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corpo civile antincendio e di soccorso della Repubblica Italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco (in acronimo CNVVF ed abbreviato VV.F.) è un corpo ad ordinamento civile della Repubblica italiana, con funzioni di polizia e di pubblica sicurezza, dipendente dal Ministero dell'Interno.[1][2]
Corpo nazionale dei vigili del fuoco | |
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Stemma del Corpo nazionale dei vigili del fuoco | |
Descrizione generale | |
Attivo | 27 febbraio 1939 – oggi |
Nazione | Regno d'Italia Repubblica Sociale Italiana Italia |
Servizio | Vigili del fuoco |
Tipo | Corpo dello Stato ad ordinamento civile |
Compiti | Contrasto e prevenzione incendi Ricerca e soccorso (pubblico, tecnico) Difesa civile Attività NBCR Primo soccorso Polizia amministrativa Polizia giudiziaria Pubblica sicurezza |
Numero di emergenza | 115 (112 con il numero unico di emergenza) |
Comando generale | Piazza del Viminale, 1 Roma |
Dimensione | circa 30.000 unità |
Soprannome | Pompieri |
Patrono | Santa Barbara |
Motto | Flammas Domamus Donamus Corda Domiamo le fiamme, doniamo i cuori |
Colori | Rosso |
Marcia | Italia Nostra |
Operazioni | Disastro del Vajont (1963) Terremoto del Friuli del 1976 |
Anniversari | 4 dicembre |
Sito internet | https://www.vigilfuoco.it |
Parte di | |
Reparti dipendenti | |
Nucleo sommozzatori
Nucleo radioriparatori
Nucleo elicotteri
Nucleo investigativo antincendi
Nucleo cinofili
Nucleo USAR (Urban Search and Rescue)
Nucleo portuale
Nucleo aeroportuale
Nucleo T.A.S.
Nucleo N.B.C.R.
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Comandanti | |
Capo del Corpo - dirigente generale | Eros Mannino |
Comandanti degni di nota | Carlo Dall'Oppio |
Simboli | |
fregio | |
Insegna Istituzionale presente all'esterno delle Caserme | |
Voci di enti di soccorso presenti su Wikipedia |
È preposto a garantire, su tutto il territorio nazionale, ad eccezione del territorio del Trentino-Alto Adige e della Valle d'Aosta (dove sono presenti servizi equivalenti gestiti a livello provinciale o regionale) le prestazioni previste dalla legge.
Dal 1 dicembre 2024 è guidato dall'ing. Eros Mannino, fino ad allora Direttore Centrale per la Prevenzione e Sicurezza Tecnica del Corpo, subentrato all'ing. Carlo Dall'Oppio.[3]
Il primo corpo di pompieri nell'era moderna nella penisola italiana e preunitaria fu fondato a Napoli da re Giuseppe Bonaparte il 22 febbraio 1806.[4] Dopo l'unità d'Italia si pose il problema di creare un corpo che potesse superare i corpi pompieristici locali degli stati preunitari italiani, così durante il ventennio fascista venne affidato l'incarico di effettuare una riforma organica al prefetto Alberto Giombini, che venne chiamato dal Ministero dell'Interno per coordinare la nascita di un unico corpo di vigili del fuoco in Italia. Giombini, che si avvalse dell'ingegnere Agostino Felsani per gli aspetti tecnici, diventò poi il primo direttore della "Direzione generale servizi antincendi" (DGSA), mentre Felsani fu comandante delle Scuole centrali antincendio e poi comandante dei vigili del fuoco di Napoli. Allo scopo di uniformare la materia, che non aveva mai avuto una disciplina unitaria a livello nazionale, venne emanato il regio decreto legge 10 ottobre 1935, n. 2472,[5] che istituì il Corpo pompieri, posto alla diretta dipendenza del Ministero dell'interno, e che ne decretò l'organizzazione su base provinciale e distaccamenti nei centri più importanti.[6] Il successivo regio decreto legge 16 giugno 1938 n. 1021[7] sostituì alla parola pompieri quelle di "vigili del fuoco"[8] (parrebbe che ciò sia stato dovuto all'influenza di Gabriele D'Annunzio, anche se peraltro la locuzione era comunemente in uso a Roma).[senza fonte] Il regio decreto-legge 27 febbraio 1939, n. 333[9] convertito in legge 22 maggio 1939, n. 960,[10] abolì tutti i vari servizi pompieristici locali e le relative coordinazioni nazionali, nonché le varie organizzazioni provinciali.[11]
Con l'istituzione del servizio antincendio comunale, ad opera della legge 27 dicembre 1941, n. 1570, il corpo subì un primo riordino ed assunse la denominazione di "Corpo nazionale dei vigili del fuoco", venendo posto alle dirette dipendenza del Ministero dell'interno. Nel 1942 viene creato il Battaglione Santa Barbara e la creazione avviene in un momento particolare della guerra, quando cioè le sorti si ribaltano a favore degli anglo-americani, segnata da episodi quali la seconda battaglia difensiva del Don, e la seconda battaglia di El Alamein.
