Incerte sono le origini della diocesi. La tradizione, a partire dall'XI secolo, lega la sua nascita con la fondazione di un monastero nel VI secolo ad opera del monaco galleseBrieuc. La sua Vita non gli attribuisce il titolo di vescovo. In seguito all'invasione dei Normanni, le sue reliquie furono trasferite ad Angers poco dopo la metà del IX secolo; l'iscrizione aggiunta più tardi lo qualifica come primo vescovo di Saint-Brieuc.
Secondo una cronaca del XII secolo, l'Indiculus de episcoporum depositione, la diocesi di Saint-Brieuc fu una delle diocesi erette nell'848 dal primo re bretone, Nominoë,[1] in concomitanza con la riforma della Chiesa bretone operata dal re. Questa testimonianza è ritenuta attendibile da alcuni storici, benché con le dovute cautele; tra questi Duchesne, il quale ritiene che il monastero di San Brieuc fu elevato al rango di diocesi da Nominoë. Secondo questo autore, nella lettera di invito al concilio di Savonnières dell'859, sono menzionati, tra gli altri, due vescovi, Felice e Garnobrio (o Garurbrio), a cui non può essere attribuita con certezza nessuna sede; per Duchesne, erano i vescovi di Tréguier e di Saint-Brieuc.[2]
Il primo vescovo attestato storicamente è Adamo, che è menzionato nel 1032 nell'atto di fondazione dell'abbazia di San Giorgio di Rennes.
La diocesi era suffraganea dell'arcidiocesi di Tours. Questa dipendenza fu messa in discussione quando i re di Bretagna, nel tentativo di creare una Chiesa bretone autonoma, elevarono nel IX secolo la diocesi di Dol a sede metropolitana di tutte le sedi bretoni. Questa decisione regia non fu mai approvata dai papi e dagli arcivescovi di Tours; la questione tuttavia ebbe termine solo alla fine del XII secolo con una decisione di papa Innocenzo III, che sottomise a Tours tutte le diocesi bretoni.
Nel 1664 il vescovo Denis de La Barde istituì il seminario diocesano; nell'Ottocento furono eretti tre seminari minori, a Dinan, a Tréguier e a Plouguernével. Il seminario maggiore fu ricostruito in forme monumentali tra il 1925 ed il 1927.
In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 la diocesi si ampliò incorporando la maggior parte della diocesi di Tréguier, nonché alcune porzioni delle diocesi di Dol e di Saint-Malo. Tutte queste diocesi furono soppresse. Incorporò anche alcune parrocchie che erano appartenute alle diocesi di Quimper e di Vannes; contestualmente cedette a quest'ultima due parrocchie.
Il 23 gennaio 1852 ai vescovi di Saint-Brieuc è stato concesso di aggiungere al proprio titolo quello di vescovi di Tréguier.
Con una ordinanza episcopale del 16 luglio 1997, Lucien Fruchaud ha accorpato le parrocchie della diocesi, riducendone il numero dalle oltre 400 a 70, in seguito ulteriormente ridotte fino alle attuali 61.
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
Quale dei due fosse il vescovo di Saint-Brieuc non è tuttavia dato sapere. Quest'ipotesi di Duchesne è ignorata da Gallia christiana e da Tresvaux ed esclusa da Guimart (op. cit., pp. 4-6).
Guimart dimostra come il vescovo Robert, menzionato da molti autori come successore di Guillaume I, non è mai esistito e corrisponde invece a Rolland della metà del XII secolo. Cfr. op. cit., pp. 23-25. La tesi di Guimart è appoggiata anche da Gallia christiana.
Dopo Judicaël, alcuni autori inseriscono un vescovo di nome Olivier du Tillay, di cui non esiste alcuna documentazione storica, se non il ricordo liturgico che si celebrava nella cattedrale il 13 gennaio. Ammesso da Tresvaux, è escluso da tutte le fonti bibliografiche citate.
Dopo Pierre de Vannes, alcune cronotassi inseriscono Guillaume Guégen, escluso da tutte le fonti bibliografiche citate (ad eccezione di Tresvaux), in quanto fu vescovo di Nantes nel XVI secolo.
Annullata la sua nomina a Vannes, Prigent fu trasferito nuovamente a Saint-Brieuc entrando in competizione con il vescovo eletto Jacques Pencoel; secondo Gallia christiana e Guimart , Prigent è attestato vescovo di Saint-Brieuc dal 1455. Le fonti sono confuse sui due vescovi omonimi di nome Jean; solo Eubel, che ha avuto accesso ai documenti originari dell'archivio segreto vaticano, menziona prima Prigent (1439-1450) e poi L'Espervier (1450); le altre fonti bibliografiche citate invertono i due cognomi, prima L'Espervier (1439-1450) e poi Prigent (1450-1472).