Sella delle Trincee
frazione del comune sloveno Merna-Castagnevizza Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Sella delle Trincee[1][2][3][4] (in sloveno Sela na Krasu già Selo;[5][6][7] in italiano in passato Sella;[8] in friulano Sele[9]) è un paese della Slovenia, frazione del comune di Merna-Castagnevizza. È sede di una delle 8 comunità locali in cui si suddivide il comune.[10]
Sella delle Trincee insediamento | |
---|---|
(SL) Sela na Krasu | |
Localizzazione | |
Stato | Slovenia |
Regione statistica | Goriziano |
Comune | Merna-Castagnevizza |
Territorio | |
Coordinate | 45°49′21.3″N 13°37′02.16″E |
Altitudine | 230,9 m s.l.m. |
Superficie | 4,13 km² |
Abitanti | 156 (2002) |
Densità | 37,77 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 5296 |
Prefisso | 05 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
La località, situata sul Carso a 230,9 metri s.l.m. ed a 4,2 km dal confine italiano, è nota storicamente per essere stata teatro di aspri scontri fra italiani ed austriaci durante la prima guerra mondiale. Il villaggio dopo la prima guerra mondiale venne ricostruito secondo i dettami dell'architetto Max Fabiani.
Le alture principali sono: Govec, 289 m; Mlake, 251 m; Srnjak, 240 m.
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, e la parentesi del Regno ostrogoto, a seguito della Guerra gotica (553) promossa dall'imperatore Giustiniano I il suo territorio entrò a far parte dei domini bizantini.
Dopo la calata, nel 568, attraverso la Valle del Vipacco nell'Italia settentrionale dei Longobardi, seguiti poi da popolazioni slave, entrò a far parte del Ducato del Friuli.
In seguito alla caduta del regno longobardo e alla sua inclusione nei domini Franchi da parte di Carlo Magno, nel 781 entrò nel Regnum Italiae affidato da Carlo al figlio Pipino; nell'803 venne istituita la Marchia Austriae et Italiae che comprendeva il Friuli, la Carinzia, la Carniola e l'Istria. Alla morte di Pipino nell'810, il territorio passò in mano al figlio Bernardo[11].
Con la morte di Carlo Magno nell'814, la carica imperiale passò a Ludovico I che affidò il Regno d'Italia al suo primogenito Lotario, il quale già nell'828 (dopo aver deposto Baldrico per non aver saputo difendere le frontiere orientali dagli Slavi) divise la parte orientale del Regno, ossia la Marca Orientale (o del Friuli), in quattro contee: Verona, Friuli, Carniola e Istria (comprendente il Carso e parte della Carniola interna).
In seguito al Trattato di Verdun, nell'843, il suo territorio entrò a far parte della Lotaringia[12] in mano a Lotario I e più specificatamente dall'846 della Marca del Friuli divenuta nel 951 Marca di Verona e Friuli.
Nel 952 l'imperatore Ottone I obbligò il re d'Italia Berengario II a rinunciare alle contee “Friuli et Istria”, unendole al Impero romano-germanico e subordinandole al Ducato di Baviera tenuto dal suo fratellastro Enrico I a cui successe il figlio Enrico II. Nel 976 passò al Ducato di Carinzia[13] appena costituito dall'imperatore Ottone II.
Dal 1027 il suo territorio, come tutto il Carso[14], fece parte del Patriarcato di Aquileia, che da quell'anno venne proclamato da Corrado II, nella dieta di Verona, “feudo immediato dell'impero”, venendo così tolto dalla dipendenza dei duchi di Carinzia; nel 1077 il Patriarcato venne innalzato (e costituito dall'imperatore Enrico IV) a Principato ecclesiastico di Aquileia, che ebbe influenza, mediante apposito diploma emesso lo stesso anno dall'imperatore, anche sulla marca di Carniola e sulla contea dell'Istria (quest'ultima già dal 1040 avente lo status di Marchia et Comitatus Histriae, e dal 1070 ceduta dall'imperatore a Marquardo III di Eppenstein; Marquardo III, aveva sposato Edvige o Haldemud, figlia di Wilpurga e Variento, duca del Friuli e signore di Gorizia[15], dal quale ereditò le signorie isontine).
