calciatore italiano (1976-) Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Francesco Totti (1976 – vivente), ex calciatore italiano.
Citazioni in ordine temporale.
[Parlando di Zdeněk Zeman e del suo passaggio dalla panchina della Lazio a quella della Roma] Il mister è un grande, e sai perché? Per come la vedo io è un grande perché prendere la decisione di passare dall'altra parte della Roma calcistica non è facile. E lui l'ha fatto. [«Tu lo faresti?»] Ma scherzi?[1]
[...] la notte la passi quasi insonne. Non potrai mai far entrare nella mente dei romani che il derby è una partita come le altre. Perché chi è di Roma pensa a quello già da un mese prima. [«Ma non è proprio un bene, giusto?»] Psicologicamente no, perché può anche logorarti. Ma ripeto: se sei romano, non puoi farne a meno.[1]
Mi sfottono per l'accento, per i modi, per qualche parolaccia. Se lo dice Valentino Rossi, col suo dialetto, tutti ridono; se lo dico io, sono un coatto, un ignorante, un burino. Forse dispiace che un giocatore importante stia a Roma e non altrove. Il potere del calcio non è un'esclusiva del Nord, ma la musica è sempre la stessa: noi romani siamo viziati, pigri, prepotenti. La pensino come vogliono, io sono nato romano e romanista. E così morirò.[3]
[Rispondendo a una giornalista messicana che gli aveva chiesto: «Tiziano Ferro ha detto che tutte le donne messicane hanno i baffi, tu cosa vuoi dire loro?»] De fasse 'na ceretta![4]
A me sinceramente la parola leader non mi è mai piaciuta, più che altro mi metto a disposizione della squadra. È normale che io mi senta un giocatore importante, quello sì, però io alla fine rispetto tutti nella stessa maniera. Non è perché io sono Totti, sono romano, romanista e capitano, devo avere più considerazione degli altri. Per me sono sullo stesso livello, perciò cerco di confrontarmi con loro nella maniera migliore. (da un'intervista dopo Roma-Cagliari del 23 dicembre 2006) A quale trasmissione è stata rilasciata?
[Rispondendo alla domanda di Maurizio Mosca «Francesco, come mai non fai due o tre anni in un'altra squadra per vincere qualcosa in più?»] Perché sono cresciuto nella Roma e morirò nella Roma, perché sono sempre stato tifoso della Roma![5]
Quando ero piccolo e annavo a giocà a' pallone con ragazzi che non conoscevo e stavano a fa le squadre se finiva sempre con "palla o regazzino?" poi dopo 2 minuti di gioco ed un paio di tunnel tutti: "Refamo le squadre, refamo le squadre il regazzino è troppo forte! (da Mò je faccio er cucchiaio)
Adesso dicono che è stato un mio limite il fatto di non aver mai cambiato squadra. In realtà era il mio sogno fin da bambino. Qui ho tutto e sto bene, si vince poco ma è stata una scelta di vita. Quello che dice la gente non mi interessa, se mi criticano nonostante i miei 200 goal vuol dire che di calcio non capiscono niente.[6]
Credo sia uno scandalo che un giocatore come Raul, capace di segnare ogni anno 20-30 goal e vincitore di tutti i trofei più importanti a livello di club, non abbia ancora vinto il pallone d'oro. Per il Pallone d'oro penso che sia già tutto scritto, ogni anno... (dall'intervista a Sky del 27 marzo 2008)
[Riferendosi ad Antonio Cassano, riguardo le sue 600 conquiste] E chi è, Batman? (da un'intervista a Le Iene del 6 febbraio 2009)
[Gaffe] Se sapevo che rimanesse, avrei detto rimane.[7]
[In occasione di un infortunio di John Arne Riise] Nessuno è più duro di te quello che stenderebbe altri per te è solo roba da qualche giorno di riposo. Comunque, amico la cosa che conta davvero è che tu stia bene. Torna presto roccia, ti aspetto grande roscio giallorosso.[8]
