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Oleaceae Hoffmanns. & Link, 1809 è una famiglia di piante spermatofite dicotiledoni appartenente all'ordine delle Lamiales.[1][2][3]
Il nome della famiglia deriva dal suo genere tipo Olea L., 1753 che risale inizialmente al greco "élaia" e successivamente al nome latino per l'albero dell'olivo, conosciuto fin dall'antichità come simbolo di pace e di buona volontà.[4][5][6] Il nome scientifico della famiglia è stato definito da Johann Centurius Hoffmannsegg (Dresda, 23 agosto 1766 – Dresda, 13 dicembre 1849) botanico, entomologo ed ornitologo tedesco e da Johann Heinrich Friedrich Link (Hildesheim, 2 febbraio 1767 – Berlino, 1º gennaio 1851) biologo, botanico e naturalista tedesco nella pubblicazione "Flore Portugaise ou description de toutes les plantes qui croissent naturellement en Portugal. Berlin - Fl. Portug. [Hoffmannsegg] 1: 62. 1809" del 1809.[7]
Le specie di questa famiglia sono cosmopolite e vivono in habitat temperati e subtropicali (ma anche tropicali). Poche specie sono presenti nell'area mediterranea. La tabella seguente indica per ogni tribù la distribuzione principale e l'habitat più usuale:[3]
Tribù | Distribuzione | Habitat |
---|---|---|
Fontanesieae | Eurasia | Più o meno temperato |
Forsythieae | Cina, Corea e Giappone | Da temperato-caldo a quello subtropicale |
Jasmineae | Cosmopolita | Dalle regioni tropicali a quelle temperato-calde |
Myxopyreae | Areale Indo-Malese | Tropicale |
Oleeae | Cosmopolita | Temperato e subtropicale (ma anche tropicale) |
Tradizionalmente (sistema Cronquist) le Oleacee vengono inserite nell'ordine delle Scrophulariales. Secondo l'interpretazione filogenetica quest'ordine non ha validità e le Oleacee vengono collocate nell'ordine delle Lamiales. Questa famiglia da un punto di vista fenetico (tassonomia della somiglianza morfologica) risulta molto diversa dalla maggior parte delle famiglie delle Lamiales, per cui Richard von Wettstein (Vienna, 3 giugno 1863 – Trins, 10 agosto 1931) ha proposto di costituire un ordine separato, le "Ligustrales" (inizialmente chiamato "Oleales") descritto all'interno della classe "Dicotyledones" e subclasse "Sympetalae", comprendente solo questa famiglia (Classificazione di Wettstein). In passato la famiglia era descritta nell'ordine delle "Contortae" da Adolf Engler (Żagań, 25 marzo 1844 – Berlino, 10 ottobre 1930) e Ludwig Diels (1874–1945).[6]
Sempre secondo la classificazione APG, le Oleacee si dividono in cinque tribù, delle quali una, le Oleae, riunisce circa i tre quarti dei generi. Le altre tribù sono le Fontanesieae (con il solo genere Fontanesia), le Forsythieae, le Myxopyreae e le Jasmineae.[1]
Il numero cromosomico delle specie di questo gruppo è: 2n = 22, 24, 26, 28, 36, 40, 44, 46 (48).[3]
I caratteri morfologici più distintivi sono:[9]
Note 1: questi caratteri sono considerati sinapomorfie morfologiche.
