Rezia (provincia romana)
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Rezia (Raetia in latino) era il nome di una provincia dell'Impero romano, comprendente i territori alpini e subalpini compresi fra l'odierno Alto Adige, la Baviera meridionale, parte della Svizzera, dell'Austria occidentale e del versante alpino italiano, corrispondenti all'omonima regione storica che deve il suo nome all'antico popolo dei Reti.
Rezia | |||||
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Informazioni generali | |||||
Nome ufficiale | (LA) Raetia | ||||
Capoluogo | Augusta Vindelicorum (Augusta) | ||||
Dipendente da | Impero romano | ||||
Suddiviso in | Raetia prima e Raetia secunda dalla riforma tetrarchica di Diocleziano | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Provincia romana | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | 15 a.C. | ||||
Causa | Conquista dell'arco alpino sotto Augusto | ||||
Fine | fine del V secolo | ||||
Causa | caduta dell'Impero romano d'Occidente | ||||
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Cartografia | |||||
La provincia (in rosso cremisi) al tempo dell'imperatore Traiano |
I Romani, che diedero il nome all'area e ai suoi abitanti (Reti), conquistarono la Rezia e la Vindelicia nel 15 a.C., a seguito delle campagne militari condotte da Druso e Tiberio. Augusto affidò il territorio acquisito ad un prefetto (praefectus Raetis, Vindelicis et Vallis Poeninae), che era sottoposto all'autorità del legato, comandante dell'esercito della futura provincia di Germania Superior.[1]
Creata provincia da Claudio, con il nome di Raetia, Vindelicia et Vallis Poenina, la provincia venne affidata ad un procurator Augusti di rango ducenario.
Dopo le guerre marcomanniche del II secolo, la provincia di Raetia fu assegnata ad un legatus Augusti pro praetore (dal 179 circa) di rango senatorio e vi fu definitivamente stanziata una legione, la legio III Italica.
A partire dalla riforma dioclezianea, la provincia venne annessa alla Diocesi d'Italia, e divisa fra le due nuove province di Raetia prima (Curiensis) e Raetia secunda (Vindelica). In entrambe vennero dislocati un dux per il comando militare e un Praeses per quello civile, rispettivamente a Curia Raetorum (Coira) e ad Augusta Vindelicorum (Augusta).
R A E T I A | ||||
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prima della conquista romana |
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dal 15 a.C. |
Retia | |||
Il trofeo di La Turbie attesta che esistevano quattro popolazioni afferenti ai Vindelici (Vindelicorum gentes quattuor): Cosuanetes, Rucinates, Licares e Catenates.[15] Strabone scrive invece che i Vindelici erano divisi, fra Licatii, Clautinatii, Vennones, Estiones e Brigantii, mentre, secondo il geografo d'età augustea, le tribù alpine di ceppo retico erano i Cotuantii e i Rucantii.[16]
La definitiva conquista del settore strategico di Rezia e Vindelicia fu fondamentale per il successivo consolidamento e potenziamento del sistema difensivo renano e danubiano. Le armate romane negli anni successivi poterono così portare a compimento la sottomissione dei territori dell'Illirico e l'occupazione romana della Germania, anche se questi ultimi furono perduti nel 9, in seguito alla disfatta di Teutoburgo. L'obbiettivo finale era stato, infatti, raggiunto solo per pochi anni. La frontiera dell'impero romano era stata avanzata a settentrione e ad oriente, dal fiume Reno e la barriera della Alpi, ai fiumi Elba-Danubio, nella speranza di poter ridurre i confini imperiali dell'Europa continentale.[17]
Il distretto militare venne elevato a provincia solo da Claudio, con il nome di Raetia, Vindelicia e Vallis Poenina (comprendendo quindi anche il distretto delle Alpi centro-occidentali). La provincia stessa fu ampliata in seguito all'occupazione del territorio dei cosiddetti Agri decumates cominciata da Vespasiano e Domiziano e proseguita poi dagli imperatori adottivi (da Traiano ad Antonino Pio).
L'occupazione degli Agri decumates, iniziò sotto Vespasiano, con le campagne del legato della Germania Superiore, Gneo Pinario Cornelio Clemente nel 73/74 per le quali ottenne gli ornamenta triumphalia,[18] permettendo così la creazione di una prima linea di fortificazioni artificiali nel Taunus-Wetterau, a cui se ne sarebbero aggiunte altre fino ad Antonino Pio, per un totale di 550 km.
