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Quella che segue è la cronologia delle incoronazioni reali e imperiali celebrate nel Sacro Romano Impero e nei regni di Germania (Francia Orientalis) e Italia.
Il rituale dell'incoronazione e dell'unzione del sovrano venne introdotto nel Regno dei Franchi Orientali e in quello italico durante l'età carolingia, tra l'VIII e il IX secolo. Tuttavia, con l'estinzione della discendenza maschile di Carlo Magno e l'ascesa al trono di monarchi appartenenti a dinastie differenti, l'incoronazione, intesa come cerimonia inaugurale volta a legittimare l'autorità regia, passò in secondo piano rispetto all'elezione da parte del clero e della nobiltà. Il rituale italiano fu poi reso superfluo dall'unificazione dei due regni all'interno della compagine imperiale creata da Ottone I di Sassonia, tanto che fra il 1004 e il 1311 venne praticato sporadicamente e senza il ricorso all'unzione. L'incoronazione in Germania come re dei Franchi o re dei Romani, che solitamente si teneva alcuni giorni o settimane dopo l'elezione reale, era infatti ritenuta giuridicamente sufficiente a garantire la sovranità anche sul Regno italico, senza bisogno di un'ulteriore conferma come re d'Italia (lo stesso discorso valeva per il Regno di Arles, un altro dominio incorporato nell'Impero)[1]. L'incoronazione imperiale a Roma, per mano del Papa o di un alto prelato da lui appositamente delegato (di rango cardinalizio), rimase invece per quasi tutto il Medioevo il requisito indispensabile affinché il sovrano potesse fregiarsi del titolo di imperatore dei Romani.
Durante il XIII secolo venne elaborato un insieme di regole (ordo) per le incoronazioni imperiali che prevedeva lo svolgimento di tre cerimonie separate: la prima per il Regno di Germania, la seconda (durante la quale veniva utilizzata la celebre corona ferrea del Duomo di Monza) per il Regno d'Italia e la terza, e più importante, per l'Impero[2]. Il primo imperatore a sottoporsi alla triplice incoronazione fu Enrico VII di Lussemburgo, che cinse il diadema tedesco nel 1309, quello italiano nel 1311 e quello imperiale nel 1312. I suoi successori ne seguirono l'esempio, sino a quando Massimiliano I d'Asburgo, nel 1493, non scelse di proclamarsi imperatore eletto dei Romani, benché non avesse ancora ricevuto dal pontefice le insegne imperiali. La pratica della triplice incoronazione fu quindi abbandonata (con la sola eccezione di Carlo V d'Asburgo) e, fino allo scioglimento dell'Impero, si continuò a celebrare soltanto quella in Germania.
Lungo il corso del Medioevo, oltre alle incoronazioni di re e imperatori, si celebrarono anche molte incoronazioni di regine e imperatrici consorti, sebbene il rituale a loro dedicato avesse un significato giuridico differente da quello previsto per i mariti. La coppia reale poteva essere incoronata durante lo svolgimento della medesima cerimonia oppure in occasioni separate: sotto la dinastia salica prevalsero le incoronazioni celebrate poco tempo prima del matrimonio, mentre in seguito fu più frequente il ricorso a cerimonie congiunte, specialmente nel caso del rituale imperiale[3]. In età moderna si fecero più rare e solo una minoranza di imperatrici venne incoronata.
La sede tradizionale delle incoronazioni tedesche era la città di Aquisgrana, residenza prediletta di Carlo Magno, anche se dalla metà del XVI secolo le fu preferita Francoforte sul Meno, già teatro delle elezioni imperiali. Il coronator ufficiale era di norma il titolare della diocesi di competenza: l'arcivescovo di Colonia per Aquisgrana e l'arcivescovo di Magonza per Francoforte. Motivi contingenti spinsero talvolta a scegliere altri luoghi, ovvero Forchheim, Magonza, Paderborn, Colonia, Würzburg, Goslar, Worms, Norimberga, Bonn, Basilea, Ratisbona e Augusta. Le incoronazioni italiche si tennero inizialmente a Roma, poi a Ravenna e soprattutto a Pavia, l'antica capitale longobarda. Durante il Basso Medioevo il privilegio di ospitare la cerimonia fu conteso tra Pavia, Monza e Milano, che di fatto prevalse. La sede tradizionale delle incoronazioni imperiali era infine la città di Roma. Nel IX secolo due cerimonie si tennero però ad Aquisgrana, una a Reims e un'altra a Ravenna; l'ultima cerimonia fu celebrata a Bologna.