Grande Alex, ho saputo che comincerai una nuova avventura con la squadra a Sidney, in Australia. Provo un senso di nostalgia in un momento come questo, perché abbiamo percorso un lungo tratto del cammino della nostra vita insieme. Abbiamo combattutto tante battaglie, da avversari, ma sempre con grande rispetto. Sono state a volte sfide aspre, ma non hanno mai scalfito il nostro rapporto di stima reciproca. [...] Oggi, con questo saluto, avverto un pizzico di tristezza. Ma sono molto contento, per un campione come te le sfide non finiscono mai. Inoltre la tua tecnica e il tuo modo di essere rappresenteranno sempre il migliore spot possibile per l'Italia e nel mondo. (citato in Totti a Del Piero "Ciao Alex, mi mancherai", Eurosport. Yahoo.com, 6 settembre 2012)
Mi piace questa sensazione di essere nato e cresciuto nella città più bella del mondo. Quando i calciatori delle altre squadre, soprattutto straniere, vengono a giocare a Roma, quasi sempre fanno un giro turistico in pullman fra le bellezze della città. [...] Sono state partite sempre dure, con difensori rocciosi, che intervenivano spesso ai limiti del regolamento, che mi scalciavano anche un po' più del dovuto. E poi ho capito. In queste occasioni, all'onesto centrocampista della periferia bulgara, al terzino di fascia ucraino, al trequartista moldavo, gli si alza l'indice di rosicamento. Perché noi stiamo a Roma e loro no. Potranno pure strappare un 1-1 con un colpo di fortuna, un gol dell'ex, un offside dubbio, ma al fischio finale io me ne resto qui, a vivere la mia vita a Roma e tu, mediano del Borussia Mönchengladbach, te ne devi tornare nel grigio inverno della Westfalia in una città, Mönchengladbach, che molti ragazzi della Primavera neanche riescono a pronunciare, perché questo benedetto nome si comincia a imparare solo intorno ai vent'anni. Quanti calciatori passano dal Borussia Mönchengladbach al Borussia Dortmund solo per ragioni di pronuncia!!! Niente da fare, quando vengono a Roma, i giocatori stranieri rosicano. Fateci caso alla prossima partita della Roma in Europa se non picchiano giù duro: è per colpa della bellezza dei nostri monumenti. Uno sgambetto per l'Altare della Patria. Un tackle in scivolata per la Domus Aurea. Un'entrata da dietro per le Catacombe di San Callisto. (dalla prefazione di E mo' te spiego Roma)
Quando ero bambino e poi anche da ragazzo tra noi amici a quello che correva più forte si chiedeva sempre: "Ma chi sei, Mennea?" perché a quei tempi per noi Mennea rappresentava il mito della velocità. [...] Lui è stato il nostro orgoglio, ha affrontato i più grandi corridori e li ha battuti.[9]
[Su Diego Armando Maradona] È il calcio, è il pallone, come se ci fosse la sua faccia su quella sfera che gira. Quello che ha fatto lui con la palla non l'ha fatto mai nessuno e non lo farà mai nessuno. Ha fatto cose straordinarie, tutto quello che c'era da fare l'ha fatto. L'ho conosciuto e mi emoziona vedere la foto di noi due abbracciati.[10]
Sono dispiaciuto, quello che è successo ha condizionato la partita, da anni si verificano certi episodi che condizionano le annate. Non so se siamo stati battuti dall'arbitro, sicuramente non dalla Juve. Con le buone o con le cattive vincono sempre. Le immagini parlano chiaro. Tutta Italia dovrebbe dire questo. La Juve dovrebbe giocare un campionato a parte, ogni anno è così. Tanto arriveremo ancora secondi.[11]
