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attore italiano (1914-1966) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Otello Toso (Padova, 22 febbraio 1914 – Curtarolo, 15 marzo 1966) è stato un attore italiano.
Ventenne, decide di trasferirsi a Roma per intraprendere la carriera d'attore, dove ha l'opportunità di iscriversi al primo corso di recitazione del Centro sperimentale di cinematografia. Al suo fianco ci sono Clara Calamai, Andrea Checchi, Elli Parvo, Alida Valli e i due futuri registi Pietro Germi e Luigi Zampa. Lì conosce anche Pierina Paci[1] che sposerà nel 1942.
Partecipa al colossal risorgimentale 1860, voluto dal suo maestro Alessandro Blasetti per interpretare un garibaldino veneto, con una paga di 50 lire al giorno. A partire dal 1939, anno in cui consegue il diploma, figura in una serie di film in cui viene utilizzato soprattutto come seduttore beffardo e sornione.
Lavora con i più importanti registi dell'epoca, Amleto Palermi, Mario Bonnard, Mario Camerini, Giacomo Gentilomo e ovviamente Blasetti. Tra le sue interpretazioni più significative in questi anni ci sono quelle in Ridi pagliaccio di Camillo Mastrocinque, Inviati speciali di Romolo Marcellini, Due lettere anonime di Mario Camerini.
Nel 1955, diretto dallo spagnolo Juan Antonio Bardem, recita al fianco di Lucia Bosè in Gli egoisti, da alcuni ritenuta la sua prova più intensa e rigorosa.[2]
A teatro lavora con la compagnia Ricci-Magni in La morte civile di Paolo Giacometti e in Antonio e Cleopatra con la compagnia di Franco Enriquez. Attore di solida impostazione tecnica, dotato di una presenza scenica non comune, con l'avvento della televisione Toso si dedica agli sceneggiati, lavorando con Anton Giulio Majano in Ricordo la mamma, Caleidoscopio, Adunanza di condominio e Una tragedia americana, con Fino per Il poverello (in cui interpreta Bernardone, il padre di Santa Chiara) e I polli di Enrico IV, con Gilberto Tofano in Viaggio a Bruxelles, François Villon e Cagliostro, con Edmo Fenoglio in I Giacobini e Le anime morte (da Gogol). Compare anche in Giallo club. Invito al poliziesco e Ritorna il tenente Sheridan del 1963 accanto a Ubaldo Lay.
Dotato di una voce intensa, svolge anche l'attività di doppiatore dando la voce, fra gli altri, a Robert Ryan in Stasera ho vinto anch'io.
La sua ultima apparizione è in L'arcas di Giacomo Colli, produzione televisiva trasmessa postuma: Otello Toso muore in un incidente automobilistico a Curtarolo, nei pressi di Padova, il 15 marzo 1966.
La figlia Silvia Toso ha curato e condotto per anni programmi per Radio Rai, tra cui Hollywood Party su Rai Radio 3.
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