Negli anni, infatti, 84 ed 85 Domiziano li dedicò alla costruzione di tutta una serie di fortini e strade militari nel Wetterau e Taunus, cominciando a creare il primo tratto fortificato del limes germanico-retico e congiungendo il fiume Lahn al fiume Meno. Contemporaneamente si procedette all'avanzata nei territori di Nemeti e Triboci, percorrendo il corso del fiume Neckar da ovest ad est, e costruendo i nuovi forti a Ladenburg e a Neuenheim;[19] a sud la penetrazione avveniva portando la linea di confine verso settentrione, costruendo una serie di nuovi forti ausiliari a Sulz, Geislingen, Rottenburg an der Laaber, Burladingen, Gomadingen, Donnstetten, Urspring e Günzburg, unendo così la fortezza militare di Argentoratae con la capitale della Rezia, Augusta Vindelicum.[20]
Traiano continuò la penetrazione romana nell'area sia come governatore della Germania superiore (attorno agli anni 92-96), sia come imperatore (tra il 98 ed il 100) con l'avanzamento oltre il fiume Reno verso est, fino al cosiddetto limes di Odenwald, tratto di frontiera che collegava il fiume Meno presso Wörth, con il medio Neckar a Bad Wimpfen.[21] Il successore Adriano, contribuì all'avanzamento lungo il cosiddetto limes dell'Alb.
È sotto Antonino Pio (nel 145-146) che molte delle torri e dei forti in legno, furono ricostruiti interamente in pietra, ma soprattutto si ebbe il definitivo avanzamento del limes di oltre 30 km ad est della precedente linea dell'Odenwald-Neckar.
La Rezia subì pesanti devastazioni durante le guerre marcomanniche, attorno al 170, tanto che le fu assegnata una legione a difesa di questo tratto di limes danubiano. La provincia, di conseguenza, passò da provincia procuratoria (sotto un procurator Augusti), a provincia legataria, e venne assegnata ad un legatus Augusti pro praetore al comando della Legio III Italica, acquartierata nella vicina Castra Regina (l'odierna Ratisbona).
Sotto Caracalla, potrebbero essere stati aggiunti ulteriori sbarramenti, fossati, palizzate e terrapieni, in seguito alle prime invasioni degli Alemanni del 213, i quali continuarono a guerreggiare con i successori, da Alessandro Severo a Massimino il Trace, fino a Gallieno come mostrato più dettagliatamente qui di seguito.
A partire dal 260, e fino al 274 circa, l'Impero romano subì la secessione di due vaste aree territoriali, che però ne permisero la sopravvivenza. Ad ovest gli usurpatori dell'Impero delle Gallie, come Postumo (260-268[33]), Leliano (268), Marco Aurelio Mario (268-269), Vittorino (269-271), Domiziano II (271) e Tetrico (271-274), riuscirono a difenderne i confini delle province di Britannia, Gallia e Spagna. Scrive Eutropio:
Postumo era riuscito, infatti, a costituire un impero in Occidente, centrato sulle provincie della Germania inferiore e della Gallia Belgica e al quale si unirono poco dopo tutte le altre province galliche, della britanniche, ispaniche e, per un breve periodo, anche quella di Rezia.[34]
Costantino I: aureo[57] | |
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CONSTAN-TINUS AUG AVG, testa laureata verso destra; | [...] ROMANORUM, Alemannia seduta sopra ad un trofeo; Alemannia in esergo. |
4.63 gr, coniato nel 312/313, dove si celebra il successo sull'Alemannia. |
«Nello stesso periodo il cesare Costanzo Cloro combatté in Gallia con fortuna. Presso i Lingoni in un solo giorno sperimentò la cattiva e la buona sorte. Poiché i barbari avanzavano velocemente, fu costretto ad entrare in città, e per la necessità di chiudere le porte tanto in fretta, da essere issato sulle mura con delle funi, ma in sole cinque ore arrivando l'esercito fece a pezzi circa sessantamila Alemanni.»
