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Palazzi di Napoli

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Per palazzi di Napoli si intendono prevalentemente quelle strutture sorte in un arco di tempo che parte dal periodo medievale, sino ad arrivare ai giorni odierni. Essi sono molte centinaia e costituiscono un patrimonio ricchissimo di storia artistica, architettonica e civile formatosi nell'arco di almeno otto secoli.

Storia

Riepilogo
Prospettiva

La storia dei palazzi di Napoli non può prescindere da quella del suo centro antico, caratterizzato da un fitto tessuto urbano e quindi da piccole strade e piazze che si intrecciano tra loro. L'architettura dei decumani infatti è il motivo determinante per cui i palazzi edificati in loco non godano di quelle ampie vedute e sontuose facciate che hanno segnato, in città come Firenze, Venezia e Roma, il passaggio completo al rinascimento architettonico. Questo fattore porta d'altra parte ad altre caratteristiche tipiche, spesso uniche, degli edifici partenopei: ovvero alle scenografiche scalinate dei cortili interni (si veda per esempio i palazzi Trabucco, Spagnolo, Sanfelice eccetera) ed ai grandiosi portali d'ingresso (si veda per esempio quelli dei palazzi Caracciolo di Santobuono, Carafa della Spina, Carafa di Maddaloni, di Sangro o Filomarino).[1]

Nonostante il fatto che anche nei secoli successivi al periodo medievale si sia continuato ad edificare nella sola zona antica, ponendo gli edifici uno di fianco all'altro, vi sono comunque casi in cui i palazzi insistono autonomamente nello spazio; ciò si verifica solo quando la zona antistante la facciata è caratterizzata da slarghi, come nel caso del palazzo Orsini di Gravina, o nel palazzo Sanseverino o nel palazzo Penne.[1]

Dal medioevo al periodo dei viceré spagnoli

Lo stesso argomento in dettaglio: Rinascimento napoletano.

I più rappresentativi palazzi medievali di Napoli, appartenevano ad enti importanti come la Zecca del Regno o il Vescovado. Nel XIV secolo ebbero origine i primissimi palazzi destinati alla nobiltà che entrò gradualmente a far parte della struttura socio-economica della città.

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La Tavola Strozzi (XV secolo). Si evidenzia nella tavola una città ancora con la struttura di polis, quindi ordinata e recintata da mura di difesa. Il nucleo urbano confina con le colline a nord, e con il mare a sud ovest. Infine, altro dato interessante da constatare è lo sviluppo cittadino al XV secolo, tutto rivolto ad est rispetto alla moderna Napoli, nella zona che corrisponde al centro antico.

Nel Quattrocento, questo tipo di strutture vissero uno dei loro migliori periodi, grazie ad un decollo economico; infatti, in questo lasso di tempo e fino al primo trentennio del XVI secolo, i progetti vennero commissionati a noti architetti. Successivamente, con Pedro Álvarez de Toledo si attuarono nuove espansioni che partorirono nuove concezioni circa i criteri sull'edilizia civile: come ad esempio le case palazziate caratterizzate da un edificio a schiera ed avente una piccola chiostrina, aspetti riproposti soprattutto nel corso del XVII secolo.

Nel periodo dei viceré si ebbe la fioritura più cospicua di palazzi nobiliari in città,[1] grazie alla nascita dell'odierna via Toledo che attirò l'attenzione di molti nobili stranieri nell'accaparramento di uno spazio lungo la nuova arteria cittadina. Oggi infatti la stessa è considerata una delle più ricche di palazzi nobiliari ed importanti strade di Napoli. Il progetto di don Pedro de Toledo non si limitò solo ad attirare in città l'aristocrazia esterna, ma bensì ebbe anche l'intuito di espandere lo sviluppo urbano al di fuori della cinta muraria antica, verso la collina di Pizzofalcone, Chiaia, Montesanto e via Costantinopoli.

