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film del 1966 diretto da Lucio Fulci Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Le colt cantarono la morte e fu... tempo di massacro è uno spaghetti western diretto nel 1966 da Lucio Fulci.
Le colt cantarono la morte e fu... tempo di massacro | |
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Franco Nero | |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1966 |
Durata | 90 min |
Genere | western |
Regia | Lucio Fulci |
Soggetto | Fernando Di Leo |
Sceneggiatura | Fernando Di Leo |
Produttore | Oreste Coltellacci |
Casa di produzione | Colt Cinematografica, Mega Film |
Distribuzione in italiano | Panta Cinematografica |
Fotografia | Riccardo Pallottini |
Montaggio | Ornella Micheli |
Musiche | Lallo Gori |
Scenografia | Sergio Canevari |
Costumi | Silvano Giusti |
Trucco | Andrea Riva |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Tom Corbett, cercatore d'oro lungo le rive dei fiumi, torna nel paese che lasciò fin da piccolo e trova il fratello Jeffrey abbrutito dall'alcool, la fattoria della sua famiglia ed ogni attività commerciale distrutte e derubate dal padrone del paese Scott e dal prepotente figlio Junior.
Tom si reca dal suo amico Carradine per cercare di scoprire qualcosa, ma quest'ultimo mentre sta per parlare viene ucciso insieme alla moglie e le due figlie adolescenti, da alcuni sicari di Scott. Grazie alla pistola facile di Jeffrey, Tom riesce a penetrare nel ranch di Scott nel bel mezzo di un ricevimento. Dopo essere stato garbatamente mandato via dal proprietario, interviene Junior che invece cerca di cacciarlo via in modo brusco; Tom si rifiuta di ottemperare e reagisce violentemente, provocando la risposta di Junior, che lo sfida ad un duello con le fruste, che il figlio di Scott stravince massacrando Corbett con circa ottanta frustate.
Ferito nel fisico e punto nell'orgoglio Tom fa ritorno a casa, dove manifesta a Jeffrey la sua intenzione di ritornare alla villa degli Scott l'indomani, e non certo per parlare. La sua nutrice India, nel vederlo in quello stato, dopo avergli inutilmente consigliato di partire, decide di confessargli un incredibile segreto. Ma anche costei viene raggiunta e uccisa; si scopre infatti che Tom è il figlio di Scott. L'indomani, nonostante il parere contrario di Jeffrey, i due fratelli cercano di recarsi nella fattoria di Scott, ma sono costretti ad accamparsi per cercare di non cadere sotto i colpi dei sicari incaricati di vigilare la strada. Qui arriva Scott, il quale è pronto a farsi perdonare e accogliere Tom in casa sua; Junior non esita a uccidere il padre davanti agli occhi di Tom, pur di non dividere il patrimonio con il fratellastro.
Colpito nell'onore, Tom cerca l'inevitabile vendetta, con l'appoggio del fido Jeffrey; i due si introducono nel ranch del nemico, facendo piazza pulita dei circa trenta uomini che lo sorvegliano. Junior, rimasto solo e disarmato da Jeffrey, mostra di essere debole e impaurito nel faccia a faccia finale con Tom. Dopo essere stato inseguito su una scala che conduce su un ponte di legno, Junior con un tranello cerca di uccidere Tom, il quale si aggrappa su un piolo ma, nonostante stia per avere la peggio, riesce ad afferrare Junior per una caviglia, facendolo precipitare e sfracellare nel pollaio. Fatta giustizia, Tom e Jeffrey mettono da parte i vecchi rancori e restano insieme per sempre.
L'idea del massacro a colpi di frusta fu ripresa nel film Lo straniero senza nome (1973), diretto e interpretato da Clint Eastwood.[senza fonte]
Il brano principale del film, che ne accompagna sia i titoli di testa che di coda, è Back Home, Someday (A Man Alone), composto da Sergio Bardotti, Lucio Fulci e Sergio Endrigo e affidato all'interpretazione dello stesso Endrigo. Marco Giusti riporta l'affermazione di Bardotti che disse che la canzone raggiunse il primo posto nelle classifiche di vendita in Giappone.[1]
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