball[1] per ragioni pubblicitarie) è la massima competizione europea per club di pallacanestro maschili.
Euroleague Basketball | |
---|---|
Sport | |
Tipo | squadre di club |
Federazione | FIBA Europe |
Continente | Europa |
Organizzatore | Euroleague Basketball |
Motto | I feel devotion |
Titolo | Vincitore dell'Euroleague Basketball |
Cadenza | annuale |
Apertura | ottobre |
Partecipanti | 18 squadre |
Formula | regular season, play-off, final four |
Sito Internet | Euroleague.net |
Storia | |
Fondazione | 1958 |
Detentore | Panathīnaïkos |
Record vittorie | Real Madrid (11) |
Ultima edizione | Euroleague Basketball 2023-2024 |
Edizione in corso | Euroleague Basketball 2024-2025 |
Nella sua emanazione attuale, si tratta di una lega semichiusa a cui prendono parte in totale diciotto club facenti parte della FIBA Europe: undici sono fissi, cinque vi accedono annualmente al raggiungimento di determinati obiettivi e due partecipano su invito. L'attuale detentore del trofeo è la squadra greca del Panathinaikos, che nell'ultima edizione (edizione 2023-2024) ha centrato il settimo titolo della sua storia.
La manifestazione, fondata nel 2000 quando la FIBA dimenticò di registrare il nome Eurolega, è stata organizzata inizialmente dalla ULEB per poi passare nel 2009 sotto il controllo di Euroleague Commercial Assets (ECA).
Nel 1954 Gabriel Hanot, giornalista francese de L'Équipe, fu tra gli ispiratori nella creazione della Coppa dei Campioni di calcio, dopo aver assistito ad una partita amichevole tra gli inglesi del Wolverhampton e gli ungheresi del Budapest Honvéd.[2]
Sull'onda del successo, pochi anni dopo, durante i Campionati Europei del 1957, il Segretario Generale della FIBA Renato William Jones, insieme agli altri membri della commissione, Borislav Stanković (Jugoslavia), Raimundo Saporta (Spagna), Robert Busnel (Francia), Miloslav Kříž (Cecoslovacchia) e Nikolaj Semaško (Unione Sovietica), avanzò la proposta alle varie federazioni europee di inviare i loro campioni nazionali alla manifestazione e L'Équipe donò il trofeo.[3]
La prima edizione della Coppa dei Campioni si svolse nel 1958, e vi parteciparono 22 formazioni che presero parte al torneo; la prima edizione vide vittoriosi i sovietici dell'ASK Riga, mentre il Real Madrid venne costretto ad abbandonare in semifinale in quanto il regime franchista non lo autorizzò a recarsi in Unione Sovietica.
Nelle prime edizioni del torneo, le formazioni sovietiche la fecero da padroni, vincendo ben sei titoli: 3 l'ASK Riga, 2 il CSKA Mosca, e una vittoria per la Dinamo Tbilisi.
Nel 1961 le cose iniziarono a cambiare: il sempre maggiore successo della pallacanestro in Spagna e Italia, contribuì a rendere più competitive le formazioni occidentali, con la prima vittoria, nell'edizione 1963-1964, del Real Madrid contro i cecoslovacchi dello Spartak ZJŠ Brno. La formazione di Madrid bissò il successo anche l'anno successivo, anche grazie al fatto che le formazioni dell'Unione Sovietica non parteciparono alla competizione, dato che i giocatori vennero preventivamente convocati dalla nazionale per partecipare alle Olimpiadi di Tokyo 1964.[3]
La stagione successiva la competizione venne vinta per la prima volta da una squadra italiana, la Simmenthal Milano guidata da un giovanissimo Bill Bradley, che sarebbe poi diventato una star della NBA con i New York Knicks. Dopo il successo meneghino, per altri due anni la Coppa venne vinta dal Real Madrid, grazie a stelle come Clifford Luyk, Emiliano Rodríguez, Miles Aiken, e più tardi Wayne Brabender.