Nel XVII secolo, numerosi palazzi preesistenti subirono graduali rifacimenti che propose il nuovo stile emergente, ovvero il barocco. L'edificazione del palazzo reale sarà un fattore di particolare rilevanza nell'urbanistica napoletana. Per l'occasione fu infatti chiamato un notevole architetto di gusto rinascimentale che comprendesse l'importanza scenica di cui un edificio doveva disporre, uno dei pochi a godere del privilegio di poter essere ammirato da lontano e che darà così vita al "largo di Palazzo" (attuale piazza del Plebiscito). Fu chiamato per i lavori Domenico Fontana.

L'avvento dei Borbone

Lo stesso argomento in dettaglio: Barocco napoletano e Neoclassicismo.
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Luigi Vanvitelli

Con l'avvento del regno borbonico si ha un nuovo concepimento dello spazio urbano, più attento alla natura; diventano pertanto indispensabili nelle grandi edificazioni gli spazi verdi. Napoli vive dunque anni di fioritura sociale, economica e culturale; si apre agli stranieri, essendo anche l'ultima tappa del Grand Tour, e matura una coscienza illuminista che la porterà di lì a breve ad essere la terza capitale europea dopo Londra e Parigi.[1] In questo contesto sorgono nell'arco di venti anni (1730-1750) tre imponenti e gigantesche architetture: la reggia di Capodimonte, la reggia di Portici ed il Real Albergo dei Poveri.

Il XVIII secolo è caratterizzato anche dal lavoro in città di Luigi Vanvitelli che ebbe modo di sfruttare l'unico palazzo che al tempo aveva la fortuna di sorgere isolato con due strade che gli scorrevano di fianco: palazzo Doria d'Angri. In quest'occasione, rispetto ai secoli passati, verrà dunque concepita la facciata in relazione allo spazio esterno. Accanto al Vanvitelli vi furono inoltre altri importanti architetti che diedero consistenza al barocco napoletano: Ferdinando Sanfelice, Domenico Antonio Vaccaro, Ferdinando Fuga, Nicola Tagliacozzi Canale e altri ancora.

Con la scoperta degli scavi archeologici di Pompei, nacque il neoclassicismo. La stagione neoclassica napoletana fu felice, essendo la città stessa il centro in cui si determinò tale corrente. A differenza di altre città europee, come Edimburgo, Londra o San Pietroburgo, che videro le nuove costruzioni neoclassiche integrarsi perfettamente nel vecchio tessuto urbano, a Napoli si presenta una condizione di "eccezionalità", distaccando i nuovi edifici da quelli preesistenti e mettendoli in una posizione di "privilegio urbano" e di isolamento rispetto alle aree circostanti.[1] Oltre a grandi progetti come la basilica di San Francesco di Paola o il rifacimento della facciata del teatro San Carlo, come anche quello dell’orto botanico, nascono anche numerose ville in stile neoclassico: villa Pignatelli, Villa Rosebery, villa Doria d'Angri, villa Floridiana, villa Lucia ed altre ancora.

Dall'unità d'Italia ai giorni nostri

Lo stesso argomento in dettaglio: Liberty a Napoli e Movimento Moderno.

Durante la fine del XIX secolo e gli inizi del XX molti palazzi vennero rimaneggiati e/o ricostruiti per lo più in stile eclettico. Domina in questo periodo la fase del cosiddetto risanamento di Napoli.

Dopo la maniera dell'eclettismo si affermò la nuova concezione architettonica novecentesca, in cui presero corpo gli edifici progettati dai razionalisti e dai monumentalisti; negli anni trenta, si assistette a costruzioni di tipo organiche. Infine, negli anni settanta, con il superamento del Movimento Moderno, in città si affermò l'architettura brutalista.

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I palazzi

Riepilogo
Prospettiva

Di seguito, un'ampia lista dei palazzi di interesse storico e artistico della città di Napoli classificati in base al secolo di edificazione. Va comunque precisato, infine, che dati i numerosi terremoti che hanno colpito la città nel corso della sua storia, nonché i bombardamenti alleati subiti durante la seconda guerra mondiale, diversi edifici appaiono in uno stile architettonico completamente diverso, o frammentato, rispetto al periodo al quale appartengono.