Nello stesso anno venne concepita l'idea dell'invasione di Malta, chiamata operazione C3; l'attacco avrebbe dovuto svolgersi a mezzo delle autoscale dei vigili del fuoco, montate su posamine che avrebbero dovuto raggiungere e circondare l'isola e poi, sviluppate le volate delle scale, far salire i soldati che avrebbero così invaso il territorio. Giombini, in gran segreto, chiese a tutti i corpi una lista di volontari per il suddetto battaglione e le richieste furono tanto numerose che si videro costretti ad effettuare una selezione rigidissima per il personale da arruolare: la richiesta minima parlava di personale con età anagrafica inferiore ai 42 anni.[senza fonte] In ottobre i selezionati si ritrovarono a Roma, non alloggiati presso la scuole centrali antincendi a Capannelle, bensì attendati accanto nel terreno adiacente, ed il comando venne affidato all'ingegnere Osvaldo Piermarini. L'operazione militare, fu però di colpo abbandonata nello stesso mese di ottobre, il battaglione venne sciolto, ed ai primi di novembre, causa l'aumento dei bombardamenti anglo-americani sulle città italiane, gli uomini furono suddivisi in 5 centurie ed inviati nelle città maggiormente colpite dai bombardamenti delle forze alleate (Torino, Genova, Roma, Napoli, Milano) in aiuto ai vigili del fuoco dei comandi interessati. Le scale smontate furono restituite ai comandi ed il personale che aveva fatto parte del battaglione fu autorizzato a portare sulla divisa lo stemma della Santa Barbara, ebbe un diploma di appartenenza e l'amministrazione statale si riservò la prerogativa, in caso di necessità, di ricostituire lo stesso.[12]
Con la fine della seconda guerra mondiale il Corpo venne ulteriormente riordinato e smilitarizzato con la legge 13 maggio 1961 n. 469, venendo nuovamente posto sotto le dirette dipendenze del Ministero dell'interno. A partire dal secondo dopoguerra è inoltre stato impegnato in diverse iniziative umanitarie, come ad esempio nel 1989, da quando cioè ha ricevuto la nomina di "ambasciatore di buona volontà" da parte del Comitato italiano per l'Unicef. Tra le iniziative cui il Corpo ha partecipato, c'è Yes for Children, per un manifesto dei diritti dell'infanzia.[senza fonte]
Con l'emanazione della legge 24 febbraio 1992, n. 225 e l'istituzione del Dipartimento della protezione civile, il Corpo è successivamente entrato a far parte del servizio nazionale della protezione civile nel 2012. Il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 prevedeva che questo dipendesse funzionalmente da una istituenda Agenzia della protezione civile e gerarchicamente dal Ministero dell'Interno, da cui dipende funzionalmente anche per le attività diverse dalla protezione civile. Tuttavia il decreto legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito in legge 9 novembre 2001, n. 401, eliminò tale previsione, riportando la dipendenza funzionale al dicastero.[13] Infine nel 2005 è stato dotato di un proprio ordinamento, e nel 2006 un decreto legislativo ne ha rivisto i compiti istituzionali.
Le competenze, le funzioni e di compiti del Corpo sono stabilite dal decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139 e dalle ulteriori leggi in materia.
L'attività di prevenzione e protezione incendi costituisce una delle principali funzioni svolte; in questo ambito rilevano innanzitutto i compiti di tipo preventivo e operativo, che intervengono direttamente con lo svolgimento delle attività economiche e industriali a rischio di incendio. Tale funzione si esplica in ogni situazione caratterizzata dall'esposizione al rischio di incendio negli edifici pubblici e privati e nei luoghi di lavoro, del controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose, dell'energia, della protezione da radiazioni ionizzanti, dei materiali da costruzione.
Esercita inoltre la vigilanza ispettiva sull'applicazione della normativa in materia di prevenzione incendi, rilascia il certificato di prevenzione incendi e altre documentazione prevista dalla legge a riguardo, vigila sull'applicazione del codice di prevenzione incendi e delle altre normative di interesse, nonché svolge altri compiti in materia di prevenzione attengono alla elaborazione di norme e alle attività di studio.
Il Corpo effettua gli interventi tecnici necessari al fine di salvaguardare l'incolumità delle persone e l'integrità dei beni, garantendo soccorso in generale non solo in occasione di incendi, ma anche di altre situazioni di emergenza quali crolli, frane, piene, alluvioni ed in generale eventi, disastri ed incidenti di varia natura. Si occupa anche della attività di ricerca e soccorso in determinati contesti.
Nel caso di calamità naturale, il C.N.VV.F. esercita funzioni di soccorso quale componente fondamentale del servizio nazionale della protezione civile. In tali occasioni, assicura gli interventi di soccorso tecnico indifferibili e urgenti, e di ricerca e salvataggio assumendone la direzione e la responsabilità nell'immediatezza degli eventi, attraverso il coordinamento tecnico-operativo e il raccordo con le altre componenti e strutture coinvolte (D.Lgs. 2 gennaio 2018, n. 1).
Le attività di difesa civile, consistono nella salvaguardia svolta nei confronti della popolazione civile e delle infrastrutture nazionali in caso di minaccia alla sicurezza nazionale. Essa ricomprende:
Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nell'ambito delle proprie competenze istituzionali, deve a riguardo:
Il Corpo nazionale svolge attività di formazione di personale - come ad esempio nel caso dei "vigili del fuoco aziendali" - nell'ambito delle proprie competenze finalizzata alla diffusione della cultura della sicurezza. Il Corpo assicura le attività formative anche in materia di sicurezza sul lavoro ove previsto
Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha una struttura ad ordinamento civile, incardinata nel Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile del Ministero dell'Interno, che ha la responsabilità dello svolgimento delle funzioni e delle attività del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
L'organizzazione degli uffici centrali e dirigenziali è stata operata con il decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2001, n. 398. Il Dipartimento, articolato in Direzioni Centrali ed uffici, costituisce l'organizzazione al livello centrale ed è presieduto dal Capo Dipartimento (Prefetto), mentre al vertice del Corpo Nazionale è posto il Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, con la qualifica di Dirigente Generale, vicario del Capo Dipartimento.
Svolge funzioni di indirizzo generale e di coordinamento politico-amministrativo.
Al Capo del Corpo nazionale è riconosciuta, una posizione di sovraordinazione funzionale nei confronti dei Dirigenti Generali del Corpo.
Il Capo del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco:
L’organigramma del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e Difesa Civile, prevede gli Uffici di Staff di collegamento fra il Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ed il Capo Dipartimento e per la Comunicazione in Emergenza.
