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locuzione latina Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Gli Agri Decumates o Decumates Agri furono una regione della provincia romana della Germania superiore, comprendente l'area della Foresta Nera tra il fiume Meno, le sorgenti del Danubio e il corso del Reno superiore fra il lago di Costanza e la sua confluenza col Meno, e corrispondente all'odierna Germania sud-occidentale (Baden-Württemberg).[1] A sud-est i Decumates confinavano con la Rezia, provincia importante dal punto di vista militare. L'unica testimonianza antica del nome Agri Decumates proviene dal De origine et situ Germanorum di Tacito.[2][1]
Il significato della parola "decumates" è andato perduto ed è oggetto di contesa. Secondo lo storico britannico Michael Grant si riferiva probabilmente all'antico termine celtico indicante la suddivisione politica dell'area in "dieci cantoni".[3]
Secondo Tacito la regione era originariamente abitata dalla tribù celtica degli Elvezi ma ben presto, probabilmente sotto Ariovisto, vi si stabilirono i germanici Suebi (o Svevi),[4] prima di emigrare, attorno al 9 a.C., nella moderna Boemia. Dopo la partenza degli Suebi l'area venne di nuovo abitata dai Galli. Più tardi la regione divenne parte dell'Impero romano.[5]
L'area venne colonizzata sotto la dinastia flavia (69-96); la costruzione durante questo periodo di una rete di strade facilitò la comunicazione tra le legioni e migliorò la protezione contro le tribù di invasori. Lungo il percorso passante per Rheinbrohl—Arnsburg—Inheiden—Schierenhof—Gunzenhausen—Pförring furono costruite delle fortificazioni di frontiera (limes).
Nei due secoli successivi la regione fiorì, nonostante alcuni periodi di caos come quello intorno al 185/186, quando ci fu una rivolta diretta principalmente contro la presenza di militari Romani ad Argentoratum (la moderna Strasburgo).
I Romani controllarono la regione fino alla seconda parte del III secolo, quando venne evacuata nel 259 dall'imperatore Gallieno a fronte dell'invasione degli Alemanni e della secessione di gran parte delle province occidentali dell'impero sotto Postumo.[6]
L'area potrebbe essere stata riconquistata per breve tempo dall'imperatore Aureliano. Dopo la morte dell'imperatore Probo (282) l'area fu abbandonata e lasciata agli Alemanni[7] per poi tornare sotto il controllo dei Romani durante le guerre Guerre Germanico-Sarmatiche di Costantino. Gli insediamenti romani non furono abbandonati immediatamente: esistono prove del proseguimento di uno stile di vita "romano" fino al V secolo, così come accadde nella confinante Gallia fino a molto tempo dopo il collasso dell'Impero romano d'Occidente.
Il territorio decumato occupava almeno il sud-ovest dell'attuale stato del Baden-Württemberg. Non è chiaro se anche le zone di Roma sulla riva destra del Reno a nord del Neckar e le parti della Rezia a nord del Danubio facessero parte degli Agri Decumates; la breve nota di Tacito sembra parlare in senso contrario, ma riflette solo le condizioni della fine del I secolo. L'unico insediamento romano - a quanto si sa - nel Paese decumano i cui abitanti avevano già la cittadinanza romana prima del 212 era il municipio Arae Flaviae (Rottweil), fondato dall'imperatore Vespasiano. Altri insediamenti degni di nota furono Civitas Aurelia Aquensis (Baden-Baden), Lopodunum (Ladenburg) e Sumelocenna (Rottenburg am Neckar).
Nell'area degli Agri Decumates sono stati finora accertati circa 60 insediamenti di villaggio (vici) e oltre 1300 villae rusticae. Queste tenute romane ospitavano in media circa 50 persone; tuttavia, si stima che al massimo un quarto delle antiche fattorie sia ancora conosciuto. Poiché bisogna aggiungere anche gli abitanti dei vici e delle civitates, le ricerche moderne stimano una popolazione di almeno 250.000 persone. Poiché vi erano inclusi anche i soldati romani di stanza qui, gli Agri Decumates possono essere considerati un'area agricola insolitamente densamente popolata e intensamente utilizzata.
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