Vi fu una nuova fase sotto Costantino I, il quale divenuto monarca unico (Restitutor orbis[64]) ed assoluto dell'Impero romano (Dominus et Deus), non solo riuscì a consolidare l'intero sistema difensivo lungo i tratti renano e danubiano, ma ottenne importanti successi militari e tornò a "controllare" buona parte di quei territori ex-romani, che erano stati abbandonati da Gallieno ed Aureliano, tra questi l'Alamannia (Agri decumates).[65][66][67]
All'esercito di Rezia, conosciuto semplicemente come EX.RAE. (Exercitus Raetiae), venne aggiunta una prima legione a partire dalle guerre marcomanniche: la legio III Italica che venne posizionata a Castra Regina (Ratisbona). A partire dalla riforma tetrarchica di Diocleziano, la guarnigione legionaria fu aumentata a due unità, e la seconda legione, la Legio III Herculea fu posizionata a Caelius Mons (oggi Kellmünz an der Iller).
La guarnigione provinciale era composta da truppe ausiliarie, sia coorti, sia ali di cavalleria. Abbiamo conoscenza di queste unità essenzialmente in virtù delle informazioni contenute nei diplomi militari. La composizione della guarnigione mutò nel tempo, aumentando progressivamente i numeri degli effettivi: nel 69 d.C. erano dislocate in Rezia 11 coorti e 3 ali. Nel 117 erano presenti 10 coorti e sempre 3 ali, per poi passare nell'ultimo periodo di amministrazione equestre a 13/14 coorti di ausiliari e 4 ali (miliariae) di cavalleria. Sappiamo da tutta una serie di iscrizioni epigrafiche che nella provincia c'erano:
Se ad Augusto dobbiamo l'inizio della conquista dei territori di Raetia et Vindelicia, a Claudio (41-54) la progettazione di un miglior sistema difensivo lungo il Danubio. Egli, infatti, divenuto imperatore, completò le conquiste dei territori rimasti liberi fino al Danubio, annettendo le parti rimaste libere fino a quale momento di Rezia e Norico (attorno al 50).
In seguito con Vespasiano si ebbe l'avanzata romana nei territori dei cosiddetti agri decumates che portarono la frontiera oltre il Danubio (vedi paragrafo successivo). La prima linea di fortificazioni venne costruita lungo il fiume Alb, la seconda ed ultima fase proseguì l'avanzata verso nord al tempo di Antonino Pio. Tale avanzata comportò, durante la seconda fase delle guerre marcomanniche (nel 179), il posizionamento di una legione nel luogo di congiunzione tra il limes germanico-retico e il tratto fluviale danubiano, a Castra Regina (oggi Ratisbona).
Nonostante il continuo rafforzamento di unità ausiliarie lungo il confine danubiano, durante il principato di Marco Aurelio i Marcomanni e i Sarmati ebbero buon gioco nel penetrare il limes, giungendo sino ad Aquileia. In seguito a questi eventi, la provincia venne riorganizzata: l'amministrazione fu affidata ad un legato di rango senatorio e nel 179 vi fu definitivamente stanziata la una legione.
Le continue invasioni barbariche, in particolare degli Alemanni, oltre alla contemporanea secessione della parte occidentale dell'impero (Impero delle Gallie), guidata dal governatore di Germania superiore ed inferiore, Postumo,[38][39] costrinsero l'allora imperatore Gallieno ad abbandonare il territorio degli agri decumates, riportando il limes ai grandi fiumi: ad ovest del Reno (cfr. limes alto germanico) ed a sud del Danubio. Era il 259-260.
In seguito alla riforma tetrarchica di Diocleziano la provincia di Rezia venne divisa in due province, affidate ciascuna ad una legione, dove la Legio III Italica continuava la sua permanenza a Castra Regina, mentre la nuova Legio III Herculea era posizionata a Caelius Mons (oggi Kellmünz an der Iller).