Sono previste, inoltre, 8 Direzioni Centrali:
L'organizzazione livello territoriale è invece disciplinata dal decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 2002, n. 314 che ha articolato il Corpo in:
Il Corpo è presente in tutte le regioni italiane in oltre cento comandi provinciali con alle dipendenze un numero variabile di distaccamenti, situati prevalentemente nei comuni più estesi e popolati della provincia, nonché in comuni distanti dal capoluogo di provincia. I comandi provinciali e i distaccamenti sono organizzati secondo una serie di livelli che determinano il numero di personale ivi assegnato nonché la dotazione di attrezzature.
I distaccamenti sono permanenti o volontari a seconda del personale in servizio presso la relativa struttura; quelli permanenti sono classificati in 4 livelli:[14]
I requisiti sono stabiliti dall'art. 5 del d.lgs. 13 ottobre 2005, n. 217[15] (con alcune incompatibilità riguardo ai vigili volontari, per appartenenti alle forze armate italiane e alle forze di polizia italiane statali nonché agli amministratori di società e dei titolari di impresa che operino nel settore antincendio);[16] il reclutamento avviene previo superamento di un concorso pubblico bandito dal Ministero dell'Interno.
Tra i requisiti vi sono limiti di età, previsti dal decreto del Ministero dell'interno 5 novembre 2019, n. 167: in particolare 26 anni per i vigili operativi semplici e 30 per gli ispettori antincendio,[17] ulteriori prescrizioni psico-fisiche sono previste dal decreto del Ministero dell'interno 3 maggio 1993, n. 228 e dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 aprile 1993, n. 233. Inoltre, alcune norme sono contenute nel d.lgs. 15 marzo 2010, n. 66, che oltre a prevedere disposizioni di carattere generale, contempla anche riserva in posti nei casi tassativamente indicati dalla legge.[18]
Infine, le modalità di selezione del personale del ruolo SATI (Servizio Amministrativo-contabile, Tecnico e Informatico) avviene tramite concorso pubblico, secondo le modalità stabilite dal decreto del Ministero dell'interno 24 luglio 2014, n. 131.
Il decreto del presidente della Repubblica 6 febbraio 2004, n. 76 ha riformato il reclutamento, l'avanzamento di carriera e l'impiego del personale. Il successivo D.P.R. 21 marzo 2005, n. 85 ne ha disciplinato la consistenza organica, dando la facoltà al Ministero dell'interno di provvedere a nuove rideterminazioni in funzione di sopravvenute necessità.[19] Nonostante il rapporto di lavoro disciplinato dal CCNL comparto "Vigili del fuoco e soccorso pubblico" è, in linea generale derogatoria, oggetto di disciplina di diritto pubblico.[20][21]
Il personale è strutturato in due categorie: personale permanente e personale volontario. Alla prima appartiene il personale di ruolo vincitore di concorso pubblico, alla seconda appartengono i volontari che sono tali in quanto ammessi a domanda presso il comando provinciale di appartenenza; sono tenuti a seguire un corso di formazione teorico-pratico e dopo la nomina sono iscritti in un apposito elenco presso il comando di residenza e svolgono servizio presso dei distaccamenti dedicati. Percepiscono una retribuzione per ogni intervento e sono utilizzati per le necessità delle strutture centrali e periferiche del Corpo. I vigili del fuoco nell'esercizio delle loro funzioni sono agenti di pubblica sicurezza; inoltre, il personale operativo, gode della qualifica di agente o ufficiale di polizia giudiziaria,[22][23] nonché di polizia amministrativa.[24]
L'organico è composto oltre che dal personale che svolge funzioni tecnico-operative, anche da personale non appartenente ai ruoli operativi differenziati in relazione alle attività svolte:
La formazione del personale si svolge lungo tutta la carriera, a partire dai corsi di ingresso all'atto dell'assunzione, fino ai corsi di passaggio di qualifica, di specializzazione e di aggiornamento. I corsi sono organizzati sia nelle strutture centrali che in quelle territoriali. Le strutture addestrative principali sono:
Altre strutture che operano sul territorio nazionale sono i poli didattici di Dalmine, Varallo Sesia, Bologna, Senigallia, Papigno, Napoli, Bari, Lamezia Terme, Catania, Treviso.
Tutto il personale di ruolo neoassunto effettua un addestramento specifico di nove mesi presso le Scuole Centrali Antincendi e presso la Scuola di Formazione Operativa, rivestendo la qualifica di "allievo vigile del fuoco". Successivamente svolge tre mesi di affiancamento pratico, assumendo la qualifica di "vigile del fuoco in prova".
Le qualifiche del personale sono state disciplinate con decreto del Ministero dell'interno del 10 febbraio 2012.[25]
All'interno del Corpo esistono diverse specializzazioni. Personale addestrato per interventi particolari che, affiancato al personale operativo, copre tutti tipi di intervento. Tenuto conto del particolare tipo di impiego del personale, sono attualmente istituite le seguenti quattro categorie di attività di soccorso tecnico specialistico del Corpo nazionale dei vigili del fuoco:
È un organo di polizia giudiziaria, attivo in seno al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, che studia, ricerca e analizza le cause d'incendio, su propria iniziativa o su specifica richiesta da parte della autorità giudiziaria. In ogni comando provinciale è comunque attivo un ufficio di polizia giudiziaria che, con la riforma del Corpo forestale dello Stato, presso alcune sedi, è stato affidato alle unità della Forestale confluite nel CNVVF.
Il settore nasce per migliorare le attività di soccorso in presenza di macerie, derivanti da eventi sismici, esplosioni, crolli o dissesti statici e idrogeologici. I team USAR del Corpo nazionale affrontano operazioni di soccorso con un adeguato livello di sicurezza e con metodologie altamente evolute, concernenti soprattutto la valutazione dei rischi associati, le tecniche di localizzazione e le attività di estrazione delle vittime.[26]
Per le emergenze derivanti dal rischio acquatico, il Corpo dispone dei nuclei di soccorso subacqueo ed acquatico, presenti sul territorio nazionale con 21 sedi, attivi 24 ore su 24, e tre presidi, con 418 operatori in grado di intervenire nelle varie situazioni di pericolo legate all'elemento acqua[27]: dall'incendio a bordo o naufragio di navi alla presenza di rischi biologici, chimici e nucleari, dalla ricerca di persone in mare, laghi, fiumi e ambienti ipogei allagati, anche con l'utilizzo di sistemi integrati basati su tecnologia sonar, all'emergenza alluvionale. Peculiarità dei Sommozzatori dei vigili del fuoco è l'immersione anche in luoghi non convenzionali quali acquedotti, pozzi, acque nere e reti fognarie.
