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ex comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Nanno (Nan[5] in noneso[6]) è stato un comune italiano della provincia di Trento.
Nanno ex comune | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Trento |
Comune | Ville d'Anaunia |
Amministrazione | |
Data di soppressione | 1º gennaio 2016 |
Territorio | |
Coordinate | 46°19′N 11°03′E |
Altitudine | 565 m s.l.m. |
Superficie | 4,3 km² |
Abitanti | 591[1] (31-12-2015) |
Densità | 137,44 ab./km² |
Sottodivisioni | Portolo (Pòrtol in noneso)[2] |
Frazioni confinanti | Cles, Flavon, Predaia, Tassullo, Terres, Tuenno |
Altre informazioni | |
Lingue | Italiano, Nones |
Cod. postale | 38019 (già 38010) |
Prefisso | 0463 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 022125 |
Cod. catastale | F837 |
Targa | TN |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[3] |
Cl. climatica | zona F, 3 250 GG[4] |
Nome abitanti | nannini |
Patrono | san Biagio |
Giorno festivo | 3 febbraio |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Dal 1º gennaio 2016 il comune, con Tassullo e Tuenno, forma il nuovo comune di Ville d'Anaunia.
I primi abitanti si possono far risalire al neolitico. In seguito si stanziarono popolazioni ibero-liguri che provenivano dal sud. Si susseguirono i reti e verso il 16 a. C. i Romani. Ne fanno fede i numerosi ritrovamenti archeologici (monete, fibule, frecce) trovate in zona Castrum Anagnis (= Nanno) o anche il Castelliere di Portolo. Verso il 400 d. C. si ebbe l’evangelizzazione cristiana. La storia di Nanno è un alternarsi di vicende, di guerre, devastazioni, pestilenze. Ma, la vita del paese, le condizioni economiche erano tipiche di un’agricoltura primitiva. Nanno ebbe un periodo di splendore con la costruzione del Castel Nanno e tutte le vicende dei Madruzzo.[7]
Importanza notevole ebbe nel 1855 la costruzione dell’acquedotto dei quattro Comuni, nel 1895 la prima Società Cooperativa per i prodotti agricoli e nel 1907 la Cantina Sociale di Portolo.
Nel 1907 si fonda la Cassa Rurale di Nanno e nel 1911 il Consorzio Elettrico. Siamo nell’era moderna.[7]
È citato da Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum, libro III, capitolo 9.
Lo stemma e il gonfalone del comune di Nanno erano stati approvati con D.G.P. del 19 gennaio 1990 n. 148.[8]
«Di rosso alla torre medievale d'argento, finestrata di nero, circondata da una palizzata del primo. Corona: Murale di Comune. Ornamenti: A destra una fronda d'alloro fogliata al naturale fruttifera di rosso; a sinistra una fronda di quercia fogliata e ghiandifera al naturale legate da un nodo d'argento e di rosso.»
«Drappo rosso, al merlo alla guelfa e base di bianco, del rapporto di 20/33 pendente da un bilico, bordato e frangiato d'argento, caricato al centro dello stemma comunale munito dei suoi ornamenti, sovrastante la dicitura lineare in argento Comune di Nanno. Il bilico sarà unito all'asta, foderata da una guaina di velluto rosso ornata da una spirale in bullette d'argento, mediante un cordone a nappe, dello stesso.»
Il gonfalone, benché approvato, non è mai stato utilizzato.
Abitanti censiti[9]
Nanno è posizionato al centro della Val di Non, fra le forre dei torrenti Noce e Tresenga.
Classificazione climatica: zona F, 3250 GG
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