Cles
comune italiano, in provincia autonoma di Trento Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Cles (IPA: /ˈkles/[4]; Clés o Cliès in noneso) è un comune italiano di 7 166 abitanti[1] della provincia autonoma di Trento in Trentino-Alto Adige. È il capoluogo della Val di Non.
Cles comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Trento |
Amministrazione | |
Sindaco | Ruggero Mucchi (PATT) dall'11-5-2015 |
Territorio | |
Coordinate | 46°22′N 11°02′E |
Altitudine | 658 m s.l.m. |
Superficie | 39,17 km² |
Abitanti | 7 155[1] (31-10-2021) |
Densità | 182,67 ab./km² |
Frazioni | Caltron, Dres, Pez, Maiano, Mechel |
Comuni confinanti | Novella, Caldes, Cavizzana, Cis, Croviana, Dimaro Folgarida, Livo, Malé, Sanzeno, Terzolas, Ville d'Anaunia |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 38023 |
Prefisso | 0463 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 022062 |
Cod. catastale | C794 |
Targa | TN |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 265 GG[3] |
Nome abitanti | clesiani |
Patrono | santa Maria Assunta |
Giorno festivo | 15 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Cles all'interno della provincia di Trento | |
Sito istituzionale | |
Cles è situato in Val di Non, territorio di cui è il centro amministrativo. A ovest dell'abitato si trovano il Monte di Cles e il Monte Peller (2 319 m s.l.m.), mentre a est c'è il lago di Santa Giustina.
Il nome Cles è di origine molto antica e non se ne conosce per certo l'origine. Potrebbe derivare da termini in lingua latina come ecclesia (luogo sacro di riunione), cleus (luogo chiuso, fortificato), clusum (luogo posto fra monti e villaggi) oppure clavis (luogo in posizione centrale).[5]
Cles è formato da tre rioni di origine molto antica:
In epoca romana Cles era un emporium antichissimo, vale a dire il più importante centro delle valli di Non e di Sole, al quale la gente accorreva da tutte le parti per affari, commerci e specialmente per il culto delle divinità pagane.[8] Avvenuta poi, dopo l'anno 400 d.C., la conversione in massa al cristianesimo, Cles continuò a essere centro delle due valli, soprattutto da un punto di vista religioso. In quell'epoca furono abbattuti i monumenti del culto pagano e costruita a Cles la prima chiesa della valle, che per molto tempo servì per tutti i cristiani dei dintorni, dando il nome al paese (il toponimo Cles potrebbe derivare da ecclesia).
Il 29 aprile del 1869 presso le attuali scuole medie di Cles (nella località Campi Neri[9][10][11][12][13]) è stata ritrovata la nota Tabula Clesiana o Tavola Clesiana ovvero la più importante fra tutte le iscrizioni romane trovate finora in Val di Non.[14][15]
La tavola è datata 15 marzo 46 (d.C.) e porta inciso l'editto col quale l'Imperatore Tiberio Claudio concedeva la cittadinanza romana con forza retroattiva e quale speciale grazia sovrana agli Anauni, ai Tulliassi (che forse identificava il popolo dell'attuale Val Rendena) e ai Sindoni (con ogni probabilità le popolazioni della Val di Sole). Con questa iscrizione si intendeva sanare tutte le irregolarità antecedenti, e si resero validi atti e contratti illegali prima compiuti. Si tolse così ogni differenza politica e civile fra gli abitanti della città e quelli della valle, gli Anauni fecero parte del municipium di Tridentum, che nel decreto imperiale è detto splendi (splendido).