XIII secolo

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Conservatorio di San Pietro a Majella

XIV secolo

XV secolo

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Palazzo Como
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Palazzo Diomede Carafa

XVI secolo

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Palazzo Orsini di Gravina
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Palazzo Caravita di Sirignano
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Palazzo Carafa di Maddaloni
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Palazzo degli Studi
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Palazzo di Sangro
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Palazzo Ciccarelli di Cesavolpe
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Palazzo Barracco
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Palazzo Saluzzo di Corigliano

XVII secolo

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Palazzo Reale
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Palazzo Zevallos
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Palazzo Ruffo di Castelcicala
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Palazzo Donn'Anna
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Palazzo Ravaschieri di Satriano
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Palazzo Brancaccio
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Palazzo Ischitella
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Palazzo Firrao
  • Casa Professa dei Padri Gesuiti
  • Gran Quartiere di Pizzofalcone
  • Ospedale di San Gennaro dei Poveri
  • Palazzo Ageta (via Giovanni Paladino n.25)
  • Palazzo Albano (via del Priorato n.8)
  • Palazzo Amendola-D'Alessandro (Piazza Sannazzaro n.71)
  • Palazzo Andreassi
  • Palazzo Arcella (Piazza Sisto Riario Sforza n.159)
  • Palazzo Baronale
  • Palazzo Borrello (via Filippo Rega n.17)
  • Palazzo Bottiglieri
  • Palazzo Brancaccio (Napoli, via San Pantaleone nn.16-18)
  • Palazzo Brancia (Secondigliano, via dell'Arco n.30)
  • Palazzo Caffo (Piazzetta Olivella n.18)
  • Palazzo Calà Ulloa (Piazzetta Mondragone n.12)
  • Palazzo Cantelmo (vico San Domenico Soriano n.37)
  • Palazzo Capano
  • Palazzo Capano-De Liguoro (via Santa Maria Antesaecula)
  • Palazzo Caprioli (vico Calascione n.11)
  • Palazzo Caracciolo del Sole (via Giuseppe Piazzi n.55)
  • Palazzo Caracciolo di Avellino (Salita Tarsia n.116)
  • Palazzo Caracciolo di Brienza a Santa Lucia
  • Palazzo Caracciolo di Roccaromana
  • Palazzo Caracciolo di Sant'Eramo
  • Palazzo Carafa di Noja
  • Palazzo Carafa di Roccella
  • Palazzo Carrillo (vico Monteroduni n.12)
  • Palazzo Cattaneo-Barberini
  • Palazzo Cattaneo della Volta (Napoli, via Sannicandro n.27)
  • Palazzo Cattaneo della Volta (Napoli)
