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diocesi della Chiesa cattolica in Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La diocesi di Reggio Emilia-Guastalla (in latino Dioecesis Regiensis in Aemilia-Guastallensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Modena-Nonantola appartenente alla regione ecclesiastica Emilia-Romagna. Nel 2022 contava 499.972 battezzati su 571.095 abitanti. È retta dall'arcivescovo (titolo personale) Giacomo Morandi.
Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla Dioecesis Regiensis in Aemilia-Guastallensis Chiesa latina | |||
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Suffraganea dell' | arcidiocesi di Modena-Nonantola | ||
Regione ecclesiastica | Emilia-Romagna | ||
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Arcivescovo (titolo personale) | Giacomo Morandi | ||
Vicario generale | Giovanni Rossi | ||
Vescovi emeriti | Adriano Caprioli, Massimo Camisasca, F.S.C.B. | ||
Presbiteri | 242, di cui 211 secolari e 31 regolari 2.066 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 45 uomini, 247 donne | ||
Diaconi | 124 permanenti | ||
Abitanti | 571.095 | ||
Battezzati | 499.972 (87,5% del totale) | ||
Stato | Italia | ||
Superficie | 2.395 km² | ||
Parrocchie | 309 (5 vicariati) | ||
Erezione | I secolo (Reggio Emilia) 13 settembre 1828 (Guastalla) in plena unione dal 30 settembre 1986 | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | Assunzione di Maria Vergine | ||
Concattedrale | San Pietro Apostolo | ||
Santi patroni | Santi Crisante e Daria San Prospero | ||
Indirizzo | Via Vittorio Veneto 6, 42121 Reggio Emilia | ||
Sito web | www.diocesi.re.it | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Italia | |||
L'estensione territoriale della diocesi è quasi coincidente con la provincia di Reggio Emilia; è escluso solamente il comune di Rolo (appartenente alla diocesi di Carpi), mentre sono compresi alcuni territori ad est, che per la giurisdizione secolare appartengono alla provincia di Modena: la maggior parte del comune di Sassuolo e frazioni dei comuni di Frassinoro (Fontanaluccia, Romanoro, Rovolo), Prignano sulla Secchia (Castelvecchio, Pigneto, Prignano, Saltino) e Montefiorino (Macognano).
Sede vescovile è la città di Reggio Emilia, dove si trova la cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine. A Guastalla si trova la concattedrale di San Pietro Apostolo. Nel territorio diocesano sorgono anche due basiliche minori: la basilica della Madonna della Ghiara a Reggio Emilia, e la basilica di San Marco a Boretto.
Il territorio è suddiviso in 309 parrocchie, raggruppate in 5 vicariati: Reggio Emilia, Pianura, Val d'Enza, Valle del Secchia e Montagna.
L'origine della diocesi di Reggio Emilia è datata tradizionalmente al I secolo, tuttavia si hanno riscontri storici affidabili di un vescovo reggiano solo a partire dal 451, anno in cui Favenzio prese parte al concilio di Milano. Un antico catalogo episcopale reggiano, risalente al XIII secolo e rifacentesi forse agli antichi dittici diocesani, riporta un elenco di 49 vescovi fino ad Alberio (1140). Tuttavia, dei 17 vescovi precedenti Maurizio (che prese parte al concilio romano di papa Agatone nel 680), nessuno trova conferma storica ad eccezione del succitato Favenzio.[1]
Precedente l'anno 1000, è la chiesa di Santa Croce in Guastalla, detta anche "chiesa della Morte", nella quale fu conservata una particola del Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo.[2] La chiesa è annessa ad un'antica cripta.[3]
Originariamente suffraganea dell'arcidiocesi di Milano, nel VII secolo entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Ravenna.
Il 24 novembre 703 vennero traslate le reliquie del santo patrono San Prospero da parte del vescovo Tommaso, dalla chiesa di Sant'Apollinare alla chiesa del nascente monastero di San Prospero fuori le mura.[4] Nel 996 fu fondata la nuova basilica di San Prospero dal vescovo Teuzone, che accolse le reliquie di San Prospero.
Verso la fine del XIII secolo durante sette anni di sede vacante (1283-1290) la diocesi fu retta da vicari capitolari: il capitolo della cattedrale si divise in due partiti, eleggendo ciascuno due diversi pretendenti non riconosciuti dall'altro. Dal 1283 al 1287 la sede fu governata dall'arcidiacono Guido da Baiso e dal 1288 dall'arciprete Nicolò dei Cambiatori.
