Valle del Tevere
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La valle del Tevere è la maggiore entità geografica parte del bacino idrografico[1] del fiume Tevere compreso nella Regione Emilia-Romagna, la Regione Toscana, la Regione Umbria e la Regione Lazio; è caratterizzata da terrazzi fluviali e aree golenali che si protraggono dalla fascia appenninica sino al delta del fiume Tevere nel litorale del Mar Tirreno.
Il bacino del Tevere è costituito da quattro principali ambienti morfo-strutturali:[36]
• l’alto bacino del Tevere, occupato prevalentemente dai depositi terrigeni in facies di Flysch di origine toscana (in riva destra a Nord del lago Trasimeno) e umbro-marchigiana (in riva sinistra)
• la dorsale carbonatica appenninica, che occupa il settore orientale e meridionale, costituita da rilievi carbonatici;
• il graben del Tevere con i suoi depositi di facies da marina a continentale, le conche intermontane;
• gli apparati vulcanici dei Monti Vulsini, Cimini, Sabatini e Albani, che occupano il settore sudoccidentale;
Graben:
Parco regionale del Tevere, Regione Umbria, differenti sistemi pedologici:
“Pianura della Bassa Valle del Tevere di Alviano”, “Collina di Baschi”, “Collina di Civitella del Lago”, “Collina di Ficulle”, “Pianura del Paglia”, “Collina di Deruta” e “San Terenziano”, “Pianure della media Valle del Tevere”, “Collina di Doglio”, “Colline e montagne da Titignano a Calvi”, “Collina da Montecchio a Calvi dell'Umbria”, “Collina da Piegaro a Corbara”[41]
Rete regionale di monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee, reticolo idrografico della Valle del Tevere, Regione Umbria[42].
Piano di stralcio per il tratto metropolitano del Tevere da Castel Giubileo alla Foce - Interventi per il potenziamento ed il completamento del sistema di collettamento e di depurazione.[43]
L'Itinerario delle forre etrusche e della valle del Tevere, all'interno del progetto del Sistema delle Aree Protette della Regione Lazio, Le Strade dei Parchi[81], percorre i paesaggi fluviali e i caratteristici borghi del Lazio a nord di Roma che si affacciano sulla valle del Tevere. È composto da 4 tappe:[82]
La Ciclovia del Tevere è un percorso cicloturistico che collega Città di Castello a Perugia lungo 85 km sulle sponde del fiume Tevere.
Il percorso Ciclabile del Tevere è un percorso ciclabile pedonale del Comune di Roma lungo il tratto urbano sugli argini e lungotevere da Castel Giublileo fino a Mezzocammino[88]
L'Itinerario della Strada del Vino della Teverina, parte dal MUVIS[91] - Museo del vino e delle Scienze agroalimentari, a Castiglione in Teverina[92] e comprende i comuni di Bagnoregio, Bomarzo, Castiglione in Teverina, Celleno, Civitella d'Agliano, Graffignano e Lubriano, nella Valle del Tevere.
La Strada dei Vini nella Valle del Tevere è un itinerario che comprende i comuni di Orvieto, Amelia, Allerona, Alviano, Castel Viscardo, Ficulle, Lugnano in Teverina, Narni, Penna in Teverina e San Venanzo. La Strada, con le sue varianti, attraversa le zone di produzione di vini a Denominazione di Origine Controllata (DOC "Orvieto", "Rosso Orvietano", "Lago di Corbara" e "Colli Amerini"), o a Indicazione Geografica Tipica, dai nomi noti e meno noti, bianchi e rossi, che valorizzano alcuni vitigni e/o uvaggi (IGT "Umbria", "Allerona", "Narni")[93]
RIM[94] è la rete interattiva dei musei e degli itinerari nell'Alta Valle del Tevere in Umbria, tra i comuni di Citerna, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, San Giustino e Umbertide. La rete RIM sei itinerari nel territorio dedicati all’archeologia, al Rinascimento e all’arte contemporanea in Alta Valle del Tevere, ma anche alla botanica, al paesaggio e all’artigianato.[95]
La zona della valle del Tevere tra Lazio e Umbria che comprende i comuni da Orvieto a Gallese viene chiamata Teverina, da cui prendono il nome.