  • Palazzo Cedronio (via Cedronio)
  • Palazzo Celentano (Salita Miradois)
  • Palazzo Cella De Mari (via Francesco Saverio Correra n.222)
  • Palazzo Cercepiccola
  • Palazzo Cesarano (Piazza Cavour n.142)
  • Palazzo Chiurazzi (via Cristallini n.46)
  • Palazzo Ciaravella (via Toledo n.388)
  • Palazzo Cimmino (via Santa Maria Antesaecula n.77)
  • Palazzo Cimmino (via Ventaglieri n.77)
  • Palazzo Cioffi
  • Palazzo Correale
  • Palazzo Costantino alla Costigliola
  • Palazzo Cutino (vico Monteroduni)
  • Palazzo Cybo (vico Sedil Capuano n.6)
  • Palazzo D'Ajello (via Giuseppe Piazzi n.43)
  • Palazzo D'Amico (via Donnalbina n.56)
  • Palazzo d'Aquino di Caramanico al Chiatamone
  • Palazzo D'Avalos di Torrebruna (vico Monteroduni n.19)
  • Palazzo De Alteriis (via Emanuele De Deo n.28)
  • Palazzo De Angelis (vico a Figurella a Montecalvario n.59)
  • Palazzo de Goyzueta
  • Palazzo De Leone
  • Palazzo De Liguoro (Marianella)
  • Palazzo De Luna (Piscinola)
  • Palazzo De Simone
  • Palazzo De Tomase (via Salvator Rosa n.245)
  • Palazzo del Cardinale Zapata
  • Palazzo del Corpo di Guardia (via Santa Lucia)
  • Palazzo Del Doce (vico della Neve n.30)
  • Palazzo del Duca di Campochiaro (via Chiatamone n.19)
  • Palazzo dell'Ordine di Malta (via del Priorato n.17)
  • Palazzo del Pio Monte della Misericordia
  • Palazzi Della Monica (via Raimondo De Sangro n.20-23)
  • Palazzo della Real Paggeria
  • Palazzo Dentice
  • Palazzo Di Giacomo (via Roberto Savarese n.8)
  • Palazzo di Magnocavallo
  • Palazzo Di Mando (via Salvator Rosa n.210)
  • Palazzo di Nerone
  • Palazzo Don Carlo (Piscinola)
  • Palazzo Donn'Anna
  • Palazzo Ferraro di Silvi (Salita Stella n.27)
  • Palazzo Fonseca (vico Lammatari n.59)
  • Palazzo Frammarino
  • Palazzo Frattapiccola (via Toledo n.389)
  • Palazzo Frontera (via Duomo)
  • Palazzo Galluppi (vico Pasquale Galluppi n.6)
  • Palazzo Gatto
  • Palazzo Giordano (via Cristallini n.120)
  • Palazzo Girardi (via Concezione a Montecalvario n.14)
  • Palazzo Grippa (via Antonio Villari n.45)
  • Palazzo Gurgo (via Santa Teresella degli Spagnoli n.52)
  • Palazzo in Largo Donnaregina n.4
  • Palazzo in Piazza Cavour n.139
  • Palazzo in Piazzetta Gagliardi n.5
  • Palazzo in Salita Capodimonte n.5
  • Palazzo in Salita Pontecorvo n.21
  • Palazzo in Salita Pontecorvo n.86
  • Palazzo in Salita Sant'Anna di Palazzo n.5
  • Palazzo in Salita Stella n.10
  • Palazzo in Salita Stella n.21
  • Palazzo in Salita Stella n.32
  • Palazzo in Salita Stella n.35
  • Palazzo in Salita Stella n.39
  • Palazzo in Salita Tarsia n.68
  • Palazzo in Salita Tarsia n.127
  • Palazzo in Supportico Lopez n.32
  • Palazzo in via Antonio Villari n.18
  • Palazzo in via Atri n.6
  • Palazzo in via dei Carrozzieri a Monte oliveto n.24