L'editto di Claudio fu iscritto su una tavola di bronzo alta circa 50 cm, larga 38 cm, dallo spessore di 5 mm e dal peso di 7,14 kg. Ai quattro lati si trovano fori circolari, che dovevano permetterne l'affissione ad una parete (probabilmente all'epoca era esposta al pubblico). L'iscrizione, ritrovata casualmente nel 1869 nei Campi Neri durante uno scavo, oggi è conservata a Trento al Civico Museo del Castello del Buonconsiglio; una copia è visibile a Cles nella Sala della Colonna del Palazzo Assessorile[16] e al Museo Retico di Sanzeno. La Tavola Clesiana, oltre che aver avuto un'importanza rilevante per la storia del Trentino in età romana, è stata indicativa anche per gli eventi politici dell'epoca.[17][18][19]
La famiglia dei signori di Castel Cles, il cui membro più illustre fu Bernardo Clesio (Cles, 11 marzo 1485 – Bressanone, 30 luglio 1539), prese il nome da questo antico borgo. Lo stesso Bernardo, in alcuni testi, viene citato come Cles oppure come da Cles.[20]
Bernardo Clesio fu dapprima cardinale italiano poi principe vescovo di Trento. Clesio fu molto attivo nell'organizzazione del Concilio di Trento voluto per bloccare l'espansione della Riforma Luterana. Oltre ad avere intitolato parecchie vie del Trentino (come ad esempio la via che porta al Museo del Castello del Buonconsiglio a Trento) e lo stesso istituto scolastico di Cles in suo onore, la Cooperazione Trentina ha adottato fin dalla sua nascita lo stemma del cardinale come proprio simbolo.[21][22]
Le manovre del 1905 furono organizzate dall'Impero austro-ungarico e videro la presenza dell'imperatore Francesco Giuseppe. Al tempo la Val di Non faceva parte dell'Impero austro-ungarico ma era anche terra di confine e per questo aveva un ruolo importante sia politicamente che militarmente grazie alla sua posizione strategica.
Dopo la prima guerra mondiale la Val di Non assieme al Trentino fu annessa al Regno d'Italia sotto il re Vittorio Emanuele. Le manovre di questo periodo furono tra le più importanti di tutto il ventennio fascista. La valle rimaneva sempre terra di confine pur avendo cambiato bandiera e Mussolini aveva l'intenzione di dimostrare al vicino austriaco la forza del proprio esercito. Nello stesso periodo furono organizzate altre grandi manovre in preparazione alla seconda guerra mondiale: sulle Alpi Orobie, nel nord-est del Friuli, nelle Valli dell'Adige. Benito Mussolini partecipò attivamente e in prima persona alle manovre in Val di Non.
Queste grandi manovre però, provocarono scompiglio e disagio tra la popolazione in quanto gli uffici pubblici e le abitazioni dovevano essere liberati, bisognava provvedere al cibo per i soldati, il bestiame al pascolo era proibito e i veicoli potevano circolare solo in determinati orari.
Alla fine delle manovre, il 30 agosto 1935 a Romeno, in un video pubblicato alla mostra, Mussolini dichiara ai suoi soldati (circa 100 000) che le manovre in Val di Non erano terminate, ringraziandoli per il loro aiuto e la loro disciplina.
Un museo dedicato alle manovre militari è stato allestito nel 2009 in una casa nelle vicinanze della diga di Santa Giustina.
Il Comune di Cles aveva uno stemma già dal 1881. In esso era rappresentato un edificio caratterizzato da due torri. In uno stemmario fu descritto così: …chiesa con due torri (ecclesia) … , descrivendo erroneamente l'edificio come una chiesa; in realtà esso rappresentava Castel Cles, che ha due caratteristiche torri gemelle. Nel 1931 Cles inviò al governo di Roma la richiesta di concessione di un nuovo stemma e di un gonfalone, perché fino allora erano stati usati quelli imposti dall'ex Governo austro-ungarico: «Il Comune di Cles chiede di portare per stemma una chiesa, emblema del paese, che appunto da ecclesia prese il nome.» Con regio decreto del 9 gennaio 1939[23] fu concesso l'attuale stemma, insieme al gonfalone, con questa descrizione:
«Partito d'argento e di rosso, alla cappella aperta, sormontata da un campanile a vela, passante dell'uno all'altro. Ornamenti esteriori da Comune.»
L'elemento essenziale dello stemma è rappresentato da un semplice edificio dotato di una porta e appoggiato su una gradinata. All'apice del tetto a due ali sovrasta un campaniletto cuspidato con una finestrella. I colori argentato e rosso sono quelli dello stemma della famiglia dei baroni di Cles. La corona muraria di comune e le fronde di quercia e alloro, legate da un nodo d'argento e di rosso con nastri bifidi agli estremi completano come ornamenti esteriori.
