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L'inquinamento luminoso è l'effetto deleterio (nocivo e lesivo) delle luminarie artificiali di città e di campagna.
L'inquinamento luminoso è fondamentalmente l'alterazione della naturale illuminazione ambientale notturna non necessaria. La definizione legislativa più utilizzata (vedi sotto) lo qualifica come "... ogni irradiazione di luce diretta al di fuori delle aree a cui essa è funzionalmente dedicata, ed in particolare verso la volta celeste".
Questa alterazione provoca danni di diversa natura: ambientali[1], scientifici, culturali ed economici. Ogni anno si celebra una giornata di riflessione su questo tema, che è diventato un problema mondiale molto importante. La prima si è celebrata il 28 febbraio 1991 ed ogni 17 ottobre (dal 1993), in Italia è la "Giornata Nazionale contro l'Inquinamento Luminoso".
Come tutti dovrebbero sapere, è preferibile usufruire al massimo della luce naturale (solare) a nostra disposizione. Per questo motivo è stato disposto un orario legale che in parte aiuta a ridurre i consumi energetici dovuti dall'illuminazione artificiale. Ma il "problema" è anche culturale oltre che tecnico: l'intensità dell'illuminazione diretta del Sole sulla Terra, è proporzionale sia alla proiezione della volta celeste osservabile (dall'ambiente confinato in questione) che dalla angolazione con cui la luce penetra all'interno dell'atmosfera (o dell'ambiente considerato). Per questo motivo, ad esempio, le dimensioni delle finestre (la parte trasperente) di un appartamento, il loro orientamento e la loro posizione nella complessità degli edifici circostanti, rivestono una vitale importanza.
Dove la sorgente di luce naturale non sia più sufficiente, si ricorre ad una fonte artificiale, la quale dovrebbe, però, presentare alcune condizioni e caratteristiche specifiche:
Le grandezze fotometriche che caratterizzano l'illuminazione artificiale sono:
Metodo di misurazione della luminosità (illuminamento) è il luxmetro, strumentazione che esprime l'intensità luminosa di un qualsiasi ambiente o parte di esso direttamente in lux.
Tra le sorgenti luminose, si distinguono quelle a irradiazione per effetto termico (lampade a incandescenza) e quelle a scarica in gas e vapori (lampade a vapore di mercurio, a vapore di sodio, fluorescenti, ecc).
Tra i danni ambientali si possono elencare: difficoltà o perdita di orientamento in diverse specie animali (uccelli migratori, tartarughe marine, falene notturne, chirotteri)[2], alterazione del fotoperiodo in alcune piante, alterazione dei ritmi circadiani nelle piante, negli animali (come l'uomo) e nei microorganismi, crescita stentata del perifiton[3]; ad esempio, la produzione della melatonina viene bloccata già a bassissimi livelli di luce e ciò causa l'alterazione del sonno. Nel 2001 è stato scoperto nell'occhio, un nuovo fotorecettore retinico che non contribuisce al meccanismo della visione, ma regola il nostro orologio biologico. Il picco di sensibilità di questo sensore è nella parte blu dello spettro visibile (lunghezza d'onda tra 460 e 490 nm) e per questo, le lampade con una forte dominante blu (generalmente, le lampade a LED) sono quelle che possono alterare maggiormente i nostri ritmi circadiani. Mentre le lampade che fanno meno danno, da questo punto di vista, poiché presentano dominanti nel rosso dello spettro visibile, sono quelle al sodio ad alta pressione, e ancor meno dannose, quelle a bassa pressione.
Il danno culturale principale è dovuto alla "sparizione del cielo stellato", nei paesi e nelle zone più inquinate. Il cielo stellato è stato da sempre una fonte principale di ispirazione per la religione, la filosofia, la scienza e la cultura in genere. Ma l'inquinamento luminoso che si riflette nell'atmosfera, produce un bagliore velato ad ampio campo superficiale, che occlude la visione delle stelle e degli oggetti celesti, normalmente visibili a occhio nudo.
Fra le scienze più danneggiate dalla sparizione del cielo stellato vi è senza dubbio l'astronomia sia amatoriale che professionale; un cielo troppo luminoso infatti limita fortemente l'efficienza dei telescopi ottici che devono sempre più spesso essere posizionati lontano da questa forma di inquinamento.
Il danno economico è dovuto principalmente allo spreco di energia elettrica impiegata per illuminare inutilmente le zone che non andrebbero illuminate, come la volta celeste, le facciate degli edifici privati, i prati e i campi a lato delle strade o al centro delle rotatorie o che andrebbero illuminate in maniera più efficiente evitando inutili dissipazioni. Uno dei temi trainanti, nella lotta all'inquinamento luminoso, è quello del risparmio energetico. La spesa energetica annua per illuminare inutilmente l'ambiente notturno, è dell'ordine del miliardo di euro, senza contare le spese di manutenzione, riparazione e installazione dei vecchi e dei nuovi impianti. Eventi internazionali, come "Ora della Terra", tentano di promuovere soluzioni e dibattiti funzionali, ai cambiamenti climatici globali.
Negli ultimi anni si è assistito a una crescente attenzione del mondo scientifico al problema dell'inquinamento luminoso. In effetti per molto tempo non si è riusciti nemmeno a inquadrarlo nei termini propri dell'inquinamento, focalizzandosi soltanto sull'aspetto relativo alla perdita economica dovuta a un'illuminazione inefficiente.
Lo studio più recente, pubblicato sulla rivista Science Advances nel giugno 2016[4], ne ha effettuato la più accurata mappatura attualmente possibile evidenziando la gravità di un fenomeno che interessa ormai la quasi totalità delle aree urbane estendendosi poi per centinaia di chilometri da queste.
Alla data attuale la prevenzione dell'inquinamento luminoso non è regolamentata da una legge nazionale: benché essa sia stata più volte sottoposta al parlamento, non è mai giunta alla discussione in aula. Le singole regioni e la provincia autonoma di Trento hanno tuttavia promulgato testi normativi in materia, mentre la norma Uni 10819 disciplina la materia laddove non esista alcuna specifica più restrittiva. A seconda del regolamento tecnico richiamato i testi normativi possono essere classificati in:
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