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procuratore sportivo e calciatore brasiliano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Júlio César Soares Espíndola, noto più semplicemente come Júlio César (Duque de Caxias, 3 settembre 1979), è un ex calciatore brasiliano, di ruolo portiere.
Júlio César | |||||||||||||||||||||||||
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Júlio César all'Inter nel 2011 | |||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Brasile | ||||||||||||||||||||||||
Altezza | 186 cm | ||||||||||||||||||||||||
Peso | 79 kg | ||||||||||||||||||||||||
Calcio | |||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Portiere | ||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 29 aprile 2018 | ||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||
Squadre di club1 | |||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | |||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | |||||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||||||||||||||
Considerato uno dei migliori portieri della propria generazione,[1][2] nonché uno dei migliori portieri brasiliani di sempre, ha iniziato la carriera nel Flamengo, vincendo nove titoli statali e una Coppa Mercosur. Nel 2005 si è legato all'Inter, con cui ha militato fino al 2012 e vinto quattordici trofei: cinque Scudetti, tre Coppe Italia, quattro Supercoppe italiane, una UEFA Champions League e una Coppa del mondo per club FIFA. Dopo esperienze con il QPR e il Toronto FC, si è trasferito al Benfica, vincendo tre campionati portoghesi, una Coppa del Portogallo, due Coppe di Lega e una Supercoppa nazionale. Si è ritirato nel 2018 dopo un breve ritorno al Flamengo.
Con la nazionale brasiliana, per la quale vanta 87 presenze, ha disputato tre mondiali e vinto tre trofei: una Copa América nel 2004 e due FIFA Confederations Cup, nel 2009 e nel 2013.
A livello individuale è stato più volte inserito dall'IFFHS nelle classifiche dei più forti numeri 1 in attività, posizionandosi terzo nel 2009[3] e secondo nel 2010.[4] La UEFA lo ha premiato con il titolo di miglior portiere dell'edizione 2009-2010 della Champions League. Inoltre nel 2009 e nel 2010 ha vinto l'Oscar del calcio AIC come miglior giocatore nel suo ruolo.
È sposato dal 2002 con l'attrice e modella Susana Werner; la coppia ha due figli, Cauet (2002) e Giulia (2005).[5]
In attività era un portiere agile e reattivo,[2][6] essenziale negli interventi,[7] sicuro nelle uscite[1][2] e dotato di un buon senso della posizione.[2][6] Abilissimo nel parare i rigori,[8] possedeva anche una buona tecnica individuale e un ottimo rinvio.[9]
Júlio César inizia la sua carriera professionistica con il Flamengo nel 1997, come vice del veterano Clemer. Dal 2000 diventa il portiere titolare del club, vincendo il campionato carioca per quattro volte. Le prestazioni di alto livello fornite con il club culminano con la chiamata della nazionale brasiliana in vista della Copa América 2004, che vince da protagonista, attirando le attenzioni dei club europei.
Nel gennaio 2005 si accorda con l'Inter che, avendo raggiunto il tetto massimo di extracomunitari tesserabili, lo fa tesserare dal Chievo.[10] Chiuso da Luca Marchegiani e Sergio Marcon, non colleziona alcuna presenza con i veronesi.
Nell'estate seguente si trasferisce definitivamente a Milano. Vince subito la Supercoppa italiana, pur rimanendo in panchina.[11] Esordisce in Serie A il 28 agosto 2005, nella partita vinta per 3-0 sul Treviso.[12] La prima stagione a Milano, che lo vede anche debuttare nelle coppe europee,[13] termina con il successo in Coppa Italia,[14] cui si aggiunge, dopo i fatti di Calciopoli, anche lo scudetto. Sotto la guida tecnica di Roberto Mancini offre buone prestazioni, dimostrandosi efficace nel parare i rigori[15] e togliendo il posto da titolare a Francesco Toldo.[16] Contribuisce in maniera fondamentale ai grandi successi nerazzurri degli anni seguenti, che vedono la vittoria di quattro campionati consecutivi (dal 2007 al 2010) e della Champions League nella stagione 2009-2010, nella quale la squadra milanese, guidata dall'allenatore portoghese José Mourinho, consegue uno storico triplete vincendo il campionato nazionale, la Coppa Italia ed il massimo torneo continentale:[17] in particolare la grande prestazione offerta nella semifinale di ritorno di Champions League contro il Barcellona si rivela fondamentale per il passaggio del turno e l'accesso alla finale, vinta poi contro il Bayern Monaco per 2-0.[18] Nel 2010 vince anche la Coppa del mondo per club.[19]
Con 300 presenze al suo attivo, lascia l'Inter al termine della stagione 2011-2012, sostituito dallo sloveno Samir Handanovič quale nuovo numero uno nerazzurro.[20][21][22] Nel campionato italiano ha un bilancio di 10 rigori neutralizzati su 26 fronteggiati.[8]
Dopo la risoluzione con l'Inter, si trasferisce agli inglesi del Queens Park Rangers.[23] Esordisce in Premier League il 15 settembre 2012 nel match contro il Chelsea (0-0).[24] Al termine della stagione il club retrocede. Nella stagione successiva, l'allenatore Harry Redknapp promuove Robert Green nel ruolo di primo portiere, relegando il brasiliano in tribuna.[25]
Il 14 febbraio 2014 passa in prestito al Toronto FC.[26]
Il 19 agosto 2014 viene acquistato dal Benfica. Grazie anche alle sue parate, la squadra di Lisbona si aggiudica con una giornata di anticipo lo scudetto.[27] Conquista il titolo nazionale anche nei due anni successivi.