Avrei potuto vincere molto con altre squadre, ma sono orgoglioso di ciò che ho fatto con questa casacca. Altri trionfi con una maglia diversa non mi avrebbero dato le stesse emozioni che ho provato qui da capitano.[12]
[«Che consiglio darebbe al giovane Totti?»] Di ripetere tutto quello che il Totti più vecchio ha fatto, se ne è capace...[12]
L'augurio più grande che posso fare a tutti i ragazzi e ai calciatori che avranno l'opportunità di indossare la maglia numero 10 della Roma è di scambiarla un giorno con un grande campione come Messi. Tutti devono avere questa possibilità. La maglia numero 10 è la mia seconda pelle, ma tutti dovranno avere la possibilità di cullare quel sogno, di indossarla e soprattutto di onorarla.[13]
Roma-Genoa, domenica 28 maggio 2017, l'ultima volta in cui potrò indossare la maglia della Roma. È impossibile esprimere in poche parole tutto quello che questi colori hanno rappresentato, rappresentano e rappresenteranno per me. Sempre. Sento solo che il mio amore per il calcio non passa: è una passione, la mia passione. È talmente profonda che non posso pensare di smettere di alimentarla. Mai. Da lunedì sono pronto a ripartire. Sono pronto per una nuova sfida.[14]
[Su Sandro Tonali] Farei carte false per lui. Diventerà uno dei centrali più forti del mondo, come Gerrard, De Rossi o Lampard. È un misto tra Pirlo e Gattuso, ha tutto quello che deve avere un giocatore: cambio di passo incredibile, è bravo tecnicamente e di testa, è sempre lucido, sia nelle partite importanti sia nelle partite facili.[15]
A differenza di altri giocatori, è un personaggio in cui il tifoso si rivede, perché crede in qualcosa in cui credono tutti i tifosi. È fuori dagli schemi del calcio di adesso, sembra più un giocatore più degli anni '70, uno che non sta in mezzo a scandali. Potrebbe tranquillamente essere il mio vicino di casa. (Ascanio Celestini)
[Sul possibile passaggio di Totti al Milan] Berlusconi ci propose lo scambio Gullit-Totti e il presidente Ciarrapico sembrava tentennare. Francesco era stato preso per il settore giovanile, ma metteva in mostra già grandi cose, così spinsi per farlo giocare subito in prima squadra. Boskov era titubante perché troppo giovane, un bambino. Vero, ma era già molto bravo. È stata l'unica volta che ho spinto un allenatore a far giocare qualcuno. (Emiliano Mascetti)
[Sul caso Poulsen nel 2004] Caro Totti, capisco le necessità professionali, ma io non avrei chiesto scusa a nessuno. Erano tre ore che quel danese la prendeva a gomitate, pedate, stincate. Pur non essendo una tifosa di calcio, guardavo ed ho visto tutto. Con sdegno. Unico dissenso: io avrei tirato un cazzotto nei denti e una ginocchiata non le dico dove. Stia bene, dunque, non si rimproveri ed abbia le più vive congratulazioni di Oriana Fallaci. (Oriana Fallaci)
Ciò che resta unico in Totti è stata la sua capacità di essere centravanti nascendo trequartista. Non si era mai visto prima di lui un "10" fisicamente così forte, un fantasista con stazza da bomber. Come del resto non si era mai visto un centravanti con quei piedi, un attaccante dal tocco fatato per confezionare pallonetti, cucchiai, colpi perfetti. In questo Totti è stato irripetibile. (Matteo Marani)
Con Totti siamo diventati amici con il passare del tempo, abbiamo caratteri diversi anche se siamo entrambi schivi, forse per difendere la privacy. (Vincenzo Montella)
Consideravo Francesco mio amico, poi c'è stato un periodo in cui non ci siamo più sentiti. È successo dopo che non è venuto alla mia partita di addio al calcio. Lo avevo invitato e neppure mi rispose. Per me il rispetto è importante. Ora abbiamo ricucito il rapporto ed è tutto a posto. (Siniša Mihajlović)