  • Palazzo in via dei Carozzieri a Monteoliveto n.37
  • Palazzi in via Chiatamone nn.27-30
  • Palazzi in via Cisterna dell' Olio n.25
  • Palazzo in via Duomo n.202
  • Palazzo in via Egiziaca a Pizzofalcone n.60
  • Palazzo in via Egiziaca a Pizzofalcone n.75
  • Palazzo in via Fonseca n.10
  • Palazzo in via Fonseca n.13
  • Palazzo in via Francesco Girardi n.26
  • Palazzo in via Francesco Girardi n.78
  • Palazzo in via Francesco Girardi n.80
  • Palazzo in via Francesco Saverio Correra n.5
  • Palazzo in via Francesco Saverio Correra n.15
  • Palazzo in via Francesco Saverio Correra n.46
  • Palazzo in via Francesco Saverio Correra n.241
  • Palazzo in via Gesù e Maria n.7
  • Palazzo in via Gradini Sannicandro n.14
  • Palazzo in via Guglielmo Melisurgo n.54
  • Palazzo in via Laura Oliva Mancini n.4
  • Palazzo in via Montesanto n.44
  • Palazzo in via Nuova degli Armieri n.5
  • Palazzo in via Salvator Rosa n.324
  • Palazzo in via San Mattia n.38
  • Palazzo in via Santa Caterina da Siena n.64
  • Palazzo in via Santa Caterina da Siena n.68
  • Palazzo in via Santa Caterina da Siena n.78
  • Palazzo in via Santa Maria Antesaecula n.84
  • Palazzo in via Santa Maria Antesaecula n.87
  • Palazzo in via Santa Maria Antesaecula n.92
  • Palazzo in via Santa Maria di Costantinopoli n.33
  • Palazzo in via Santa Lucia n.62
  • Palazzo in via Settembrini n.31
  • Palazzo in via Speranzella n.109
  • Palazzo in via Stella n.103
  • Palazzo in via Toledo n. 16
  • Palazzo in via Ventaglieri n.8
  • Palazzo in via Ventaglieri n.20
  • Palazzo in via Ventaglieri n.71
  • Palazzo in vico Canale a Taverna Penta n.31
  • Palazzo in vico Cappuccinelle n.8
  • Palazzo in vico Cappuccinelle n.13
  • Palazzo in vico II Cisterna dell'Olio n.3
  • Palazzo in vico Fonseca n.21
  • Palazzo in vico Lammatari n.26
  • Palazzo in vico Lammatari n.35
  • Palazzo in vico I Montesanto n.12
  • Palazzo in vico I Montesanto n.22
  • Palazzo in vico Pontecorvo n.8
  • Palazzo in vico Pontecorvo n.18
  • Palazzo in vico Rosario di Palazzo n.2
  • Palazzo in vico Sant' Anna di Palazzo n.29
  • Palazzo in vico II Santa Maria Avvocata n.1
  • Palazzo in vico Santa Teresella degli Spagnoli n.13
  • Palazzo in vico Santi Bernardo e Margherita a Fonseca n.19
  • Palazzo Ischitella
  • Palazzo Lanzetta (Salita Miradois n.25-28)
  • Palazzo Laviano
  • Palazzo Lucina (Chiaiano, via Aldo Cocchia n.49)
  • Palazzo Malatesta
  • Palazzo Malena
  • Palazzo Marcello
  • Palazzo Maresca (Piazza Cavour n.164)
  • Palazzo Marinelli (Piazzetta Marinelli n.3)
  • Palazzo Marotta (via Sannicandro n.17)
  • Palazzo Marzy (via Santa Teresella degli Spagnoli n.30)
  • Palazzo Massa (via Pasquale Scura n.26E)
  • Palazzo Matina (via San Mandato)
  • Palazzo Mauro (via Giuseppe Piazzi n.62)
