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Mario Brega

attore italiano (1923-1994) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Mario Brega
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Mario Brega, all'anagrafe Florestano Brega (Roma, 25 marzo 1923Roma, 23 luglio 1994), è stato un attore italiano.

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Mario Brega in Borotalco (1982)

Nel corso della carriera è stato impegnato in ruoli diversi: è ricordato soprattutto per le interpretazioni drammatiche nella trilogia del dollaro, sotto la regia di Sergio Leone, e per i ruoli comici nei film di Carlo Verdone.

Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Di estrazione popolare, era figlio del falegname Primo Brega, atleta olimpico nei 5.000 e 10.000 metri, e di Giuseppina Gheppi. Dopo aver lavorato come macellaio, esordisce nel cinema come caratterista, avvalendosi della sua corporatura imponente (1,93 m per 110 kg di peso) e dell'aspetto burbero: nella prima fase si ricorda la sua partecipazione al film La marcia su Roma (1962) di Dino Risi, in cui interpreta il ruolo del fascista Marcacci, detto il Mitraglia, e il piccolo ma cupo ruolo di ergastolano in Detenuto in attesa di giudizio (1971), di Nanni Loy, con Alberto Sordi. Appassionato di pugilato, interpreta un piccolo ruolo di manager nell'episodio La nobile arte del film grottesco I mostri (1963) di Dino Risi.

Con Sergio Leone recita nei ruoli di Chico in Per un pugno di dollari (1964), di El Niño in Per qualche dollaro in più (1965), e del caporale Wallace, dell'esercito nordista, in Il buono, il brutto, il cattivo (1966). In Per un pugno di dollari e in Buffalo Bill - L'eroe del Far West recita con lo pseudonimo di Richard Stuyvesant. In quest'ultimo film fu protagonista di una scazzottata, dietro le quinte, con l'attore Gordon Scott. Brega, lamentando dell'eccessivo "realismo" dei colpi inferti dall'attore americano, colpì Scott con un pugno al volto facendolo cadere a terra[1]. Recita anche il ruolo di uno dei quattro sicari che, all'inizio di C'era una volta in America, vanno alla ricerca di Noodles (Robert De Niro) nel teatro cinese. Dopo un fortuito incontro in casa di Sergio Leone, fu scelto da Carlo Verdone per recitare in alcuni ruoli tipici del romano[2], dove il suo innato umorismo romanesco ha regalato frasi che sono diventate celebri.

Tifoso della Lazio,[3] Brega muore per infarto a Roma il 23 luglio 1994, nella casa in cui viveva al quartiere Marconi ed è sepolto nel cimitero del Verano. Rimasto nell'immaginario collettivo, Mario Brega è citato da diversi artisti italiani, come nella canzone Supercafone di Piotta del 1999, quale archetipo di rozzezza; nella canzone White Gangsta dell'album Non dormire di Noyz Narcos e nella canzone Cali di tensione di Frankie hi-nrg mc nell'album La morte dei miracoli. Nella raccolta di storie brevi a fumetti di Zerocalcare, si immagina un concorso letterario detto "Premio Brega", parodia del premio Strega.

Il 25 marzo 2023, in occasione del centenario della sua nascita, Roma Capitale e il Municipio Roma XI lo hanno celebrato con una targa commemorativa posta in via Oderisi da Gubbio n. 18, nel quartiere Marconi, dove aveva vissuto per oltre trent'anni. All'evento pubblico hanno partecipato, oltre ai suoi familiari, anche l'attore e regista Carlo Verdone, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente del Municipio Roma XI, Gianluca Lanzi.[4]

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Filmografia

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Brega in Da Scaramouche or se vuoi l'assoluzione baciar devi sto... cordone! (1973)
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Doppiatori

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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