È impressionante, è un riferimento per tutti e dimostra che l'età nel calcio non è importante. Se sta bene deve continuare, è un bene per i bambini e per tutti la sua presenza e dimostra che nel calcio non ci sono limiti. (Cristiano Ronaldo)
È stato uno dei più forti a giocare di prima: vedevo lui e pensavo fosse davvero uno dei più forti in assoluto. Non c'è un perché preciso: le ragioni sono tutte nella carriera che ha avuto, nella sua traiettoria. Lo capisci solo guardandola tutta insieme perché è così mitico. (Leandro Paredes)
Giocare con lui è stata la cosa più bella del mondo, ti mandava in porta con gli occhi. (Gervinho)
Fisicamente forte, dotato di tecnica sopraffina, formidabile finalizzatore [...], capace di colpi balistici memorabili [...] e, soprattutto, giocatore fornito di un'intelligenza tattica e una visione di gioco tali da renderlo anche un eccellente rifinitore, Totti aggiunge a tutto questo una longevità atletica fuori dal comune, di cui sta dando dimostrazione anche in questi giorni. Ciò non toglie che il Pupone, com'è normale, abbia pure lui qualche difetto. Stranamente mediocre nel tirare le punizioni, ha sempre evidenziato dei limiti caratteriali la cui conseguenza principale (al di là delle troppo numerose intemperanze in campo o delle frequenti manifestazioni di vittimismo davanti a microfoni e telecamere) è stata la scelta di non mettersi mai alla prova con società più blasonate della Roma, uscendo in tal modo da un contesto nel quale, dal 1992 a oggi, viene considerato un semidio a prescindere dai risultati effettivamente raggiunti dalla sua squadra [...]. Sia chiaro: è legittimo che Totti – peraltro profumatamente pagato dalla Roma anche in anni nei quali nessun altro gli avrebbe più garantito certe astronomiche cifre – abbia preferito, anziché sgomitare per affermarsi come leader altrove, rimanere un indiscusso e adorato imperatore in casa propria, rinunciando all'idea di assaporare più spesso il gusto della vittoria sportiva e conducendo una vita quasi interamente inscritta nella direttrice Trigoria-Eur (rispettivamente i quartieri di Roma Sud dove si trovano il centro sportivo della Roma e l'abitazione privata di Francesco). Una scelta che, fra l'altro, gli permetterà di diventare (anzi, glielo ha già permesso) sia una delle figure di maggior rilievo nell'intera storia della Città Eterna sia una delle "bandiere" più importanti del calcio mondiale. (Giuseppe Pollicelli)
Francesco è fantastico e non può mai essere un limite, ma non si è mai fatto delle domande. Non si è mai chiesto se fosse stato meglio giocare per 15 anni alla Roma e vincere oppure per 20 e non farlo. Calcisticamente non è un leader che trascina in campo. De Rossi è stato troppo buono, non ha mai voluto scavalcarlo. (Nicolás Burdisso)
Francesco è fondamentale proprio per le sue caratteristiche. Credo che in nessun'altra squadra europea ci sia un Totti con le caratteristiche di Totti. (Giovanni Trapattoni)
Francesco è il mio gladiatore. Un campione a tutto tondo, un fuoriclasse in campo e fuori. In un mondo sempre più globalizzato e sportivamente mutabile, Totti incarna, come Maldini, Bergomi e Del Piero, il simbolo della fedeltà. Una fedeltà che domani compie vent'anni e che con la Roma nessuno mai è riuscito a raggiungere. Se potessi, gli consegnerei un Pallone d'Oro alla carriera. Per la bravura, la generosità e l'umiltà, qualità che si possono trovare solo nei grandissimi come Francesco. Bravo! (Giovanni Malagò)
