Moncalieri
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Moncalieri (Moncalé in piemontese, Mons Calerius o anche Mons Calerii in latino) è un comune italiano di 55 984 abitanti[1] della città metropolitana di Torino, in Piemonte, conurbato nell'area metropolitana di Torino.
Moncalieri comune | |
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Veduta di Moncalieri da uno dei ponti sul Po | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Città metropolitana | Torino |
Amministrazione | |
Sindaco | Paolo Montagna (PD) dal 1-6-2015 |
Territorio | |
Coordinate | 45°00′01.66″N 7°41′05.11″E |
Altitudine | 260 (min 217 - max 715) m s.l.m. |
Superficie | 47,53 km² |
Abitanti | 55 984[1] (31-3-2024) |
Densità | 1 177,87 ab./km² |
Frazioni | Barauda, Bauducchi, Boccia d'Oro, Borgata Nasi, Borgata Palera, Borgata Santa Maria, Borgo Aje, Borgo Mercato, Borgo Navile, Borgo San Pietro, Borgo Vittoria, La Gorra, La Rotta, Moriondo, Regione Carpice, Revigliasco, Rossi, San Bartolomeo, Sanda-Vadò, Tagliaferro, Testona, Tetti Piatti, Tetti Rolle, Tetti Sapini |
Comuni confinanti | Cambiano, Carignano, La Loggia, Nichelino, Pecetto Torinese, Torino, Trofarello, Villastellone, Vinovo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 10024 |
Prefisso | 011 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 001156 |
Cod. catastale | F335 |
Targa | TO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 553 GG[3] |
Nome abitanti | moncalieresi |
Patrono | Beato Bernardo (principe tedesco e marchese di Baden)[4] |
Giorno festivo | 15 luglio |
Cartografia | |
Localizzazione del comune di Moncalieri nella città metropolitana di Torino. | |
Sito istituzionale | |
È considerato un comune d'interesse storico-culturale, sia per la presenza del Castello sabaudo, sia per l'antico appellativo di "Città del Proclama" dal nome del celebre documento che fu episodio del Risorgimento italiano.
Il comune abbraccia un vasto territorio posto a sud-est di Torino, ricalcando, per certi aspetti geografici, quello del capoluogo. Infatti, esso si distingue sia da una parte collinare che da una parte pianeggiante e fluviale, quest'ultima attraversata dal fiume Po nella sua parte centrale e meridionale. Il territorio quindi, si suddivide essenzialmente in tre parti:
Il centro abitato è attraversato dal 45º parallelo, la linea equidistante fra il Polo nord e l'Equatore.
Moncalieri segue il clima di Torino, tipicamente temperato a carattere sub-continentale. Una citazione a parte merita lo storico osservatorio meteorologico della torretta del Real collegio Carlo Alberto, situato presso il borgo antico. Venne istituito nel 1859 da padre Francesco Denza, illustre meteorologo. In degrado dal secondo dopoguerra, fu ristrutturato negli anni novanta grazie al contributo del meteorologo italiano Luca Mercalli con l'aiuto della Compagnia di San Paolo, e fornisce ancora importanti dati meteorologici sulla città metropolitana di Torino.
Conserva inoltre alcuni reperti storici, come la serie storica di temperature, rilevata fin dal 1859, molti strumenti meteorologici e astronomici del passato, fra cui un eliofanografo Campbell-Stokes, un barometro di Hicks, un termografo Richard. Recentemente è stato attrezzato di webcam, che guarda in direzione delle Alpi, di un anemometro moderno e di un rilevatore di radiazione solare incidente. Da ottobre 2008 è anche stato sostituito il vecchio pluviografo manuale con un pluviometro elettronico. Notevole anche la biblioteca storica presente all'interno dello studio dove si trovano libri di fisica dell'atmosfera e bollettini meteorologici risalenti all'Ottocento, scritti in lingua francese, tedesca, inglese e italiana.