Il gonfalone riporta lo stesso stemma ed è descritto così:
Abitanti censiti[37]
Gli stranieri residenti a Cles al 1º gennaio 2018 sono 799 e rappresentano l'11,4% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 40,2% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dal Marocco (9,6%) e dall'Albania (7,4%).[38]
Oltre a un istituto comprensivo (scuola elementare e media) sono presenti anche alcune scuole superiori: i centri di formazione professionale Enaip[39] e UPT,[40] l'Istituto Tecnico Carlo Antonio Pilati[41] e il Liceo Bertrand Russell.[42] In questi istituti affluisce buona parte degli studenti delle valli di Non e Sole. Nel 2006 il Liceo Bertrand Russell è salito all'attenzione della stampa nazionale per i buoni risultati ottenuti nei test PISA di quell'anno.[43]
A Cles ha sede una delle più antiche emittenti locali trentine (1978) ancora in attività: Radio Anaunia, FM 103,900, 91,300, 91,600 e 99,600. L'emittente è diretta da Claudio Gabos e illumina la Val di Non, la Val di Sole, la Piana Rotaliana e la Val di Cembra.
Nel 2000 debutta a Cles, in occasione del carnevale, la neonata banda, assente dal 1964.
Ha sede a Cles il Coro Monte Peller, fondato nel 1965 e diretto per cinquant'anni dal fondatore Mº Paolo Lorenzoni. Dal 2016 la direzione è passata al figlio Alberto Lorenzoni. Il coro conta un organico di una trentina di coristi provenienti prevalentemente dalla borgata di Cles ma anche da altri paesi limitrofi. L'attività del coro annovera numerosi concerti soprattutto nelle Valli del Noce e in Trentino, ma anche fuori regione e all'estero.[44][45]
A Cles ha anche sede la Coralità Clesiana, fondata nel 1999 e guidata dal maestro Tullio Lorenzoni.[46]
In direzione di Tuenno si trova Mechel. Sembra che il nome di questa frazione derivi dall'etrusco "paese", "luogo abitato" infatti, già da parecchi secoli avanti Cristo, risiedeva una popolazione stabile. Mechel è situato sotto il monte Peller dove vivono circa 500 abitanti, famoso per le scoperte archeologiche dell'epoca del ferro. Sono state trovate molte tombe in cui oltre al corpo venivano sotterrate spade risalenti all'epoca del bronzo, ori, fibule e cibo perfettamente conservato. Nei pressi del Castel di S. Ippolito a Mechel esiste un posto chiamato Cianvaza dove si trova una grotta che durante la seconda guerra mondiale gli abitanti si rifugiavano per scampare ai bombardamenti. Questa grotta si dice che fosse in origine una via di fuga segreta del castello dove la leggenda dice che sia nascosto un vitello d'oro.
Proseguendo lungo la strada statale 43, in direzione di Malé, si arriva a Dres (661 s.l.m.; 124 ab.). Il suo nome deriva dal sostantivo pre-latino dur/dor, che significa acqua a corrente. Al numero civico 18 si conserva un affresco quattrocentesco, raffigurante S. Cristoforo, al numero civico 42, invece, una pittura a fresco, risalente al XVIII secolo, rappresentante la Madonna con Bambino incoronata da angeli. A Dres possiamo trovare anche la preziosa chiesa di S.Tommaso menzionata nel 1323.
