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tenore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Gino Penno, nato Biagio Penno[1] (Felizzano, 8 dicembre 1920 – Milano, 8 febbraio 1998) è stato un tenore italiano.
Studiò a Mantova con il maestro Ettore Campogalliani e successivamente venne ammesso ai corsi di perfezionamento del Teatro alla Scala, dove ebbe modo di seguire anche i consigli di Aureliano Pertile e dove debuttò nel 1947 nella prima rappresentazione per il teatro milanese di Giovanna d'Arco al rogo. All'inizio della carriera interpretò, sempre alla Scala, diverse parti secondarie, soprattutto in opere contemporanee.
Il primo ruolo di rilievo fu quello di Pollione in Norma a Lugano nel 1949, seguito, l'anno successivo, da Simon Boccanegra al Gran Teatro La Fenice di Venezia. Importante fu anche nel 1951 Giovanna d'Arco nella ripresa al Teatro di San Carlo di Napoli, riproposta nello stesso anno all'Opéra national de Paris. Nelle stagioni 1952 e 53 ritornò alla Scala, dove cantò con Maria Callas in Macbeth, Norma, Il trovatore e Medea, affermandosi come interprete di primo piano, pur senza mai diventare un divo. L'ultima apparizione alla Scala fu nel 1956 in Boris Godunov.
Fu ospite di frequente dei teatri tedeschi e spagnoli e per due stagioni (1954 e 1956) del Metropolitan Opera House di New York, dove si fece apprezzare in Turandot, Norma, Aida, La forza del destino, Il trovatore. La seconda stagione al Met fu alquanto problematica vocalmente, tanto che in seguito la carriera continuò in teatri di provincia, fino al prematuro ritiro nel 1958 a causa di problemi di salute e/o vocali mai completamente chiariti.[1]
Ebbe all'attivo un importante repertorio, che comprendeva opere di Carl Maria von Weber, Luigi Cherubini, Gaspare Spontini, Richard Wagner, oltre a quelle già citate del repertorio tradizionale italiano, con una particolare attenzione al primo Verdi. È ricordato anche come uno degli ultimi tenori italiani ad aver sostenuto la parte di Lohengrin[2]. Cantò coi più grandi interpreti del periodo, fra tutti Maria Callas e Renata Tebaldi. Fu apprezzato da importanti direttori d'orchestra, quali Victor de Sabata, Carlo Maria Giulini, Tullio Serafin, Leonard Bernstein.
Nel 1953 prese parte al film Puccini di Carmine Gallone e nel 1954 partecipò a Senso di Luchino Visconti con una breve apparizione nella parte di Manrico.
Agli inizi degli anni cinquanta registrò alcune opere per le trasmissioni radiofoniche della Rai e un recital per la casa discografica Decca. Ha lasciato una consistente discografia dal vivo, in gran parte rimasterizzata in CD.
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