Ci sono molte ipotesi sull'origine del nome della città, la più probabile riconduce al suo nome latino, Calierus, ovvero "quaglia", da cui la tradizione popolare lo riconduce poi al piemontese mon dle quaje, ovvero "monte delle quaglie", anche se è più probabile che, piuttosto che agli uccelli, sia riferito al nome di prediali, gli antenati degli attuali cognomi Cagliero o Quaglia, ma anche delle antiche famiglie romane De Caleris, Scaleri o Scaleris[5]. Un'ulteriore opinione, ritiene che derivi da Monte dei Cavalieri, in quanto l'antico ponte su Po fu dei Cavalieri Templari prima e Gerosomiliani dopo. Altre ipotesi ancora, ricondurrebbero il nome all'espressione piemontese monta e cala (sali e scendi), per via dell'irregolare profilo collinare del luogo.
Il primo ponte sul Po, fin dai tempi dell'Alto Medioevo, fu costruito in pietra, a sei arcate e sette piloni, di cui primi documenti si hanno nell'XI secolo, lasciato in custodia all'ordine dei Cavalieri Templari, da cui il suo nome Ponti dei Cavalieri. Quest'ultimi, lo cedettero nel XIV secolo ai Cavalieri gerosolimitani, che dovettero ricostruirlo a causa di due esondazioni, quelle del 1425 e del 1454. La sua funzione principale fu di collegare lo stradone proveniente da Genova con quello di Francia, senza dover necessariamente entrare nel centro di Torino. Altre ricostruzioni del ponte, dovuti alle varie piene e alle modifiche dell'alveo del fiume, seguirono i secoli successivi, in particolare quella dell'anno 1700, quando fu allungato fin quasi a Porta Navina (zona di Borgo Navile, a sud del borgo antico). A causa di successive alluvioni, il ponte fu interamente ricostruito in muratura nel 1880; pochi decenni prima, un secondo ponte fu costruito più a sud, per permettere il passaggio della Ferrovia Torino-Genova (1853).
Tuttavia, altre esondazioni rovinarono parzialmente sia il ponte ferroviario che quasi totalmente quello dei Templari, il quale crollò rovinosamente, provocando nove vittime, il 31 maggio 1939[6].
Analisi approfondite in merito all'alveo fluviale portarono a costruire un nuovo ponte viario più sicuro, ovvero quello attuale, a sole cinque ampie arcate, leggermente più a sud, collegando così l'attuale Corso Trieste. Nonostante la guerra in corso, i lavori del nuovo ponte dovettero procedere rapidi (1940-1941) per poter facilitare gli approvvigionamenti alla città. Per il ponte ferroviario invece, anch'esso pericolante, si attese la fine della guerra, sostituito provvisoriamente da un ponte in legno nel 1943-1946, in attesa della ricostruzione di quello attuale (1948). Per permettere un veloce collegamento alle autostrade fu quindi costruito un quarto viadotto e ponte più recente (1957-1972) posto più a sud, e che passa sia sopra all'area di Borgo Mercato e al fiume stesso.
Da sempre posizione strategica per l'accesso meridionale di Torino, il primo borgo risale al 1228, fondato da un gruppo di abitanti della più antica Testona, attuale frazione moncalierese, che cercarono riparo nella parte più alta del territorio, per sfuggire all'assalto dei chieresi. Il Conte Tommaso I di Savoia infatti, aveva appena fatto erigere un primitivo fortilizio, gettando le basi di quel che, nel XV secolo, diventerà il futuro Castello, posto a mezza collina. Il borgo storico si sviluppò rapidamente verso gli inizi del XIV secolo.
Nel 1458, in viaggio per la Germania, vi morì qui di peste Bernardo di Baden Baden, un principe tedesco che, in seguito ad alcuni miracoli, venne beatificato e divenne patrono della città
Fino al XVI secolo Moncalieri controllava un vasto territorio, tra cui gli attuali quartieri torinesi di Lingotto-Nizza-Millefonti, quindi gli odierni comuni di Nichelino (fino a Stupinigi) e di La Loggia. Moncalieri ospitava inoltre molti ordini religiosi, fra i quali i templari appunto, i frati dell'Ordine carmelitano e i frati cappuccini, nonché i frati minori di San Francesco, gli umiliati di San Giacomo ed i canonici di Santa Maria della Scala. Parimenti il Castello, acquistò un prestigio politico, come prima dimora della Duchessa Jolanda (moglie di Amedeo IX di Savoia) che, nel 1475, firmò qui un trattato politico con Carlo I di Borgogna, detto "il Temerario" e Galeazzo Sforza.
