Provincia di Ancona
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La provincia di Ancona è un ente locale territoriale delle Marche che conta 461 147 abitanti[2] con capoluogo ad Ancona. Affacciata ad est sul mar Adriatico, confina a nord-ovest con la provincia di Pesaro e Urbino, a sud con la provincia di Macerata e a ovest con l'Umbria (provincia di Perugia).
Provincia di Ancona provincia | |
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Palazzo della Provincia, la vecchia sede dell'amministrazione provinciale, come si presentava prima dei lavori di bonifica dall'amianto, oggi in attesa di ristrutturazione[1] | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Marche |
Amministrazione | |
Capoluogo | Ancona |
Presidente | Daniele Carnevali (PSI) dal 20-12-2021 |
Data di istituzione | 1860 |
Territorio | |
Coordinate del capoluogo | 43°37′N 13°31′E |
Superficie | 1 963,22 km² |
Abitanti | 461 147[2] (30-11-2023) |
Densità | 234,89 ab./km² |
Comuni | 47 comuni |
Province confinanti | Pesaro e Urbino, Macerata, Perugia |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 60121-60131 (Ancona), 60010-60048 (provincia) |
Prefisso | 071, 0731, 0732 |
Fuso orario | UTC+1 |
ISO 3166-2 | IT-AN |
Codice ISTAT | 042 |
Targa | AN |
PIL | (nominale) 14 665,39 mln €[3](2022) |
PIL procapite | (nominale) 31 327 €[3](2022) |
Cartografia | |
Posizione della provincia di Ancona all'interno delle Marche. | |
Sito istituzionale | |
I primi insediamenti risalgono all'età del bronzo e del ferro. Successivamente i piceni colonizzarono il territorio, mentre i galli senoni si stanziarono a nord dell'Esino. Nel 387 a.C. i Greci siracusani di stirpe dorica fondarono la colonia di Ankón da cui prese origine la città capoluogo. Nel 295 a.C., a seguito della battaglia di Sentino, iniziò la penetrazione romana, che si consolidò con la deduzione della colonia di Sena Gallica (284 a.C.). Nei due secoli seguenti vennero fondate nuove città.
Alla caduta dell'Impero romano d'Occidente il territorio fece parte del regno di Odoacre per poi cadere sotto la dominazione degli Ostrogoti. A seguito della guerra gotica, venne incorporato fra i possessi dell'Impero Romano d'Oriente e fece parte del territorio della Pentapoli marittima. Dopo un breve periodo sotto il dominio longobardo, nel 774 d.C. la zona fu donata da Carlo Magno allo Stato della Chiesa.
Con l'istituzione del Sacro Romano Impero fu creata la Marca di Ancona, che comprese quasi tutta l'odierna regione Marche. A partire dall'anno 1000 il territorio iniziò gradualmente a rendersi indipendente, scontrandosi più volte con l'Impero, che tentò di ripetutamente ristabilire il suo effettivo potere. Divenuta provincia dello Stato della Chiesa sotto il pontificato di Innocenzo III, godette di un regime di ampia autonomia, confermato nelle Costituzioni egidiane del 1357, emanate dal cardinale Albornoz. Nel XVI secolo la Marca anconitana perse molte delle proprie libertà civiche e seguì le sorti delle altre province dello Stato Pontificio fino alla sua completa incorporazione nel nascente Regno d'Italia (1860).
«Stemma: d'azzurro, al destrocherio di carnagione, piegato in scaglione scorciato, rovesciato, impugnante un ramoscello di corbezzolo al naturale fruttato di due bacche d'oro.»
Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 3 luglio 1870.[4] La figura del braccio fa riferimento all'etimologia del toponimo: "Ancona" deriva dal greco ‘αγκών (agkon), "gomito", con riferimento alla forma della costa; il corbezzolo è una pianta comune sul monte Cònero, il cui nome verrebbe dal greco κόμαρος (kòmaros) che significa appunto "corbezzolo".
Il gonfalone è un drappo di bianco. La bandiera è bianca, caricata dello stemma con sotto il nome della provincia in caratteri neri.
La provincia di Ancona presenta la tipica struttura geografica e paesaggistica del resto della regione, segmentata fra l'area montana, quella collinare e la costa, con valli fluviali parallele (conformazione "a pettine"); possiede però una rilevante eccezione poco a sud del capoluogo, dove si distende l'ampio e strapiombante promontorio del Conero.