Il Corpo nazionale dispone di elicotteri assegnati al Centro aviazione di Ciampino e ad altri 11 Reparti volo dislocati sul territorio nazionale. L’impiego dei velivoli si dimostra risolutivo, anche in ausilio alle squadre di terra, in molti tipi d’intervento: soccorso e salvataggio di persone in zone impervie, ricognizione e spegnimento di incendi mediante l’uso di attrezzature al gancio, ricerca di persone disperse, soccorso e assistenza a persone isolate in località altrimenti inaccessibili, operazioni di rilevamento chimico, biologico e della radioattività.[28]
È un'abilitazione suddivisa in 4 livelli, 1A, 1B, 2A, 2B e un'abilitazione al soccorso in ambito fluviale-alluvionale. Il livello più alto, denominato SAF 2B, comprende l'abilitazione di aerosoccorritore. I nuclei Speleo Alpino Fluviali sono costituiti da personale operativo che utilizza, nell’ambito delle attività di soccorso tecnico urgente, attrezzature e procedure di soccorso derivate dagli ambiti della speleologia, dell’alpinismo e del fluviale, opportunamente adattate e sviluppate per essere efficaci in zone impervie. Esse consentono di aumentare i livelli di sicurezza dei soccorritori e migliorare il servizio offerto alla popolazione. Tutti i Comandi provinciali dispongono di personale con specializzazione SAF, con i diversi livelli di abilitazione.[29]
Il personale operativo del vigili del fuoco dispone anche di reparti cinofili, effettuano interventi di ricerca di ogni genere, impiegati su tutto il territorio nazionale con l'ausilio di cani. La componente dispone di 155 unità che operano sul territorio nazionale, incardinate nelle Direzioni regionali. Le unità cinofile sono impiegate nelle operazioni di soccorso finalizzate alla ricerca di dispersi in superficie e sotto le macerie. L’utilizzo di cani permette di ridurre i tempi di ritrovamento, specialmente in zone difficilmente esplorabili, aumentando le probabilità di salvataggio dei dispersi. Per tali ragioni, sono integrate nelle squadre ordinarie, nei team USAR e SAF, a bordo degli elicotteri.[30]
Il Servizio di Topografia Applicata al Soccorso lavora per migliorare l’efficacia e l’efficienza delle attività del Corpo attraverso l’approccio geografico. Utilizza risorse umane e strumentali per l’analisi e l’impiego di dati geo-referenziati, utili alla descrizione dello scenario operativo al fine di supportare la fase decisionale del direttore tecnico dei soccorsi dei Vigili del fuoco, consentendo il monitoraggio dell’intervento e la documentazione delle operazioni. Il servizio è organizzato in nuclei provinciali e regionali coordinati dal Servizio Centrale TAS che costituisce l’Ufficio cartografico del Corpo e cura l’aggiornamento del Geoportale VVF.[31]
Il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco assicura il servizio antincendio in 38 aeroporti nazionali, con l’impiego di circa 2.800 unità e circa 300 automezzi progettati e specificamente realizzati per scenari incidentali che coinvolgono gli aeromobili e per consentire il salvataggio dei passeggeri a bordo. In questi casi, le operazioni di soccorso e salvataggio devono essere completate entro pochi minuti dall’incidente, i mezzi in dotazione sono perciò caratterizzati da elevata velocità, facilità di manovra, automatismi e grande capacità di spegnimento.[32]
Presenti nei più importanti porti italiani, gli specialisti nautici sono pronti a ogni evenienza in ambito portuale, che può variare dall’incendio al soccorso a imbarcazioni, alle operazioni SAR (Search and Rescue). Dislocato lungo tutta la costa italiana, il soccorso portuale dei Vigili del fuoco è quindi un’importante componente del Corpo nazionale.[33]
I Vigili del fuoco fronteggiano da sempre le emergenze legate alla presenza di sostanze pericolose, comprese le emergenze di tipo NBCR derivanti dall’impiego dell’energia nucleare e dall’uso di sostanze biologiche, chimiche e radiologiche. Per questo, il Corpo nazionale è dotato di una rete di rilevamento della radioattività, con stazioni automatiche di rilevamento, trasmissione ed elaborazione dei dati rilevati, che consentono anche il monitoraggio ambientale.[34]
Si tratta di personale dedicato alla verifica del corretto funzionamento delle apparecchiature di comunicazione dei vigili del fuoco. Le comunicazioni sono di fondamentale importanza per l'operato quotidiano delle squadre impegnate sul territorio.
