Germania superiore
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La Germania superiore (dal latino: Germania superior) era una provincia dell'impero romano che comprendeva territori dell'attuale Svizzera, Germania e Francia.
Germania superiore | |||||
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Informazioni generali | |||||
Nome ufficiale | (LA) Germania superior | ||||
Capoluogo | Mogontiacum (Magonza) 30.000 abitanti (50 d.C. circa) | ||||
Dipendente da | Impero romano | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Provincia romana | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | 85/90 | ||||
Fine | V secolo | ||||
Causa | invasioni barbariche del V secolo | ||||
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Cartografia | |||||
La provincia romana (in rosso cremisi) al tempo dell'imperatore Traiano |
La Germania Superior, inizialmente organizzata in provincia imperiale romana tra l'85[1] ed il 90 d.C., comprendeva vasti territori appartenuti in precedenza alla Gallia Belgica. In quest'ultima venne incluso anche il territorio occupato dagli Elvezi, regione di confine racchiusa tra l'alto corso del Reno e l'alto corso del Danubio, ossia la regione degli Agri Decumates. La provincia venne affidata ad un legatus Augusti pro praetore.
Uno dei primi e più famosi governatori della provincia fu Traiano, che amministrò la Germania Superior attorno al 98 d.C., anno della sua adozione a succedere a Nerva quale nuovo imperatore di Roma.
Nella successiva riorganizzazione tetrarchica voluta da Diocleziano (fine del III secolo), la Germania superiore divenne parte della Diocesi delle Gallie con il nuovo nome di Germania I.
EVOLUZIONE DELLE PROVINCE GERMANICHE | ||||||||
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prima della conquista romana |
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dal 50 a.C. | Germania Magna (Germani) | |||||||
dal 16 a.C. | Gallia Belgica (ampliata) |
Germania Magna (Germani) | ||||||
dal 9 a.C. al 5 d.C. |
Gallia Belgica |
Germania (distr.militare fino al Weser) | ||||||
dal 5 al 9 d.C. |
Gallia Belgica |
provincia di Germania (fino all'Elba) | ||||||
dal 17 d.C. | Gallia Belgica (di cui facevano parte) |
Germania inf. (distr.militare) |
Germania sup. (distr.militare) |
Germania Magna (andata perduta) | ||||
dall'83 | Gallia Belgica |
Germania inferiore (scorporata) |
Germania superiore (scorporata) |
Germania Magna (Germani) | ||||
con la riforma di Diocleziano |
Belgica I |
Belgica II |
Germania I |
Germania II |
Germania Magna (Germani) | |||
da Costantino I (324) a Teodosio I (395) |
Belgica I |
Belgica II |
Germania I |
Germania II |
Germania Magna (Germani) |
I territori delle future province di Germania inferiore e superiore entrarono nella sfera di influenza romana ai tempi della conquista della Gallia di Gaio Giulio Cesare degli anni 58 e 57 a.C. Si racconta infatti, che Cesare, una volta battuti gli Elvezi, rivolse la sua attenzione all'invasore della Gallia: le popolazioni germaniche, comandate dal re Ariovisto.[2] Quest'ultimo aveva invaso, insieme alle sue genti, i territori della riva sinistra del Reno, fin dal 72 a.C., insieme alle popolazioni sveve provenienti dalle vallate dei fiumi Neckar e Meno.[3] Nel corso degli anni le popolazioni germaniche che avevano passato il Reno erano cresciute in numero fino a raggiungere rapidamente le 120.000 unità, ma Cesare alla fine ebbe la meglio riuscendo a batterle in Alsazia, in una piana ai piedi dei monti Vosgi, oggi compresa tra le città di Mulhouse e Cernay[4] (nel 58 a.C.).