Con la denominazione Tiberina si intende la zona che comprende parte dell'Alta Valle del Tevere chiamata anche Valtiberina nella Regione Umbria e nella Regione Toscana. In Umbria il tracciato della SS3 bis, che in parte attraversa la valle del Tevere, prende il nome di Tiberina. Da Orte a Roma sino alla foce del Tevere il territorio e la toponomastica della valle del Tevere è riferita al termine Tiberina[96], che deriva da Tiberis, nome arcaico del Tevere.
La valle fluviale del Tevere ha costituito fino dall'epoca preistorica una importante via di comunicazione, utilizzata come tratturo dei grandi greggi in movimento per le transumanze e lo scambio di merci.
La viabilità antica di epoca arcaica della parte bassa della valle del Tevere è stata unificata dopo la conquista romana nella Via Tiberina.
La via Alzaia poi chiamata via del Tiro[97][98] o anche strada per l'Alaggio[99][100], sono state le strade lungo le rive o ripe del Tevere utilizzate per tirare controcorrente le imbarcazioni dalla Foce del Tevere a Roma fino ad Orte, il sistema documentato dall'epoca romana era svolto prima dagli Helciarii[101] poi dal VI secolo fino al XX secolo dai Pilorciatori[102] che, spesso in condizioni disumane o di schiavitu' a forza di braccia tiravano le barche controcorrente con le corde, solo nell'ultimo periodo furono sostituiti dal tiro dei bufali e dai battelli a vapore.
L'Arno "tiberino"[103] prima che cambiasse naturalmente il suo corso, nel periodo geologico del Quaternario, era un immissario del Tevere. Gli Etruschi limarono una strettoia in granito[104], nei pressi di Arezzo, per evitare che le piene dell'Arno invadessero la piana di Arretium, sfiorando poi nel fiume Clanis che attraverso il suo antico percorso in val di Chiana in Toscana, modificato successivamente in due tronchi con il Canale maestro della chiana dalla Repubblica di Firenze, affluiva nel Paglia che a sua volta sfociava nel Tevere nei pressi di Orvieto. In epoca antica Il Clanis[105][106][107] che riceveva le acque dalla valle del Cosentino, era navigabile e fungeva da arteria di comunicazione con il Tevere, in caso di forti piogge il contributo idrico maggiore apportato al Tevere poteva provocare le piene e la fuoriuscita in aree golenali.
Nome fiume | Lunghezza
km |
Portata
m³/s |
Principali affluenti |
---|---|---|---|
Nera | 116 | 168 | Velino, Corno |
Aniene | 99 | 35 | nessuno rilevante |
Chiascio | 82 | 19 | Topino |
Paglia | 86 | 11 | Chiani |
Nestore | 48 | 11 | Caina, Fersinone |
Treja | 37 | 4 | nessuno rilevante |
L'Aia | 31 | 1,2 | nessuno rilevante |
Naia | 30 | 1,6 | Arnata |
Puglia | 30 | 1,5 | nessuno rilevante |
Sovara | 29 | 1 | nessuno rilevante |
Farfa | 25 | 1,2 | nessuno rilevante |
Faena | 21 | 0,7 | nessuno rilevante |
Cremera | 35,8 | 2,9 | nessuno rilevante |
Afra | 14,2 | 0,2 | nessuno rilevante |
Almone | 19,5 | 1,7 | nessuno rilevante |
Assino | 23,8 | 0,3 | nessuno rilevante |
Cerfone | 31,3 | 1,1 | nessuno rilevante |
Fosso della Patatona | 7,7 | 0,1 | nessuno rilevante |
Marrana di Fiorano-Fioranello | 22,1 | 0,5 | nessuno rilevante |
Magliana (fiume) | 19,7 | 0,6 | nessuno rilevante |
Puglia (torrente) | 30 | 1,6 | nessuno rilevante |
Rio (fiume) | 15,0 | 0,2 | nessuno rilevante |
Rio Fratta | 18 | 0,2 | nessuno rilevante |
Sovara | 26,8 | 0,6 | nessuno rilevante |
Torrente Campana | 19,5 | nessuno rilevante | |
Torrente Padonchia | 13,8 | 0,3 | nessuno rilevante |
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