Qui sotto troverete una tabella riassuntiva delle fortificazioni di questo tratto di limes, con relativa legenda:
Forte/burgus lungo il limes |
località antica | località moderna | n. forte | dal | al | Misure | Unità ausiliarie presenti in differenti periodi |
Mappa |
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Forte di ala | Brigobannis | Hüfingen | 62a | 41/45 | 80/85 | 2,4-3,5 ha | ||
forte di coorte | Tuttlingen | ? | ? | |||||
a) forte b) vicus |
Mengen-Ennetach | a) 40/45 b) 70 |
a) 75/85 b) 260 |
da 0,5 a 3,0 ha | ||||
forte di coorte | Emerkingen | 45 | 85/90 | |||||
a) forte di coorte b) forte di coorte c) altro |
Riusiava? | Ehingen-Rißtissen | a) 45 b) 70 c) 100</brd) vicus 70 |
a) 69/70 b) 90/95 c) 110 d) 260 |
a) 1,7 ha b) 1,9 ha |
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forte di ala | Illerkirchberg-Unterkirchberg | 40/45 | 100 circa | 200 × 210 m = 4,2 ha | ||||
fortino ausiliario | Neu-Ulm-Burlafingen | 40 circa | 50 circa | ca. 41 m × 42 m | ||||
fortino di vexill. ausiliaria | Neu-Ulm-Nersingen | 40 circa | 80 circa | 22,2 m × 25,2 m = ca. 780 m² | ||||
a) forte di Ala b) burgus |
Guntia | Günzburg | a) Vespasiano b) tardo antico |
a) 110 circa b) V secolo |
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a) ? b) forte di ala |
Phoebiana | Lauingen-Faimingen | a) Flavi b) inizi del III secolo |
a) 117/138 b) 400 circa |
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forte di coorte | Aislingen | Tiberio | 69/70 | |||||
Submuntorium | Mertingen-Burghöfe | a) Claudio b) tardo antico |
a) 69 b) prima metà del V secolo |
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forte di coorte | Parrodunum | Burgheim | 280 circa | |||||
a) fortino b) ? |
Venaxamodurum | Neuburg an der Donau | a) inizio periodo Claudio b) tardo antico |
a) 69/70 b) ? |
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forte di coorte | Nassenfels | Claudio | 69/70 | |||||
forte di coorte | Oberstimm | 132 x 108 m = 1,43 ha | Claudio | 120 circa | ||||
a) forte di coorte b) fortino |
Abusina | Eining-Neustadt an der Donau-Bad Gögging | max. 147 × 125 m = 1,8 ha | 80 circa | V secolo | a) Cohors IIII Gallorum b) Vexill. Cohors II Tungrorum milliaria equitata c) Vexill. Cohors IIII Tungrorum milliaria equitata d) Cohors III Britannorum equitata |
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forte di vexill. legionaria | Unterfeld | 170 circa | 179 circa[97] | 328 × > 320 m = circa 10,6 ha | Legio III Italica | |||
fortino | Weltenburg-Galget | Claudio- Vespasiano |
ca. 50 × 50 m = 0,2 ha | |||||
fortezza legionaria | Castra Regina | Ratisbona | 179/180 | V secolo | 540x450 metri, pari a 24,50 ha | Legio III Italica | ||
forte di coorte | Kumpfmühl | 79/80 | 172 | a) 2 ha b) 2,86 ha |
Cohors III Britannorum equitata, ab 107/116: Cohors II Aquitanorum equitata |
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fortino | Pfatter | 100 circa | seconda metà del III secolo | ca. 60 m × 70 (?) m = ca. 0,42 ha | ||||
a-d) forte di coorte e) Burgus (?) |
Sorviodurum, Serviodurum, Servinodurum | Straubing | a) Vespasiano b) tardo Vespasiano/inizi Domiziano c) Domiziano d) Traiano e) fine del III secolo |
a) 166/180 b) Domiziano c) Traiano d) prima metà del III secolo e) prima metà del V secolo |
a) Cohors II Raetorum civium Romanorum equitata b) ? c) Cohors III Batavorum equitata milliaria d) Cohors I Flavia Canathenorum milliaria sagittariorum e) truppe germaniche ausiliarie sconosciute |
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fortino | Steinkirchen-Stephansposching | ca. 90 - max. 259/260 | ca. 58 m × 70 m = 0,44 ha | |||||
forte di coorte | Moos-Burgstall | Dinastia flavia - ca. 120 | ||||||
fortino | Osterhofen-Haardorf | Claudio | ca. 55 × 55 m = 0,30 ha | |||||
a) forte di coorte b) ? |