I Germani al termine di uno scontro assai cruento, furono sconfitti e massacrati dalla cavalleria romana mentre cercavano di attraversare il fiume, e lo stesso Ariovisto scampò a stento alla morte, riuscendo a guadare il Reno insieme a pochi fedeli.[5]
Da questo momento Ariovisto scomparve dalla scena storica. Cesare, respingendo gli Suebi al di là del Reno, trasformò questo fiume in quella che sarebbe stata la barriera naturale dell'Impero per i successivi quattro-cinque secoli.[6]
Le popolazioni germaniche avevano più volte tentato di passare il Reno con grave danno per le province galliche: nel 38 a.C. (anno in cui gli alleati germani, Ubi, furono trasferiti in territorio romano), nel 29 a.C. da parte dei Suebi e nel 17 a.C. ad opera di Sigambri e dei loro alleati Tencteri ed Usipeti (in questo caso causando la sconfitta del proconsole Marco Lollio e la perdita delle insegne legionarie della legio V Alaudae). Augusto recatosi in Gallia nel 16 a.C. insieme al figlio adottivo, Tiberio, ritenne fosse giunto il momento di annettere la Germania, come aveva fatto suo padre adottivo, Gaio Giulio Cesare con la Gallia. Desiderava spingere i confini dell'Impero romano più ad est, spostandoli dal fiume Reno fino al fiume Elba. Prima però fu necessario occupare tutti i territori alpini, della Vindelicia e Rezia, con una serie di campagne militari (dal 26 all'8 a.C.) condotte anche dagli stessi figliastri dell'imperatore, Tiberio e Druso maggiore.
Così, dopo la morte di Marco Vipsanio Agrippa, il comando delle operazioni fu affidato, prima al secondo figliastro dell'imperatore Augusto, Druso maggiore, poi al fratello maggiore di Druso, Tiberio. A loro il difficile compito di sottomettere le popolazioni dell'intera Germania. Le armate romane percorsero i territori della Germania libera partendo dai castra principali di Castra Vetera e Mogontiacum. E dopo un'iniziale sottomissione di tutti i territori germanici e loro costituzione in provincia romana (con esclusione della sola Boemia dei Marcomanni di Maroboduo), furono sconfitti e cacciati in modo irreparabile e definitivo nel 9. Tre intere legioni furono distrutte nella selva di Teutoburgo, il limes fu ritirato ancora una volta ad ovest del fiume Reno, mentre le due zone delle future province di Germania inferiore e superiore (dall'85[1]/90 circa) andarono a costituire importanti aree militarizzate a difesa di questo tratto di frontiera.
Tutta la zona tra il Reno e l'Elba era andata definitivamente perduta e neppure le azioni intraprese da Tiberio negli anni 10-11, poterono ripristinare quanto era stato così faticosamente conquistato in vent'anni di campagne militari precedenti.[7] Il confine naturale sarebbe tornato definitivamente al fiume Reno, e nessun altro imperatore avrebbe tentato una nuova impresa tanto difficile e dispendiosa, come aveva provato Augusto durante questo ventennio.
Vi fu un nuovo tentativo pochi anni più tardi da parte del figlio di Druso, Germanico, più che altro volto a vendicare l'onore di Roma, ma nulla di più (nel 14-16). Tiberio, infatti, malgrado le aspettative del giovane generale, ritenne di rinunciare a nuovi piani di conquista di quei territori, poiché la Germania, era risultata una terra selvaggia e primitiva, inospitale, ricoperta da immense paludi e fitte foreste, con limitate risorse naturali (a quel tempo conosciute) e, quindi, non particolarmente appetibile da un punto di vista economico. Tiberio decise, pertanto, di sospendere ogni attività militare oltre il Reno, lasciando che fossero le stesse popolazioni germaniche a sbrigarsela, combattendosi tra loro.
Con la fine del regno di Nerone e la guerra civile scatenata per la sua successione, lungo il basso corso del Reno, alcune unità ausiliarie germaniche, i Batavi si ribellavano e cercavano l'indipendenza. La rivolta fu soffocata nel sangue dalle legioni delle province di Germania inferiore e superiore.