Il compito fondamentale è la demolizione di edifici pericolanti, apertura di varchi per facilitare il raggiungimento dei luoghi di intervento inaccessibili ai mezzi ordinari per il soccorso, il ripristino della viabilità, nonché la bonifica ambientale a seguito di alluvioni e dissesti idrogeologici, l'attività di supporto alla ricerca di dispersi sotto macerie e di appoggio alle squadre impegnate nel contrasto agli incendi di vaste proporzioni che impongono lo smassamento del combustibile.[35]
Sono circa 1.000 i vigili del fuoco qualificati come soccorritori acquatici: intervengono in scenari alluvionali in ambito urbano, marittimo, lacustre, fluviale e sulle spiagge nel periodo estivo, in servizio nei presidi stagionali. Distribuiti sul territorio per integrarsi nel servizio di soccorso ordinario, operano in sinergia con gli specialisti sommozzatori, prestando un’azione di salvataggio qualificata e tempestiva.[36]
Forniscono immagini in alta qualità e in tempo reale, caratteristica fondamentale per la gestione di un’emergenza. La loro attività si sviluppa nel soccorso ordinario e nelle grandi emergenze come terremoti, alluvioni, incendi, nei rilasci incontrollati di energia o di sostanze e nelle attività di Difesa Civile. In particolare, i SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto) sono impiegati nelle missioni di ricerca in aree estese, remote o in condizioni ambientali ostili, inaccessibili e meteorologiche avverse, superando i limiti dei tradizionali mezzi che possono trovare impedimenti o limitazioni di volo. Il nucleo SAPR dei Vigli del fuoco è impegnato, con drone e sensore di colore RGB, nei rilievi termici nelle zone colpite dagli incendi boschivi a supporto del DOS (Direttore Operazioni di Spegnimento)[37]
Preparate e istruite all’uso di dispositivi salvavita in caso di valanga, come l’ARTVA (Apparecchio di Ricerca dei Travolti in Valanga), abilitate alla guida di automezzi speciali e specifici per spostamenti su terreno innevato, qualificate all’uso di tecniche di movimentazione con ramponi ed esperte in ancoraggi su terreno ghiacciato. Sono le squadre “Neve e Ghiaccio” dei Vigili del fuoco, esperte nel soccorso in ambiente montuoso e dove è presente l’elemento neve. Queste unità sono integrate nell’ordinario dispositivo di soccorso e possono essere inviate su tutto il territorio italiano per operare in scenari emergenziali.[38]
È una funzione operativa del Corpo Nazionale studiata per la gestione di problematiche riguardanti l’edificato in condizioni di emergenza. Si esplica mediante attività iniziali di Ricognizione Esperta per la Caratterizzazione Strategica (RECS), effettuata dalla componente tecnica del Corpo (Ingegneri, Architetti, Geometri e Periti Industriali). Tale ricognizione si realizza attraverso sopralluoghi funzionali all’analisi generale dello stato di dissesto del territorio, nonché con la gestione di Interventi Speciali di messa in sicurezza, grazie alla costituzione di un Nucleo (NIS) di tecnici ed operatori Vigili del fuoco esperti nel settore delle “opere provvisionali”.[39]
È composta da 19 Canadair CL415, aerei anfibi bimotore turboelica ad ala alta, con un’autonomia di 2.427 km, velocità massima di 376 Km/h ed una portata di 6.137 litri d’acqua. Gli aeromobili Canadair sono schierati presso le basi operative, che si distinguono in permanenti, stagionali e di scalo temporaneo in base a un piano di azione o su disposizione del COAU (Centro Operativo Aereo Unificato). Le basi permanenti dei Canadair sono collocate a Genova, Roma e Lamezia Terme.[40]
Il personale SAF (anche quello fluviale) ed NBCR è normalmente, tranne che nei livelli apicali, personale operativo "standard", cioè quello che viene chiamato al 115.
Il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco possiede mezzi speciali per lo svolgimento di qualsiasi intervento di soccorso; nonché veicoli logistici e di supporto tecnico alle attività istituzionali. I principali mezzi di soccorso sono dislocati in ciascun Comando e distaccamento, in numero adeguato alle esigenze del territorio di competenza.
L'acquisto dei veicoli da destinarsi ai vari Comandi avviene attraverso bandi di gara ministeriali mentre, i distaccamenti volontari, possono essere finanziati anche da enti locali o privati (tramite apposite onlus) e provvedere ad acquisti autonomi. Non di rado, si possono individuare mezzi (sequestrati alle organizzazioni malavitose) che vengono poi intestati al Corpo.
La dotazione tipica è la seguente:
Tutti i mezzi di cui prima sono, come ovvio, dotati di apparati ricetrasmittenti di ultima generazione in grado di coprire anche aree non servite dal servizio GSM e di apparati di segnalazione ottica e acustica per gli interventi effettuati con urgenza. La caratteristica livrea, con scritte bianche su fondo rosso acceso, li rende particolarmente riconoscibili su tutta la flottiglia di mezzi dedicati al soccorso pubblico.
Viene comunemente utilizzata per la maggior parte degli interventi come gli incendi, incidenti stradali, soccorso a persone ecc. Questi mezzi sono dotati sia del materiale necessario all’estinzione di incendi, sia degli attrezzi per gli altri interventi di soccorso che comunemente vengono svolti.
È un mezzo dotato di una importante capacità idrica (in media 8.000 litri) che opera in appoggio dell’APS soprattutto negli incendi di grande entità. Ha inoltre il compito di rifornire di acqua gli automezzi operanti. La cabina ospita esclusivamente l'autista e un vigile, anticamente definito "uomo di botte".
Veicolo utilizzato per la movimentazione di carichi durante interventi di soccorso, in particolare in scenari relativi ad incidenti stradali, ferroviari e dissesti statici interessanti edifici o infrastrutture.
Veicolo utilizzato per raggiungere luoghi alti come piani di condomini, alberi ecc. I vigili del fuoco hanno in dotazione autoscale che possono raggiungere altezze che con gli automezzi più piccoli arrivano a 20 m fino ai 50 m degli automezzi più grandi.
Mezzo speciale utilizzato nel caso di esondazioni, specie per la ricerca e il soccorso di persone rimaste isolate in zone parzialmente o totalmente inondate.
Veicolo equipaggiato con apparecchiature di comunicazione e geolocalizzazione dedicato al coordinamento di più squadre di soccorso, è in grado di gestire a livello locale, tutte le comunicazioni sugli interventi maggiori come ricerche di persone disperse o scomparse.