  • Palazzo Messanelli (vico Solitaria n.38)
  • Palazzo Mezzacapo (Salita San Francesco)
  • Palazzo Mirelli di Teora
  • Palazzo Moles
  • Palazzo Montalto di Fragnito
  • Palazzo Montesilvano
  • Palazzo Muscettola di Spezzano (vico Spezzano n.5)
  • Palazzo Nauclerio
  • Palazzo Palma (vico Santa Maria Apparente n.36)
  • Palazzi Pandone (via Toledo nn.289-292, via Trinità degli Spagnoli n.41)
  • Palazzo Paternò (Napoli) (via Antonio Villari nn.29-35)
  • Palazzo Pellegrino (via Nuova Pizzofalcone n.35)
  • Palazzo Perrelli (Salita Montagnola n.41)
  • Palazzo Peschici-Maresca (via Arena della Sanità n.5)
  • Palazzo Petagna (via Cisterna dell'Olio n.5)
  • Palazzo Petagna di Trebisacce (Riviera di Chiaia n.257)
  • Palazzo Petina
  • Palazzo Petra di Vastogirardi (via dei Carrozzieri a Monteoliveto n.29) [2]
  • Palazzo Petti (via San Mattia n.42)
  • Palazzo Pignatelli di Monteroduni
  • Palazzo Pirelli (Napoli) (via Stella n.124-125)
  • Palazzo Positano (via Pasquale Scura n.72)
  • Palazzo Quaranta (via Francesco Saverio Correra n.29)
  • Palazzo Rajola
  • Palazzo Ravaschieri di Satriano
  • Palazzo Reale
  • Palazzo Riario Sforza-Zampaglione
  • Palazzo Ricca d'Apollosa (vico Fonseca n.16)
  • Palazzo Riccio (vico Santa Maria Apparente n.26)
  • Palazzo Rossi Diodati (via Ventaglieri 63)
  • Palazzo Rossillo (Salita Pontecorvo n.90)
  • Palazzo Rubinacci (via Trinchera n.4)
  • Palazzo Ruffo della Scaletta
  • Palazzo Ruffo di Bagnara
  • Palazzo Ruffo di Baranello
  • Palazzo Ruffo di Castelcicala
  • Palazzo Ruggiero (via Santa Maria Antesaecula n.81)
  • Palazzo Russomanno (vico Fonseca n.13)
  • Palazzo Sala-Grifeo
  • Palazzo Salernitani (via Santa Maria di Costantinopoli n.94)
  • Palazzo Sarnelli (via Stella n.135)
  • Palazzo Schipano (via Santa Teresella degli Spagnoli n.42)
  • Palazzo Schipani (via Santa Teresa degli Scalzi n.107)
  • Palazzo Sersale
  • Palazzo Sesti (via Santa Maria di Costantinopoli n.89)
  • Palazzo Solimena
  • Palazzo Spinelli di Fuscaldo
  • Palazzo Stella (Napoli) (vico Paradiso alla Salute n.20)
  • Palazzo Tagliavia (via Toledo n.343)
  • Palazzo Targiani (via Stella n.119)
  • Palazzo Terralavoro (già palazzo Di Conforto)
  • Palazzo Terralavoro alla Sanità
  • Palazzo Tirone Nifo (vico Santa Maria Apparente n.12)
  • Palazzo Tocco
  • Palazzo Tocco di Montemiletto alla Cesarea
  • Palazzo Ulloa di Lauria
  • Palazzo Vacca (Corso San Giovanni a Teduccio n.958)
  • Palazzo Valentino (via Santa Maria Antesaecula n.90)
  • Palazzo Vantenevell
  • Palazzo Ventapane a Pizzofalcone
  • Palazzo Ventimiglia (vico Lammatari n.38)
  • Palazzo Vitale-Sarnelli (via Francesco Saverio Correra n.22; casa natia di Armando Diaz)
  • Palazzo Zevallos (poi Colonna di Stigliano)
  • Seminario dei Nobili