Un legato della Germania Superiore, un certo Gneo Pinario Cornelio Clemente ricevette le insegne trionfali per imprese vittoriose in Germania[8] nel 74, ed una pietra miliare trovata ad Offenburg, poco ad est del Reno, attesta la costruzione di una via che da Argentoratae conduceva alla Rezia[9]. Fu solo sotto Domiziano che furono acquisiti nuovi territori, tra le alte valli di Reno e Danubio, a seguito delle campagne condotte dai suoi generali negli anni 83-85 (i cosiddetti Agri Decumates), tanto da determinare la necessità di creare due nuove province attorno all'85/90: la Germania inferiore e quella superiore.[1]
Il legatus legionis di Mogontiacum (Magonza), Didio Giuliano (futuro imperatore), riuscì a respingere una nuova incursione di Catti (forse alleati con gli Ermunduri), mentre i Cauci portavano devastazione lungo il litorale della Gallia Belgica e della Germania inferiore (negli anni 170-172, durante il secondo grande conflitto con le popolazioni suebo-sarmatiche).
Con l'inizio del III secolo gli sfondamenti del limes germanico-retico andarono sempre più intensificandosi a partire dall'inizio del secondo decennio come mostra qui sotto la cronologia degli eventi:
A partire dal 260, e fino al 274 circa, l'Impero romano subì la secessione di due vaste aree territoriali, che però ne permisero la sopravvivenza. Ad ovest gli usurpatori dell'Impero delle Gallie, come Postumo (260-268[22]), Leliano (268), Marco Aurelio Mario (268-269), Vittorino (269-271), Domiziano II (271) e Tetrico (271-274), riuscirono a difenderne i confini delle province di Britannia, Gallia, Germania inferiore e superiore, oltre alla Spagna. Scrive Eutropio:
Postumo era riuscito, infatti, a costituire un impero in Occidente, centrato sulle provincie della Germania inferiore e della Gallia Belgica, alle quali si unirono poco dopo tutte le altre province galliche, della Germania superiore, della Britannia e della Spagna e, per un breve periodo, anche quella di Rezia.[23]
Nella riorganizzazione dell'impero iniziata con la tetrarchia di Diocleziano e portata a termine da Costantino I, l'impero venne diviso in dodici diocesi (al posto delle vecchie province augustee, di cui 6 in Occidente e 6 in Oriente), di cui la più grande, quella orientale, includeva sedici province. Le altre erano le prefetture dell'Italia, della Gallia e dell'Illirico, che corrispondevano alla divisione dell'impero in zone di influenza della tetrarchia.
Ogni diocesi era governata da un pretore vicario o semplicemente vicario (vicarius), sottoposto al prefetto del pretorio (alcune diocesi, peraltro, potevano essere governate direttamente dal prefetto del pretorio). Il vicario controllava i governatori delle singole province (variamente denominati: proconsules, consulares, correctores, praesides). I vicari non avevano poteri militari, infatti le truppe stanziate nella diocesi erano sotto il comando di un comes rei militaris, che dipendeva direttamente dal magister militum e aveva alle sue dipendenze i duces ai quali era affidato il comando militare nelle singole province.
Nella prima riorganizzazione voluta da Diocleziano con la tetrarchia, la Germania superiore divenne parte della Diocesi delle Gallie con il nuovo nome di Germania I.[37]
Nella prima metà del IV secolo le incursioni germaniche seguirono in parte lo stesso modello sperimentato nel secolo precedente, con spedizioni finalizzate al saccheggio che muovevano dalle aree di stanziamento poste immediatamente al di là del Limes romano. Già in questa fase, tuttavia, si affacciò una nuova modalità, che vide intere popolazioni, e non più solo i guerrieri, passare il Limes e cercare aree di stanziamento in territorio romano. Roma tentò, pertanto, di assorbire gli spostamenti delle popolazioni germaniche inserendole all'interno delle proprie strutture, affidando loro un territorio di stanziamento lungo il limes, compreso quello della Germania inferiore, in cambio dell'accoglienza alla difesa del Limes stesso.