L'economia del paese per gran parte è improntata sull'agricoltura e in particolare sulla produzione della mela. La Val di Non, di cui Cles è il capoluogo amministrativo, è una zona frutticola tra le più produttive d'Europa. A partire dal 1989 sono stati sottoscritti protocolli di autodisciplina per un'agricoltura di qualità nel rispetto dell'ambiente e quindi a tutela del prodotto e del consumatore. Grazie alla sua posizione e le comodità della città il turismo è un settore che si è valorizzato negli ultimi anni, attualmente esiste una ricca offerta di manifestazioni culturali, sportive e di svago. Sono anche presenti una stamperia Mondadori,[47] una sede della multinazionale Ebara, ditta leader nel mondo nella produzione di pompe idrauliche, la sede principale e storica della Diatec Group, azienda fondata dal Cav. Diego Mosna che produce tutti i prodotti relativi a carte e stampati, la sede dell'importante azienda produttrice di manipolatori industriali Dalmec e numerose piccole industrie locali. Per quanto riguarda l'artigianato, è rinomata la produzione di merletti e di pizzi.[48]
Fino alla metà del XIX secolo il paesaggio anaune si presentava completamente diverso. L'economia agraria si basava principalmente sul gelso (il cui prodotto era destinato all'industria tessile) e sulla vite. Il Consiglio Agrario di Trento con altri istituti cerca di incrementare l'agricoltura promuovendo la frutticultura, visti anche i risultati positivi che stava dando in Sud Tirolo. D'altronde la coltivazione del gelso era in declino anche per le malattie e per l'eccessivo sfruttamento. Alcune famiglie si lanciarono in questa nuova avventura. Si deve ad un nobile di Revò, tale Francesco Maffei, l'introduzione della mela Renetta dal Canada già ad inizio 1800.
Nei primi anni del 900 attorno al paese si coltivava frumento, orzo, segale. Nel 1924 i produttori di tabacco erano 14 con 44 900 piante. Un notevole contributo al benessere delle famiglie era dato dall'allevamento del bestiame utilizzato per lavori agricoli e per la produzione di latte. Altra risorsa sicura era la bachicoltura. Era l'orgoglio e l'occupazione delle donne che curavano l'allevamento dei bachi.
Inizialmente furono coltivate mele e pere e ben presto arrivarono riconoscimenti in ambito internazionale a cominciare da quelli ottenuti all'esposizione mondiale di Vienna del 1873. Già in quegli anni si mette in mostra una coscienza cooperativistica, infatti, nasce il Consorzio acquario generale che si occupa di costruire e gestire l'acquedotto che portava acqua ai comuni di Cles, Tuenno, Nanno e Tassullo. Nel 1889 a Cles nasce una società cooperativa per lo smercio cumulativo della frutta (accanto alla frutticultura rimane la produzione di foraggio legata all'allevamento).
Negli anni settanta la coltivazione della mela diventa praticamente una monocoltura. Accanto alla renetta si affiancano nuove qualità la Golden Delicious e la Red Delicious. Di recente la Fuji e la Royal Gala. Dal 1989 le cooperative di mele della Val di Non e della Val di Sole si sono unificate nel consorzio Melinda (con circa 5 200 produttori).
Il "lec" è un acquedotto che porta l'acqua ai paesi di Tuenno, Tassullo, Nanno e Cles. Circa a metà del 1800 gli stessi paesi unirono i loro interessi in una società, il consorzio acquario generale, che anche oggi gestisce l'irrigazione dei frutteti. L'opera permise di risolvere la questione dell'irrigazione dei campi e di trasformare la coltivazione dell'epoca introducendo la frutticoltura.[49][50] Si iniziò perciò a coltivare le prime mele e pere nella parte occidentale della Val di Non. Il canale prelevava l'acqua in località Cantier nella Val di Tovel dal torrente Tresenica e con un percorso lungo le rocce raggiungeva la parte nord di Tuenno e poi proseguiva fino a Cles. Lungo il suo percorso due deviatori dell'acqua "dividevano l'acqua tra i paesi sopracitati secondo dei precisi accordi. I lavori di costruzione iniziarono nel 1852, il canale era largo 4 piedi, profondo 36 e lungo circa 10 km. Grazie al "lec" vennero irrigati 600 ettari. Per l'epoca l'opera era economicamente molto rilevante e il consorzio si indebitò per portare a termine l'operazione. Alcune personalità furono decisive per la nascita dell'acquedotto: don Gioseffo Pinamonti, amministratore, Francesco Antoniolli, capitano distrettuale dell'Impero austro-ungarico, Giovanni Brugnara, geometra originario di Cles e progettista del manufatto.[51] Durante gli anni trenta vennero effettuati dei lavori di restauro perché c'era una perdita del 38% dell'acqua deviata ai quali seguirono poi altri lavori. L'acquedotto è ancor oggi quello originale e tuttora rifornisce di acqua il consorzio acquario e le campagne dei paesi che vi aderiscono. Sono cambiati i sistemi di distribuzione, prima a scorrimento, poi a pioggia e ora a goccia ma il vecchio "Lec" adempie ancora alla sua funzione originaria.[52]
Cles si trova all'incrocio tra la Val di Non e la Val di Sole e sul territorio si trova la Strada statale 42 che porta verso il Passo del Tonale e la Strada statale 43 che collega Cles con il resto della Val di Non.