Negli anni successivi, la città conobbe un notevole sviluppo grazie al facile accesso al Po, di cui controllava il ponte strategico, e alla difendibilità, in quanto posta sulla collina. In particolare, Moncalieri risultò strategica contro le offensive della vicina Contea di Asti, che perdurarono almeno fin all'inizio del XVI secolo. Protetto dai Savoia, grazie al Castello, lungo il XVII secolo Moncalieri si fregiò del titolo di città. Carlo Emanuele I, in occasione del matrimonio del figlio Vittorio Amedeo I (1619), decise come luogo di nozze proprio Moncalieri[7]. Il castello di Moncalieri ospitava vari membri della casa reale per tutto il periodo estivo, uno per tutti il duca Vittorio Amedeo II, che ivi morì nel 1732. Nella città poi, ebbero luogo importanti episodi del Risorgimento italiano, quali, ad esempio, la tradizionale educazione dei rampolli reali attraverso l'istituzione del Real Collegio Carlo Alberto, e l'enunciazione del famoso Proclama, suddiviso in un primo proclama del 3 luglio 1849, in cui il Re scioglie la Real Camera dei deputati, e un secondo proclama, più importante, del 20 novembre 1849, insieme all'allora consigliere Massimo d'Azeglio, per il quale viene ricostituito il governo.
Negli ultimi tre secoli circa, Moncalieri ebbe un discreto successo nel mercato della macellazione di carni bovine piemontesi, istituendo la tradizionale fiera del bue grasso, e un Foro boario presso l'attuale zona sotto il viadotto autostradale. Tuttavia, il mercato del bestiame fu chiuso agli inizi degli anni novanta, ma la zona continuò a chiamarsi "Piazza Mercato del Bestiame" o più semplicemente "Borgo Mercato".
Parimenti, a partire dal XIX secolo, si svilupparono varie industrie, come la storica fonderia Limone, in particolare nei settori della prototipizzazione dell'auto, del design industriale, dell'editoria e della grafica. A tale sviluppo, si affiancò la bachicoltura e il tessile, oltre che mantenere viva l'orticultura delle specialità tipiche moncalieresi del cavolo-piramide e il cavolo-crisantemo. Lungo il XX secolo, tutto il territorio di Moncalieri si arricchì di parecchie zone residenziali, soprattutto in alta collina, presso la rinomata frazione Revigliasco.
Con la crisi economica degli inizi del XXI secolo, le storiche fabbriche moncalieresi furono parzialmente dismesse. A tal proposito, oltre l'area lungo strada Carignano, rimane ancora attiva economicamente la distaccata zona industriale-commerciale di via Postiglione, situata più a sud, ai confini con Trofarello.
Lo stemma, già in uso dal 1619[8] è stato ufficialmente riconosciuto con decreto del Capo del Governo del 7 ottobre 1930.[9][10] Viene descritto all'articolo 2 dello statuto comunale nel seguente modo:
«Scudo di rosso alla croce d'argento, con bordura oro e azzurro, sormontato dal monogramma “M” in rosso - alla base due fronde simmetriche (quercia - alloro) annodate con nastro rosso. Lo scudo è inoltre sormontato da una corona marchionale, sostenuta da due leoni nascenti in nero linguati in rosso.»
La descrizione del gonfalone, anch'essa presente all'articolo 2 dello statuto comunale, è la seguente:
«Drappo di bianco riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello stemma comunale con l'iscrizione centrata in oro: Città di Moncalieri. Le parti di metallo ed i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto del colore del drappo con burlette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolori dai colori nazionali frangiati d'oro.»
Il gonfalone è stato concesso con decreto del Presidente della Repubblica del 18 marzo 1971.[10]
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Castello di Moncalieri | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | architettonico |
Criterio | C (i) (ii) (iv) (v) |
Pericolo | Nessuna indicazione |
Riconosciuto dal | 1997 |
Scheda UNESCO | (EN) Residences of the Royal House of Savoy (FR) Scheda |
È il più noto edificio di Moncalieri, spiccando in alto a mezza collina, da sempre utilizzato come residenza sabauda, a partire già dal XII secolo, più volte abbellito e rinforzato per volere dei Savoia nel corso dei secoli, i più importanti dal 1710 al 1775 circa, a opera di Benedetto Alfieri, Francesco Martinez, Baijs, Mosso ed il Revelli; qui, fu scritta un'importante pagina del Risorgimento italiano, con la firma del Proclama, evento rappresentato anche sulla Porta Navina. Oggi, al suo interno, è presente la Caserma dei Carabinieri Alfredo Serranti. Nella notte tra il 4 e il 5 aprile 2008, un incendio avvolse il torrione sud-est del Castello, perdendo gran parte dell'arredo originario; cinque le stanze distrutte, tra fuoco e l'acqua usato per lo spegnimento. L'originale del Proclama di Moncalieri del 1849 si salvò, essendo conservato all'Archivio di Stato. L'ala distrutta fu ricostruita nel periodo 2010-2011.
