- A questo punto se trovassi qualcuno che vuole farmi giocare dall'inizio mi preoccuperei.[fonte 1]
- Andrea ha dimostrato tutto il suo grande talento e il suo valore. Quando giocavamo insieme, tutto dipendeva da lui. Ha sempre avuto il grande merito di vedere in anticipo quello che poteva succedere all'interno dell'azione. La sua visione di gioco, quello che sa fare, quello che sa costruire, fanno di lui un fuoriclasse [...]. Andrea ha qualcosa che non si vede spesso in giro.[fonte 2]
- [Su Javier Zanetti] È fantastico. Lui vuole essere Baggio? E io vorrei essere lui, è indistruttibile.[fonte 3]
- [Sul codino, sua caratteristica acconciatura] È nato per gioco, durante i mondiali in America. In hotel c'era una cameriera di colore con delle treccine molto belle e parlando con lei, mi disse perché non le fai tu. Così ha iniziato a farmi le treccine e per non farmi sbattere i capelli negli occhi ho messo l’elastico.[fonte 4]
- [Sul rigore calciato nella finale del campionato mondiale di calcio 1994] Il discorso del rigore non sarà mai archiviato, era il mio sogno calcistico e non posso metterlo da parte, perché sono stato io a dare il colpo finale. L’ho vissuto malissimo perché l’ho rincorso e sognato di vincerlo per milioni di notti, poi la realtà è stata quella a cui non avevo mai pensato. È un errore che non cancelli.[fonte 4]
- L'atteggiamento di fondo della mia vita è stata la passione. Per realizzare i miei sogni ho agito sempre spinto solo dalla passione. La passione muove ogni cosa, è una forza davvero straordinaria.[fonte 5]
- [Ultime parole famose] L'ho ripetuto mille volte: io alla Juve non ci vado. Lo scriverò sui muri di casa.[fonte 6]
- Se devo affogare, meglio farlo nel mare che in una pozzanghera.[fonte 7]
- [Su Gigi Riva] Sei stato unico e prezioso esemplare di grande umiltà. Sei stato per me un esempio bellissimo di coerenza e di attaccamento alla maglia, di sincero coraggio. Hai amato come nessun altro la terra che ti ha adottato. Hai saputo trasformare la tua sofferenza e i tuoi dolori in positivo riscatto. Sei stato un compagno di viaggio saggio e prezioso, sei stato sempre te stesso dentro e fuori dal campo.[fonte 8]
- Tornano in superficie i dolci ricordi di quando avevo 10 anni [...] Tornano a farsi sentire il freddo pungente e la dura canna della bicicletta. Con il mio adorato papà Fiorindo [...] percorrevamo quasi 12 chilometri, in due su una bicicletta, per arrivare a Vicenza partendo da Caldogno. Per andare allo stadio Menti a vedere il grande Paolo Rossi. Poi, per tutta la partita, mi aggrappavo alla rete per vederlo giocare e segnare. Erano gli anni dell'Austerity e delle targhe alterne. Erano gli anni in cui cullavo i miei sogni. Pensavo che un giorno avrei anche io giocato in quello stadio, che avrei indossato quella maglia bellissima con la grande R sul petto. Imitando Paolo Rossi avrei potuto realizzare quanto lui è riuscito a realizzare. Vincere un campionato del mondo in finale contro il Brasile. Come Paolo Rossi ha fatto contro la Germania. Vincere il Pallone d'oro. Come Paolo Rossi. Vincere sulla sofferenza di ginocchia doloranti. Come Paolo Rossi.[fonte 9]
Intervista di Paolo Forcolin, La Gazzetta dello Sport Magazine, 19 settembre 1998.
- Io sono convinto di aver avuto un buon aiuto da madre natura.
- Penso che non tutti si siano resi conto di quanto abbia faticato nel corso della mia carriera.
- Quando sei in una squadra, quando vivi in un ambiente, "quella" è la tua maglia. E cerchi sempre e comunque di onorarla.
- Quando si dice che la maglia azzurra è il punto di arrivo per ogni giocatore si dice solo la verità.
Dal programma televisivo Sfide
Rai 3, 31 dicembre 2003.
- Io credo che nella vita le persone debbano dare tutto quello che hanno… poi... non c'è scritto da nessuna parte che bisogna sempre far risultato nelle cose.
- [Sul rigore calciato nella finale del campionato mondiale di calcio 1994] Avevo quell'immagine in testa da quattro anni... Mi stavo avvicinando al dischetto e ho pensato: "Tiralo forte, tiralo forte. Se lo sbaglio? M'ammazzo..."
