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scenografo e costumista italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giancarlo Bartolini Salimbeni (Firenze, 4 novembre 1916 – Roma, 17 gennaio 2000) è stato uno scenografo e costumista italiano.
Giancarlo Bartolini Salimbeni compì gli studi formativi fino alla laurea in Giurisprudenza (1940), anche se, già dall'infanzia, il suo interesse prevalente era andato rivolgendosi verso il disegno e la pittura. Ancora studente realizzò scene e costumi per il teatro universitario del capoluogo toscano, lavorando contemporaneamente come illustratore di libri e periodici per ragazzi, con le principali case editrici del settore: Marzocco, Vallecchi, Bompiani.
Negli anni cinquanta cominciò a prendere contatti con il mondo del cinema, trasferendosi a Roma e finendo per creare scenografie e costumi di decine e decine di film, alcuni dei quali fanno parte della storia nazionale ed internazionale di quest'arte.
Giancarlo Bartolini Salimbeni si dedicò, con la sua maestria disegnativa, anche a creazioni per spettacoli e sceneggiati televisivi, dagli anni cinquanta alla fine degli anni Ottanta del Novecento, operando con registi come Sandro Bolchi, Daniele D'Anza, Anton Giulio Majano, Alberto Negrin, solo per citare quelli più conosciuti.
Insieme al cinema ed alla televisione, è doveroso citare anche gli allestimenti per importati teatri d'opera, dal San Carlo di Napoli alla Scala di Milano, dall'Opera di Stato di Vienna al Lyric Opera di Chicago, dalla Royal Opera House di Londra al Teatro dell'Opera di Philadelphia e al Teatro Colon di Buenos Aires, con all'interno la memorabile serie dei Falstaff diretti da Herbert von Karajan (1956-57-58).
In parallelo, Giancarlo Bartolini Salimbeni continuò l'amata attività di pittore, tenendo mostre personali a Firenze, Milano, Roma, dal 1952, anno della prima personale presso la meneghina Galleria del Naviglio di Carlo Cardazzo, fino alle soglie del Terzo Millennio.
Giancarlo Bartolini Salimbeni ha partecipato a 67 film curandone sia i costumi sia le scenografie. Si è dedicato soprattutto al genere peplum. Ha lavorato ripetutamente con i registi Vittorio Cottafavi, Mario Costa, Carlo Ludovico Bragaglia, Fernando Cerchio e Luigi Capuano. All'inizio della sua carriera ha lavorato anche con registi stranieri, tra gli altri i tedeschi Robert A. Stemmle (film Abbiamo vinto!, 1951) e Arthur Maria Rabenalt (La leggenda di Genoveffa, 1952), i francesi Pierre Billon (Il mercante di Venezia (Le marchand de Venise), 1953) e Bernard Borderie (Rocambole, 1963), e lo statunitense Robert Aldrich (film Sodoma e Gomorra, 1962). Nel 1971 ha ricevuto un Nastro d'argento alla migliore scenografia per il film Il giardino dei Finzi Contini con la regia di Vittorio De Sica.
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