Francesco è tanta roba. Per il calcio, per la Serie A, per tutti i calciatori. Anche per noi che arriviamo dall'Africa. È un simbolo universale, mondiale. Totti va sempre rispettato. Qualsiasi cosa sia accaduta in Juventus – Roma, Totti ha il diritto di parlare e tutti hanno il dovere di ascoltarlo. Lui è il Calcio. Così come lo sono Pirlo, Buffon, Ibrahimovic... Quando parlano campioni di questo livello bisogna restare solo zitti e ascoltarli. Se Totti parla, bisogna portargli rispetto, qualunque sia il suo pensiero. (Sulley Muntari)
Francesco è un professionista esemplare, che sa perfettamente come gestirsi e in campo riesce ancora a fare la differenza. (Marco Delvecchio)
Francesco è un simbolo, un esempio per tutti i ragazzi che vogliono avvicinarsi al mondo del calcio, perché è rimasto un uomo semplice, non solo un grande professionista e un grande uomo, cresciuto con dei grandi valori che gli sono stati trasmessi dalla sua famiglia. (Rosella Sensi)
Francesco ha dei piedi benedetti da Dio ma è un po' indolente nella fase di recupero palla. (Paolo Bonolis)
Francesco mi è piaciuto subito. Non solo come calciatore ma anche come persona. È un fenomeno, giocatore raro. Sembra quasi che quando è nato, il Padreterno gli abbia detto: vai giù e gioca a pallone e basta. E lui ha fatto quello che gli è stato ordinato. (Luigi Riva)
Francesco Totti è una leggenda. Per noi, per me che sono un ragazzo italiano e che comunque sono cresciuto un po' con il mito di Totti... vederlo ancora fare quelle giocate è una cosa veramente magnifica. Lui col pallone c'è nato e ci morirà. Sono cose che ha dentro e nessuno ci può arrivare. (Federico Bernardeschi)
Francesco Totti è uno dei signori della storia del calcio italiano [...]. Calcio puro: per la qualità delle giocate e per il tipo di vita che è riuscito a fare in questo nostro mondo. (Luis Muriel)
Francesco Totti re di Roma! È e sarà il miglior giocatore che abbia visto in vita mia! (Diego Armando Maradona)
Francesco Totti, un po' il campione della mia vita. Ognuno di noi ha un campione di riferimento, per me è lui. Credo il più grande calciatore italiano di tutti i tempi! (Francesco Repice)
Ho voglia di rivedere il mio amico Francesco Totti, visto che non risponde ai miei SMS. Anche se fa le pubblicità in inglese, lui in realtà non sa parlarlo, e su questa cosa lo prenderò in giro molto... (Roger Federer)
[Nel 2017] Il Totti calciatore non si discute, è uno dei giocatori tecnicamente più forti della storia del calcioitaliano, e non solo. Poi c'è il Totti persona, che a differenza di personaggi come Paolo Maldini non è riuscito ad essere mai davvero un leader: da tempo non prende posizione, è un ragazzo simpatico ma, a parere mio, la sua leadership è sempre stata solo tecnica. Infine c'è il nome di Totti, intorno al quale si è creata forma di incondizionata idolatria, diventando così un problema per la Roma. [«Ovvero? »] Negli ultimi anni si è creata una sorta di guerra interna tra l'As Roma e l'As Totti, dove il secondo marchio è paradossalmente molto più forte del primo. Francesco si è schierato dalla parte di se stesso e con i suoi silenzi ha alimentato questo conflitto assurdo. (Giancarlo Dotto)
Il Totti di un paio d'anni fa, quello prima dello sputo [a Poulsen] e dell'incidente, mi teneva attaccato al televisore. Adesso invece... (Osvaldo Bagnoli)