Cles si può raggiungere con i mezzi pubblici di linea che collegano i numerosi paesi della valle al capoluogo oppure con la Ferrovia Trento-Malé-Mezzana.
La località è servita dalla stazione di Cles e dalla fermata Cles Polo Scolastico poste lungo la ferrovia Trento-Malé-Mezzana, inaugurata nel 1964 in sostituzione della preesistente tranvia.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1922 | 1924 | Luigi Springhetti | Sindaco | ||
1925 | 1925 | Guido Lorenzoni | Commissario Prefettizio | ||
1926 | 1927 | Guido Lorenzoni | Podestà | ||
1927 | 1928 | Carlo Peccol | Commissario Prefettizio | ||
1929 | 1931 | Carlo Peccol | Podestà | ||
1931 | 1934 | Mario Lorenzoni | Podestà | ||
1934 | 1938 | Giovanni De Maffei | Podestà | ||
1938 | 1943 | Eugenio Taddei | Podestà | ||
1943 | 1945 | Arturo Piechele | Commissario Prefettizio | ||
1945 | 1946 | Giorgio Iuffmann | Sindaco | ||
1946 | 1951 | Francesco Fiamozzi | Sindaco | ||
1951 | 1956 | Eugenio Taddei | Sindaco | ||
1956 | 1961 | Giacomo Dusini | Sindaco | ||
1961 | 1962 | Ildebrando De Cles | Sindaco | ||
1963 | 1964 | Ottavio Quaresima | Sindaco | ||
1964 | 1969 | Enrico Ossanna | Sindaco | ||
1969 | 1975 | Enrico Piechele | Sindaco | ||
1975 | 1995 | Giacomo Dusini | Sindaco | ||
1995 | 2000 | Maria Pia Flaim | Sindaca | ||
2000 | 2009 | Giorgio Osele | Sindaco | ||
14 dicembre 2009 | 10 maggio 2015 | Maria Pia Flaim | PD-Gruppo civico di centro-Ascoltiamo Cles | Sindaca | |
11 maggio 2015 | 20 settembre 2021 | Ruggero Mucchi | PATT, Passione clesiana, Cles Futura | Sindaco | |
21 settembre 2021 | in carica | Ruggero Mucchi | PATT, Passione clesiana, Cles Futura | Sindaco |
Nel censimento del 2001 il 10,44% della popolazione (672 persone) si è dichiarato "ladino".[53]
La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1928 aggregazione di territori del soppresso comune di Mechel.[54]
L'U.S. Anaune fondata nel 1905, è una delle Società sportive più vecchie della regione Trentino-Alto Adige e anche una delle più rappresentative in quanto, oltre a poter vantare un'antica tradizione sportiva, ha sempre operato a diretto contatto con le maggiori società sportive della Regione. Oggi l'U.S. ANAUNE si divide in 4 grosse sottosezioni e precisamente:
L'unione sportiva anaune trae origine dal Club Ciclistico Anaune, associazione patriottica fondata nel 1905 dal prof. Giovanni Lorenzoni assieme ad un piccolo gruppo di persone amanti della bicicletta.[55][56] Il 26 settembre 1907 si svolge a Cles la festa inaugurale del Vessillo sociale del Club ciclistico anaune, che porta nello stemma l'aquila tirolese con i colori gialloblu. La sezione ciclismo dell'Anaune può vantarsi di aver dato i "natali" ciclistici a Maurizio Fondriest, campione del mondo di ciclismo a Ronse nel 1988. Nel 1983 una forte crisi organizzativa ha fatto chiudere l'attività della società. Nel 1994 ci fu una rifondazione della squadra che in seguito all'autorizzazione dell'allora direttivo dell'U.S. Anaune Madre, veniva battezzata con la denominazione U.S. Anaune Ciclismo.