Esistono diverse tipi di MBP (motobarche pompa) a seconda della categoria del porto e del tipo di intervento. Dalla più grande e meno veloce (una velocità massima di 12 nodi) la serie 1100 dalla lunghezza di 30 metri e con una grande portata d'acqua, a quelle medie, tipo la serie 1000 o Raff, serie decisamente più veloce (dai 20 ai 30 nodi) e con una portata d'acqua inferiore, ai mezzi RIB od equivalenti, ovvero battelli pneumatici di 9 – 10 m che possono raggiungere anche 50 nodi ed hanno lo scopo di trasportare la squadra d'intervento direttamente sulle navi che necessitano soccorso o per partecipare al SAR.
Il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco ha in dotazione quattro modelli di elicotteri disposti in undici elinuclei dislocati ad Alghero, Arezzo, Bari, Bologna, Catania, Genova, Pescara, Salerno, Torino, Varese, Venezia e al Centro aviazione di Roma Ciampino. I modelli attualmente in uso sono:
Da ricordare la presenza di due aerei bimotore a turboelica P180 (VF-181) Piaggio P180 Avanti II (VF-182) presso il Centro Aviazione di Roma Ciampino
Il Corpo nazionale ha utilizzato una quindicina di elicotteri AB 204 ASW radiati dalla Marina Militare e "denavalizzati" dalla Agusta. Attualmente questi elicotteri sono stati quasi completamente radiati anche dal Corpo. In precedenza ha utilizzato alcuni esemplari di AB 205 attualmente radiati. I primi elicotteri usati dal Corpo nazionale dei Vigili del fuoco sono stati gli AB-47G, seguiti dagli AB-47J, entrambe da tempo radiate.
Inoltre ci sono altri mezzi dedicati alle varie specialità del Corpo, quali mezzi dedicati ai sommozzatori, al personale SAF. o agli aeroportuali.
Tutti i mezzi in servizio presso il Corpo hanno dispositivi di segnalazione visiva (lampeggiante blu) e sonora (sirena). Questa può essere a fischio (in disuso, ma non rara da sentire, data la vetustà di alcuni mezzi in dotazione al Corpo) o bitonale, in quanto questi mezzi sono veicoli d'emergenza.
Aeromobile | Origine | Tipo | Versione (denominazione locale) | In servizio (2024) |
Note | Immagine |
Aerei per impieghi speciali | ||||||
Canadair CL-415 SuperScooper | Canada | aereo antincendio anfibio | CL-415 | 18 | 19 CL-415 consegnati, uno dei quali è stato perso in un incidente il 27 ottobre 2022.[41] Si tratta dei velivoli ex Protezione civile incorporati a partire dal 2013. | |
Aerei da trasporto | ||||||
Piaggio P.180 Avanti II | Italia | aereo da trasporto | Piaggio P.180 Avanti II | 1 | ||
Elicotteri | ||||||
AgustaWestland AW109 Power | Italia | elicottero leggero da trasporto e osservazione | AW109E | 5[42] | 5 AW109E Power consegnati a partire dal 2003.[42] | |
Agusta-Bell AB-412 | Italia Stati Uniti |
elicottero utility medio | AB-412EP AB-412SP |
33[43] | 35 tra AB-412EP ed AB-412SP consegnati a partire dal 1984, 2 esemplari persi.[43] | |
AgustaWestland AW139 | Italia | elicottero utility medio | AW139 | 28[44] | 3 AW139 ordinati a fine 2018, con consegne a partire dal 2019 (i primi due consegnati nell'aprile 2019, l'ultimo lo sarà nel corso dell'anno) ed opzione per ulteriori 12 esemplari.[45][46][47] Ulteriori 5 esemplari sono stati ordinati a giugno 2019, portando a 8 il numero degli esemplari ordinati.[48][49] Altri 8 esemplari sono stati acquistati nel 2024.[44] | |
Agusta-Bell AB-206 | Italia Stati Uniti |
elicottero da addestramento e osservazione | AB-206B | 16[50] | 19 AB-206B consegnati a partire dal 1968, 3 esemplari persi.[50] | |
Sikorsky S-64 Skycrane | Stati Uniti | elicottero antincendio | S-64F | 5[51][52] | 4 S-64F, precedentemente in servizio nel dismesso Corpo forestale dello Stato.[53] Ulteriori 2 S-64F ordinati a gennaio 2020, con consegna del primo esemplare nel 2020 ed il secondo nel 2021.[52][54] Il primo dei due nuovi S-64F è stato consegnato a maggio 2020.[52] Il sesto S-64F è stato consegnato a Maggio del 2021. Un esemplare è stato perso in un incidente il 22 luglio 2024.[51] | |
Il soccorso tecnico urgente è effettuato da squadre operative presenti in tutto il territorio nazionale. In ogni provincia è presente un comando provinciale che coordina l'attività di vari distaccamenti dislocati sul territorio, gli interventi possono essere affidati al personale operativo, il quale opera generalmente sulle APS (autopompa serbatoio) e su altri mezzi che sono normalmente presenti nei distaccamenti (autoscala, autobotte, ecc). Le squadre sono formate generalmente da 5 o 6 persone.
A coordinare le attività di soccorso di una singola squadra vi è un caposquadra o, in sua sostituzione, un facente funzione, oppure il più alto in grado in quel momento. Questi gestisce gli uomini sullo scenario dell'evento e li coordina per ottimizzare le risorse e i tempi. Il vigile immediatamente di grado successivo (o comunque con la maggiore anzianità di servizio) è preposto a svolgere funzioni di vice del caposquadra in sua assenza o ogni qualvolta si renda necessario.
Al fianco dei vigili operano, in posizione gerarchicamente sovraordinata, una serie di figure professionali oggi appartenenti agli albi degli ingegneri e degli architetti, precedentemente diplomati (periti industriali e geometri) inquadrate nel ruolo tecnico antincendi, che svolgono funzioni direttive e di coordinamento nell'ambito del soccorso e della gestione delle risorse.