A partire dall'anno 1377 ai vescovi di Reggio Emilia fu concesso da parte del Papa di portare il titolo onorifico, peraltro assai raro, di principe di Sua Santità; titolo a cui rinunciò nell'anno 1960 il vescovo Beniamino Socche. Lo stemma araldico del vescovo di Reggio Emilia comportava quindi la presenza insieme alla croce anche dell'elmo e della spada.
Il 10 dicembre 1582 divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Bologna.
Nel XVI secolo l'Appennino reggiano, dipendente dalla diocesi di Reggio e in parte da quella di Parma, era diviso in 8 plebanati, ciascuno dei quali aveva come dipendenti un certo numero di chiese filiali. Nella montagna reggiana erano presenti due importanti monasteri. Il monastero di Marola era retto dai monaci agostiniani. I suoi beni furono dati in commenda, poi allivellati, quindi passati alla Camera Ducale. Francesco IV d'Este, duca di Modena e Reggio, cedette infine l'abbazia al vescovo di Reggio per erigervi un seminario. Il monastero di Canossa era retto dai Benedettini, passò in commenda, fu poi soppresso dal duca nel 1763.
Fino al 1779 gran parte dell'attuale diocesi di Carpi, in particolare gli odierni comuni di Mirandola, Concordia sulla Secchia, San Possidonio, rientrava nella giurisdizione reggiana.
Nella prima metà dell'Ottocento, furono rivisti i confini tra la diocesi di Reggio e quelle vicine. Il 16 febbraio 1819, in forza della bolla Paternae charitatis di papa Pio VII, cedette alla diocesi di Mantova le parrocchie che si trovavano a nord del Po.[5]
Il 10 dicembre 1821, con il breve Sacrorum canonum dello stesso Pio VII, furono rivisti i confini tra le diocesi di Parma e di Reggio Emilia: Parma acquisì da Reggio 10 parrocchie, ma ne cedette alla stessa 21, quasi tutte ad est del fiume Enza.[6]
Nel 1853 furono nuovamente ridefiniti i confini tra Parma e Reggio Emilia, in seguito agli accordi presi nel trattato di Firenze del 1844: Parma cedette altre 19 parrocchie a Reggio, acquisendone dalla stessa 2. Con queste disposizioni il fiume Enza divenne il confine naturale fra le due diocesi.[7]
Il 22 agosto 1855 la diocesi è entrata a far parte della provincia ecclesiastica di Modena.
Il 15 settembre 1984 in virtù del decreto Quo aptius della Congregazione per i vescovi, la diocesi di Reggio Emilia acquisì due parrocchie nel comune di Toano, che precedentemente erano appartenute all'arcidiocesi di Modena.
La diocesi di Guastalla è stata eretta il 18 settembre 1828 con la bolla De commisso nobis di papa Leone XII. La Chiesa guastallese aveva ottenuto, fin dal XII secolo, l'esenzione dalla giurisdizione vescovile di Reggio e sottomessa ai Benedettini. In seguito, su istanza dell'arciprete Gerardo nel 1471 fu eretta in arcipretura nullius diocesis; infine il 5 novembre 1585 papa Sisto V la trasformò nuovamente in Chiesa abbaziale nullius, appartenente alla provincia ecclesiastica di Milano. Nel 1629 l'abate Vincenzo Lojani, esercitando i suoi diritti quasi episcopali, convocò un sinodo della Chiesa guastallese. Questa autonomia di Guastalla suscitò in più occasioni il disaccordo dei vescovi di Reggio; con solenne motu proprio del 17 settembre 1773 papa Clemente XIV ribadì l'esenzione vescovile della Chiesa di Guastalla e la sua diretta sottomissione alla Santa Sede.
Agli inizi dell'Ottocento, su istanza della duchessa Maria Luigia d'Austria, l'abbazia nullius fu elevata al rango di diocesi e fu nominato primo vescovo Giovanni Tommaso Neuschel, che fu anche l'ultimo abate. La diocesi, molto piccola, comprendeva inizialmente 11 parrocchie: le 5 di Guastalla, e le 6 parrocchie dei comuni di Reggiolo e di Luzzara sottratte alla diocesi di Parma.[8]
Originariamente immediatamente soggetta alla Santa Sede, il 22 agosto 1855 la diocesi è entrata a far parte della provincia ecclesiastica di Modena.