La maggior parte dei siti di interesse storico-culturale di Moncalieri sono concentrati presso il borgo antico, arroccato a mezza collina e sviluppatosi attorno alla centralissima e pedonale piazzetta Vittorio Emanuele II (già Piazza Maggiore).
La piazzetta offre l'accesso settentrionale al Palazzo Comunale, opera dell'architetto Enrico Mottura del 1888, edificato sul già preesistente palazzo del 1778, proprietà dei nobili astigiani Duc - o Ducco -[11], progettato da Pietro Mosso d'Andorno, quando fu posta davanti anche l'attuale statua, detta Saturnio e raffigurante il dio pagano Nettuno, posta sull'antico pozzo pubblico. Circa vent'anni dopo (1778), proprio qui verrà giustiziato lo storico letterato moncalierese Carlo Tenivelli.
La Piazzetta ospita anche altri eleganti porticati dei nobili palazzi dei Duc, dei Grana, dei Vassallo da Dogliani] e dei Provana, donandole un suggestivo aspetto medievale.
Situata a nord-est della Piazzetta Vittorio Emanuele II, di fianco al Palazzo Comunale, la facciata fu costruita in stile gotico all'inizio del XIV secolo, e dedicata alla Maria Vergine. Dal 1458 conserva le spoglie del patrono, il beato Bernardo di Baden Baden. La chiesa fu poi rimaneggiata nel XIX secolo, con l'aggiunta del rosone e della balaustra. Numerose le opere al suo interno, come il gruppo statuario in terracotta del Compianto sul Cristo morto, gli stalli del coro (G. Riva, 1749), la Vita della Vergine (Milocco), l'Assunzione (Beaumont e Molinari, 1766), Madonna con bambino e santi (Moncalvo, 1615), quindi una pregiata statua della Principessa Clotilde di Savoia in preghiera, che qui morì nel 1911 (opera di Pietro Canonica, 1912).
Nel XX secolo, la Collegiata comprese anche la Chiesa di Sant'Egidio, situata più a valle verso Borgo Navile, in Via Colombo angolo via Aporti, di epoca barocca (di cui rimane il campanile originario) e rimaneggiata nel XVIII secolo, dedicata al patrono precedente di Moncalieri, Sant'Egidio abate.
Dal lato opposto a Santa Maria della Scala, sul versante sud-orientale della Piazzetta Vittorio Emanuele II, si erge l'austera facciata della Chiesa di San Francesco, opera di Filippo Castelli, di scuola juvarriana del 1787, in tardo barocco e rivestita in cotto. Contiene al suo interno dipinti del pittore moncalierese Tommaso Juglaris e una Deposizione di Domenico Molinati. L'attuale chiesa, sostituisce quella gotica precedente, in forte degrado e abbattuta nel XVIII secolo, la cui architettura viene ricordata con la forma appuntita del campanile retrostante stesso, che svetta a un'altezza di 50 metri[12].
Il retro orientale della suddetta Chiesa di San Francesco si collega, con un sovrappasso ad arco, sopra la strettissima via del Real Collegio, che dà a sua volta accesso alla omonima struttura educativa voluta dal Re Carlo Alberto di Savoia nel 1840, e gestita dai chierici barnabiti. La primitiva struttura era un convento dei frati cappuccini del XII secolo, ampliata poi agli inizi del XVIII secolo. Gli interventi maggiori della attuale struttura tuttavia, furono terminati soltanto nel 1858, per opera di Pio Domenico Taccone, con l'ampliamento fino a Via Colombo. Oltre allo storico osservatorio meteorologico già citato, l'edificio oggi ospita la biblioteca storica, un museo di storia naturale, una collezione archeologica (che si deve in gran parte a Luigi Bruzza), una collezione di strumenti scientifici, una pinacoteca e delle aree didattiche post-universitarie di economia.