Nonostante il territorio in massima parte collinare e l'assenza di cime particolarmente elevate, il 34,5% della provincia di Ancona è classificato come montagna: un'estensione superficiale seconda in regione solo a quella della provincia di Ascoli Piceno. Ciò dipende dal fatto che quattro dei cinque comuni considerati montani (Arcevia, Cerreto d'Esi, Fabriano, Genga, Sassoferrato) sono mediamente molto estesi. Sulla costa si segnala solo il Monte Conero (572 m s.l.m.), unico rilievo importante del litorale marchigiano, mentre a ridosso della vicina Umbria, nella zona di Fabriano, sono presenti alcune cime appenniniche. La più elevata è quella del Monte San Vicino, che si eleva fino a 1480 m s.l.m., seguita dal Monte Strega con un'altezza di 1278 m s.l.m.
Denominazione | Altezza (m) |
---|---|
Valico di Fossato | 733 |
La costa della Provincia di Ancona è bassa e sabbiosa a nord del capoluogo, alta e rocciosa a sud, per la presenza del promontorio del Monte Conero. Un breve tratto di costa bassa si trova anche tra Numana e il confine con la provincia di Macerata. Tra Ancona e Falconara Marittima si apre il Golfo di Ancona. I comuni della provincia che si affacciano direttamente sul mare sono 6 su 49 comuni totali. Tre di questi, Senigallia, Montemarciano e Falconara Marittima, sono collocati a nord del capoluogo mentre i restanti, Sirolo e Numana, a sud di Ancona. Le località sulla costa hanno saputo negli anni sviluppare il loro turismo proprio grazie al rapporto con il mare, prendendosi cura di esso e delle sue spiagge; la totalità delle coste della provincia è balneabile.[5] A conferma di ciò Ancona, Senigallia, Sirolo e Numana ogni anno vengono premiati con la bandiera Blu d'Europa. Nel periodo autunnale ed invernale le forti mareggiate erodono ogni anno gran parte delle coste, ma sono prontamente ricostituite nella stagione primaverile dai singoli comuni e dalla Regione Marche.
Il clima presenta caratteri di transizione tra quello montano, proprio dell'entroterra, quello continentale della parte settentrionale, e quello tipico dell'area del mar Mediterraneo, proprio della costa a partire dal Conero, con temperature più miti. Durante la stagione invernale le temperature, nei centri sulla costa, difficilmente scendono sotto lo zero, assestandosi intorno ai 7°-8° gradi di media.
Nel periodo estivo solo nei casi più estremi si possono superare i 35°, ma la presenza di una forte umidità contribuisce a rendere il clima molto umido e quindi facendo percepire al corpo umano diversi gradi in più a quelli reali.
Il turismo balneare è il punto di forza dell'economia provinciale, anche se necessita di un'adeguata protezione dal sovraffollamento estivo. Località come Ancona o Senigallia sono oggi tra le più frequentate dell'Adriatico. Resta invece largamente da incentivare il turismo culturale; da questo punto di vista la regione è poco visitata se si esclude Ancona, avvantaggiata dalla presenza dell'università.
Le zone geografiche che più richiamano turisti, oltre al capoluogo Ancona e al suo territorio comunale (che include la prestigiosa località di Portonovo), sono quelle di Sirolo e di Numana, tutte facenti parte del Parco regionale del Monte Conero, e, a nord di Ancona, quella di Senigallia.
Nell'entroterra, soprattutto Fabriano e le Grotte di Frasassi) sono interessate da un vivace movimento turistico, anche grazie alla valorizzazione pubblicitaria nazionale (ad esempio attraverso la fiction Che Dio ci aiuti, location della terza e quarta stagione).
