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Kunsthistorisches Museum

museo d'arte di Vienna Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Il Kunsthistorisches Museum (in italiano "Museo della storia dell'arte" o "Museo delle belle arti"), che nel 2012 ha contato 1 351 940 visitatori,[1] è uno dei principali musei di Vienna ed uno dei più antichi e ricchi al mondo. L'edificio principale, sormontato da una cupola ottagonale alta 60 metri, si trova in piazza Maria Teresa d'Austria, lungo la Ringstraße che circonda il distretto di Innere Stadt.
Il Museo venne inaugurato ufficialmente il 17 ottobre 1891, alla presenza dell'imperatore Francesco Giuseppe I, dopo oltre trent'anni dalla prima commissione. Dal 22 ottobre venne aperto al pubblico.
L'edificio si affaccia sulla Maria-Theresien-Platz (la già citata "Piazza Maria-Teresa"), specularmente al Naturhistorisches Museum ("Museo storico-naturalistico"). I due musei vennero commissionati dall'imperatore nel 1858 per contenere l'immensa collezione di opere d'arte degli Asburgo e di rendere il loro patrimonio accessibile a tutti.
Il concorso per la realizzazione degli edifici venne bandito nel 1867 e vinto dagli architetti Carl von Hasenauer e Gottfried Semper. La prima pietra venne posata, senza troppe cerimonie, il 27 novembre 1871.
Le facciate richiamano lo stile rinascimentale italiano e gli interni sono decorati con marmo, ornamenti di stucco e d'oro e pitture.

Fatti in breve Ubicazione, Stato ...
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L'atrio.
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Lo scalone.

Una delle più importanti opere del museo, la Saliera di Benvenuto Cellini, è stata rubata l'11 maggio 2003 e recuperata il 21 gennaio 2006 in una scatola, sepolta sotto terra, in una foresta vicino alla città di Zwettl, in Austria. È stato il più grande furto d'arte nella storia austriaca.

Ha una filiazione che è costituita dalla Tesoreria imperiale ubicata nel Palazzo Hofburg.

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La collezione

Riepilogo
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La collezione originaria del museo appartenne agli Asburgo, in modo particolare ingloba i ritratti e le armature di Ferdinando II d'Austria, la collezione dell'imperatore Rodolfo II d'Asburgo e la collezione di pitture di Leopoldo Guglielmo d'Asburgo.

Le due pinacoteche del museo espongono tele di Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Tiziano Vecellio, Correggio, Giorgione, Lorenzo Lotto, Andrea Mantegna, Tintoretto, Veronese, Guido Reni, Jan Brueghel il Vecchio, Jan Brueghel il Giovane, Giuseppe Arcimboldo, Agnolo Bronzino, Antonio Canova, Michelangelo Merisi da Caravaggio, Albrecht Dürer, Gustav Klimt, Parmigianino, Raffaello Sanzio, Peter Paul Rubens, Jan Steen, Jan van Eyck, Diego Velázquez, Johannes Vermeer, Johann Gottfried Auerbach.

Oltre ai dipinti sono presenti anche altre collezioni: la collezione egizia orientale (Ägyptisch-Orientalische Sammlung), la collezione delle antichità romane e greche (Antikensammlung), quella della scultura e delle arti decorative (Kunstkammer), il gabinetto numismatico (Münzkabinett), la biblioteca (Museumsbibliothek). Importantissima è la wunderkammer di Rodolfo II d'Asburgo.

I ritratti gonzagheschi della collezione di Ambras

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Ritratto di Aloisio Gonzaga, marchese di Castel Goffredo, nella collezione di Ambras.

Una serie di ritratti in miniatura di esponenti della famiglia Gonzaga è custodita all'interno del museo.
Essa prende nome e proviene dal castello di Ambras di Innsbruck, in Austria e fu voluta da dall'arciduca Ferdinando II d'Austria, noto collezionista di ritratti e di armature. La pinacoteca venne incrementata dalla seconda moglie del nobile, Anna Caterina Gonzaga, figlia del duca di Mantova Guglielmo.
La raccolta presenta sia personaggi appartenuti al ramo principale che rappresentanti dei rami cadetti della dinastia. Dei trentatré ritratti, eseguiti da pittori di corte, cinque appartengono alla linea primogenita (tra i quali Guglielmo e Vincenzo Gonzaga), sei della linea di Guastalla, quattro della linea di Vescovato, otto della linea di Sabbioneta e Bozzolo, cinque del ramo di Luzzara e cinque del ramo di Castel Goffredo, Castiglione e Solferino.[2]

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Le opere maggiori

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Torre di Babele di Pieter Brueghel
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Incoronazione di spine di Caravaggio (1603)
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Allegoria della pittura di Vermeer (1666 circa)
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L'infanta Margherita in azzurro di Velázquez
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Bravo di Tiziano Vecellio (1520 ca.)

Arte antica

Arte medievale

Scuola italiana

Antonello da Messina
Giuseppe Arcimboldo
Fra Bartolomeo
Giovanni Bellini
Annibale Carracci
Benvenuto Cellini
Correggio
Caravaggio
Domenico Fetti
Gentile da Fabriano
Pacecco De Rosa
  • Giudizio di Paride, 1640 circa
  • Visione di Sant’ Antonio da Padova
Luca Giordano
Giorgione
Tullio Lombardo
Lorenzo Lotto
Francesco Laurana
Andrea Mantegna
Moretto
Parmigianino
Perugino
Pisanello
Raffaello
Tiziano
Tintoretto
Corrado Giaquinto
  • Adorazione dei magi, 1740-1745 circa
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Jacques-Louis David, Il Primo Console supera le Alpi al Gran San Bernardo, conservato al Kunsthistorisches Museum dal 1802 al 1803.

Scuola francese

Jean Fouquet

Scuola tedesca

Albrecht Dürer

Scuola fiamminga

Hugo van der Goes
Pieter Brueghel il Vecchio
Rogier van der Weyden
Hieronymus Bosch
Hans Memling
Antoon van Dyck
Jan van Eyck
Peter Paul Rubens
Michaelina Wautier

Scuola olandese

Hans de Jode
  • Serraglio a Costantinopoli
Jan Steen
Pieter Aertsen
Jan Vermeer

Scuola spagnola

Diego Velázquez
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Note

Altri progetti

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