Quintana | Künzing | a) Domiziano b) tardo antico |
a) 259/260 b) ? |
max. 132,5 × 165,5 m = 2,25 ha | a) Cohors III Thracum equitata civium Romanorum, b) Cohors V Bracaraugustanorum, c) Ala prima Flavia Raetorum |
||
fortino | Osterhofen-Haardorf | ? | ? | |||||
a) forte di numerus b) ? c) ? |
Castra Batava/Batavis[98] | Passavia | a) 50 circa[98] b) II secolo c) tardo antico |
a) ? b) III secolo c) dopo il 450[98] |
Coh.IX Batavorum eq.mill. exploratorum[98] |
Qui sotto troverete una tabella riassuntiva delle fortificazioni di questo tratto di limes, con relativa legenda:
Forte/burgus lungo il limes |
località antica | località moderna | n. forte | dal | al | Misure | Unità ausiliarie presenti in differenti periodi |
Mappa |
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a) forte di coorte b)vicus |
Geislingen | 74 circa | 100 circa | 190 m x 140 m = 2,7 ha | ||||
forte di Ala miliaria o di due coorti o vexill. legionaria |
Albstadt-Ebingen/Lautlingen | prima dell'80 | prima dell'85 | 248/254 × 264/273 m = 6,7 ha | ||||
forte di coorte vicus |
Burladingen-Hausen | 80 circa (forte) 80 (vicus) |
110 circa (forte) 260 (vicus) |
a) 137 m × 137 m = 1,9 ha b) 140 m × 140 m = 1,96 ha |
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forte di coorte vicus |
Gomadingen | 85/90 (forte) 85/90 (vicus) |
110 (forte) 260 (vicus) |
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forte di numerus vicus |
Clarenna | Donnstetten | 85/90 85/90 (vicus) |
150/160 260 (vicus) |
50 m x 60 m = 0,3 ha | |||
forte di coorte vicus |
Ad Lunam | Urspring-Lonsee | 66a | 75/85 75/85 (vicus) |
155/165 260 (vicus) |
135 m × 132,5 m = 1,79 ha | ||
forte di numerus | Deggingen | incerto | incerto | 60 m x 70 m = 0,4 ha | ||||
Aquileia | Heidenheim an der Brenz | 66b | ||||||
forte di coorte | Opia | Oberdorf-Bopfingen | 67b | Domiziano-Traiano | Antonini | 1,7 ha | ||
forte di coorte | Losodica | Munningen | 90 circa | 110 circa | 179 m × ca. 150 m |
Limes di Raetia tratto germanico-retico a nord del Danubio | |
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Il tratto di limes germanico-retico della provincia di Rezia. | |
Localizzazione | |
Stato attuale | Svizzera, Germania |
Coordinate | 47°21′36″N 8°33′36″E |
Informazioni generali | |
Tipo | strada militare romana affiancata da fortezze legionarie, forti e fortini ausiliari, burgi, ecc. |
Costruzione | Vespasiano-260 |
Condizione attuale | numerosi resti antichi rinvenuti in varie località. |
Inizio | ? (Schirenhof) |
Fine | Castra Regina (Ratisbona) |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Impero romano |
Funzione strategica | a protezione della provincia di Raetia e dei passi alpini settentrionali |
vedi sotto bibliografia. | |
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L'opera cominciò sotto Vespasiano, il quale diede inizio alla penetrazione dell'area, grazie alle campagne del legato della Germania Superiore, un certo Gneo Pinario Cornelio Clemente nel 74. Furono creati, infatti, i forti di Schleitheim, Hüfingen, Rottweil, Waldmossingen, Offenburg e Riegel am Kaiserstuhl.
Dieci anni più tardi, al termine delle campagne militari condotte dal figlio, Domiziano (dell'83-84), furono costruiti tutta una serie di fortini e strade militari nel Wetterau e Taunus (ad Hofheim am Taunus, Francoforte, Bergen, Hanau-Kesselstadt, Okarben, Altenstadt, Friedberg e Bad Nauheim), iniziando a creare il primo tratto fortificato del limes germanico-retico che congiungesse il fiume Lahn al fiume Meno.
Contemporaneamente più a sud si procedette all'occupazione dei territori di Nemeti e Triboci, percorrendo il corso del fiume Neckar da ovest ad est, e anche qui costruendo i nuovi forti a Ladenburg e a Heidelberg-Neuenheim,[19] oltre al forte di Baden lungo la sponda destra del Reno, quasi di fronte ad Argentoratae.