La provincia di Ancona era decima nella classifica 2001 sulla qualità della vita stilata da Il Sole 24 Ore e Italia Oggi: una delle province dove è più piacevole vivere. Nel 2005 è risultata invece 33ª, e nel 2006 risulta 20ª. Il peggioramento della posizione è dovuto in gran parte al peso negativo che hanno avuto i parametri relativi all'inquinamento dell'aria. Ogni giorno arrivano infatti in città migliaia di pendolari provenienti dai popolosi paesi circostanti, e perciò il problema del traffico è assai rilevante. I quartieri che più soffrono di questa situazione sono soprattutto quello delle Torrette, della Palombina e di Vallemiano, ma la situazione è grave anche al Piano San Lazzaro.[6]
Anno | Qualità della vita (Il Sole 24 Ore) | Qualità della vita (Italia Oggi) | Rapporto ecosistema urbano (Legambiente)[7] |
---|---|---|---|
1994 | - | 28 (prima pubblicazione) | |
1995 | - | 35 (- 7) | |
1996 | - | 36 (- 1) | |
1997 | - | 25 (+ 11) | |
1998 | - | 28 (- 3) | |
1999 | 11 (prima pubblicazione) | 14 (+ 14) | |
2000 | 19 | 7 (+ 4) | 20 (- 6) |
2001 | 10 (+ 9) | 10 (- 3) | 16 (+ 4) |
2002 | 17 (- 7) | non pubblicato | |
2003 | 11 (+ 6) | 61 (- 45) | |
2004 | 29 | 23 (- 12) | 34 (+ 27) |
2005 | 33 (- 4) | 43 (- 20) | 39 (- 5) |
2006 | 20 (+ 13) | 37 (+ 6) | 40 (- 1) |
2007 | 30 (- 10) | 52 (- 15) | 50 (- 10) |
2008 | 23 (+ 7) | 33 (+ 19) | 53 (- 3) |
2009 | 18 (+ 5) | 33 (0) | 34 (+ 19) / XVI edizione: 24 (+ 10) |
2010 | 25 (- 7) | 20 (+ 13) | XVII edizione: 39 (- 15) |
2011 | 49 (- 25) | 21 (- 1) | XVIII edizione: 19 (città medie) |
2012 | 41 (+ 8) | 21 (0) | XIX edizione: 20 (città medie) |
2013 | 25 (+ 16) | 28 21 (- 7) | XX edizione: 11 (città medie) |
2014 | 40 (- 15) | 45 (- 17) | XXI edizione: 12 |
2015 | 44 (- 4) | 56 (- 11) | XXII edizione: 28 (- 16) |
2016 | 28 (+ 16) | 35 (+ 21) | XXIII edizione: 26 (+ 2) |
2017 | 37 (- 9) | 17 (+ 18) | 32 (- 6) |
2018 | 31 (+ 6) | 12 (+ 5) | 34 (- 2) |
2019 | 31 (0) | 27 (- 15) | 42 (- 8) |
2020 | 16 (+ 15) | 32 (- 5) | 44 (- 2) |
2021 | 30 (- 14) | 39 (- 7) | 73 (- 29) |
2022 | 28 (+ 2) | 18 (+ 21) | 26 (+ 47) |
2023 | 24 (+ 4) | 28 (- 10) | 35 (- 9) |
L'agricoltura della provincia di Ancona trova sviluppo soprattutto nelle sue numerose vallate. L'agricoltura prevede per la maggior parte una produzione ortofrutticola (tradizionale), viticoltura (Verdicchio, Lacrima di Morro d'Alba) e olivicoltura.
L'attività della pesca è assai antica e molto radicata nel tempo, soprattutto nella zona di Ancona. Se in passato però era di consuetudine intraprendere la via marinara, oggi è quasi del tutto scomparsa, come iniziativa personale.
Il maggiore mercato ittico è quello del capoluogo marchigiano, che con un efficiente sistema di scambi commerciali raggiunge ogni località costiera, ma soprattutto montana.
La pesca trova una eccellenza produttiva nella flotta anconetana.
La maggior parte degli approvvigionamenti proviene da pozzi e bacini, ad indicare la particolare ricchezza di falde sotterranee (non drenanti) di cui è dotato il territorio. La principale fonte sorgiva è quella di Gorgovivo[8], nel territorio del comune di Serra San Quirico, nell'area del Parco regionale della Gola della Rossa e di Frasassi.
La qualità e la potabilità dell'acqua di tale provenienza è costantemente monitorata.
L'industria ha sviluppato determinate città portandole ad un altissimo livello di specializzazione ciascuna per il proprio settore.