In lui non poteva non esserci egoismo, perché la vita lo ha condotto su quel sentiero e ce lo ha lasciato. E lui non ha avuto la forza intellettuale di liberarsi da una certa condizione. Non è mai riuscito a ragionare con il "noi", ma sempre con l'io. La verità è che non gli hanno permesso di vivere: a Roma è stato un prigioniero, già a 17 anni non poteva uscire di casa. Per tutta la vita è stato il Capitano, l'Intoccabile. L'isteria che ho visto verso di lui è irriferibile e lui l'ha pagata con la solitudine. Ancora oggi è un ragazzo solo, tant'è che le cose che ha cercato di fare non è riuscito a farle. (Walter Sabatini)
Le frasi di Francesco mi hanno fatto arrabbiare.[16] Lui non è mai arrivato a giocare per una squadra così grande come la Juve e per questo non capisce cosa vuol dire. Se lavori per la Juve hai tutti contro. Lo stimo perché è un grandissimo campione, ma se il capitano della mia squadra dice quello che ha detto lui alla sesta giornata, non so se rimane capitano. (Pavel Nedvěd)
Mi dispiace molto per lui, che ha rinunciato all'azzurro. È uno dei più grandi, insieme a Baggio, degli ultimi 10-20 anni. Ora sono tornato io, e magari tornerà anche lui. (Antonio Cassano)
Miglior giocatore del mondo: sì, Totti mi convince più di Zidane e di Beckham. Sa rendere semplici le cose difficili, sa far giocare bene la squadra. (Diego Armando Maradona)
Nell'ultimo decennio credo che Francesco Totti sia stato il più bravo calciatore italiano, probabilmente anche il più continuo. Attraverso le sue doti, grande tecnica, forza fisica e intelligenza sul campo, è stato il calciatore simbolo sia della Roma che della nazionale italiana. (Paolo Rossi)
Non posso mettere Totti tra le leggende. Se fosse stato un giocatore così forte, la Roma non avrebbe vinto un solo titolo. Una leggenda fa vincere molto di più. (Christophe Dugarry)
[Sui vent'anni di Totti in Serie A] Per me è un grande piacere, per l'uomo, perché oltre ad essere un grande campione, che sta facendo e ha fatto la storia della Roma, Francesco è una persona splendida che si merita, umanamente, tutti i traguardi che ha raggiunto. Nel mio periodo sulla panchina della Roma Totti mi ha dato grandi soddisfazioni. Io ho avuto da subito la sensazione che fosse uno dei migliori, ma l'ho nascosto, non ho avuto pubblicamente grandi slanci nei suoi confronti: Roma è una città molto difficile calcisticamente e ho sempre avuto l'istinto di difenderlo, tenendo per me le idee che avevo su di lui. È stato un onore essere stato il suo allenatore. (Carlo Mazzone)
[«Vedere Totti in panchina non è un bello spettacolo. Cosa ne pensi?»] Per me Totti, insieme a Roberto Baggio, è stata la cosa più bella che sia capitata al calcio italiano negli ultimi quarant'anni. È un giocatore irripetibile e sto soffrendo moltissimo per lui perché questa uscita di scena non è quella che avrei voluto per lui. Totti meritava, e forse lo aveva anche studiato, un grande giro di campo ideale (un po' alla Kobe Bryant), in tutti gli stadi d'Italia. Però penso anche che sia legittimo che lui voglia uscire di scena così, come tutti gli eroi che possono scegliersi la loro morte sportiva. In questo momento la sua è una forma di cupezza e di rabbia che fa soffrire. (Michele Dalai)
[Rispondendo alla domanda "Deluso da Totti?"] Per restare delusi, bisogna prima stimarla una persona... (Marco Storari)
Poi ce pensa Totti a fare secco l'avversario. (Brusco)
Profonda stima per lui come calciatore ma soprattutto come uomo. Il modo in cui viene trattato qui a Roma, il potere che ha, non si è mai visto nel calcio. È una persona eccezionale, umile; raggiungere questo status senza montarsi la testa è esemplare. (Wojciech Szczęsny)