Nel 1995 venne adottata la nuova denominazione sociale di U.S. Cristoforetti Fondriest Anaune Cycling. Le fu scelto questo nome in quanto "Cristoforetti" e "Fondriest" divennero i suoi sponsor principali. Da questo momento in poi per l'U.S. Cristoforetti Fondriest Anaune inizia un periodo di grandi soddisfazioni e di importanti risultati, vanta la conquista di 6 titoli italiani nelle categorie giovanissimi, vari titoli provinciali e regionali e la consegna nel 2007 dalle mani del Governatore del Trentino, Lorenzo Dellai, della stella d'argento al merito sportivo, titolo che in regione possono vantare pochissime società sportive e che è assegnato dal CONI su scala nazionale.
L'U.S. Cristoforetti Fondriest Anaune, presieduta in questi ultimi anni dal Presidente Paolo Leonardi svolge attività ciclistica per ragazzi giovanissimi dai 7 ai 12 anni, esordienti maschi e femmine 13 e 14 anni e allieve femmine 15 e 16 anni ed è considerata una fra le società più importanti della regione e in ambito nazionale. Nel 2007 la società si è ulteriormente qualificata con la doppia affiliazione su Trento e Bolzano diventando punto di riferimento a livello regionale soprattutto per il ciclismo giovanile femminile e diventando uno dei soggetti promotori, con l'A.S Liquigas - Lago Rosso di Cles[57] e l'Andreis Cicling Team di Malé, delle Società Ciclistiche Valli del Noce, una realtà ormai più che una semplice prospettiva. Dal punto di vista dei risultati, nel 2007 la bacheca sociale dell'U.S. Cristoforetti Fondriest Anaune si è allungata con altri 10 trofei vinti sulle strade del Trentino e Alto Adige e le quattro maglie di campioni provinciali conquistate nel corso dell'anno, con il secondo posto assoluto di società nella classifica provinciale a punti e nel trofeo Rigotti a livello regionale e il settimo posto ai campionati italiani giovanissimi di Treviso.
L'U.S. Anaune sezione calcio ha iniziato l'attività negli anni venti ed è stata rifondata dopo la seconda guerra mondiale (1948); infatti il numero di matricola 2.060 è uno dei primi calcolando che questo numero si riferisce alle società a livello nazionale (come termine di raffronto le società delle valli trentine portano numeri superiori a 20.000). Negli anni passati la filosofia della Società era rivolta quasi esclusivamente alla prima squadra con competizioni a livello del triveneto, con risultati anche abbastanza appaganti dal punto di vista sportivo (campionato di serie D negli anni settanta), ma certamente non soddisfacenti dal punto di vista economico, tanto che i debiti assunti hanno fatto sì che la Società liquidasse il cospicuo capitale immobiliare di notevole interesse della quale era proprietaria (campo da calcio-tribune-spogliatoi). Oggi, i dirigenti attuali hanno impostato la struttura della Società indirizzando tutti gli sforzi verso il settore giovanile sicuri che questa sia la strada maestra al fine di impostare un lavoro serio nel sociale e nell'educazione sportiva dei giovani. La squadra negli anni infatti ha sfornato diversi prospetti tra cui l'attaccante di Serie A, Andrea Pinamonti.
Nelle stagioni 2006/2007, e 2008/2009 la squadra locale di pallavolo maschile Anaune Blue City ha disputato il campionato di B1 rimanendo sempre al vertice, e conquistando anche la promozione in A2 (2008/2009). L'organico della squadra poteva contare sulla presenza del pluricampione del mondo Lorenzo Bernardi che ha concluso qui la sua carriera di giocatore. La squadra, dopo aver dovuto rinunciare al campionato di A2 per mancanza di sponsor, milita nel campionato di serie C. La squadra femminile in 1 divisione.
Nel 1980 Cles è stata sede di arrivo della 19ª tappa del Giro d'Italia.
Anno | Tappa | Partenza | km | Vincitore di tappa | Maglia rosa |
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1980 | 19ª | Longarone | 241 | Giuseppe Saronni | Wladimiro Panizza |
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