Limes della Germania inferiore limes renano | |
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Il settore di frontiera della provincia romana della Germania superior lungo l'alto fiume Reno | |
Localizzazione | |
Stato attuale | Germania Francia Svizzera |
Regione | Germania superiore |
Coordinate | 49°09′00″N 7°41′24″E |
Informazioni generali | |
Tipo | strada militare romana affiancata da fortezze legionarie, forti e fortini, burgi, ecc. |
Costruzione | Gaio Giulio Cesare (lungo il Reno) / Domiziano (Agri Decumates)-V secolo / 260 |
Condizione attuale | numerosi resti antichi rinvenuti in varie località. |
Inizio | Antunacum (Andernach) |
Fine | Ad fines (Pfyn) / Lorch |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Impero romano |
Funzione strategica | a protezione della provincia romana della Germania superior |
vedi bibliografia sotto | |
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Con la definitiva sottomissione dell'area avvenuta sotto Gaio Giulio Cesare, in seguito alla conquista della Gallia, ma soprattutto in seguito alle campagne di Tiberio e Druso nell'area ed alla successiva campagne in Germania di Augusto degli anni 12 a.C.-9 d.C. l'esercito della Germania superiore fu costituito, per quasi tutto il I secolo da quattro legioni, ridotte a due legioni a seguito della conquista della Dacia.
Erano inizialmente posizionate a Vindonissa (fino al 100), Mogontiacum (castra doppio fino al 90)) e a Argentoratae, insieme a numerose unità ausiliarie tra cohortes di fanti ed alae di cavalleria.
Vi erano poi oltre una ventina di unità ausiliarie a difesa dei confini e delle principali strade che conducevano all'interno nella Gallia Belgica, per un totale di un massimo di 30.000 armati circa, fino ad un minimo di 20.000 armati, proprio quando le legioni furono costrette sotto Domiziano-Traiano a trasferirsi lungo il fronte danubiano. Sappiamo da tutta una serie di iscrizioni epigrafiche che nella provincia c'erano:
I Flavia Damascenorum milliaria equitata sagittaria,[59] I Biturigum, I Thracum, I Aquitanorum veterana, I Asturum, II Aquitanorum, II Cyrenaica, II Raetorum, III Delmatarum, III Aquitanorum, IIIl Aquitanorum, IIII Vindelicorum, V Delmatarum e VII Raetorum
Va, inoltre, aggiunto che furono tre le fasi principali di questo tratto di limes, dopo il definitivo abbandono da parte di Augusto e Tiberio del progetto di occupazione della Germania Magna:
A tal proposito qui sotto troverete alcune tabelle/legenda per sotto-periodo storico:
La prima fase evolutiva del limes della provincia germanica superiore, una volta abbandonato il progetto di annessione della Germania Magna ad oriente del Reno, fu quella di consolidare i presidi lungo il grande fiume almeno durante la dinastia giulio-claudia.
A partire dagli imperatori Vespasiano e poi del figlio Domiziano, iniziò l'avanzata in territorio germanico, ad oriente del Reno e a nord del Danubio, con conseguente creazione del limes germanico-retico ed occupazione degli Agri Decumates.
Le campagne militari erano iniziate con il legatus Augusti pro praetore della Germania Superiore, Gneo Pinario Cornelio Clemente, nel 73/74 per le quali ottenne gli ornamenta triumphalia[85]. Tutto ciò permise la creazione di una prima linea di fortificazioni artificiali nel Taunus-Wetterau, a cui se ne sarebbero aggiunte altre fino ad Antonino Pio, per un totale di 550 km.
