Remove ads
rivoluzionario, politico e militare albanese (1908-1985) Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Enver Hoxha (1908 - 1985), rivoluzionario, politico e dittatore albanese.
Intervento alla conferenza di 81 partiti comunisti, Mosca, 16 novembre 1960, riportato da Associazione Stalin
Intervista di Paul Milliez del dicembre 1984, riportato in "Albanian Life: Memorial Issue", Journal of the Albanian Society, No. 2 1985, pp. 30-34
L'anno scorso è uscito in Jugoslavia, accompagnato da una grande pubblicità, il libro dei principale «teorico» dei revisionismo titoista, Eduard Kardelj, intitolato «Indirizzi di sviluppo del sistema politico di autogestione socialista».
Le idee antimarxiste di questo libro sono state poste a fondamento di tutti i lavori del II Congresso del partito revisionista jugoslavo, che i titoisti, al fine di mascherarne il carattere borghese, hanno battezzato «Lega dei Comunisti di Jugoslavia».
I titoisti e il capitalismo internazionale, come rilevato al VII Congresso dei PLA, vantano il sistema di «autogestione» come «una via già pronta e sperimentata verso il socialismo» e se ne servono come di un'orma preferita nella lotta contro il socialismo, la rivoluzione e le lotte di liberazione.
Tenendo presente il pericolo che rappresentano queste concezioni, ho ritenuto necessario esprimere alcune idee a proposito di questo libro.
Il 7° Congresso del Partito del Lavoro d'Albania, analizzando l'odierna situazione internazionale e lo stato in cui si trova attualmente il movimento rivoluzionario mondiale, ha messo in luce quali pericoli rappresentino l'imperialismo e il revisionismo moderno per la rivoluzione e la liberazione dei popoli, ha sottolineato la necessità di condurre contro di essi una lotta spietata e di appoggiare attivamente il movimento marxistaleninista nel mondo.
Queste questioni sono di grande importanza poiché la costruzione del socialismo, la lotta per il rafforzamento della dittatura del proletariato e per la difesa della patria, non possono essere dissociate dalla situazione internazionale e dal processo generale dello sviluppo mondiale.
Il marxismo-leninismo è l'ideologia trionfante. Chi lo abbraccia, lo difende e lo sviluppa, è membro del glorioso esercito della rivoluzione, del grande e invincibile esercito degli autentici comunisti, che guidano il proletariato e tutti gli oppressi nella trasformazione del mondo, nella distruzione del capitalismo e nell’edificazione del mondo nuovo, il mondo socialista.
I comunisti rivoluzionari di tutti i partiti comunisti e operai del mondo si aspettano che il Partito Comunista Cinese assuma apertamente e direttamente una posizione di condanna del revisionismo kruscioviano, che si sta diffondendo e sta provocando danni e che ha trovato solo un oppositore aperto: il Partito del Lavoro d'Albania. Tutti sono solidali con il nostro Partito, ne sostengono la giusta linea e ne ammirano il coraggio, tuttavia, giustamente, si aspettano che il Partito Comunista Cinese si pronunci apertamente.
Noi ci auguriamo che tutto sia corretto in modo giusto e per il meglio. Possiamo anche sbagliarci in queste analisi, ma non sarebbe marxista-leninista non farle, non metterci a riflettere e a trarne, anche noi, insegnamenti per nostro conto. Siamo stati e siamo costretti a fare le nostre analisi basandoci su quanto ci dicono i compagni cinesi, ai quali prestiamo fede, ma in uno spirito critico, marxistaleninista.
Al 9° Congresso del Partito Comunista Spagnolo, tenutosi nell'aprile del 1978, i revisionisti di Carrillo hanno dichiarato che il loro partito non è più marxista-leninista, ma un «partito marxistademocratico e rivoluzionario». «Considerare il leninismo come il marxismo del nostro tempo, ha dichiarato Carrillo, non è ammissibile». I dirigenti revisionisti francesi, nel corso del loro 23° congresso che si è tenuto nel maggio del 1979, hanno proposto di sopprimere dai documenti del Partito ogni riferimento al marxismo-leninismo e di impiegare in sua vece l'espressione «socialismo scientifico».
Anche i revisionisti italiani al 15° Congresso del loro partito, tenutosi nell’aprile del 1979, hanno cancellato dallo Statuto del partito la norma che imponeva ai suoi aderenti di assimilare il marxismo-leninismo e di applicarne gli insegnamenti. «La formula «marxismo-leninismo» non esprime tutto il patrimonio della nostra eredità teorica e ideale», hanno detto i togliattiani. Ora chiunque può aderire al partito revisionista italiano, indipendentemente dall'ideologia a cui si attiene o che attua.
In questo modo i revisionisti eurocomunisti hanno sanzionato sia formalmente che pubblicamente la loro rottura definitiva con il marxismoleninismo, il che in pratica avevano fatto da anni. Estremamente soddisfatta da questa rapida e completa trasformazione socialdemocratica di questi partiti, la propaganda borghese ha chiamato il 1979 «l'anno dell'eurocomunismo».
