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città della Renania Settentrionale-Vestfalia in Germania Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Aquisgrana (AFI: /akwizˈɡrana/; in tedesco Aachen; in ripuario Oche; in francese Aix-la-Chapelle; in olandese Aken; in latino Aquisgranum) è una città tedesca di 249 070 abitanti[2] della Renania Settentrionale-Vestfalia.
Aquisgrana città[1] | |
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(DE) Aachen | |
Vista panoramica su Aquisgrana | |
Localizzazione | |
Stato | Germania |
Land | Renania Settentrionale-Vestfalia |
Distretto | Colonia |
Circondario | Aquisgrana |
Amministrazione | |
Sindaco | Sibylle Keupen (Ind.) dal 1-11-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 50°46′34.35″N 6°05′01.64″E |
Altitudine | 173, 410 e 125 m s.l.m. |
Superficie | 160,85 km² |
Abitanti | 249 070[2] (31-12-2021) |
Densità | 1 548,46 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 52062, 52063, 52064, 52065, 52066, 52067, 52068, 52069, 52070, 52071, 52072, 52073, 52074, 52075, 52076, 52077, 52078, 52079 e 52080 |
Prefisso | 0241, 02403, 02405, 02407 e 02408 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice Destatis | 05 3 34 002 |
Targa | AC |
Patrono | Santa Maria Assunta |
Giorno festivo | 15 agosto |
Cartografia | |
Localizzazione della città di Aquisgrana nell'omonima regione urbana | |
Sito istituzionale | |
È capoluogo dell'omonima regione urbana (Städteregion), un ente sovracomunale che esercita funzioni simili a quelle di un circondario.
La città di Aquisgrana, sita in prossimità della trifrontiera con il Belgio e con i Paesi Bassi, sorge in una valle circondata da alture boscose, la valle del Wurm, un affluente del Roer, fiume tributario della Mosa. Per questa sua posizione è la città più occidentale della Germania. Centro termale e rilevante polo industriale, fu sede della corte di Carlo Magno, che vi fece costruire la celebre Cattedrale, che nel 1978 è stata dichiarata dall'UNESCO Patrimonio dell'umanità.
Come attestano le tracce di sfruttamento di una cava di selce presso il Lousberg risalenti alla prima metà del III millennio a.C., la zona era già frequentata nel Neolitico.
L'insediamento più antico della città deve la sua origine alle sue salubri sorgenti termali, le cui acque calde furono utilizzate probabilmente dalle popolazioni celtiche della zona. Secondo la tradizione la città fu fondata dal romano Grenus, sotto l'imperatore Adriano, attorno al 124 d.C. I resti di alcuni bagni di un campo militare romano sono stati trovati a testimonianza del primo insediamento romano. Il nome latino Aquae Granni è riscontrabile per la prima volta solo a partire dal 765 d.C., quando il re franco Pipino festeggiò in questa località il Natale con suo figlio. Un utilizzo precedente del termine Aquae Granni, ovverosia risalente al tempo dell'Impero romano, non è documentabile. Il termine originario Ahha o Acha si riferisce all'acqua e alle sorgenti di acqua termali che hanno dal Neolitico caratterizzato questa zona, mentre Grannus era il dio celtico della salute.
A partire dal V secolo la zona fu occupata dai Franchi Ripuari e il rinvenimento di tombe franche della metà del VII secolo attesta la continuazione del centro abitato in quest'epoca. Sembra che Aquisgrana sia stata sede di una corte reale già sotto i Merovingi, ma fu sotto Carlo Magno che divenne particolarmente importante, poiché la scelse come suo luogo di residenza preferito, la impreziosì con un maestoso palazzo imperiale ed una cappella nella quale diede ordine di essere sepolto.
La prima menzione della città (Aquis villa) si trova nello storico carolingio Eginardo, il quale racconta che il re dei Franchi Pipino il Breve vi trascorse il Natale del 765 e la successiva Pasqua.[3] Nel 768 Carlo Magno vi trascorse il Natale, decidendo di stabilirvi la propria residenza invernale.
Nel 936 Ottone I fu il primo imperatore incoronato nella Cattedrale e, da quel momento, fino a Ferdinando I, nel 1531, 37 imperatori del Sacro Romano Impero vennero incoronati "Re dei Germani" ad Aquisgrana. Nel 1002 fu sepolto nella Cattedrale anche l'imperatore Ottone III.
