Gaetano Previati

pittore italiano (1852-1920) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Gaetano Previati

Gaetano Previati (Ferrara, 31 agosto 1852Lavagna, 21 giugno 1920) è stato un pittore italiano che, dopo una giovanile esperienza nella Scapigliatura milanese, fu rappresentativo soprattutto della corrente del divisionismo italiano.

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Gaetano Previati dipinge nel suo studio (Emilio Sommariva, 1910).

Biografia

Riepilogo
Prospettiva
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Gli ostaggi di Crema (1879)

Gaetano Previati nasce a Ferrara in una casa dell'odierna Via XX Settembre, sulla cui facciata nel 1952 fu posta una lapide in sua memoria. Curiosamente nei pressi di questa abitazione nascerà, circa 30 anni dopo, nel 1881 Manfredo Manfredini, un altro artista ferrarese.[1]

Il padre, Flaminio, è orologiaio, mentre la madre, Riccarda Benvenuti Bonlei, muore di parto quando Gaetano ha solo due anni. Il padre, a seguito della vedovanza, si risposa con Cornelia Facchini. Previati dopo aver studiato presso la Civica scuola d'arte di Ferrara sotto la guida di Giovanni Pagliarini[2], nel 1876 si trasferisce da Ferrara a Milano dove frequenta l'Accademia di belle arti di Brera, vincendo nel 1879 il concorso Canonica con il quadro Gli ostaggi di Crema.

Nel 1881 si stabilisce definitivamente a Milano dove entra in contatto con gli ambienti della Scapigliatura. Partecipa alla I Triennale di Milano del 1891 con l'opera Maternità in cui rende esplicita la sua adesione al divisionismo, di cui sarà anche teorico, e ai temi simbolisti[3].

A partire dal 1895 e fino al 1914 è invitato alle esposizioni internazionali d'arte di Venezia, dove nel 1901 e nel 1912 è presente con due mostre personali.

Nel 1907 partecipa all'allestimento della "Sala del sogno" della VII Biennale di Venezia ed espone al Salon des peintres divisionnistes italiens organizzato a Parigi dal mercante Alberto Grubicy. Questi, con il fratello Vittore, fonda nel 1911 la Società per l'Arte di Gaetano Previati, acquistando un nucleo consistente di suoi dipinti che verranno esposti nelle mostre organizzate a Genova (1915) e a Milano (1916 e 1919).

Fra le sue opere più importanti, La Maternità, dipinta nel 1890 e presentata nella Triennale di Milano dove riscontrò discussioni vivacissime per la tecnica esecutiva: una donna, seduta sotto un albero, si china teneramente sul bimbo a cui offre il seno mentre intorno la circondano figure evanescenti di angeli.

Colpito da dolorosi lutti familiari, muore nel 1920 all'età di 67 anni a Lavagna, cittadina ligure dove già da tempo soleva trascorrere lunghi soggiorni.

Viene sepolto nel cimitero monumentale della Certosa di Ferrara.

Galleria d'immagini

Opere

Opere nei musei

Musei in Italia

Emilia-Romagna

Friuli Venezia Giulia

Lombardia

Piemonte

  • Tortona
    • Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona: Adorazione dei Magi (1890-1894), La via del Calvario (1913 circa)[9].

Lazio

Musei all'estero

Brasile

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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