L'intervento di soccorso dei vigili del fuoco è sempre gratuito 24 ore su 24, mentre sono a pagamento i servizi d'istituto (ad es.: vigilanze in locali di pubblico spettacolo, assistenza alle operazioni di rifornimento carburante di navi, aerei con passeggeri a bordo, ecc) e i servizi di soccorso tecnico non urgente (per i quali esiste un tariffario ministeriale). Per il servizio di aperture porte che non presentino condizioni di pericolo o estrema necessità/urgenza la gratuità dipende da dove è ubicato l'immobile in quanto il tariffario viene applicato solo in alcune province.
Ai sensi della legge 13 maggio 1985 n. 197, il 20 febbraio 1987 (prima nel Lazio poi entro la fine del 1987 esteso nel resto d'Italia) venne dedicato ed attivato un numero telefonico per le chiamate di soccorso, che è il 115, tuttavia può anche essere utilizzato il numero unico di emergenza 112.[55] Esso può essere usato in caso di bisogno, di "soccorso tecnico urgente" o per segnalare e/o richiedere interventi in caso di, incendi, incidenti (anche stradali), fughe di gas, allagamenti, presenza di materiali radioattivi e/o chimici, ma anche annidamenti pericolosi di insetti come vespe e calabroni o di rettili oppure recupero di animali vivi in situazione di difficoltà (come gatti o cani incastrati, cavalli o bestiame in posizioni difficilmente raggiungibile).
Il numero è attivo e gratuito su tutto il territorio nazionale (fatto salvo gli interventi non urgenti e i compiti istituzionali), alle chiamate risponde il personale delle sale operative del comando provinciale di competenza che, a seconda della zona, del tipo di incidente e dell'intervento, decide quali distaccamenti, squadre e mezzi inviare. Tali sale operative sono in stretto contatto con le altre centrali operative 112, 113, 117, 118, 1515, 1530 ed anche delle polizie locali; al fine di garantire un rapido intervento di tutti i mezzi di soccorso. Per questioni di polizia giudiziaria tutte le chiamate in arrivo al 115 sono registrate.
Il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco è dotato di una bandiera d'istituto, assegnata con legge dello Stato nel febbraio del 2005. Essa è composta da un drappo, un puntale, un'asta, una fascia e una cordoniera. Il regolamento definitorio della stessa può essere visionato, oltre che dal sito istituzionale, anche dal sito del Ministero dell'interno.
Nel maggio del 2009 è stata riconosciuta, dopo circa 70 anni di marineria, la bandiera di Stato alle navi del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, che è stata consegnata direttamente al capo del Corpo Antonio Gambardella dall'ammiraglio della Marina Militare Dino Nascetti, in quanto le amministrazioni dello Stato possono iscrivere il proprio naviglio nel registro della marineria. Esso comporta alcuni diritti, come per esempio l'equiparazione alle navi da guerra, godendo in alto mare della completa immunità dalla giurisdizione di qualunque Stato estero, che non sia quello italiano.
Con decreto del presidente della Repubblica, nel mese di novembre del 2009 è stato concesso al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, uno stemma araldico, poi visualizzato anche sul suo gonfalone; riporta un drago, col motto: Flammas domamus donamus corda (domiamo le fiamme, doniamo i cuori). È stato presentato in occasione della festività di santa Barbara (patrona del Corpo), tenuta in modalità nazionale il 4 dicembre 2009 a Venezia.
Formata verso la fine degli anni trenta del XX secolo, attualmente la banda è composta da più di 60 componenti. Gli esecutori sono tutti diplomati nei conservatori ed istituti nazionali italiani e fanno tutti parte del personale operativo del corpo soprattutto tra le file del personale volontario, svolgendo anche servizio nei vari comandi provinciali d'Italia. Direttore della banda è il maestro Donato di Martile.
Iddio, che illumini i cieli e colmi gli abissi,
arda nei nostri petti, perpetua,
la fiamma del sacrificio.
Fa più ardente della fiamma
il sangue che scorre nelle vene,
vermiglio come un canto di vittoria.
Quando la sirena urla per le vie della città,
ascolta il palpito dei nostri cuori
votati alla rinuncia.
Quando a gara con le aquile
verso Te saliamo,
ci sorregga la Tua mano piagata.
Quando l'incendio, irresistibile avvampa,
bruci il male che si annida nelle case degli uomini,
non la ricchezza che accresce la potenza della Patria.
Signore, siamo i portatori della Tua croce,
e il rischio è il nostro pane quotidiano.
Un giorno senza rischio non è vissuto,
poiché per noi credenti la morte è vita,
è luce: nel terrore dei crolli,
nel furore delle acque,
nell'inferno dei roghi.
La nostra vita è il fuoco,
la nostra fede è Dio
Per santa Barbara Martire.
Il Corpo nazionale dei vigili del fuoco porta con sé una lunga tradizione sportiva, la cui gestione è affidata all'Ufficio per le attività sportive, posto alla diretta collaborazione del capo del Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile e del capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco - vice capo dipartimento vicario.
I compiti istituzionali dell'ufficio sono i seguenti:
Dal 1983, oltre a promuovere la partecipazione degli atleti VV.F. alle attività agonistiche federali, organizza ogni anno dei campionati nazionali riservati ai vigili del fuoco in servizio o in quiescenza, nelle seguenti discipline sportive:
Le Fiamme Rosse, il Gruppo Sportivo dei VIgili del Fuoco, sono state istituite con decreto ministeriale 21 ottobre 2013; successivamente, con decreto dipartimentale n. 351 del 4 dicembre 2014, a firma del Capo del Corpo Nazionale Ing. Giocchino Giomi, ne è stato approvato lo statuto. L'attività agonistica è svolta anche in sede locale, per opera dei gruppi sportivi dei comandi provinciali VV.F., aperti soprattutto ai giovani. Sul territorio si contano attualmente 32 gruppi dei vigili del fuoco attivi, polisportive dilettantistiche senza scopo di lucro, intitolate a vigili del fuoco deceduti, che, nel complesso, vedono impegnati circa 1000 atleti.