Questa prima avanzata consentì un'iniziale costruzione di tutta una serie di fortini e vie militari nel Wetterau e nel Taunus, cominciando a creare il primo tratto fortificato del limes germanico-retico, congiungendo il fiume Lahn al fiume Meno. Contemporaneamente si procedette all'avanzata nei territori dei Nemeti e dei Triboci, percorrendo il corso del fiume Neckar da est ad ovest e costruendo i nuovi forti a Ladenburg e a Neuenheim.[86]
La penetrazione avveniva anche da sud, portando la linea di confine verso settentrione con la successiva costruzione di una serie di nuovi forti ausiliari a Sulz, Geislingen, Rottenburg an der Laaber, Burladingen, Gomadingen, Donnstetten, Urspring e Günzburg, ed unendo così la fortezza legionaria di Argentoratae con la capitale della Rezia, Augusta Vindelicum.[87]
Traiano continuò la penetrazione romana nell'area sia come governatore della Germania superiore (attorno agli anni 96-98), sia come imperatore (tra il 98 ed il 100, e poi ancora dopo la conquista della Dacia) con l'avanzamento ad est del fiume Reno, potenziando le fortificazioni lungo il Lahn, il Wetterau ed il Taunus, fino al cosiddetto limes di Odenwald, tratto di frontiera che collegava il fiume Meno presso Wörth, con il medio Neckar a Bad Wimpfen.[111]
Il successore di Traiano, Adriano, contribuì ad un ulteriore avanzamento verso est del limes, da Osterburken a Lorch, potenziando l'intera linea difensiva iniziando a realizzare una serie di palizzate a protezione di forti, fortini e torri di avvistamento in legno, sostituiti con altri in pietra. Ma è sotto Antonino Pio (nel periodo 145-159) che molte delle torri e dei forti in legno, furono ricostruiti interamente in pietra. A ciò aggiungiamo che si ebbe il definitivo avanzamento del limes di oltre 30 km ad est della precedente linea dell'Odenwald-Neckar, definitivamente abbandonata. Il tratto di limes che andò così creandosi, congiungeva i due grandi fiumi, Reno e Danubio, partendo da Rheinbrohl, vicino Neuwied, e raggiungendo Kelheim, dopo ben 548 km di strade, fortificazioni, torrette di avvistamento, fossati, agger e palizzata.
Sotto Caracalla, potrebbero essere stati aggiunti ulteriori sbarramenti, fossati, palizzate e terrapieni, in seguito alle prime invasioni degli Alemanni del 213, i quali continuarono a guerreggiare con i successori, da Alessandro Severo a Massimino il Trace, fino a Gallieno.
Attorno al 260 i territori che formavano una rientranza tra Reno e Danubio, a sud del cosiddetto Limes germanico-retico (gli Agri decumates) furono abbandonati dall'imperatore Gallieno, a vantaggio delle popolazioni sveve degli Alemanni che da oltre un cinquantennio premevano lungo i suoi confini. A questo anno sembrano infatti attribuibili i numerosi segni di distruzione lungo questo tratto di Limes a Kempten, Bregenz, Grenoble e Losanna e la riapertura della fortezza legionaria di Vindonissa e dei forti ausiliari di Castrum Rauracense (presso Augusta Raurica) e della moderna Basilea.[121] Non a caso l'iscrizione rinvenuta sull'altare di Augusta ricorda una vittoria contro le genti germaniche di Semnoni e Iutungi, nell'anno in cui Postumo era già augusto e console insieme ad un certo Onoraziano.[122]
Qui sotto trovate una tabella che riassume le forze presenti nella provincia della Germania superiore a partire dall'Imperatore Tiberio agli Antonini:
Imperatori | Anni | Totale | Legionari | Ausiliari | di cui |
Tiberio | 14-37 | 42.000? | 22.000 | 20.000? | 4 legioni |
Domiziano | 90 | 28.500 | 16.500 | 12.000 | 3 legioni, 4 alae e 14 cohortes[123] |
Traiano | 116 | 23.500 | 11.000 | 12.500 | 2 legioni, 2 alae e 17 cohortes[62] |
Adriano | 130 | 24.000 | 11.000 | 13.000 | 2 legioni, 3 alae e 16 cohortes[63] |
Antonini | 138-192 | ... | 11.000 | ... | 2 legioni |
Il confine fortificato, oggi patrimonio dell'umanità UNESCO, che da Bonna congiungeva Castra Regina lungo il lato orientale della provincia, costituiva il tratto del Limes Germanicus commercio di vino e birra legname
Le città principali erano:
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