Si trova sempre sulla via del Real Collegio, angolo via Carlo Alberto. Il nome intero è "Confraternita del Santissimo Nome di Gesù", fatta edificare nel 1619, in stile barocco. La facciata presenta due nicchie vuote, anticamente ospitate dalle statue di San Rocco e San Silvestro, poi andate in rovina. Al suo interno, dipinte e affreschi del Milocco, del Bianchi e del Beaumont.
È il monumento storico più importante di Moncalieri dopo il Castello. Anticamente, questo ingresso fu chiamato Navina o Navile poiché da qui partivano le imbarcazioni per attraversare il Po. Dal porticciolo, si accedeva alla rudimentale porta medioevale (originariamente detta Mediolanensis), dove si accedeva al versante occidentale del borgo antico. Gli altri varchi di accesso, oggi inesistenti, erano chiamati Rivigliasca (verso la collina), Taurinensis (attuale Borgo San Pietro) e Piacentina (Santa Croce). La prima struttura ad arco di Porta Navina risale al XVI secolo, poi più volte rimaneggiata, fino agli interventi barocchi eseguiti da architetti di scuola castellamontiana, avvenuti nel 1619, in occasione delle nozze di Vittorio Amedeo I di Savoia con Madama Cristina di Francia. La Porta fu ulteriormente modificata e arricchita lungo il XIX secolo. Pregiato risulta il bassorilievo bronzeo di Amateis (1882), che rappresenta re Vittorio Emanuele II di Savoia che consegna il Proclama a Massimo d'Azeglio.
Le ville:
La zona collinare moncalierese, grazie all’esposizione verso sud ed al clima favorevole alla coltivazione soprattutto di vigneti, fu un importante luogo di villeggiatura per la nobiltà e per l’alta borghesia piemontese fin dal seicento quanto le vecchie cascine contadine divennero vere e proprie tenute con annesse ville di importante valore storico e artistico.
Dal 1936 al 1981 la popolazione è più che triplicata, per poi scendere del 12,5 % nei quaranta anni successivi. La città fa parte dell'agglomerato urbano di Torino.
Abitanti censiti[14]
Al 31 dicembre 2023 sono presenti 5.583 stranieri, pari al 9,96% dei residenti.[15]
Sul territorio sono presenti numerose scuole dell'infanzia, istituti privati e scuole medie inferiori come "Pirandello, Canonica, Costa". Presso la scuola media Pirandello è presente da anni un CTP (Centro Territoriale Permanente per l'Istruzione e la Formazione degli Adulti). Esistono inoltre tre scuole medie superiori pubbliche: Istituto Tecnico Industriale "Pininfarina", il Liceo Scientifico "Majorana", l'Istituto Commerciale "Marro".Nel 2003 Marro e Majorana si sono uniti nell'I.I.S. Majorana. Da ricordare anche l'importante ruolo che svolge l'UNITRE, l'Università della Terza Età.
A Moncalieri sono collocate due centrali elettriche gestite da IREN Energia: una idroelettrica e l'altra termoelettrica, quest'ultima dotata di un impianto di cogenerazione che, oltre a produrre elettricità, fornisce calore alla rete di teleriscaldamento dell'area metropolitana torinese.[23]
La città continua la sua vocazione industriale, in particolare nei settori della prototipizzazione dell'auto, del design industriale, dell'editoria e della grafica. Da ricordare infatti la presenza dell'Italdesign, dove opera un "designer" di auto di fama internazionale, Giorgetto Giugiaro. Mantiene anche fiorenti la floricoltura e l'orticoltura: il cavolo a forma di piramide ed il crisantemo sono ancora oggi le specialità locali.
Inoltre l'arte culinaria riconosce a Moncalieri l'eccellenza della trippa di bovino, per la quale è nata una confraternita. La si può assaggiare a novembre, quando viene cucinata in grandi quantità nella piazza centrale della città, in occasione della Fera dij Subiet (Fiera dei fischietti).
La città è servita dalla Tangenziale Sud di Torino attraverso tre svincoli:
La città è servita inoltre dalla diramazione di Moncalieri della tangenziale Sud con le seguenti uscite:
Moncalieri è servita da due stazioni ferroviarie:
Fino agli anni '60 era attiva anche la stazione di Testona, poi smantellata.