Attualmente l'approvvigionamento elettrico della provincia, come della regione Marche è basato sulla produzione di grandi centrali termoelettriche. Il Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR), recentemente approvato dalla Regione Marche, vuole modificare sensibilmente questo orientamento affidandosi alle energie rinnovabili.
Tra le attività artigianali più attive e rinomate vi è l'arte del mobile, diffusa in numerose località della provincia.[9]
Tra le mete del turismo spirituale vi è il santuario mariano della Santa Casa di Loreto.
Il turismo ha una sua importanza, non tanto per l'alto numero di persone che si imbarcano o sbarcano nel suo porto, che in realtà spesso frequentano solo l'area portuale, ma per la spiaggia di Portonovo, dotata di alberghi e campeggi.
Il settore alberghiero, ha infatti, aperto la strada ad un concreto sviluppo nel settore turismo, soprattutto in considerazione dell'amplissima gamma e ricchezza nell'offerta storico-culturale, naturalistica, balneare e dell'intrattenimento che già la sola città può offrire, e che comporta ogni anno la presenza di un gran numero di turisti da tutto il mondo.
Da nord a sud:
Di particolare pregio è la Riviera del Conero, con le sue spiagge rocciose addossate al promontorio, da alcuni anni protette dall'ente Parco del Conero. Famose le spiagge di Mezzavalle e Portonovo nel territorio di Ancona, quelle di Due Sorelle, Sassi Neri, San Michele e Urbani nel territorio di Sirolo.
Particolarmente rinomata la spiaggia di Senigallia, chiamata, per la finezza del suo arenile, la spiaggia di velluto.
La provincia di Ancona è servita principalmente da due direttrici ferroviarie.
Lungo la costa è attraversata dalla linea Bologna-Ancona e, verso Lecce, dalla linea Adriatica. Trasversalmente è attraversata invece dalla linea transappenninica Ancona - Foligno - Orte - Roma, di cui la stazione di Ancona centrale è stazione di testa.
Vi sono poi altre linee di interesse regionale come la ferrovia Civitanova Marche-Fabriano e la ferrovia Pergola-Fabriano.
La provincia è attraversata lungo la costa adriatica dall'autostrada A14 con notevole traffico, dovuto al turismo verso le riviere marchigiane, specie nei ponti festivi ed estivi.
L'autostrada A14 permette il collegamento diretto di Taranto con Bologna. Nella provincia di Ancona vi sono diverse uscite dall'autostrada tra cui Loreto – Porto Recanati, Ancona sud – Osimo, Ancona nord, Montemarciano e Senigallia.
Uscita | ↓km↓ | ↑km↑ | Provincia |
---|---|---|---|
Senigallia | 194,5 | 548,9 | AN |
Montemarciano | AN | ||
Area Servizio "Esino" | 208,7 | 534,7 | AN |
Ancona Nord - Jesi | 213,5 | 529,9 | AN |
Ancona sud – Osimo | 230,4 | 513,0 | AN |
Area Servizio "Conero" | 239,0 | 504,4 | AN |
Loreto – P.to Recanati | 245,5 | 497,9 | AN |
Negli ultimi anni spesso il tratto compreso tra Ancona sud e Ancona nord è stato teatro di code dovute alla difficoltà di smaltire il traffico della Strada statale 16 e ai lavori sono portati avanti dalla società Autostrade SPA.
Il tratto dell'A14 che attraversa la provincia di Ancona è stato ampliato a tre corsie per senso di marcia nella tratta Rimini Nord-Porto Sant'Elpidio È stata realizzata anche la complanare di Senigallia che ha dotato la città di una circonvallazione adiacente all'autostrada.
La principale strada di competenza statale è la strada statale 16 Adriatica che partendo da Padova permette di raggiungere Otranto. Percorre la provincia lungo la costa, in molti tratti parallelamente all'autostrada A14.
Un'altra arteria di traffico importante per tutta la provincia è la Strada statale 76 della Val d'Esino che la attraversa trasversalmente e collega il capoluogo con l'entroterra attraversando per la valle dell'Esino e, passando per Falconara Marittima, Jesi, Fabriano, finisce per innestarsi sulla SS3 a Fossato di Vico.
Le strade della provincia permettono il collegamento dei centri dell'entroterra fra loro e con i comuni costieri.
