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tipologia di agenzia governativa italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Un'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (in acronimo ARPA) è un ente della pubblica amministrazione italiana, costituito e operante in ogni regione d'Italia. Ciascuna regione ha costituito la propria Agenzia. Le 19 ARPA regionali, le due APPA delle province autonome di Trento e Bolzano e ISPRA compongono il Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente. (SNPA) istituito dalla legge 132/2016.
Agenzia regionale per la protezione ambientale | |
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La sede dell'ARPA Piemonte presso il Villaggio Olimpico di Torino | |
Sigla | ARPA |
Stato | Italia |
Tipo | ente della pubblica amministrazione italiana |
Istituito | 21 gennaio 1994 |
da | Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) |
Sito web | Vedasi la quarta sezione Agenzie per regione |
Queste agenzie sono state istituite a seguito dei referendum abrogativi del 1993 riguardanti alcune parti di articoli della legge 23 dicembre 1978, n. 833 di istituzione del Servizio sanitario nazionale (SSN). Di conseguenza, furono eliminate le competenze ambientali della vigilanza e controllo locali del SSN esercitate tramite i presidi multizonali di prevenzione (PMP) delle unità sanitarie locali, che, a loro volta, le ereditarono dai laboratori provinciali di igiene e profilassi, sorti nel 1934 con il regio decreto del 27 luglio, n. 1265: "Testo unico delle leggi sanitarie".[1][2]
Dopo il referendum, tali competenze continuarono ad essere esercitate dai PMP, fino a quando il Parlamento con la legge 21 gennaio 1994, n. 61, di conversione del terzo decreto legge 496/93, affidò questi compiti ad apposite "agenzie regionali" che furono istituite assieme all'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente (ANPA), divenuta poi Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT) e nel 2008 confluita nell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), ente di indirizzo e di coordinamento delle agenzie delle regioni e delle province autonome. Queste funzioni erano precedentemente svolte in maniera diversa dal Ministero della sanità e dal Ministero dell'ambiente. Tutt'oggi, il Ministero della salute conserva alcuni compiti in materia ambientale, oltre che sulla sicurezza degli alimenti e quella sul lavoro. L'ISPRA, come l'ANPA e l'APAT prima, è vigilato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, coopera con l'Agenzia europea dell'ambiente e con le istituzioni ed organizzazioni nazionali ed internazionali operanti in materia di salvaguardia ambientale.
La nuova concezione della materia ambientale, introdotta dalla legge 21 gennaio 1994, n. 61, è volta alla migliore armonizzazione fra le istituzioni statali e quelle territoriali, modificando gli ambiti di competenza. Questa legge modificò le competenze amministrative in materia ambientale, in capo alle Province/Regioni e definì una nuova demarcazione tra le materie ambientali rispetto a quelle propriamente sanitarie, realizzando la volontà popolare espressa dal voto referendario, in controtendenza rispetto alla legge 833/1978 che accentrava nel servizio sanitario nazionale italiano tutte le competenze che riguardavanno la salute.
Negli anni successivi all'entrata in vigore della legge 61/94 tutte le regioni e province autonome, hanno trasformato i PMP in ARPA, modificandoli con apposite leggi e le hanno organizzate, secondo le finalità ed i compiti istituzionali, in dipartimenti provinciali. Dagli oltre 100 PMP, si è passati a 19 agenzie regionali e due delle province autonome che costituiscono con l'ISPRA, il Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente, istituito dalla legge 132/2016.
Le principali funzioni attribuite alle ARPA possono essere così riassunte:
Accanto alle funzioni tradizionali di controllo e vigilanza, la legge 61/1994 affida al sistema delle agenzie ambientali nuovi compiti di monitoraggio, elaborazione e diffusione dei dati ambientali nonché l'elaborazione di proposte tecniche: limiti di accettabilità, standard, tecnologie ecologicamente compatibili, verifica dell'efficacia tecnica delle normative ambientali.
Le ARPA e i dipartimenti di prevenzione delle ASL esercitano in maniera coordinata e integrata le funzioni di controllo ambientale e di prevenzione collettiva che rivestono valenza ambientale e sanitaria. In materia di inquinamento esterno e degli ambienti di vita, la competenza è assegnata alle ARPA che si avvalgono dei pareri igienico-sanitari, previsti dalla normativa vigente, espressi dai dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali.[3] Le ARPA garantiscono, in base a particolari convenzioni e accordi di programma, supporto tecnico-scientifico e supporto strumentale e analitico-laboratoristico agli enti che svolgono le funzioni di controllo ambientale.