Moncalieri fu servita da due linee tranviarie:
Moncalieri è il comune della cintura maggiormente servito dalle linee del GTT. Nel suo territorio penetrano infatti undici linee autobus, delle quali la più importante è la 67 che collega la cittadina al centro di Torino.
In aggiunta alle linee autobus Moncalieri è servita dalle linee 1, 4, 6 e 7 del Servizio ferroviario metropolitano di Torino, che transitano dalla principale stazione, situata nel centro cittadino. La stazione Sangone, nei pressi del confine comunale con Nichelino, è invece servita dalla linea 2 del SFM che la collega a Pinerolo e al centro di Torino.
Nei progetti iniziali Moncalieri doveva essere raggiunta dalla linea 1 della metro automatica di Torino, ma nei fatti, in caso di una ipotetica estensione verso sud della linea dopo Piazza Bengasi, probabilmente essa sarà verso il comune di Nichelino, molto meno servito dalle linee di superficie.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1946 | 1960 | Mario Becchis | DC | Sindaco | |
1960 | 1965 | Guido Scaglione | DC | Sindaco | |
1965 | 1965 | Edoardo Calleri di Sala | DC | Sindaco | |
1965 | 1975 | Giuseppe Riva | DC | Sindaco | |
1975 | 1980 | Guido Piga | PSI | Sindaco | |
1980 | 1990 | Francesco Fiumara | PSI | Sindaco | |
1990 | 1991 | Rosario Simonetta | PSI | Sindaco | |
1991 | 1993 | Vincenzo Quattrocchi | PSI | Sindaco | |
1993 | 1993 | Cesare Gastaldi | PLI | Sindaco | [24] |
Di seguito l'elenco dei sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1993):
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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7 dicembre 1993 | 28 maggio 2002 | Carlo Novarino | PDS DS |
Sindaco | [25] |
28 maggio 2002 | 29 maggio 2007 | Lorenzo Bonardi | DL | Sindaco | [26] |
29 maggio 2007 | 1º luglio 2009 | Angelo Ferrero | PD | Sindaco | [27] |
1º luglio 2009 | 13 aprile 2010 | Enrico Ricci | Commissario | ||
13 aprile 2010 | 1º giugno 2015 | Roberta Meo | PD | Sindaco | [28] |
1º giugno 2015 | in carica | Paolo Montagna | PD | Sindaco |
Moncalieri è gemellata con:
Lo sport che più dà soddisfazioni ai Moncalieresi è la pallacanestro. La Pallacanestro Moncalieri, attiva sul territorio sin dal 1973, si è fusa nel 2009 con la Libertas San Mauro dando vita alla Pallacanestro Moncalieri San Mauro abbreviato in PMS Basketball. Per dare risalto alla nuova società le partite casalinghe si sono spostate al PalaRuffini di Torino, modificando anche la denominazione due anni dopo in PMS Torino, mentre a Moncalieri hanno continuato a svolgere le proprie attività le squadre giovanili della PMS Basketball e la squadra femminile della PMS, la Libertas Moncalieri.
Nel 2012 viene inaugurato il PalaEinaudi in via Einaudi 44 frutto dell'ampliamento della struttura già esistente.
Dal 2014 gioca al PalaEinaudi anche la Pallacanestro Torino compagine femminile acquisita dalla PMS e militante nella prima categoria nazionale.
La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Moncalieri Calcio che ha conosciuto un buon periodo nel recente passato arrivando a militare in Serie C2 nella stagione 2000/2001. Tanto che lo storico impianto sportivo ubicato nella frazione di Testona, sembrava non essere più adeguato alle esigenze di una serie già importante, per questo ha avuto una serie di interventi di riqualificazione. Attualmente milita nel girone G piemontese e valdostano di 2ª Categoria.
L'altra squadra di calcio della città è l'A.P.D. Filadelfia Moncalieri Calcio che milita nel girone I di 2ª Categoria. Nel 2017 un'altra squadra di calcio, lo Sporting Club San Pietro, viene fondata e attualmente milita nella prima categoria piemontese. Per quanto riguarda il calcio femminile esiste la società A.S.D. Filadelfia Moncalieri Calcio Femminile che milita nel campionato di Serie D e ha come colori sociali il rosso ed il giallo.
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