Nel 1165 l'imperatore Federico I Barbarossa la dichiarò città libera e sede dell'impero e le diede il diritto di tenere mercato e di battere moneta. Nel 1171 venne costruita la prima cinta di mura. Nel 1248 la città venne conquistata da Guglielmo II d'Olanda, dopo un assedio durato sei mesi. Nel 1257 si iniziò la costruzione di una seconda cinta di mura, più esterna, completata nel secolo successivo.
Per tutto il Medioevo, le preziose reliquie ottenute da Carlo Magno e da Ottone III per la cappella imperiale furono oggetto di grandi pellegrinaggi (i cosiddetti "Pellegrinaggi al Santuario"), che attiravano torme di pellegrini da Germania, Austria, Ungheria, Inghilterra, Svezia ed altri paesi. Dalla metà del XIV secolo, divenne uso comune esporre le quattro reliquie una volta ogni sette anni. Questi pellegrinaggi, le incoronazioni degli imperatori tedeschi, il fiorente commercio ed i privilegi conferiti dai vari imperatori contribuirono a rendere Aquisgrana una delle prime città dell'Impero.
La decadenza di Aquisgrana iniziò con le lotte religiose che furono conseguenza della Riforma protestante. Nell'anno 1524, Albrecht von Muenster portò in città per la prima volta il protestantesimo, di cui successivamente fu vietata la predicazione. Il predicatore fu messo a morte per due omicidi attribuitigli durante il suo soggiorno nelle città di Maastricht e di Wesel. Tuttavia, ben presto ad Aquisgrana si formò una nuova comunità protestante che, gradualmente, raggiunse una forza tale da determinare, nel 1581, l'elezione di un borgomastro protestante. Nel 1597 la città fu sottoposta ad embargo, fatto rispettare dal duca di Jülich, signore cattolico della città. Nel 1600, i cattolici furono ripristinati nel godimento dei loro diritti ed invitarono i Gesuiti. In un censimento del 1601 la città contava ancora circa 14.000 abitanti.
Nel 1611, tuttavia, i protestanti insorsero, saccheggiarono il collegio dei Gesuiti e nel 1612 scacciarono i funzionari cattolici aprendo le porte della città alle truppe provenienti dal Brandeburgo. L'impero impose nuovamente l'embargo alla città, fatto osservare dal generale genovese Ambrogio Spinola. In seguito a tali eventi, i capi protestanti furono processati o mandati in esilio. Questi problemi, insieme ad un grande incendio che, nel 1656, distrusse circa 4000 case, misero fine alla prosperità della città.
Nel XVII e nel XVIII secolo, nella città, furono conclusi due importanti trattati di pace. Col trattato di Aquisgrana del 2 maggio 1668, Luigi XIV si accordò con la Tripla Alleanza della Haye (formata da Inghilterra, Paesi Bassi e Svezia) per porre fine alla cosiddetta guerra di devoluzione contro la Spagna, con la quale si era impossessato dei Paesi Bassi spagnoli e della Franca Contea. Per non impantanarsi in una guerra europea, Luigi XIV acconsentì a restituire i territori conquistati in cambio di 12 piazzeforti fiamminghe.
Il secondo trattato, sottoscritto 18 ottobre 1748, pose fine alla guerra di successione austriaca. Negli anni 1793 e 1794, Aquisgrana fu occupata dai francesi, nel 1798 fu annessa alla Repubblica francese e, nel 1802, divenne, di fatto, la capitale del Dipartimento del Roer.
Infine, nel 1815, Aquisgrana passò sotto la Prussia. Dal 30 settembre all'11 novembre 1818, nella città si tenne una conferenza tra i sovrani di Russia (Alessandro I), Austria (Francesco I) e Prussia (Federico Guglielmo III) ed i plenipotenziari di Francia ed Inghilterra per determinare le relazioni tra la Francia e le Potenze. La Francia ottenne una riduzione delle indennità di guerra, la partenza anticipata dell'esercito di occupazione, e l'ammissione nella Santa Alleanza; le altre quattro potenze garantirono, contro future rivoluzioni, il trono di Francia ai Borbone.
Nel corso del XIX secolo, sotto il dominio prussiano, Aquisgrana tornò alla prosperità, soprattutto grazie allo sviluppo delle miniere di carbone e lignite site nelle sue adiacenze, che permisero il sorgere delle prime grandi industrie (siderurgiche e tessili per lana e seta), ma anche in conseguenza del gran numero di visitatori che affollavano le sue terme.