Dall'XI secolo comparvero sulle coste triestine i Duinati, una stirpe di guerrieri germanici, che si stabilirono nei resti della torre romana di Duino; vassalli del vescovo di Pola alla fine del XII secolo avevano terre e Castelli nel Carso tra i golfi di Trieste e di Fiume; inizialmente i rapporti tra i patriarchi e i cavalieri di Duino (vassalli dei primi) furono cordiali, ma successivamente i Duinati strinsero solidi rapporti con i potenti conti di Gorizia, divenendone capitani generali, che mal tolleravano l'influenza di Aquileia nella regione; specialmente Ugone II fu a fianco del conte Alberto di Gorizia in molte circostanze.
Il rapporto tra Duinati e i conti goriziani durò fino al 1337, quando i Duinati dopo essersi riavvicinati ai patriarchi, si allearono ai duchi d'Austria e cioè alla potente famiglia degli Asburgo; il passaggio di alleanza fu dovuto soprattutto all'esigenza di trovarsi un protettore più potente dalle insidie e dai pericoli rappresentati dalla forte ondata espansionista veneziana nell'Adriatico settentrionale che riprese vigore agli inizi del XIV secolo.
Nel 1366 gli Absurgo misero sotto la loro protezione i conti di Duino; la famiglia dei conti di Duino però si estinse nel 1395 con Ugo di Duino e la signoria passò all'Austria che ne investì i signori di Walsee.
Duino, divenuta uno dei Capitanati della Contea di Gorizia e Gradisca nel 1512, assieme ad altri feudi del Carso, fu poi ceduta alla Carniola nel 1524[16][17], a sua volta parte del Circolo austriaco del Sacro Romano Impero.
Nel 1587 la signoria passò ai milanesi Della Torre di Valsassina. Il territorio di Sella delle Trincee, pur nei domini imperiali, rimase sotto la signoria di Duino per altri secoli[18].
Con il trattato di Schönbrunn (1809) entrò a far parte delle Province Illiriche.
Col Congresso di Vienna nel 1815 Sella (Sela[19] o Selo[20]) rientrò in mano austriaca nel Regno d'Illiria nel Distretto di Duino del Circolo d'Istria (1818) poi Circolo di Gorizia (1825) come comune autonomo che comprendeva la frazione (Enclave) di Hudilo[21] (Hudiloch[8] o Hudiloh[19], poi Hudi Log[20]) e il casale di Coritta (Koritta[21] o Korite[22], oggi Korita na Krasu);[8] passò in seguito sotto il profilo amministrativo al Litorale austriaco nel 1849 sempre come comune autonomo.[19][20]
Durante la prima guerra mondiale fu teatro dell'Undicesima battaglia dell'Isonzo.
Dopo la prima guerra mondiale il paese (il cui nome venne modificato dapprima in Sello[23] e poi in Sella delle Trincee[24]) fu annesso al Regno d’Italia e venne inquadrato nella Provincia di Gorizia sempre come comune autonomo. Come in epoca asburgica continuava a comprendere anche la frazione di Boscomalo (Hudilog).[23]
In seguito all'abolizione della stessa Provincia nel 1922, passò alla Provincia del Friuli[4] per poi passare, nel 1927, alla ricostituita Provincia di Gorizia[25] e venir assorbita l'anno successivo dal comune di Opacchiasella.[26]
Fu soggetta alla Zona d'operazioni del Litorale adriatico (OZAK) tra il settembre 1943 e il 1945 e tra il 1945 e il 1947, trovandosi a ovest della Linea Morgan, fece parte della Zona A della Venezia Giulia (ma confinante con l'enclave della Zona B, in mano a 2000 soldati dell'armata jugoslava[27]) sotto il controllo Britannico-Americano del Governo Militare Alleato (AMG); passò poi alla Jugoslavia e quindi alla Slovenia.
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