La provincia ospita sia il porto che l'aeroporto di riferimento della regione Marche.
Il porto di Ancona è senza dubbio il più importante, si conta il passaggio di circa un milione e mezzo di passeggeri l'anno e di un milione di container merci. Il porto peschereccio ospita barche da pesca, dette "volanti". Inoltre, permane un'importante presenza della Marina Militare, con Ispettorato Scuole della M.M., il Centro di Selezione della M.M., il Quartier Generale M.M., la Direzione di Commissariato, l'Infermeria M.M. e la Direzione Marittima/Capitaneria di Porto.
Un altro porto peschereccio nella provincia è quello di Senigallia.
Porti turistici per le imbarcazioni da diporto esistono a Numana, Ancona e Senigallia.
L'aeroporto di Ancona-Falconara è l'unico della provincia. Collocato a Falconara Marittima all'incrocio delle due strade statali principali serve tutta la regione Marche e nelle prossimità della ferrovia. L'aeroporto è gestito da Aerdorica S.p.A. Nel 2011 vi sono transitati 610 525 passeggeri.
Non esistono in provincia altri aeroporti privati.
Abitanti censiti
I dialetti della provincia di Ancona fanno parte di due gruppi diversi:
La casa di Gaspare Spontini a Maiolati Spontini ed il monumento nazionale delle Marche a Castelfidardo sono considerati monumento nazionale italiano.
Castelli | |
---|---|
Ancona | complesso Cittadella – Campo Trincerato |
Forte Altavilla | |
Forte Garibaldi | |
Forte Scrima | |
Forte Cardeto | |
Forte della Lanterna (rovine) | |
Fortino Napoleonico (a Portonovo) | |
Mole Vanvitelliana | |
Arcevia | Castello di Arcevia |
Castello di Avacelli | |
Castello di Castiglioni | |
Castello di Caudino | |
Castello di Loretello | |
Castello di Montale | |
Castello di Nidastore | |
Castello di Palazzo | |
Castello di Piticchio | |
Castello di San Pietro in Musio | |
Corinaldo | La rocca |
Falconara Marittima | Castello di Rocca Priora |
Genga | Castello |
Offagna | La Rocca |
Sassoferrato | Rocca Albornoz |
Senigallia | Rocca roveresca |
Il territorio provinciale, soprattutto nell'entroterra, ha mantenuto uno stretto contatto con la ruralità tradizionale e il lavoro di vari comuni, enti, associazioni, imprenditori agricoli ha permesso la conservazione e la valorizzazione di una grande varietà di prodotti tradizionali di qualità, con produzioni che vanno dalla dimensione di nicchia (ad esempio la Cipolla di Suasa) a prodotti affermati a livello internazionale (il Verdicchio).
Il Parco enogastronomico della Marca centrale – I castelli del Verdicchio è stato creato negli ultimi anni per riunire tutte le esperienze di valorizzazione, promozione e salvaguardia a presidio dei prodotti tipici della provincia: aderiscono al parco sia molti comuni della provincia di Ancona che produttori e ristoratori interessati nel settore. I prodotti attualmente oggetto di valorizzazione sono: il Verdicchio, il Lacrima di Morro d'Alba, il vino di visciole (una ciliegia selvatica), il lonzino di fico, la Cicerchia di Serra de' Conti, il farro (nella vicina San Lorenzo in Campo è presente l'unica farroteca d'Italia), la sapa e l'agresto prodotti secondari della vinificazione utilizzati tradizionalmente come condimento dolce e aceto dolce, piccoli frutti (come more e lamponi), il ciauscolo (salume spalmabile tipico dell'area appenninica), miele vergine e olio extravergine di oliva, specialmente il monovarietale realizzato con la Raggia, cultivar presente unicamente in questa provincia. Particolare riguardo è riservato alla produzione da agricoltura biologica sempre più diffusa nella provincia.
