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Provincia di Gorizia (1927-1945)

provincia del Regno d'Italia (1927-1945) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Provincia di Gorizia (1927-1945)
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Tra il 1927 e il 1947 la provincia di Gorizia era estesa su un territorio sensibilmente più ampio di quello attuale, visto che comprendeva anche l'alta e media valle dell'Isonzo con i suoi affluenti fino a Gradisca, corrispondendo solo in parte alla vecchia provincia di Gorizia soppressa nel 1923.

Voce principale: Provincia di Gorizia.
Fatti in breve Informazioni generali, Capoluogo ...
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La provincia di Gorizia esistita dal 1927 al 1947 venne infatti ricreata quattro anni dopo la sua precedente soppressione, causata da motivi amministrativi e politici, con confini leggermente differenti, staccandola dalla provincia di Udine.[1] Dopo il 1947 la provincia di Gorizia perse gran parte del suo territorio, che fu ceduto alla Jugoslavia in seguito ai trattati di pace conseguenti alla sconfitta dell'Italia nella seconda guerra mondiale.

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Geografia fisica

La provincia si estendeva per un territorio molto vasto, che comprendeva il bacino dell'Isonzo (tranne per la parte finale del corso del fiume), e quello dei suoi affluenti Idria e Vipacco. A livello orografico abbracciava alcuni tra i principali rilievi delle Alpi Giulie (Tricorno, Canin), ma anche gli altipiani di Tarnova e del Carso, oltre ai rilievi prealpini del Collio.[2]

Storia

Riepilogo
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Provincia di Gorizia nel periodo 1927-1945; i confini riportati non corrispondono esattamente a quelli dell'epoca poiché sono state utilizzate le divisioni amministrative attuali.

La provincia era divisa in 42 comuni e nel 1936 aveva una superficie di 2.724,72 km² con una popolazione di 200.152 abitanti e una densità di 77 ab./km².[3] In seguito all'armistizio italiano, venne immediatamente occupata dalla Germania nazista, che già due giorni dopo proclamò l'amministrazione militare, ed entrò a far parte della Zona d'operazioni del Litorale adriatico senza tuttavia perdere la sua specificità.

L'atto iniziale di smembramento della provincia risale invece al maggio del 1945, quando la porzione orientale fu occupata dalle truppe comuniste jugoslave (ANVOJ) e sottoposta ad un complicato incastro di consigli popolari facenti capo al governo sloveno, il quale cancellò ogni autorità precedente e, in attesa dell'autorizzazione internazionale alla piena annessione, unì queste terre a quelle orientali della provincia di Trieste nel cosiddetto Litorale sloveno.

La parte occidentale fu invece gestita dall'Amministrazione militare alleata dei territori occupati (AMGOT) in maniera diretta, non quindi attraverso il Comitato di Liberazione Nazionale come nel resto del Nord Italia, bensì tramite un commissario di zona e commissari distrettuali che sostituirono in toto gli organismi comunali.

Con il trattato di pace del 1947 la parte dell'ex provincia occupata dagli alleati subì un'ulteriore riduzione, arrivando nella sua parte settentrionale a retrocedere fino al confine italo-austriaco antecedente la Grande guerra, mentre solo il settore sudoccidentale rimase all'Italia, l'alta e media valle dell'Isonzo venendo annessa dalla Jugoslavia e dalla Slovenia, all'epoca una delle sue sei repubbliche federate.

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Lingue

La popolazione parlava i seguenti idiomi, ascrivibili ai gruppi italo-romanzo (per quanto riguarda la lingua italiana e il veneto nelle sue varianti locali), reto-romanzo (il friulano nelle sue varianti locali) e slavo meridionale (lo sloveno, sia nella forma standardizzata che nelle varianti locali):

  • italiano, lingua ufficiale e di cultura;
  • friulano, nella sua variante goriziana lingua d'uso a Gorizia insieme all'italiano, al dialetto veneto-goriziano e allo sloveno. Il friulano era anche parlato dalla massima parte della popolazione residente nella parte occidentale e sud-occidentale della provincia;
  • dialetti appartenenti al ceppo linguistico veneto, ovvero il già ricordato veneto-goriziano nel capoluogo e il bisiaco in Bisiacaria.
  • sloveno, lingua d'uso (a livello colto nella forma standardizzata, dal popolo erano parlati vari dialetti appartenenti al ceppo linguistico sloveno: obirsko, obsoško, šokarsko, tersko, trbonsko, tolminsko, vrtojbensko, vzhodno, zasavsko, ziljsko, zgornje savinjsko) nella maggior parte del territorio provinciale, ossia nelle valli dello Iudrio e in alta e media valle dell'Isonzo fino a Gorizia.

Comuni

Riepilogo
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Lo stesso argomento in dettaglio: Comuni d'Italia soppressi § Friuli-Venezia Giulia.
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Modifiche al confine orientale italiano dal 1920 al 1975.

     Il Litorale austriaco, poi ribattezzato Venezia Giulia, che fu assegnato all'Italia nel 1920 con il trattato di Rapallo (con ritocchi del suo confine nel 1924 dopo il trattato di Roma) e che fu poi ceduto alla Jugoslavia nel 1947 con i trattati di Parigi

     Aree annesse all'Italia nel 1920 e rimaste italiane anche dopo il 1947

     Aree annesse all'Italia nel 1920, passate al Territorio Libero di Trieste nel 1947 con i trattati di Parigi e assegnate definitivamente all'Italia nel 1975 con il trattato di Osimo

     Aree annesse all'Italia nel 1920, passate al Territorio Libero di Trieste nel 1947 con i trattati di Parigi e assegnate definitivamente alla Jugoslavia nel 1975 con il trattato di Osimo

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Divisione amministrativa dell'Istria e del Quarnaro dal 1924 al 1947 con segnate la provincia di Trieste (colore verde), la provincia di Gorizia (blu), la provincia di Pola (giallo) e la provincia di Fiume (rosso)

Nel 1947 a seguito del trattato di pace di Parigi rimasero all'Italia 9 comuni su 42; i restanti 33 furono ceduti alla Jugoslavia.

Attualmente sono articolati su 12 comuni sloveni per via di successive aggregazioni. Ai 9 comuni rimasti, si aggiunsero gli 8 comuni della Bisiacaria e il comune di Grado che nel 1947 furono riaggregati alla provincia di Gorizia, di cui avevano fatto parte fino al 1923.[4] Nel corso degli anni cinquanta i comuni passarono dai 18 iniziali a 25 per via della ricostituzione di 7 (degli 86) comuni soppressi nel 1927-1928.

Ulteriori informazioni N., Nome italiano ...
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Infrastrutture

Strade

La provincia era percorsa dalle seguenti strade statali:

Linee ferroviarie

Note

Voci correlate

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