Qui ci ho messo tutto me stesso per fare del mio meglio, ma poi arriva Francesco e ti rendi conto che tutto quello che hai fatto non è stato giocare a calcio, ma tentare di farlo. Lui ti fa una lezione di passaggi e di movimenti e capisci che fino a quel momento non hai fatto niente. (Diego Perotti)
[Nel 2016] Se costasse poco porterei Totti al Barça, ma lui è la storia della Roma e mi piacerebbe che finisse la sua carriera lì per ciò che rappresenta. (Luis Enrique)
Si tratta di un giocatore tecnicamente straordinario e questo gli consente di fare quelle cose che sta facendo anche alla sua età. Mi sono sempre rivisto in Totti, ci siamo assomigliati molto come calciatori. (Roberto Mancini)
Sono d'accordo con Pelè, anche perché se ne intende più di me: è Totti il giocatore più forte al mondo. Dargli la palla è come metterla in banca. (Luciano Spalletti)
Stare accanto a Francesco per un'intera carriera, a quello che verrà ricordato come il giocatore più grande della storia, non è normale. (Daniele De Rossi)
Totti, capitano de 'sti lupacchiotti, numeri su numeri che non credo ai miei occhi. (Brusco)
Totti è intramontabile, è come la luce sui tetti di Roma. La luce persiste, va avanti, dilaga. Lo avevano dipinto come stanco e claudicante, invece lui va in campo e sfianca gli avversari. [...] Totti è innominabile, è una specie di divinità e sarà al centro del progetto tecnico, la squadra sarà modellata intorno a lui. [...] Lui è il capitano e dovrà contribuire in maniera importante per costruire il futuro di questa società e questo club. (Walter Sabatini)
Totti è la cosa più vicina a Dio in una squadra di calcio. (John Arne Riise)
Totti è un grande giocatore, un grande campione, non dico una bandiera perché le bandiere per me non esistono. Ha fatto una grande carriera ma se gli chiedessero di giocare gratis sarebbe una bandiera, con 10 milioni di stipendio è facile. (Alessandro Diamanti)
[Nel 2016] Totti? Fino ad oggi è stato uno spettacolo, posso solo dire chapeau. Chi ama il calcio vuole vedere Totti in campo. (Zinédine Zidane)
[Nel 2011] Totti ha davanti ancora 4-5 anni di carriera. Se saprà guardare solo al calcio e non farsi carico di altro. Ma deve liberarsi della sua pigrizia e di chi usa il suo nome, anche a sua insaputa. Deve smettere di lasciare fare, più leggero sarà, più lontano andrà con il pallone. (Franco Baldini)
Totti mi piace davvero tantissimo: è uno straordinario giocatore che avrebbe meritato il Pallone d'oro. È bello poi anche il fatto che abbia voluto rimanere per tutta la carriera alla Roma: chi ama il calcio non può non amare Totti. (Gianni Morandi)
Totti non era difficile farlo esordire, perché già a sedici anni si vedeva che sarebbe diventato un grandissimo giocatore. (Luciano Spinosi)
Tutti lo conoscono nel calcio, è un fuoriclasse, uno dei più grandi giocatori che il calcio ha avuto. Ho trovato un uomo molto umile, con spirito creativo, che pensa agli altri ed è un esempio per il calcio. È una persona molto importante, non solo per la Roma ma per tutto il calcio. (Rudi Garcia)
Vedeva spazi e traiettorie che non erano pensabili, ma lui le semplificava in modo disarmante. Quando lo vedevamo all'opera, io e i miei collaboratori, restavamo colpiti da questa sua immensa dote di giocare il pallone senza nemmeno vedere il posizionamento del compagno. Lui sapeva già dove mettere la palla, con precisione estrema. (Cesare Prandelli)
Possiamo dibattere su Rivera e Baggio, non metterei Totti dietro a loro. Totti senza dubbio è il più forte calciatore italiano della storia.