La Società Sportiva Calcio Ancona, meglio nota come Ancona o Ancona Calcio, è una società calcistica italiana con sede nella città di Ancona. Milita in Serie D, il quarto livello del campionato italiano di calcio. Ha partecipato a due campionati di Serie A (1992-1993;2003-2004),trentuno campionati di Serie B e trentanove di Serie C ed ha disputato la finale di Coppa Italia 1993-1994 perdendo per 6-1 contro la Sampdoria
Dalla Provincia di Ancona provengono 2 importanti società:
L'attuale presidente della provincia è Daniele Carnevali, sindaco di Polverigi, eletto il 19 dicembre 2021. La sede degli uffici si trovava in corso Stamira, nel centro di Ancona, nel "Palazzo di vetro" costruito nel 1969 e chiuso per la bonifica dall'amianto dal 2010 al 2012.[10] Ora gli uffici si trovano divisi in diversi luoghi della città, alcuni anche in periferia.
Appartengono alla provincia di Ancona 47 comuni.
Comune | Popolazione ab.[2] | Superficie km² | Stemma |
---|---|---|---|
Agugliano | 4 794 | 21,68 | |
Ancona | 101 118 | 123,71 | |
Arcevia | 4 345 | 126,40 | |
Barbara | 1 303 | 10,83 | |
Belvedere Ostrense | 2 154 | 28,91 | |
Camerano | 7 174 | 19,81 | |
Camerata Picena | 2 545 | 11,64 | |
Castelbellino | 5 067 | 5,92 | |
Castelleone di Suasa | 1 585 | 15,83 | |
Corinaldo | 4 899 | 48,32 | |
Castelfidardo | 18 613 | 32,70 | |
Castelplanio | 3 409 | 15,07 | |
Cerreto d'Esi | 3 583 | 16,60 | |
Chiaravalle | 14 722 | 17,39 | |
Cupramontana | 4 543 | 26,89 | |
Fabriano | 30 228 | 269,61 | |
Falconara Marittima | 25 794 | 25,46 | |
Filottrano | 9 219 | 70,25 | |
Genga | 1 686 | 72,35 | |
Jesi | 39 992 | 107,72 | |
Loreto | 12 717 | 17,69 | |
Maiolati Spontini | 6 198 | 21,42 | |
Mergo | 1 008 | 7,26 | |
Monsano | 3 326 | 14,29 | |
Montecarotto | 1 898 | 24,08 | |
Montemarciano | 9 871 | 22,09 | |
Monte Roberto | 3 031 | 13,51 | |
Monte San Vito | 6 795 | 21,63 | |
Morro d'Alba | 1 816 | 19,12 | |
Numana | 3 797 | 10,74 | |
Offagna | 2 033 | 10,53 | |
Osimo | 34 907 | 105,42 | |
Ostra | 6 546 | 46,59 | |
Ostra Vetere | 3 186 | 29,86 | |
Poggio San Marcello | 665 | 13,53 | |
Polverigi | 4 592 | 24,63 | |
Rosora | 1 943 | 9,42 | |
San Marcello | 2 013 | 25,52 | |
San Paolo di Jesi | 926 | 10,07 | |
Santa Maria Nuova | 4 107 | 18,04 | |
Sassoferrato | 7 000 | 135,21 | |
Senigallia | 44 626 | 115,77 | |
Serra de' Conti | 3 722 | 24,52 | |
Serra San Quirico | 2 680 | 49,12 | |
Sirolo | 4 108 | 16,68 | |
Staffolo | 2 196 | 27,66 | |
Trecastelli | 7 541 | 38,66 | |
Provincia di Ancona | 470 021 | 1 940,16 |
Stemma | Città | Popolazione[2] ab. |
Superficie km2 |
---|---|---|---|
Ancona | 102 047 | 123,71 | |
Senigallia | 44 536 | 115,77 | |
Jesi | 40 410 | 107,72 | |
Osimo | 35 037 | 105,42 | |
Fabriano | 31 745 | 269,61 | |
Falconara Marittima | 27 964 | 25,46 |
Fabriano è il comune più grande, mentre Castelbellino ha la minor estensione territoriale. Sono solo due i comuni nell'intera provincia che hanno meno di 1 000 abitanti: Poggio San Marcello e San Paolo di Jesi.
Stemma | Città | Popolazione[2] ab. |
Superficie km² |
---|---|---|---|
Castelbellino | 4 666 | 5,92 | |
San Paolo di Jesi | 923 | 10,07 | |
Poggio San Marcello | 758 | 13,53 |
In media, la provincia ha 10 128 abitanti e 41,3 km² per comune.
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