Gli eurocomunisti hanno gettato via la bandiera del marxismo-leninismo, la bandiera della rivoluzione e della dittatura del proletariato. Essi predicano la pace di classe e inneggiano alla democrazia borghese. Ma con prediche ed inni le piaghe della società borghese non possono essere rimarginate e le sue contraddizioni non possono essere risolte. Ciò è stato ormai confermato dalla storia e i suoi insegnamenti non possono essere ignorati. Il proletariato, gli oppressi e gli sfruttati camminano in modo naturale verso la rivoluzione, verso la dittatura del proletariato e il socialismo. Sempre in modo naturale essi cercano anche la via che consente loro di appagare queste storiche aspirazioni, via che viene loro indicata dall’immortale teoria di Marx, Engels, Lenin e Stalin. Sta ai nuovi partiti comunisti marxisti-leninisti prendere nelle loro mani la direzione delle battaglie di classe che gli eurocomunisti hanno abbandonato, di assegnare al proletariato e alle masse quell’avanguardia militante e combattiva che essi cercano e accettano di avere come guida.
Le situazioni non sono facili, ma ricordiamo le ottimistiche parole di Stalin secondo cui «non c'è fortezza che i comunisti non riescano ad espugnare». Questo ottimismo rivoluzionario scaturisce dalle stesse leggi oggettive di sviluppo della società. Il capitalismo è un sistema condannato dalla storia ad essere liquidato. Nulla, né l'accanita resistenza della borghesia, né il tradimento dei revisionisti moderni, potranno salvarlo dalla sua inevitabile fine. Il futuro appartiene al socialismo e al comunismo.
Sono trascorsi ormai due decenni dal giorno in cui fu tenuta la Conferenza degli 81 partiti comunisti e operai del mondo, che è entrata e rimarrà nella storia come uno degli avvenimenti di maggior rilievo della lotta fra il marxismoleninismo e l’opportunismo. In questa conferenza il nostro Partito aprì il fuoco contro il gruppo revisionista di Krusciov che dominava in Unione Sovietica e che lottava in tutti i modi per sottomettere e coinvolgere nella via del tradimento tutto il movimento comunista internazionale, tutti i partiti comunisti e operai del mondo.
Il nostro attacco aperto e conforme ai princìpi contro il revisionismo moderno kruscioviano alla Conferenza del novembre 1960 non era un’azione imprevista. Al contrario, era la continuazione logica degli atteggiamenti marxisti-leninisti che aveva sempre tenuto il Partito del Lavoro d’Albania, era il passaggio ad una fase nuova, superiore, della lotta che il nostro Partito stava conducendo da tempo per la difesa e l’applicazione coerente del marxismo-leninismo
Verrà il giorno in cui il popolo sovietico condannerà duramente i kruscioviani e circonderà nuovamente di rispetto e di amore il popolo albanese e il Partito del Lavoro d'Albania, così come ci voleva bene nei tempi migliori, perché il nostro popolo e il nostro Partito si sono battuti senza piegarsi contro i kruscioviani, che erano i nostri nemici comuni.
Il 21 dicembre di quest'anno si compiranno 100 anni dal giorno in cui nacque Giuseppe Stalin, l'uomo così caro al proletariato russo e internazionale e suo eminente dirigente, l'amico fedele del popolo albanese, l'amato amico dei popoli oppressi del mondo intero che lottano per la libertà, l'indipendenza, la democrazia e il socialismo.
Tutta la vita di Stalin è stata caratterizzata da un’accanita e incessante lotta contro il capitalismo russo, contro il capitalismo mondiale, contro l’imperialismo, contro le correnti antimarxiste e antileniniste che si erano messe al servizio del capitale e della reazione mondiale. Sotto la guida di Lenin e al suo fianco, egli fu uno degli ispiratori e dirigenti della Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre, un indomabile militante del Partito Bolscevico.
Stalin si alzò, strinse la mano a tutti e ci avviammo verso la porta. La sala era lunga e quando stavamo per uscire, Stalin ci chiamò:
— Un momento, compagni! Abbracciatevi ora, compagno Hoxha e compagno Zakariadis!
Noi ci abbracciammo.
Quando fummo fuori, Mitcho Partsalidis aggiunse:
— Stalin è un uomo eccezionale; si è comportato con noi come un padre. Ora tutto è chiaro.
Così si concluse questo confronto davanti a Stalin.
Krusciov prosegue la sua visita nel sud.
Peng Teh-Huai se ne va
Siamo andati a vedere la piantagione di agrumi di Stjar. Abbiamo visitato Butrint.
Mentre stavamo ammirando le bellezze di Butrint, Krusciov fece cenno a Malinovski di avvicinarsi e sentii che gli mormorava: «Guarda che posto meraviglioso! Qui si può costruire una base ideale per i nostri sommergibili... Da qui possiamo paralizzare qualsiasi azione e attaccare a nostra volta chicchessia».
Rimasi sorpreso da quest'idea sua concepita «senza
consultare i padroni di casa», come dice il nostro popolo.
Le prospettive e le previsioni sono fosche. L'anno 1985 non annuncia alcuna schiarita per le superpotenze, anzi prevede un tempo nuvoloso accompagnato, in alcuni paesi, da piogge o nevicate, da venti violenti e uragani.
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.