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insetto dell'ordine dei lepidotteri Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Le falene sono degli insetti che, come le farfalle, appartengono all'ordine dei lepidotteri.
La distinzione di comodo del passato è tra macrolepidotteri o "Macrolepidoptera" (che comprendono le farfalle e le famiglie di falene di dimensioni maggiori) e microlepidotteri o "Microlepidoptera" (le famiglie con esemplari di dimensioni minori, a volte due mm di apertura alare, anche se alcuni sono più grandi). Gli eteroceri (uno dei due gruppi, non più tassonomicamente validi, nei quali l’antica sistematica divideva i Lepidotteri) comprende le falene, farfalle notturne con antenne non clavate, di forma diversa vengono talvolta indicati anche come macroeteroceri o "Macroheterocera" per distinguerli dai microlepidotteri. Queste distinzioni, pur non essendo più ritenute valide, vengono talvolta utilizzate dagli entomologi per ragioni pratiche, dato che corrispondono a differenze nei metodi di studio dei diversi gruppi.
La parola "falena" deriva dal termine greco phálaina[1] (φάλαινα o φάλλαινα).[senza fonte]
Tali creature sono animali notturni, attive perciò soprattutto durante le ore successive al tramonto. Nonostante questa caratteristica esse sono attratte dalle fonti luminose per un fenomeno chiamato dagli esperti "fototassi", riscontrabile anche in altre specie animali, il quale provoca attrazione (come nel caso delle falene) o repellenza dalla luce.[2]
Tale fenomeno è ancora materia di dibattito nell'ambiente dei ricercatori; si pensa che possa essere dovuto all'abitudine di insetti simili a orientarsi in base alla posizione degli astri visibili nel cielo notturno, cosa che provoca confusione e disorientamento quando essi si imbattono nelle luci artificiali.[2]
Questi insetti contano numerosissime specie all'interno dell'ordine dei Lepidoptera, molto maggiori rispetto alle simili farfalle.[3]
La dieta delle falene è molto varia: esse si possono nutrire di lana, nettare, corteccia e diversi detriti organici. Una delle loro fonti principali di nutrimento è la cheratina, presente nella lana, nei capelli e nella pelle umana. A ciò si deve il frequente infestamento da parte delle falene di armadi e cassetti in cui riponiamo i nostri indumenti.
Esse si nutrono, come già detto, anche di materiale organico, sia in uno stato di putrefazione sia in vita; infatti alcune specie di falena si comportano come parassiti di piante e alberi. Esse sono conosciute per cibarsi di corteccia e nettare, abitudine che le rende anche insetti impollinatori.[3]
Le falene sono considerate popolarmente animali misteriosi per via del loro essere animali notturni. Esse sono associate a cattivi presagi e a sventure. In alcune culture si credeva che le falene fossero l'anima di una strega che cerca il suo corpo.
I nativi americani hanno sempre considerato le falene con grande riguardo, a causa della loro capacità di adattamento, sopravvivenza e trasformazione.
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