Le discipline svolte dal Gruppo Sportivo Fiamme Rosse sono le seguenti:
Inoltre, allo scopo di diffondere l'immagine del Corpo nell'ambito di iniziative di cooperazione con gli altri corpi dello stato e per la raccolta di fondi nell'ambito di iniziative umanitarie e di beneficenza sono state costituite le seguenti rappresentative nazionali VV.F.:
Da segnalare, infine, che in piena seconda guerra mondiale la compagine del 42º Corpo dei vigili del fuoco della Spezia trionfò in un torneo calcistico disputato in condizioni al limite della sopportazione, in un'Italia divisa e tormentata dalla guerra. I vigili del fuoco liguri, il 16 luglio 1944, ebbero la meglio sul Torino FIAT all'Arena di Milano, città a quel tempo occupata dalle truppe tedesche. La vittoria è stata riconosciuta il 22 gennaio 2002 come titolo onorifico, con l'assegnazione alla formazione spezzina di una medaglia al valore sportivo da parte della FIGC[56].
Grazie all'autonomia attribuita dallo statuto speciale, Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige si sono avvalse di un'organizzazione autonoma dei servizi di soccorso tecnico urgente e protezione civile, adottando alcune varianti rispetto allo standard nazionale.
Le risorse economiche risparmiate vengono impiegate per l'acquisto di automezzi ed attrezzature tecnologicamente avanzate. In questo modo, anche i piccoli centri abitati possono essere dotati di piccoli distaccamenti volontari, equipaggiati con gli automezzi di base.
Il Corpo valdostano dei vigili del fuoco, ai sensi della legge regionale 10 novembre 2009, n. 37 (Nuove disposizioni per l'organizzazione dei servizi antincendi della Regione Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste), è componente fondamentale e struttura operativa del sistema di protezione civile, ai sensi dell'articolo 11 della legge 24 febbraio 1992, n. 225 (Istituzione del servizio nazionale della protezione civile), e della legge regionale 18 gennaio 2001, n. 5 (Organizzazione delle attività regionali di protezione civile) e sostituisce, nel territorio regionale, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco e svolge le funzioni e i compiti allo stesso attribuiti. Il Corpo valdostano dei vigili del fuoco svolge inoltre le funzioni relative ai servizi antincendi aeroportuali, presso l'aeroporto regionale, secondo la normativa vigente in materia. Pertanto le funzioni e le competenze in materia antincendi facenti capo al Ministero dell'interno o al ministro dell'interno sono attribuite, rispettivamente, all'amministrazione regionale e al presidente della Regione.
Inoltre in coordinamento con le analoghe strutture del Ministero dell'interno, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco assicura, nei limiti delle proprie competenze, la direzione tecnica dei soccorsi nell'ambito degli interventi di difesa civile.
La legge regionale del 20 agosto 1954, n. 24 e successive modificazioni, ha reso autonomo il servizio antincendi nelle provincie autonome di Trento e Bolzano.
In Trentino, è istituito il servizio antincendi della Provincia autonoma di Trento, è Costituito dal Corpo Permanente dei vigili del fuoco di Trento e dai Corpi dei vigili del fuoco volontari; svolge su tutto il Territorio della Provincia Autonoma di Trento, nell'ambito delle leggi regionali 20 agosto 1954, n. 24, e 2 settembre 1978, n. 17, della legge provinciale 22 agosto 1988, n. 26 e della legge n. 9 del 1 luglio 2011 e relativi regolamenti di esecuzione, l’attiva Istituzionale di Soccorso Pubblico e Difesa Civile, nonché vigilia sul rispetto della normativa di Prevenzione incendi. Il servizio antincendi è coordinato dal Dirigente Provinciale competente al medesimo servizio nonché esercita anche la funzione di Comandante del Corpo permanente dei vigili del fuoco della Provincia autonoma di Trento.
Il Corpo Permanente VVF Trento è formato da professionisti ed attivo solamente nel capoluogo, mentre il resto della provincia è interamente coperto dai corpi Volontari. Sono infatti 238 i corpi dei vigili del fuoco volontari sparsi sull'intero territorio della Provincia Autonoma di Trento, con oltre 6.000 uomini, dislocati nella maggior parte dei comuni della provincia, a loro volta suddivisi in distretti, che grossomodo corrispondono alle vallate trentine. I Corpi VVF volontari sono rappresentati dalla Federazione provinciale dei corpi dei vigili del fuoco volontari del Trentino[57] principale ente di rappresentanza di questi ultimi e diretto referente della Provincia per le attività connesse con il soccorso pubblico rese dai vigili del fuoco volontari.
In Alto Adige esiste il Corpo permanente dei vigili del fuoco di Bolzano, formato da professionisti e attivo soprattutto nel capoluogo, cui si affiancano 306 corpi di vigili del fuoco volontari, dislocati nei comuni della provincia e organizzati nell'Unione provinciale dei corpi dei vigili del fuoco volontari dell'Alto Adige, e 3 squadre antincendio aziendali a presidio dei poli industriali e dell'aeroporto di Bolzano[58][59].
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione "pompieri volontari" è stata resa:
La Bandiera d'istituto del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco è insignita delle seguente onorificenze (aggiornamento al giugno 2024)[61]:
16 Medaglie d'oro al valor civile
2 Medaglia d'argento al valor civile
7 Medaglie d'oro al merito civile
3 Medaglie d'argento al merito civile
3 Diplomi di medaglia d'oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte
1 Medaglia d'oro al merito della sanità pubblica
1 Attestato e medaglia di bronzo dorata di eccellenza di I classe di pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile
Ai Vigili del Fuoco sono stati diversi monumenti nazionali, a partire da quello inaugurato a Castrocaro Terme, presso Forlì, nel 1994, opera dello scultore Angelo Ranzi. Altri monumenti sorgono a: Arezzo, dal 2008; Ortona (dal 2009); Lodi, dal 2015; Marghera (Venezia), dal 2021.
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