Nella parte meridionale la penetrazione avveniva portando la linea di confine verso settentrione, con la costruzione di tutta una serie di nuovi forti ausiliari a Sulz, Geislingen, Rottenburg an der Laaber, Burladingen, Gomadingen, Donnstetten, Urspring e Günzburg, ed unendo così la fortezza militare di Argentoratae con la capitale della Rezia, Augusta Vindelicum.[20]
La frontiera continuò a svilupparsi anche negli anni successivi, durante gli anni novanta, con la costruzione di nuovi forti a: Butzbach, Arnsberg, a Echzell (un forte tra i più grandi di ben 5,2 ettari), più a sud a Heidenheim (dove risiedette l'Ala II Flavia milliaria) ed a Degerfeld.
Traiano potenziò un nuovo tratto di frontiera più ad est, o quando fu imperatore (98-100) oppure ai tempi in cui era ancora governatore della Germania superiore sotto Domiziano (attorno agli anni 92-96). Questo nuovo tratto collegava il fiume Meno con il Neckar, il cosiddetto limes di Odenwald, che dal Meno presso Wörth raggiunge il medio Neckar a Wimpfen.
Il successore Adriano, recatosi lungo la frontiera germano-retica, contribuì alla costruzione della linea dell'Alb, fatta di torri di guardia paragonabili al limes del Taunus-Wetterau-Odenwald, alla ricostruzione di numerosi forti in pietra ed al consolidamento di quanto fatto dai suoi predecessori. Il nuovo spostamento degli auxilia sulla nuova linea di frontiera, portò all'abbandono dei forti del retroterra come Wiesbaden ed Heddernheim.
È sotto Antonino Pio che molte delle torri e dei forti costruiti in precedenza in legno, furono ricostruiti interamente in pietra (a volte in siti differenti) e soprattutto si ebbe la definitiva evoluzione di questo tratto di limes tra Germania superiore e Rezia. Egli, infatti, già a partire dal 145-146 promosse l'abbandono della precedente linea di difesa dell'Odenwald-Neckar a favore di una posizione più avanzata di 30 km, ma non sappiamo se ciò comportò notevoli operazioni di guerra nell'area.
Le continue invasioni barbariche, in particolare degli Alemanni, oltre alla contemporanea secessione della parte occidentale dell'impero (Impero delle Gallie), costrinsero l'allora imperatore Gallieno ad abbandonare il territorio degli agri decumates. Era il 259-260.
Qui sotto troverete una tabella riassuntiva delle fortificazioni di questo tratto di limes, con relativa legenda:
Forte/burgus lungo il limes |
località antica | località moderna | n. forte | dal | al | Misure | Unità ausiliarie presenti in differenti periodi |
Mappa |
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fortino | Freimühle | ? | non oltre il 260 | 53 m × 55 m = 0,29 ha | ||||
Forte di coorte | Schirenhof | 64 | 150 | 244/247 | 2,0 ha | Coh.I Flavia Raetorum | ||
fortino | Orthalde | 12/33 | ? | non oltre il 260 | 14,75 m × 15,15 m | |||
Forte di coorte | Unterböbingen | 65 | 150/160 | 266 | 2,0 ha | |||
Forte alare | Alae | Aalen | 66 | 150/155 | 259/260 | 277 × 214 m ca = 6,07 ha | Ala II Flavia mill. | |
Forte di coorte eq. | Buch | 67 | 130/140 | 260 | 2,1 ha | Coh.III Thracum veterana [eq.] | ||
Forte di coorte eq. | monumento | Dalkingen | 12/81 | 165 | 233/234 | a) 13,3 m × 14,5 m, costruzione in legno b) 12.6 m × 9,3 m, costruzione in pietra |
||
Forte di numerus | Halheim | 67 a | 125/150 | 260 ca. | 0,67 ha | |||
Forte di coorte eq. o Ala di cavalleria |
Ruffenhofen | 68 | Traiano | 250 ca. | 190 × 197 = 3,7 ha | Coh.IX Batavorum mill.eq. | ||
Forte di coorte e numerus |
Dambach | 69 | Traiano/Antonino Pio | 260 ca. | a) 115 × 85 = 0,97 ha b) 187 × 115 = 2,15 ha |