- Quando mi presentai a Firenze tutto rotto con le stampelle vidi le facce di tifosi e dirigenti... erano un po' perplessi come per dire: "È questo il nuovo acquisto? Mah!"
Intervista alla rete brasiliana Globo, riportato da Repubblica, 2 maggio 2010.
[Sul rigore sbagliato nella finale del campionato mondiale di calcio 1994]
- Non avevo mai calciato un rigore sopra la traversa. Penso che quel giorno sia stato Ayrton Senna che, dal cielo, ha spinto il pallone verso l'alto. È stato lui a far vincere il Brasile.
- È una ferita che non si chiuderà mai. Avevo sempre sognato di giocare una finale mondiale e che l'avversario fosse il Brasile. Ma quando ho avuto questa opportunità ho sbagliato quel rigore.
- [Sul calcio brasiliano] Ho sempre ammirato, e sempre ammirerò, il vostro calcio. Il mio idolo era Zico e sono cresciuto guardando le partite del Flamengo degli anni '80.
- [...] sul momento avrei voluto scavare una buca e nascondermici dentro. Poi ho pensato che, visto che il Brasile ha molti più abitanti dell'Italia, con quel mio errore avevo fatto felice molta più gente.
Dall'intervento al Festival di Sanremo
Rai 1, 14 febbraio 2013.
- Vorrei invitare i giovani a riflettere su queste parole. La prima è passione. Non c'è vita senza passione e questa la potete cercare solo dentro di voi. Non date retta a chi vi vuole influenzare. La passione si può anche trasmettere. Guardatevi dentro e lì la troverete. La seconda è gioia. Quello che rende una vita riuscita è gioire di quello che si fa. Ricordo la gioia nel volto stanco di mio padre e nel sorriso di mia madre nel metterci tutti e dieci, la sera, intorno ad una tavola apparecchiata. È proprio dalla gioia che nasce quella sensazione di completezza di chi sta vivendo pienamente la propria vita. La terza è coraggio. È fondamentale essere coraggiosi e imparare a vivere credendo in voi stessi. Avere problemi o sbagliare è semplicemente una cosa naturale, è necessario non farsi sconfiggere. La cosa più importante è sentirsi soddisfatti sapendo di aver dato tutto, di aver fatto del proprio meglio, a modo vostro e secondo le vostre capacità. Guardate al futuro e avanzate. La quarta è successo. Se seguite gioia e passione, allora si può parlare anche del successo, di questa parola che sembra essere rimasta l'unico valore nella nostra società. Ma cosa vuol dire avere successo? Per me vuol dire realizzare nella vita ciò che si è, nel modo migliore. E questo vale sia per il calciatore, il falegname, l'agricoltore o il fornaio. La quinta è sacrificio. Ho subito da giovane incidenti alle ginocchia che mi hanno creato problemi e dolori per tutta la carriera. Sono riuscito a convivere e convivo con quei dolori grazie al sacrificio che, vi assicuro, non è una brutta parola. Il sacrificio è l'essenza della vita, la porta per capirne il significato. La giovinezza è il tempo della costruzione, per questo dovete allenarvi bene adesso. Da ciò dipenderà il vostro futuro. Per questo gli anni che state vivendo sono così importanti. Non credete a ciò che arriva senza sacrificio. Non fidatevi, è un'illusione. Lo sforzo e il duro lavoro costruiscono un ponte tra i sogni la realtà.
- Coloro che fanno sforzi continui sono sempre pieni di speranza. Abbracciate i vostri sogni e inseguiteli. Gli eroi quotidiani sono quelli che danno sempre il massimo nella vita.
Da un'intervista al Corriere dello Sport - Stadio; citato in goal.com, 19 settembre 2015.
- [Su Mario Balotelli] Ci vorrei parlare un po'. Per me è uno dei giocatori più forti nel panorama mondiale. Ma sembra voler dare agli altri l'idea di quello che forse non è.
- Il calcio è stata la mia passione da sempre. Mi portavo il pallone al bagno, per giocare. Da piccolo avevo un sogno ricorrente. Immaginavo di giocare la finale di un Mondiale con il Brasile. Io sono uno di quegli esseri umani fortunati che può dire di aver realizzato un sogno. Ho sofferto tanto, ho stretto i denti, ho pianto e avuto paura. Ma poi quel giorno è arrivato.
- [Su Carlo Mazzone] Posso solo dirgli grazie. Mi ha dato, credendo ancora in me, la possibilità di vivere quattro anni in più di calcio, anni belli, pieni di significato. È una persona schietta, sincera, in un mondo in cui spesso vanno avanti i ruffiani, i leccaculo, gli opportunisti.