Nella finale di Barcellona, dell'edizione 1968-1969, il CSKA Mosca riuscì a tornare sul tetto d'Europa con la vittoria contro il Real Madrid, guidata dal giovane talento di Sergej Belov, autore di 19 punti, ma soprattutto dalla prestazione da 37 punti di Vladimir Andreev.[3]
Dopo le dinastie sovietiche e spagnole, gli anni settanta furono dominati dalla Pallacanestro Varese che giocò dieci finali consecutive (record ancora ineguagliato) vincendone cinque. Guidata dalla leggenda Dino Meneghin[3], e da Bob Morse, Manuel Raga, Ottorino Flaborea, John Fultz, Ivan Bisson, Aldo Ossola, Charlie Yelverton e da Aza Nikolić prima, e Sandro Gamba poi, come allenatori.
Durante il decennio il CSKA Mosca, sempre guidato da Sergei Belov, vinse l'ultimo trofeo prima di un lungo digiuno durato fino al 2006. Nella finale dell'edizione 1973-1974 il Real Madrid, guidato da Wayne Brabender e Carmelo Cabrera riuscì a sorprendere Varese che fino ad allora aveva dominato la competizione perdendo una sola volta.
Sempre Varese, dopo altri due successi, perse la finale del 1977 contro il Maccabi Tel Aviv del duo Jim Boatwright - Miki Berkovich, autori di 43 punti in coppia nella finale. E nel 1979 fu la volta del primo successo della scuola jugoslava: il Bosna Sarajevo guidato in panchina dal trentaduenne Bogdan Tanjević, grazie ai 45 punti di Žarko Varajić e ai 30 di Mirza Delibašić riuscì a battere ancora Varese, e a salire sul trono d'Europa.[3]
Il decennio fu caratterizzato dal Maccabi Tev Aviv (sei volte in finale, ma una sola vittoria), e ancor di più dai club italiani (sette apparizioni e cinque vittorie), con tre differenti campioni (Cantù, Virtus Roma, e Olimpia Milano) in soli 7 anni, nonché da quelli jugoslavi, primo fra tutti il Cibona Zagabria di Dražen Petrović, due volte vincitore consecutivamente (nel 1984-1985 e nel 1985-1986); seguito poi dalla Jugoplastika Spalato, vincitrice per ben tre volte consecutive (nel 1989, 1990 e nel 1991), grazie a campioni assoluti come Dino Rađa e Toni Kukoč.
Nella stagione 1991-92 la competizione subisce una sostanziale modifica, oltre al detentore della coppa e ai campioni dei rispettivi paesi vengono ammesse anche alcune piazzate dei campionati più importanti, e prende il nome di campionato europeo FIBA.
Il dominio italo jugoslavo viene spezzato nel 1993 dal Limoges che batte in finale Treviso. Successivamente il basket greco comincia ad imporsi con Olympiacos e Panathinaikos che arrivano regolarmente in finale cogliendo i primi successi. Avversarie spesso sono le squadre spagnole con il Real Madrid che conquista l'ottavo successo nel 1995 succedendo alla Joventut Badalona campione 1994.
Nella stagione 1996-97 viene introdotta la fase iniziale a gironi e la competizione prende il nome di Eurolega. Tra i successi di Olympiacos e Panathinaikos, ci sono due finali per la Virtus Bologna che nel 1998 è campione d'Europa per la prima volta e nell'anno successivo viene superata dai lituani dello Zalgiris Kaunas (anche loro al primo successo).
Nel 2000 la ULEB (Unione delle Leghe Europee di Basket) registra il marchio Eurolega lasciato scoperto da FIBA Europe, la quale crea la SuproLeague. Si crea così una spaccatura nei club europei di basket: tra le altre squadre, Panathīnaïkos, Maccabi Tel Aviv, CSKA Mosca ed Efes Pilsen rimasero con la FIBA, mentre Olympiakos, Virtus Bologna, Fortitudo Bologna, Real Madrid, Barcellona, Baskonia e Benetton Treviso hanno aderito alla ULEB. Nel maggio del 2001 l'Europa ha avuto due campioni: la Virtus Bologna nella ULEB Euroleague e il Maccabi Tel Aviv nella FIBA Suproleague. Dopo questa stagione di transizione i leader delle due organizzazioni si sono convinti della necessità di elaborare un nuovo singolo torneo. La trattativa ha visto la ULEB in una netta condizione di superiorità e la FIBA non ha avuto altra scelta che accettare le sue condizioni. Di conseguenza, la competizione FIBA è stata assorbita dalla Eurolega ULEB.