Coh.II Aquitanorum eq. | ||
Forte di numerus | Unterschwaningen | Domiziano | 150/160 | 80 × 85 = 0,7 ha | ||||
Forte di coorte eq. | Mediana | Gnotzheim | 70 | Domiziano | 260 ca. | 153 × 143 = 2,2 ha | Coh.III Thracum eq. c.R. bis Torquata[99] | |
Forte di numerus | Gunzenhausen | 71 | 150 | 241/242-260 ca. | ca. 86 × 80 = ca. 0,7 ha | |||
fortino | Schloßbuck | ? | non oltre il 260 | ca. 20 × 20 = ca. 0,04 ha | ||||
Forte di coorte eq. | Iciniacum | Theilenhofen | 71 a | 100 | 260 | 2,7 ha | Coh.III Bracaraugustanorum eq. | |
fortino | Gündersbach | ? | non oltre il 260 | 18 × 18 m = 360 metri m² | ||||
Forte alare | Biriciana | Weißenburg | 72 | 90 | 253 ca. | a) 2,8 ha b) 3,1 ha |
Ala I Hispanorum Auriana | |
Forte di numerus | Sablonetum | Ellingen | 120 ca. | 233 ca. | 90 × 80 m = 0,72 ha | |||
Forte di numerus | Oberhochstatt | ? | 260 ca. | a) forte di terra/legno: ca. 80 m × ca. 80 m b) forte in pietra: ca. 80 m × ca. 80 m |
||||
centenarium | Burgsalach | 210 circa | non oltre il 260 | 32,60 (SO) × 32,40 (NO) × 31,90 (NE) × 32,60 (SE) m = 0,1 ha | ||||
fortino | Raitenbuch | non oltre il 260 | 18 × 18 m = 0,032 ha | |||||
fortino | Petersbuch | non oltre il 260 | 20,2 × 20,2 m = 0,04 ha | |||||
fortino in pietra | Biebig | non oltre il 260 | 39 × 42 m = ca. 0,15 ha | |||||
fortino in pietra | Hegelohe | non oltre il 260 | 20,25 (20,20) x 20,15 (20,10) = ca. 0,04 ha | |||||
Forte di numerus | Böhming | 73 a | Prima metà del II secolo |
242/244-260 | 95 × 85 m = 0,73 ha | |||
Forte di coorte eq. | Vetoniana | Pfünz | 73 | 80 ca. | 233 ca. | max. 189 (187) × 145 (144) m = 2,5 ha | Coh.I Breucorum eq. c.R. | |
fortino | Güßgraben | non oltre il 260 | 18,5 × 18,5 m = 0,03 ha | |||||
fortino | Seeberg | non oltre il 260 | 17 × 17 m = 0,03 ha | |||||
Forte alare | Germanicum | Kösching | 74 | 80 ca. | 241 ca. | 4,3 ha | Ala I Augusta Thracum (?) Ala I Flavia Gemelliana |
|
Forte alare | Celeusum | Pförring | 75 | 80 ca. | Prima metà del III secolo |
3,9 ha | Ala I Flavia singularium c.R. pia fidelis | |
fortino | Hienheim | non oltre il 260 | ca. 16 × 16 m = 250 m² | |||||
Forte di coorte | Abusina | Eining | 80 ca. | V secolo | 1,8 ha | Coh.IV Gallorum vexill. Coh.II Tungrorum mill. eq. vexill. Coh.IV Tungrorum mill. eq. Coh.III Britannorum eq. |
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Fortezza di vexill. legionaria |
Unterfeld | 172 | 179 | 328 × > 320 m = über 10,6 ha | vexill. Legio III Italica | |||
Fortezza legionaria | Castra Regina | Ratisbona | 179 | IV secolo | 24,5 ha | Legio III Italica |
Qui sotto troverete una tabella riassuntiva delle fortificazioni di questo tratto di limes, con relativa legenda:
Forte/burgus lungo il limes |
località antica | località moderna | n. forte | dal | al | Misure | Unità ausiliarie presenti in differenti periodi |
Mappa |
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Constantia | Costanza | |||||||
forte di coorte | Arbor Felix, Arbore | Arbon | Tetrarchia | V secolo | 0,65 ha | cohors Herculea Pannoniorum | ||
Schaan | ||||||||
Brigantium | Bregenz | |||||||
Vemania | Isny im Allgäu | 260 circa | V secolo | 45 x 80 m | ala II Valeria Sequanorum | |||
burgus | Buchenberg-Ahegg | Valentiniano I | V secolo | 10,8 m × 11,0 m | ||||
forte di vexill. | Cambodunum | Kempten-Burghalde | Fine del III secolo? | V secolo | ||||
forte di coorte | Caelius Mons | Kellmünz an der Iller | 297 circa | V secolo | 8600 m² | cohors III Herculea Pannoniorum | ||
