Loading AI tools
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'Adorazione dei Magi è un soggetto evangelico di antichissima origine. Questa lista, per quanto parziale, offre una carrellata dell'evoluzione di questa iconografia nei secoli. Nelle prime rappresentazioni, almeno dal IV a XI secolo, i tre re vengono rappresentati sempre allo stesso modo: avanzano genuflettendosi verso il Bambino, vestiti con uno stile medio orientale con i calzoni a sarabara e il berretto frigio. Oltre che in alcune pitture residua nelle catacombe ci sono pervenute diverse figurazioni scultoree, magari solo come particolari di insiemi più complessi come nei Sarcofago di Adelfia oppure come soggetto unico come nel Sarcofago di Isacio e nella colorata e più dettagliata versione del mosaico di Sant'Apollinare nuovo. È da notare come, già nell'antichità, l'iconografia si stacchi dalle descrizioni letterarie (i vangeli apocrifi e i testi patristici) incerte sul numero dei Magi fino alla definitiva indicazione della terna nel sermone di papa Leone Magno alla metà del V secolo. Se i testi arrivano ad indicare un numero di Magi che giunge fino a dieci o dodici, nelle rappresentazioni si è preferito sempre un numero più ristretto. Oltre ai classici tre, già presenti nella cappella greca delle catacombe di Priscilla, ne vengono presentati solo due negli affreschi delle catacombe dei Santi Marcellino e Pietro mentre in un affresco delle catacombe di Domitilla ne vengono presentati quattro. Sembra attualmente che possa essere supposto come un caso unico la rappresentazione di sei Magi in un cratere in marmo scolpito del Museo Nazionale Romano di Archeologia, ma supposta anche la rappresentazione solo immaginata in un'ipotesi di simmetria vista la lacunosità del lato sinistro della rappresentazione[1]. Dal XII secolo iniziano a presentarsi le differenziazione individuali tra i tre Magi assieme al progressivo abbandono degli abiti originari, sostituiti da tenute regali sempre più fantasiose. Anche la composizione della scena cambia impostazione con Gaspare, d'ora in poi presentato come il più anziano, prostrato davanti alla Vergine col Bambino e a capo scoperto. Baldassarre viene invece raffigurato decisamente più giovane degli altri ma soltanto dopo la metà del Quattrocento si inizia a diffondere la sua immagine con i tratti somatici marcatamente africani. Nello stesso periodo si cristallizza l'immagine di Gaspare con tratti somatici europei e quanto a Melchiorre si cerca di rappresentarlo con un aspetto medio orientale o per lo meno con un turbante: il senso che si vuol dare è la concezione del cristianesimo come unica vera religione del mondo, e i tre Magi identificano le tre parti del mondo originariamente note agli europei[2]. Un po' più complessa è l'evoluzione dell'ambientazione scenografica tra maestose rovine: se, p.e., in Gentile da Fabriano queste sono abbastanza difficilmente classificabili, i pittori nordeuropei manifestarono una decisa preferenza verso lo stile romanico e continuarono così per decenni fintanto che nel Cinquecento, sotto l'influenza dell'arte rinascimentale italiana, non optarono per uno stile classicheggiante[3].
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.