La posizione della famiglia all'interno dell'ordine Lamiales è basale (più antica).[11] Preceduta solamente dalla famiglia Plocospermataceae Hutchinson le Oleaceae insieme alle Carlemanniaceae Airy Shaw risultano "gruppo fratello" del resto dell'ordine. Ritrovamenti fossili di legni identificati come Oleinae sono stati trovati in strati geologici del Deccan datati 67 - 65 milioni di anni fa; resti di Fraxinus sono stati trovati in depositi dell'Eocene (circa 44 milioni di anni fa). Questi dati comunque per il momento risultano incompatibili con alcune date molecolari.[1]
In base ad analisi molecolari le Oleaceae sono considerate monofiletiche. Generalmente vengono suddivise in due grandi gruppi (o sottofamiglie): le Jasminoideae (gruppo caratterizzato dalla corolla formata da 4 o 12 petali, dalla presenza di uno o più ovuli eretti per loculo e dal frutto separato in due da una divisione apicale) considerate morfologicamente eterogenee e parafiletiche e le Oleoideae (caratterizzato da corolle a 4 petali, da due ovuli penduli per loggia, dal numero cromosomico aploide = 23, dalla presenza di glicosidi flavonici e per l'anatomia del legno) considerate monofiletiche.[6]
La struttura della famiglia da un punto di vista filogenetico (e tassonomico attuale) comprende 5 cladi principali (le cinque tribù della famiglia). Il gruppo Fontanesieae + Forsythieae + Myxopyreae non risulta ancora ben distinto anche se è chiaramente "gruppo fratello" del resto della famiglia formato dalle tribù Jasmineae e Oleeae (insieme formano un "gruppo fratello").[13]
In dettaglio:
Il cladogramma a lato tratto dallo studio citato[13] e semplificato mostra l'attuale struttura filogenetica della famiglia.
La famiglia è suddivisa in 5 tribù, 4 sottoribù, 25 generi e circa 620 specie. Per ogni tribù sono indicati i generi, con il numero delle specie.[2][3]
La tribù Fontanesieae H. Taylor ex L.A.S. Johnson, 1957 comprende 1 generi e 2 specie:
La tribù Forsythieae H. Taylor ex L.A.S. Johnson, 1957 comprende 2 generi e 10 - 12 specie:
La tribù Jasmineae Lam. & DC., 1806 comprende 2 generi e oltre 220 specie:
La tribù Myxopyreae Boerl., 1899 comprende 3 generi e 7 specie:
La tribù Oleeae (Hoffmanns. & Link ex R. Br.) Dumort., 1827 comprende 4 sottotribù, circa 17 generi e oltre 380 specie:
Sottotribù Oleinae
La sottotribù Oleinae Wallander & V. Albert, 2001 comprende 12 generi e circa 210 -260 specie:
Sottotribù Fraxininae
La sottotribù Fraxininae L., 1753 comprende 1 genere e oltre 60 specie:
Sottotribù Ligustrinae
La sottotribù Ligustrinae Koehne, 1893 comprende 2 generi e circa 60 specie:
Sottotribù Schreberinae
La sottotribù Schreberinae Wallander & V. Albert, 2000 comprende 2 generi e circa 12 specie:
Nella flora spontanea italiana della famiglia Oleaceae sono presenti i seguenti generi:[8][15]
Per meglio comprendere ed individuare i vari generi della famiglia Oleaceae relativamente alle specie spontanee della flora italiana, l’elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue un genere dall'altro):[8]
La famiglia delle Oleacee comprende piante di grande interesse economico, la più famosa delle quali è l'olivo (Olea europaea subsp. europaea), originario del bacino del Mediterraneo, di grande importanza alimentare per i frutti (olive) e per l'olio che se ne estrae.
L'olivo è marginalmente utilizzato anche per il suo legno. Assai più importante è il frassino (Fraxinus). Il frassino è utilizzato anche per l'industria alimentare, specificamente per l'estrazione della manna.
Le specie del genere Fontanesia sono usate spesso nel giardinaggio. La specie F. phillyreoides venne portata a Parigi dalla Siria dallo stesso Labillardière nel 1787; mentre la specie F. fortunei fu introdotta direttamente dalla Cina attorno al 1845.[16]
Anche le specie del genere Forsythia sono impiegate unicamente nel giardinaggio. La loro introduzione nei giardini europei è iniziata nel 1846 dalla Cina con la specie Forsythia viridissima proseguita poi nel 1883 con la specie Forsythia suspensa. Attualmente in Europa è presente un ibrido (Forsythia × intermedia Zabel) formato dalle due precedenti specie.[16]
Alcune specie del gelsomino (Jasminum) sono diffuse in Europa a scopo ornamentale. Sembra sia stato Vasco de Gama a portare nel Portogallo le prime specie di questo gruppo dalla costa del Malabar. Molte specie sono coltivate per l'industria profumiera.[17] Altre specie ornamentali sono il lillà (Syringa) e il ligustro (Ligustrum) - a cui si aggiungono Chionanthus, Osmanthus, Phillyrea e altre. Il frassino è usato come albero in parchi, giardini e alberature stradali.
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