Prima di firmare un contratto ci pensi eccome. È impossibile immaginare che dire "gioco con Francesco Totti" non sposti qualcosa nella scelta.
Quando giocavamo contro la Roma ero terrorizzato da Francesco perché ti faceva passare la palla dietro le orecchie. Per cui, tutte le volte che ci giocavi contro, dovevi essere con le antenne della concentrazione e dell'attenzione drizzate. Ti dava la palla con i tempi sempre giusti, tante volte magari sono io che ho vanificato una giocata per non essere andato su una sua idea. Ma aveva ragione lui! Aveva una visione di calcio talmente evoluta e dei tempi talmente straordinari che ogni tanto tu non ci arrivavi.
Una volta in un allenamento ha fatto un gol da metà campo, più o meno. Con una giocata delle sue, quella in cui veniva a ricevere palla di sponda e imbucava, però in quell'occasione tirò in porta, da 50 metri più o meno. Ricordo che smettemmo l'allenamento o chiedemmo di smettere l'allenamento, perché non potevamo vedere niente di meglio di quello che aveva fatto.
La prima volta che abbiamo giocato assieme a Trigoria Francesco avrà avuto 15 anni e io ventisette. C'è voluto un secondo per capire che quel ragazzino fosse di un altro pianeta. Aveva colpi geniali e una faccia tosta tipica di tutti i talenti, con in più quella romanità sbruffona e un po' irriverente che nel tempo è stato capace di gestire al meglio.
Lo reputo il più grande giocatore italiano di tutti i tempi. I numero sono incancellabili, rimangono e parlano chiaro.
Quella di Francesco è la cosa a cui tengo di più. Sotto la mia ombra, o partendo da me, è cresciuto il più grande giocatore nella storia della Roma. Questo non me lo può togliere nessuno. Anche lui ha ammesso che sono stato un riferimento, io non lo sbandiero ma Francesco lo dice spesso, anche nei film e nelle interviste, e mi fa enormemente piacere, perché è la verità. Tra noi c'è una differenza di 12 anni, quindi è chiaro che lui dopo ha avuto altre amicizie e altri percorsi, ma in quel momento, quando si affacciava in prima squadra, per lui ero un faro, qualcosa di irraggiungibile. Vivere con me, stare in camera insieme e condividere tante cose, gli è servito. Il rapporto era intenso, ho già raccontato di quando prese la patente e sua mamma Fiorella era preoccupatissima perché lui voleva comprarsi una Golf, mica un fuoristrada. Lei mi telefonò chiedendomi di fargli cambiare idea, io le risposi: "A' Fiorè, tranquilla, calcola che la mia prima macchina è stata una Mercedes... Fagli comprare sta Golf che non c'è problema, lascialo tranquillo". C'era amicizia e confidenza, nata spontaneamente. Poi all'epoca Totti non era ancora Totti, era un ragazzo di talento come tanti altri nella Roma, anche se ne aveva più degli altri infatti poi è diventato un grandissimo del calcio.
[Il giocatore più forte che ha mai avuto?] Totti. Pareva avesse quattro occhi, due davanti e due dietro. Gli ho visto fare cose che sorprendevano tutti, anche me dalla panchina. Un'intelligenza calcistica prodigiosa. L'ho allenato due volte, quando aveva ventun anni e quando ne aveva trentasei, al mio ritorno alla Roma. Mi ha sempre seguito. E non abbiamo mai litigato
[Rispondendo alla domanda "Chi sono i 5 migliori giocatori italiani?"] Totti, Totti, Totti, Totti e Totti.
Un esempio di giocatore che ha sempre vissuto il calcio allo stesso modo: quando era un giovane sconosciuto ed oggi che è il fuoriclasse che conosciamo.
1 2 Dall'intervista di Matteo Dalla Vite, Totti: «È Zeman la garanzia della Roma», Guerin Sportivo nº 31 (1157), 31 luglio – 6 agosto 1997, pp. 21; 29.