Nel 1830 si ebbe una rivolta operaia, sanguinosamente repressa. La città, comunque, si espanse oltre la cinta delle mura giungendo ad integrare, alla fine del secolo, la cittadina di Burtscheid e a superare i 100.000 abitanti. Con l'inaugurazione del Teatro (1825) e della prima Biblioteca municipale (1831) vi fu anche lo sviluppo della vita culturale. Nel 1865, infine, si assistette alla fondazione del cosiddetto Politecnico, ossia della RWTH (Rheinisch-Westfälische Technische Hochschule, "Scuola tecnica superiore della Renania-Westfalia"), conosciuta anche con il nome internazionale di "RWTH Aachen University".
Dopo la prima guerra mondiale, la parte occidentale del territorio cittadino passò al Belgio. Nel 1930 divenne sede episcopale. Subì pesanti danni durante la seconda guerra mondiale, sia per le conseguenze di cinque bombardamenti, subiti a partire dal 1941, sia per i combattimenti, durati sei settimane, che portarono alla sua presa da parte degli Alleati il 21 ottobre del 1944: il 65% degli edifici cittadini andò distrutto e gli abitanti si ridussero a circa 11.000. Fu la prima città tedesca ad essere conquistata dagli alleati.
La successiva ricostruzione, iniziata nel 1945, sotto l'occupazione prima statunitense, quindi britannica e infine belga, e il ritorno degli abitanti fece rinascere la città in forme moderne. Nel 1972 la popolazione raggiunse i 237.108 abitanti in seguito all'integrazione dei comuni di Brand, Eilendorf, Richterich e Walheim. Nel 1950 si ebbe la prima edizione del "Premio internazionale "Carlo Magno" della città di Aquisgrana", destinato a premiare l'impegno di persone o associazioni a favore dell'integrazione europea.
Nel 1985 è stato inaugurato il nuovo ospedale universitario, ("Universitätsklinikum Aachen", o "Ospedale universitario di Aquisgrana", abbreviato in "UKA"), il maggiore edificio ospedaliero d'Europa, i cui lavori, iniziati nel 1972, sono stati considerati "il più grande cantiere d'Europa". L'ospedale è un centro di ricerca ed ospita le facoltà di medicina della "RWTH".
Attorno alla città si possono inoltre vedere parti restanti delle mura medievali come alcune torri, alcune parti sono state integrate però in edifici più recenti.
Aquisgrana è famosa anche per le sue innumerevoli fontane che sottolineano ed evidenziano l'importanza dell'acqua per questa città (antica stazione termale). Alcuni esempi sono:
Vi sono anche monumenti importanti come ad esempio:
Nei dintorni vi sono altre attrazioni turistiche come:
Aquisgrana[4] | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 4,6 | 5,5 | 9,0 | 13,0 | 17,5 | 20,6 | 22,2 | 22,1 | 19,2 | 14,6 | 8,6 | 5,7 | 5,3 | 13,2 | 21,6 | 14,1 | 13,5 |
T. min. media (°C) | −0,1 | 0,0 | 2,0 | 4,4 | 8,0 | 11,2 | 12,9 | 12,9 | 10,5 | 7,2 | 3,4 | 0,9 | 0,3 | 4,8 | 12,3 | 7,0 | 6,1 |
Precipitazioni (mm) | 67 | 57 | 66 | 62 | 74 | 82 | 84 | 80 | 66 | 66 | 75 | 75 | 199 | 202 | 246 | 207 | 854 |
Il settore maggiormente sviluppato dell'economia cittadina è tuttora quello industriale, nel quale, oltre alle tradizionali attività tessili e siderurgiche, si sono sviluppati anche i settori meccanico, chimico e delle telecomunicazioni (Ericsson). Il settore alimentare è caratterizzato dalla presenza dello stabilimento produttivo della Lindt & Sprüngli nonché dalla tradizionale produzione del dolce regionale "Printen".
Fa parte della prima zona industriale europea, sviluppata tra Aquisgrana e la città olandese di Heerlen. Importante è anche il settore turistico, sia come città d'arte, sia per le sue acque minerali e le terme.
L'economia cittadina è favorita dalla sua posizione all'incrocio di importanti vie di comunicazione:
I trasporti urbani sono assicurati da 41 linee di autobus.
In città si parla una varietà germanica appartenente al gruppo francone centrale, il ripuario,[N 1] con un forte influsso da parte della lingua limburghese dovuto ai dialetti parlati nei vicini Paesi Bassi.
Una delle specialità culinarie per cui la città è più nota è il cosiddetto Aachener Printen, un tipo di pan di zenzero.
L'Alemannia Aachen gioca nella terza divisione tedesca, ossia nella 3. Liga.
Molto seguita è anche la locale squadra di pallavolo delle Ladies in Black Aachen, militante in Bundesliga 1.
Ha dato i natali al calciatore tedesco Kai Havertz.
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