Svincolatosi dal club portoghese,[28] nel gennaio 2018 fa ritorno al Flamengo firmando un contratto trimestrale,[29] alla cui scadenza si ritira dal calcio giocato.[30]
Júlio César entra a far parte in pianta stabile della nazionale brasiliana a partire dal 2003, anno nel quale fa parte dei convocati per la Confederations Cup. I verdeoro non vanno però oltre il girone eliminatorio.
Nel 2004, complice l'assenza di Dida, viene scelto dal commissario tecnico Carlos Alberto Parreira come titolare in Copa América. Gioca tutte le partite del torneo, rivelandosi fondamentale per la vittoria del trofeo: nella finale contro l'Argentina, dopo il 2-2 maturato al termine dei tempi regolamentari, neutralizza un tiro dal dischetto nella serie di rigori decisiva per l'assegnazione del trofeo. Viene convocato anche per il campionato del mondo 2006 disputatosi in Germania. Il Brasile si ferma ai quarti, eliminato dalla Francia.
Con l'avvento di Dunga come commissario tecnico della nazionale brasiliana, diventa il portiere titolare dei verdeoro. Il 15 ottobre 2008, al termine della partita Brasile-Colombia (0-0), stabilisce il record di imbattibilità per un portiere della nazionale brasiliana (492 minuti senza subire gol).[31] Nel 2009 gioca tutte le partite della vittoriosa Confederations Cup. La finale con gli Stati Uniti regala a Júlio César il secondo successo con la sua nazionale. Viene convocato un anno dopo anche per il campionato del mondo 2010, disputatosi in Sudafrica. Il Brasile si ferma nuovamente ai quarti di finale, al cospetto dei Paesi Bassi.
Nel 2011 viene chiamato dal commissario tecnico Mano Menezes per disputare la Copa América. Anche questa esperienza si rivela poco fortunata: il Brasile riesce a qualificarsi ai quarti di finale della competizione ma viene eliminato ai rigori dal Paraguay. Colleziona una sola presenza nel 2012, uscendo poi dal giro delle convocazioni, ma torna in pianta stabile nel gruppo col nuovo tecnico Luiz Felipe Scolari.
Nel 2013 il Brasile vince la Confederations Cup anche grazie anche ai suoi interventi. In finale i verdeoro battono la Spagna per 3-0.[32] Nel campionato del mondo 2014, disputato in casa, Júlio César viene schierato ancora una volta come titolare. È decisivo nella sfida degli ottavi di finale contro il Cile vinta ai calci di rigore, neutralizzando due dei tiri dal dischetto degli avversari e permettendo così ai verdeoro di accedere ai quarti di finale. Il torneo si chiude però male per il Brasile, che viene eliminato in semifinale dalla Germania con un pesante 7-1 e perde anche la finale per il terzo posto contro i Paesi Bassi.
Alla fine della rassegna iridata, Júlio César dà l'addio alla nazionale brasiliana, chiudendo con 87 presenze.
Terminata la carriera agonistica, nell'estate del 2019 è ambasciatore dell'Inter in occasione della tournée asiatica,[33] per poi diventare procuratore[34] e brand ambassador del suo vecchio club.[35]
Dal settembre del 2021 fa parte della squadra di opinionisti di Amazon Prime Video, commentando le gare di Champions League da bordocampo.[36]
Statistiche aggiornate a fine carriera.