Nella nuova competizione viene introdotto il sistema delle licenze, che garantisce l'accesso pluriennale ad alcune squadre, con l'integrazione delle migliori piazzate nei campionati più importanti. Inizialmente le licenze venivano assegnate ogni tre anni in base ai risultati ottenuti nel triennio nel campionato nazionale. In seguito, oltre ai risultati, sono stati tenuti in considerazione anche altri fattori come grandezza dei palazzetti e seguito di pubblico. La lotta per il titolo ha visto spesso confrontarsi le squadre greche, spagnole ed il CSKA di Mosca che si sono spartite i titoli con l'eccezione del biennio 2004-2005 che ha visto trionfare il Maccabi Tel Aviv. Il Barcellona conquista per la prima volta il titolo nel 2003 per poi ripetersi nel 2010, mentre il CSKA torna alla vittoria dopo oltre trenta anni nel 2006 alla prima di quattro finali consecutive che gli daranno anche il titolo del 2008.
Nel 2008 la ULEB lascia l'organizzazione del torneo in favore della Eurolegue Commercial Assets (ECA), la quale opera una stabilizzazione delle licenze, in quel momento tredici, che potranno essere revocate solo in caso di problemi finanziari o risultati particolarmente scadenti. A partire dalla stagione 2016-2017, anche a seguito della rinnovata rivalità con la FIBA che cerca di rilanciare dei propri tornei, la competizione cambia formato diventando un campionato a sedici squadre di cui undici licenziatarie.
Sul piano sportivo in questo periodo si registra un certo equilibrio con le due principali squadre greche Panathinaikos e Olympiakos che sono le uniche a vincere più di un titolo.
A partire dalla stagione 2019-2020 partecipano 18 squadre in un unico girone all'italiana con partite di andata e ritorno. 11 squadre possiedono una licenza A pluriennale, 2 squadre una licenza biennale rinnovabile, e partecipano poi le vincitrici della Lega Adriatica, la prima classificata della VTB league che non possiede la licenza A, la vincente dell'Eurocup e una squadra ex campione meglio piazzata e classificata ai play-off (in caso di mancata qualificazione di entrambe le squadre accede all'Eurolega la finalista perdente dell'Eurocup), più una squadra alla quale viene assegnata una wild card. Le prime otto squadre della stagione regolare andranno poi a disputare i play-off secondo il formato già utilizzato negli anni precedenti: quarti di finale al meglio delle 5 gare e Final Four.
Statistiche dalla stagione 2000-2001, aggiornate al 6 marzo 2021.
Punti:
Rimbalzi:
Assist:
Stoppate:
Palle rubate:
statistiche dalla stagione 2000-2001 Aggiornate al 6 marzo 2021.
Media | Totale | |||
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Punti | Alphonso Ford | 22,22 | Vasilīs Spanoulīs | 4.455 |
Rimbalzi | Joseph Blair | 10,05 | Paulius Jankūnas | 2.010 |
Assist | Nick Calathes | 6,06 | Nick Calathes | 1.660 |
Palle rubate | Emanuel Ginóbili | 2,77 | Dīmītrīs Diamantidīs | 434 |
Stoppate | Walter Tavares | 1,74 | Bryant Dunston | 302 |
dalla stagione 1990-1991
Aggiornato all'11 gennaio 2020.
Giocatore | ||
---|---|---|
Punti | Joe Arlauckas (Real Madrid) | 63 |
Rimbalzi | Arvydas Sabonis (Real Madrid) Joe Binion (Buckler Bologna) Antōnīs Fōtsīs (Dinamo Mosca) | 24 |
Assist | Stefan Jović (Stella Rossa) | 19 |
Palle rubate | Marcus Webb (CSKA Mosca) Jeff Trepagnier (Ulker Istanbul) | 11 |
Stoppate | Stojko Vranković (PAF Bologna) | 10 |
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