Quella di Ludovico il Fanciullo è la prima incoronazione del Regno dei Franchi Orientali ad essere stata tramandata dalle fonti[4].
I principi eletti al trono durante il regno dei rispettivi padri furono incoronati come re dei Romani e assunsero il titolo imperiale alla morte del genitore; gli altri furono incoronati direttamente come imperatori eletti dei Romani.
Gli imperatori carolingi non ricevettero un'incoronazione separata come sovrani d'Italia, eccetto Ludovico il Giovane e Carlo il Grosso. Durante la cosiddetta anarchia feudale del IX e X secolo furono soltanto acclamati, ma non consacrati separatamente, quei re che occupavano già un altro trono prima di giungere in Italia, segnatamente Guido II di Spoleto (che aveva cinto la corona a Langres, nel febbraio 888, come pretendente al Regno dei Franchi Occidentali[7]), Arnolfo di Carinzia e Rodolfo II di Borgogna.
Persona incoronata | Data | Luogo | Celebrante | Immagine | ||
---|---|---|---|---|---|---|
Ritratto | Nome | Status | ||||
Pipino | Re associato al trono | 15 aprile 781[8] | Basilica di San Pietro in Vaticano, Roma | Papa Adriano I | ||
Ludovico il Giovane | Re | 15 giugno 844[9] | Basilica di San Pietro in Vaticano, Roma | Papa Sergio II | ||
Carlo il Grosso | Re | gennaio 880[10] | Ravenna | Papa Giovanni VIII | ||
Berengario I | Re | gennaio 888[11] | Basilica di San Michele Maggiore, Pavia | |||
Ludovico il Cieco | Re | 11 ottobre 900[12] | Basilica di San Michele Maggiore, Pavia | |||
Ugo | Re | 9 luglio 926[13] (possibilmente) |
Basilica di San Michele Maggiore, Pavia (?) | |||
Berengario II | Re | 15 dicembre 950[14] (incoronazione congiunta) |
Basilica di San Michele Maggiore, Pavia | |||
Adalberto | Re associato al trono | |||||
Arduino | Re | 15 febbraio 1002[2] | Basilica di San Michele Maggiore, Pavia | Guido, Vescovo di Pavia[2] |
Molte delle incoronazioni reali tramandate nelle cronache lombarde dell'età comunale sono state in realtà inventate dai cronisti, allo scopo di fondare un'antica tradizione che legittimasse lo svolgimento della cerimonia a Monza oppure a Milano. Questa tradizione avrebbe fatto sentire il suo peso nel XIV secolo, allorché riprese vita effettivamente il rito italico. Un esempio è la presunta incoronazione di Corrado il Salico, che sarebbe stata celebrata a Milano dall'arcivescovo Ariberto da Intimiano tra il marzo e l'aprile del 1026[1].
Tramontato il Sacro Romano Impero, la corona ferrea fu utilizzata per due cerimonie ottocentesche: quella di Napoleone Bonaparte, che si auto-incoronò sovrano dell'effimero Regno d'Italia del 1805-1814, e quella dell'imperatore Ferdinando I d'Austria, incoronato come Re di Lombardia e Venezia, cioè sovrano del Regno Lombardo-Veneto. Gli Asburgo dovettero consegnare la corona ferrea all'Italia dopo la terza guerra d'indipendenza, ma il diadema non avrebbe più cinto il capo di alcun sovrano.
Persona incoronata | Data | Luogo | Celebrante | Immagine | ||
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Ritratto | Nome | Status | ||||
Napoleone Bonaparte | Re | 26 maggio 1805[19] | Cattedrale di Santa Maria Nascente, Milano (Duomo di Milano) | Napoleone Bonaparte | ||
Ferdinando I d'Austria | Re (dal 2 marzo 1835) |
6 settembre 1838 | Cattedrale di Santa Maria Nascente, Milano (Duomo di Milano) | Cardinale Karl Kajetan von Gaisruck, Arcivescovo di Milano |
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