Nel 1866 ingrandì il proprio territorio con altre 13 parrocchie cedute dalla diocesi di Reggio Emilia.[9]
Nel 1885 la diocesi di Guastalla aveva 89 preti, comprendeva 26 parrocchie, per un totale di poco più di 53 mila abitanti.[10]
Il 26 maggio 1967, con la lettera apostolica Porta caeli, papa Paolo VI ha proclamato la Beata Maria Vergine della Porta e San Francesco d'Assisi patroni principali della diocesi di Guastalla.[11]
Al momento dell'unione con Reggio Emilia, la diocesi di Guastalla comprendeva 30 parrocchie nei comuni di Bagnolo in Piano, Boretto, Brescello, Campagnola Emilia, Fabbrico, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara e Reggiolo.[12]
Il 10 febbraio 1973 Gilberto Baroni, già vescovo di Reggio Emilia dal 1965, fu nominato anche vescovo di Guastalla, unendo così in persona episcopi le due diocesi.
Il 30 settembre 1986, in forza del decreto Instantibus votis della Congregazione per i vescovi, fu stabilita la plena unione delle due diocesi e la nuova circoscrizione ecclesiastica ha assunto il nome attuale.
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
La diocesi nel 2022 su una popolazione di 571.095 persone contava 499.972 battezzati, corrispondenti all'87,5% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
diocesi di Reggio Emilia | |||||||||||
1950 | 349.000 | 349.500 | 99,9 | 429 | 403 | 26 | 813 | 32 | 302 | 256 | |
1969 | 353.481 | 354.284 | 99,8 | 462 | 402 | 60 | 765 | 96 | 789 | 272 | |
1980 | 391.907 | 393.918 | 99,5 | 404 | 348 | 56 | 970 | 13 | 73 | 597 | 282 |
diocesi di Guastalla | |||||||||||
1950 | 70.000 | 70.000 | 100,0 | 81 | 73 | 8 | 864 | 10 | 101 | 29 | |
1970 | 64.000 | 64.000 | 100,0 | 59 | 52 | 7 | 1.084 | 9 | 165 | 30 | |
1980 | 65.345 | 65.445 | 99,8 | 50 | 47 | 3 | 1.306 | 3 | 116 | 30 | |
diocesi di Reggio Emilia-Guastalla | |||||||||||
1990 | 453.016 | 458.095 | 98,9 | 422 | 370 | 52 | 1.073 | 41 | 64 | 583 | 319 |
1999 | 465.134 | 480.114 | 96,9 | 377 | 332 | 45 | 1.233 | 70 | 55 | 444 | 319 |
2000 | 465.624 | 480.624 | 96,9 | 365 | 317 | 48 | 1.275 | 70 | 62 | 420 | 319 |
2001 | 474.084 | 489.727 | 96,8 | 363 | 313 | 50 | 1.306 | 68 | 62 | 395 | 319 |
2002 | 479.517 | 495.273 | 96,8 | 346 | 301 | 45 | 1.385 | 67 | 55 | 375 | 319 |
2003 | 484.893 | 501.911 | 96,6 | 346 | 296 | 50 | 1.401 | 67 | 58 | 373 | 319 |
2004 | 485.527 | 508.677 | 95,4 | 337 | 292 | 45 | 1.440 | 67 | 69 | 375 | 319 |
2010 | 504.133 | 569.853 | 88,5 | 317 | 273 | 44 | 1.590 | 79 | 58 | 299 | 318 |
2014 | 506.300 | 566.126 | 89,4 | 279 | 243 | 36 | 1.814 | 99 | 53 | 308 | 318 |
2017 | 505.000 | 566.126 | 89,2 | 279 | 241 | 38 | 1.810 | 112 | 63 | 267 | 317 |
2020 | 499.796 | 570.896 | 87,5 | 246 | 224 | 22 | 2.031 | 126 | 40 | 227 | 314 |
2022 | 499.972 | 571.095 | 87,5 | 242 | 211 | 31 | 2.066 | 124 | 45 | 247 | 309 |
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