burgus | Neu-Ulm-Finningen | Valentiniano I | V secolo | 12 m × 11,7 m | ||||
burgus | Neu-Ulm-Nersingen | tardo antico | ? | |||||
a) forte di ala b) burgus |
Guntia | Günzburg | a) Vespasiano b) tardo antico |
a) 110 circa b) V secolo |
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burgus | Febianis | Bürgle-Gundremmingen | III secolo | V secolo | 0,16 ha | cohors V Valeria Frygum | ||
a) ? b) forte di ala |
Phoebiana | Lauingen-Faimingen | a) Flavi b) inizio III secolo |
a) 117/138 b) 400 circa |
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burgus | Buttenwiesen-Unterthürheim | tardo antico | ? | |||||
burgus | Buttenwiesen-Lauterbach | tardo antico | ? | |||||
Submuntorium | Mertingen-Burghöfe | a) Claudio b) tardo antico |
a) 69 b) prima metà del V secolo |
? | ||||
burgus | Oberpeiching | tardo antico | ? | |||||
burgus | Rain (Lech)-Oberpeiching | tardo antico | ? | |||||
forte di coorte | Parrodunum | Burgheim | 280 circa | ? | ||||
burgus | Mühlhart-Burgheim-Straß | tardo antico | ? | |||||
burgus | Oberhausen-Kreut | tardo antico | ? | |||||
a) forte in pietra b) ? |
Venaxamodurum | Neuburg an der Donau | a) fine Tiberio-inizio Claudio b) tardo antico |
a) 69/70 b) ? |
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burgus | Weichering | tardo antico | ? | |||||
burgus | Ingolstadt-Zuchering | tardo antico | ? | |||||
a) forte di coorte b) forte in pietra |
Abusina | Neustadt an der Donau-Bad Gögging-Eining | 80 circa | V secolo | max. 147 × 125 m = 1,8 ha | a) Cohors IIII Gallorum b) Vexillatio der Cohors II Tungrorum milliaria equitata c) Vexillatio der Cohors IIII Tungrorum milliaria equitata d) Cohors III Britannorum equitata |
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forte in pietra | Weltenburg-Frauenberg | a) prima età imperiale (?) b) tardo antico (?) |
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burgus | Kelheim-Thaldorf | tardo antico | ? | |||||
burgus | Saal an der Donau-Untersaal | tardo antico | ? | |||||
burgus | Alkofen | tardo antico | ? | |||||
burgus | Bad Abbach-Oberndorf | tardo antico | ? |
La provincia confinava a nord con il Danubio ed i territori liberi della Germania Magna; ad est con la provincia del Norico; a sud con l'Italia romana (delle regioni augustee di Venetia et Histria e Transpadana); ad ovest con la Germania superiore.
Gli indizi che permettono di identificare il caput provinciae nel municipio di Aelium Augusta Vendelicum (municipio con Adriano) risalgono alla fine del II secolo, ovvero dopo il cambio di status avvenuto sotto Marco Aurelio, sebbene nulla vieti di credere che la località fosse già in precedenza il capoluogo provinciale. La città era messa in comunicazione con l'Italia tramite la via Claudia Augusta, tracciata da Druso e sistemata definitivamente da Claudio. I maggiori centri della provincia furono:
Il territorio era particolarmente montuoso nella parte meridionale, degradando verso ampi altopiani, dove gli abitanti si occupavano soprattutto di allevamento del bestiame e del taglio del legno, poca attenzione era invece dedicata all'agricoltura. Alcune delle valli, tuttavia, erano ricche e fertili. Qui veniva prodotto anche il vino, considerato non inferiore ai vini italici. Augusto, ad esempio, si racconta che preferisse vino retico a qualunque altro. Vi era poi un discreto livello di commercio nelle principali piazze cittadine di beni come miele, cera e il formaggi.
Le principali vie di comunicazioni erano:
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