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prenome femminile Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Eleonora è un nome proprio di persona italiano femminile[1][2][3][4].
Deriva dall'occitano Aliénor[1][2] o Ailenor[6], attestato in Francia meridionale e in Portogallo, la cui origine è estremamente dubbia[1]. La teoria più convincente, per quanto non del tutto chiara, è quella formulata dal linguista tedesco Theodor Heinermann, secondo il quale il nome Aliénor avrebbe origini germaniche, probabilmente burgunde: si tratterebbe di una combinazione della radice gotica alan ("crescere", ben attestato in altri nomi quali Alisgardis e Alitheus) e del nome proprio Aenor[1][3][4]; questo secondo nome, che durante il Medioevo era usato intercambiabilmente con Alienor[7], ha a sua volta etimologia oscura[1], e probabilmente è la forma latinizzata di qualche nome germanico non riconoscibile[8].
Tra le altre origini che sono state ipotizzate, alcune lo considerano una variante di Elena[1][5][7], una combinazione di Leone e Onorio[5], un derivato dell'arabo النور (nūr, "luce")[1], del provenzale aloi ("lega metallica")[9] oppure del greco ἔλεος (éleos, "compassione", quindi "compassionevole")[10]. A queste si aggiunge una curiosa teoria, secondo cui Eleonora d'Aquitania sarebbe stata battezzata con lo stesso nome di sua madre, Aénor di Châtellerault, e quindi il popolo provenzale avrebbe cominciato a chiamarla alia Aenor, "l'altra Aenor", per distinguerla dalla madre: da questa espressione sarebbe derivato il nome Eleonora[2][7][9]; questa tesi però è contrastata dalla presenza di altre donne chiamate così antecedenti ad Eleonora d'Aquitania[7], come ad esempio Eleonora di Blois, nata vent'anni prima.
L'originale nome occitano giunse in Spagna in forme simili a Leonora, e in Inghilterra simili a Eleanor o Elinor; queste tornarono a fondersi in Francia, dando vita ad Elèonore, da cui discende l'italiano Eleonora[1][3]. Il nome conobbe poi ampia diffusione durante il tardo Medioevo proprio grazie alla popolarità di Eleonora d'Aquitania e anche di Eleonora di Provenza, Eleonora d'Arborea ed Eleonora di Castiglia[1][2][3][4].
In Italia venne introdotto già anticamente ma, almeno all'inizio, rimase confinato alle famiglie nobiliari[1]. Si diffuse poi per via laica (vi sono varie sante e beate popolari così chiamate, ma perlopiù non italiane e il cui culto non è ufficiale)[3]: divenne di moda in epoca romantica grazie alle opere di autori quali Goethe, Schiller e Bürger e poi anche attraverso varie opere liriche, come Il trovatore e La forza del destino[1][3]. Secondo dati raccolti negli anni 1970, era attestato in tutto il territorio nazionale, con la forma Leonora limitata al Nord e alla Toscana[3].
L'unica donna con questo nome il cui culto sia stato ufficialmente riconosciuto è la beata Eleonora Ortiz, religiosa terziaria carmelitana vissuta a Maiorca, ricordata il 27 maggio[1]. Tuttavia, calendari e altre fonti agiografiche registrano diverse altre sante o beate così chiamate, per nessuna delle quali è però dimostrabile il riconoscimento del culto da parte della Chiesa[1][3]. Tra queste, spiccano in particolar modo Eleonora di Provenza, regina d'Inghilterra, variamente ricordata come santa o come beata e ricordata il 21 febbraio[10][11][12], e la beata Eleonora di Castiglia, regina e mercedaria, festeggiata il 25 gennaio[12].
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