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | |||||||||
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Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
1997 | Flamengo | A/RJ+A | 1+0 | −2 + 0 | CB | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 2 | −2 |
1998 | A/RJ+A | 1+1 | 0 + −1 | CB | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 2 | −1 | |
1999 | A/RJ+A | 0 | 0 | CB | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 0 | 0 | |
2000 | A/RJ+CJH | 1+16 | 0 + −23 | CB | 1 | 0 | CM | 8 | −9 | - | - | - | 26 | −32 | |
2001 | A/RJ+A | 18+26 | −14 + −34 | CB | 6 | −8 | CM | 10 | −9 | CC+RSP | 6+3 | −8 + −7 | 69 | −80 | |
2002 | A/RJ+A | 12+16 | −24 + −23 | CB | - | - | CL | 5 | −8 | CC+RSP | 5+17 | −8 + −40 | 55 | −103 | |
2003 | A/RJ+A | 11+37 | −20 + −61 | CB | 9 | −7 | CS | 1 | −3 | - | - | - | 58 | −91 | |
2004 | A/RJ+A | 13+33 | −17 + −42 | CB | 11 | −11 | CS | 2 | −2 | - | - | - | 59 | −72 | |
gen.-giu. 2005 | Chievo | A | 0 | 0 | CI | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0 |
2005-2006 | Inter | A | 29 | -23 | CI | 4 | -4 | UCL | 7[37] | -4[38] | SI | 0 | - | 40 | -31 |
2006-2007 | A | 32 | -30 | CI | 0 | 0 | UCL | 6 | -5 | SI | 0 | - | 38 | -35 | |
2007-2008 | A | 35 | -24 | CI | 0 | 0 | UCL | 8 | -7 | SI | 1 | -1 | 44 | -32 | |
2008-2009 | A | 36 | -28 | CI | 1 | - | UCL | 7 | -8 | SI | 1 | -2 | 45 | -38 | |
2009-2010 | A | 38 | -34 | CI | 2 | - | UCL | 13 | -9 | SI | 1 | -2 | 54 | -45 | |
2010-2011 | A | 25 | -21 | CI | 3 | -2 | UCL | 7 | -15 | SI+SU+Cmc | 1+1+2 | -1 + -2 + 0 | 39 | -41 | |
2011-2012 | A | 33 | -43 | CI | 0 | 0 | UCL | 6 | -6 | SI | 1 | -2 | 40 | -51 | |
Totale Inter | 228 | -203 | 10 | -6 | 54 | -54 | 8 | -10 | 300 | -273 | |||||
2012-2013 | QPR | PL | 24 | −37 | FACup+CdL | 1+1 | -1 + -3 | - | - | - | - | - | - | 26 | −41 |
2013-feb. 2014 | FLC | 0 | 0 | FACup+CdL | 1+0 | -4 | - | - | - | - | - | - | 1 | -4 | |
Totale QPR | 24 | -37 | 3 | -8 | - | − | - | − | 27 | -45 | |||||
feb.-ago. 2014 | Toronto FC | MLS | 7 | -9 | CC | - | - | - | - | - | - | - | - | 7 | -9 |
2014-2015 | Benfica | PL | 23 | -9 | CP+CdL | 2+2 | -3 + -1 | UCL | 3 | -4 | - | - | - | 30 | -17 |
2015-2016 | PL | 24 | -17 | CP+CdL | 2+0 | -3 | UCL | 7 | -8 | SP | 1 | -1 | 34 | -29 | |
2016-2017 | PL | 8 | -6 | CP+CdL | 4+1 | -6+0 | UCL | 1 | -4 | SP | 1 | -1 | 15 | -17 | |
2017-gen. 2018 | PL | 2 | -1 | CdL | 1 | -1 | UCL | 1 | -5 | - | - | - | 4 | -7 | |
Totale Benfica | 57 | -33 | 12 | -14 | 12 | -21 | 2 | -2 | 83 | -70 | |||||
2018 | Flamengo | A/RJ+A | 1+1 | 0 | CB | - | - | CL | - | - | - | - | - | 2 | 0 |
Totale Flamengo | 58+130 | −77 + −184 | 28 | −26 | 26 | -31 | 31 | −63 | 273 | -381 | |||||
Totale carriera | 504 | -543 | 53 | -54 | 92 | -106 | 41 | -75 | 690 | −778 |
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