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insieme di influenti teologi e autori cristiani Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Padri della Chiesa è la denominazione adottata dal Cristianesimo intorno al V secolo per indicare i principali scrittori cristiani, il cui insegnamento e la cui dottrina erano ritenuti fondamentali per la dottrina della Chiesa, con alcune distinzioni sulla loro autorevolezza tra Chiesa cattolica e Chiese protestanti.
I loro scritti, che formano la cosiddetta letteratura patristica, sintetizzano la dottrina quale emerge dalla Bibbia, specialmente dai Vangeli, dagli scritti degli apostoli, dai pronunciamenti della Chiesa dei primissimi secoli e dalle decisioni dei primi concili, fornendo un compendio omogeneo di insegnamenti da trasmettere alle generazioni cristiane successive.
Un primo elenco di padri della Chiesa fu redatto nel Decreto Gelasiano (VI secolo); i padri più autorevoli ebbero anche il titolo di Dottori della Chiesa.
Tra i più importanti padri si ricordano, prima del Concilio di Nicea (secoli I-II) i padri apostolici, gli apologisti o polemisti e i controversisti. Poi (IV-V secolo) in oriente scrissero sant'Atanasio, san Basilio Magno, san Gregorio Nazianzeno, san Giovanni Crisostomo; mentre in occidente san Girolamo, sant'Ambrogio e sant'Agostino. Gli ultimi grandi esponenti furono san Gregorio Magno e san Giovanni Damasceno (VI-VII secolo).
I primi padri orientali, tra i quali Clemente Alessandrino e san Giustino Martire furono notevolmente influenzati dalla filosofia greca, mentre i padri occidentali, come san Gregorio Magno e san Girolamo, avevano prevalentemente una formazione meno filosofica e più giuridica. Altri importanti padri della Chiesa sono: san Gregorio di Nissa, san Dionigi Magno, san Cirillo di Gerusalemme, sant'Ireneo, sant'Epifanio.
La lingua usata da questi scrittori fino al II secolo fu il greco; successivamente questo fu sostituito dal latino in Occidente, mentre in Oriente fu affiancato da lingue locali come il siriaco e altre varietà di aramaico.
Non tutti gli scrittori antichi, anche se importanti e non considerati eretici, hanno il titolo di padre della Chiesa. Vi sono infatti quattro requisiti perché la Chiesa attribuisca il titolo di "Padre della Chiesa" ad uno scrittore:
Quando manca una delle ultime tre caratteristiche l'autore viene generalmente definito "scrittore ecclesiastico".[1] Tali furono ad esempio Origene nella Chiesa greca e Tertulliano in quella latina.
Due discipline studiano la produzione dei padri della Chiesa: la patrologia, si concentra sugli aspetti storico-letterari, mentre la patristica di quelli teologico-dottrinali.
Una possibile classificazione cronologica, che comprende sia padri della chiesa che scrittori ecclesiastici, è la seguente:
Il periodo patristico termina tradizionalmente in Occidente con Sant'Isidoro e in Oriente con San Giovanni Damasceno o al massimo con il Secondo Concilio di Nicea (787). Alcuni autori successivi, tuttavia, vengono talvolta indicati come "padri" per sottolineare l'importanza dei loro scritti.
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