XVIII secolo

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Reggia di Capodimonte
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Real Albergo dei Poveri
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Palazzo Caracciolo di Melissano
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Palazzo Loffredo
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Palazzo Caracciolo di Girifalco
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Palazzo Doria d'Angri
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Palazzo Trabucco
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Palazzo Albertini di Cimitile
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Palazzo dello Schiantarelli

XIX secolo

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Palazzo della Borsa
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Palazzo della Prefettura
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Palazzo Berlingieri
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Palazzo Nunziante
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Palazzo dell'Hotel Bristol
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Palazzo Fusco
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Palazzo Arlotta

XX secolo

Architettura eclettica della prima metà del secolo

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Palazzo in piazza Piedigrotta
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Palazzo Spinelli a Chiaia

Palazzi in liberty napoletano

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Palazzo Acquaviva Coppola

Architettura monumentalista del periodo fascista

Architettura del secondo dopoguerra

Grattacieli

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Il Centro Direzionale.
Lo stesso argomento in dettaglio: Centro direzionale di Napoli.

Palazzi demoliti e scomparsi

Teatri di Napoli

  • Grand Hotel (XIX secolo): fu il primo edificio eretto dopo la colmata che dette vita all'attuale via Caracciolo; sito nell'attuale Piazza della Repubblica si affermò come il più sontuoso hotel della Belle Epoque a Napoli, tuttavia fu demolito dopo i danni della Seconda Guerra Mondiale;
  • Hotel Isotta & Geneve (XIX secolo): sito in via Medina e demolito dopo i danni della Seconda Guerra Mondiale;
  • Palazzo Brancaccio (XVII secolo): venne eretto nel XVII secolo e demolito nella prima metà del XIX secolo; diede il nome alle rampe omonime site nel Quartiere Chiaia;
  • Palazzo De Scorciatis (XV secolo): distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, di esso resta solo il portale rinascimentale;
  • Palazzo dei Granili (costruito nel XVIII secolo da Ferdinando Fuga, venne demolito negli anni '50 del secolo scorso in quanto ritenuto irrecuperabile in seguito ai danni dei bombardamenti);
  • Palazzo della Panatica (XVII secolo): fu demolito durante la colmata della litoranea del Borgo di Santa Lucia avvenuta negli anni '20 del XX secolo;
  • Palazzo della Vicaria Vecchia (XV secolo);
  • Palazzo Di Sangro di Rodiano (XVII secolo): eretto nel XVII secolo e sito sulla Riviera di Chiaia, a fianco al Palazzo Ulloa di Lauria, venne distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e sostituito da un condominio in cemento armato costruito da Giulio De Luca;
  • Palazzo Francucci (XVII secolo): sito in vico Mondragone, è stato sostituito dopo i danni della Seconda Guerra Mondiale da un moderno condominio che ha conservato del vecchio palazzo solo il portale;
  • Palazzo Mastrilli (XVI-XVIII secolo): sito al civico 406 di via Toledo, fu probabilmente costruito nel XVI secolo, per poi essere rifatto nel XVIII secolo. Fu gravemente danneggiato dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e nella ricostruzione si è salvato solo il portale.
  • Palazzo Pironti (XVI secolo): sito in via Medina e adiacente al Palazzo D'Aquino di Caramanico, venne demolito durante il Risanamento del Rione Carità[3] e sostituito dalla costruzione a cui si accede al civico 15 di via San Tommaso d'Aquino;
  • Palazzo Piscicelli (XV secolo): venne demolito durante il Risanamento di Napoli;
  • Palazzo Pontano (XV secolo): sito in via dei Tribunali, venne demolito nel 1926 perché pericolante e sostituito dal fabbricato occupato attualmente dalla Scuola Armando Diaz;
  • Palazzo Sanseverino (XV secolo): fu costruito nella seconda metà del XV secolo da Novello da San Lucano su commissione di Roberto Sanseverino, principe di Salerno; confiscato al suo discendente Ferrante Sanseverino per il suo ruolo di guida nella rivolta napoletana contro l'instaurazione dell'Inquisizione spagnola, fu messo in vendita e acquistato dai Gesuiti che lo trasformarono nell'attuale Chiesa del Gesù Nuovo.
  • Palazzo Serra di Gerace (XVII secolo): sito in via Monte di Dio, venne totalmente distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale;
  • Palazzo Serracapriola (XVII secolo): sito sulla Riviera di Chiaia, venne gravemente danneggiato da un incendio durante la Seconda Guerra Mondiale e sostituito da un edificio moderno negli anni '50;
  • Palazzo Sirignano (XVI secolo): sito tra via Medina e Piazza Municipio e demolito alla fine degli anni '30 del secolo scorso;
  • Palazzo Vicereale (XVI secolo): venne eretto nel 1543 da Ferdinando Manlio su commissione del vicerè Pedro Alvarez de Toledo y Zuniga e , dopo alterne vicende, venne demolito durante il restauro dell'attiguo Palazzo Reale successivo all'incendio del 1837;
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Note

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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