Negli organici delle ARPA operano figure professionali quali chimici, fisici, biologi, ingegneri, geologi, informatici, statistici, ma quella numericamente preponderante è il tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro.[4] Tale tecnico, operante nei servizi ispettivi e di vigilanza è, nei limiti delle proprie attribuzioni, un ufficiale di polizia giudiziaria.
Dispone inoltre di osservatori ambientali, centri tematici e di servizi:
Le attività riguardanti gli specifici temi ambientali di pertinenza delle ARPA sono regolamentate dalla legislazione comunitaria, nazionale e regionale, da atti amministrativi, da norme tecniche, linee guida e buone prassi. Le ARPA svolgono altre attività relative a:
Regione o provincia autonoma | Legge regionale o provinciale di istituzione | Sede | Sito web |
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Abruzzo | 29 luglio 1998 n. 64 | Viale Guglielmo Marconi, 178 - 65127 Pescara | ARTA Abruzzo. |
Basilicata | 14 settembre 2015 n. 37 | Via della Fisica, 18 C/D - 85100 Potenza | ARPA Basilicata. |
Calabria | 3 agosto 1999 n. 20[6] | Via Lungomare – 88063 Catanzaro Lido (CZ) | ARPA Calabria. |
Campania | 29 luglio 1998 n. 10 | Via Vicinale Santa Maria del Pianto - Centro Polifunzionale, Torre 1 - 80143 Napoli | ARPA Campania. |
Emilia-Romagna | 19 aprile 1995 n. 44 | Via Po, 5 - 40135 Bologna | ARPAE Emilia-Romagna. |
Friuli-Venezia Giulia | 3 marzo 1998 n. 6 | Via Benedetto Cairoli, 14 - 33057 Palmanova (UD) | ARPA Friuli-Venezia Giulia. |
Lazio | 6 ottobre 1998 n. 45 | Via Giuseppe Garibaldi, 114 - 02100 Rieti[7] | ARPA Lazio (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2014). |
Liguria | 27 aprile 1995 n. 3 (PDF) (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015). | Via Carlo Bombrini, 8 - 16149 Genova | ARPAL Liguria. |
Lombardia | 14 agosto 1999 n. 16 | Via Ippolito Rosellini, 17 - 20124 Milano | ARPA Lombardia. |
Marche | 2 settembre 1997 n. 60 | Via Luigi Ruggeri, 5 - 60131 Ancona | ARPAM Marche. |
Molise | 13 dicembre 1999 n. 38 | Via Luigi D'Amato, 15 - 86100 Campobasso | ARPA Molise. |
Piemonte | 13 aprile 1995 n. 60 | Via Pio VII, 9 - 10135 Torino | ARPA Piemonte. URL consultato l'8 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2006). |
Puglia | 22 gennaio 1999 n. 6 | Corso Trieste, 27 - 70126 Bari | ARPA Puglia. |
Sardegna | 18 maggio 2006 n. 6 | Via Contivecchi, 7 - 09122 Cagliari | ARPA Sardegna. |
Sicilia | 3 maggio 2001 n. 6 | Via San Lorenzo 312/G - 90146 Palermo | ARPA Sicilia. |
Toscana | 18 aprile 1995 n. 66 | Via Nicola Porpora, 22 - 50144 Firenze | ARPAT Toscana. |
Trentino-Alto Adige Bolzano | 19 dicembre 1995 n. 26 | Via Amba Alagi, 5 - 39100 Bolzano | Agenzia provinciale per l'ambiente BZ. |
Trentino-Alto Adige Trento | 11 settembre 1995 n. 11 | Via Clementino Vannetti, 41 - 38122 Trento | Agenzia provinciale per l'ambiente TN. |
Umbria | 6 marzo 1998 n. 9 | Via Pievaiola, 207/B-3 - Loc.ta San Sisto - 06132 Perugia | ARPA Umbria. |
Valle d'Aosta | 4 settembre 1995 n. 41 | Località La Maladière, 48 - 11020 Saint-Christophe (AO) | ARPA Valle d'Aosta. |
Veneto | 18 ottobre 1996 n. 32 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016). | Via Ospedale Civile, 24 - 35121 Padova | ARPAV Veneto. |
L'Agenzia regionale dell'Abruzzo è l'unica che non ha potuto seguire lo standard della definizione nel nome (ARPA) a causa dell'esistenza del medesimo acronimo relativo alle Autolinee Regionali Pubbliche Abruzzesi, all'epoca della creazione delle agenzie regionali per la protezione dell'ambiente.
In alcune regioni a statuto speciale la denominazione Agenzia regionale per la protezione ambientale è stata affiancata dalle seguenti varianti:
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