Massa Marittima
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Massa Marittima è un comune italiano di 8 153 abitanti[1] della provincia di Grosseto in Toscana.
Massa Marittima comune | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Provincia | Grosseto |
Amministrazione | |
Sindaco | Irene Marconi (PD) dal 9-6-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 43°03′00″N 10°53′37″E |
Altitudine | 380 m s.l.m. |
Superficie | 283,45 km² |
Abitanti | 8 153[1] (30-6-2023) |
Densità | 28,76 ab./km² |
Frazioni | Ghirlanda, Niccioleta, Prata, Tatti, Valpiana |
Comuni confinanti | Follonica, Gavorrano, Monterotondo Marittimo, Montieri, Roccastrada, Scarlino, Suvereto (LI) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 58024 |
Prefisso | 0566 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 053015 |
Cod. catastale | F032 |
Targa | GR |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 129 GG[3] |
Nome abitanti | massetani[4]; massani (antico)[4] |
Patrono | san Cerbone |
Giorno festivo | 10 ottobre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Massa Marittima all'interno della provincia di Grosseto | |
Sito istituzionale | |
Centro principale dell'area delle Colline Metallifere grossetane, è membro dell'Unione di comuni montana Colline Metallifere.[5] Come località turistica maremmana ha ottenuto importanti riconoscimenti per la qualità ambientale.[6]
Il centro di Massa Marittima è situato su una delle propaggini meridionali delle Colline Metallifere, che dominano la sponda sinistra del fiume Pecora, corso d'acqua che ha le proprie sorgenti nella parte nord-orientale del territorio comunale, a sud-ovest della località di Niccioleta.
Il comune di Massa Marittima confina a nord-ovest con il comune di Monterotondo Marittimo, a nord-est con il comune di Montieri, a est con il comune di Roccastrada, a sud con i comuni di Gavorrano e Scarlino, a sud-ovest con il comune di Follonica, a ovest con il comune di Suvereto della provincia di Livorno.
La parte occidentale e meridionale del territorio comunale digrada verso la pianura maremmana, mentre nella parte sud-orientale si estende il lago dell'Accesa di origine carsica, di cui è emissario il fiume Bruna.
Pur all'interno di un'area a bassa sismicità, è da segnalare un terremoto di magnitudo (Ml) 3,3, avvenuto alle ore 23:12:16 italiane del giorno 16 febbraio 2008. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV e dalla rete MedNet nel distretto sismico Colline Metallifere.
La città di Massa Marittima e gran parte del territorio comunale sono caratterizzati da un clima con temperature inferiori rispetto alla corrispondente area pianeggiante e fascia costiera, a causa delle prevalenti quote collinari. L'inverno risulta pertanto più freddo rispetto ai limitrofi comuni occidentali e meridionali, mentre l'estate è generalmente calda ma senza particolari eccessi di umidità relativa e di conseguenti condizioni afose.
Secondo i dati medi del trentennio 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a 4,7 °C; mentre quella del mese più caldo, luglio, è di +22,7 °C.[7]
Le precipitazioni medie annue si attestano a 897 mm, mediamente distribuite in 91 giorni di pioggia, con minimo in estate, picco massimo in autunno per gli accumuli e in inverno per il numero di eventi piovosi.[8]
MASSA MARITTIMA (1961-1990) | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 9,0 | 9,9 | 12,8 | 16,9 | 21,1 | 25,3 | 28,4 | 28,1 | 25,2 | 19,8 | 14,3 | 10,5 | 9,8 | 16,9 | 27,3 | 19,8 | 18,4 |
T. min. media (°C) | 0,4 | 1,0 | 3,3 | 6,5 | 10,4 | 13,8 | 17,1 | 16,7 | 14,3 | 10,4 | 6,3 | 2,4 | 1,3 | 6,7 | 15,9 | 10,3 | 8,6 |
Precipitazioni (mm) | 81,5 | 76,2 | 74,1 | 68,5 | 68,1 | 52,3 | 32,5 | 39,5 | 78,4 | 93,1 | 124,1 | 108,3 | 266,0 | 210,7 | 124,3 | 295,6 | 896,6 |
Giorni di pioggia | 9 | 9 | 9 | 9 | 8 | 6 | 3 | 4 | 6 | 7 | 11 | 10 | 28 | 26 | 13 | 24 | 91 |
Il territorio intorno a Massa Marittima fu abitato sia in epoca preistorica che protostorica, come testimoniano numerosi ritrovamenti databili dal Paleolitico all'età del Bronzo, fra i quali ricordiamo quelli di Pianizzoli, Valmora, Le Tane e Vado all'Arancio.[9] Insediamenti etruschi sono stati invece rinvenuti nella zona del lago dell'Accesa e non solo (Campo al Ginepro, Macchia del Monte, Poggio Corbello, Poggio Castiglione[10], Podere Nuovo e Valpiana) databili in un lungo periodo di tempo che va dal IX al V secolo a.C.. Ulteriore prova dell'esistenza di un probabile insediamento nel luogo in cui oggi grossomodo sorge Massa Marittima è dato dalle Res Gestae di Ammiano Marcellino, dove viene citata una Massa Veternensis come luogo di nascita di Costanzo Gallo[11], nipote di Costantino, riconducibile forse alla località di Massa Vecchia.
Il nome di Massa compare per la prima volta in un documento del X secolo, in un elenco di castelli e corti venduti al chierico Ropprando dal marchese Lamberto il 18 aprile 973 e successivamente ricomprati da Ermengarda, rimasta vedova di Lamberto, il 15 febbraio 986. Il secolo che sancì l'inizio della definitiva fioritura della città fu il secolo XI, quando avvenne il graduale trasferimento a Massa Marittima della sede episcopale di Populonia, saccheggiata dai pirati greci e distrutta dalla flotta di Niceta, prefetto di Costantinopoli: una lettera di papa Alessandro II al vescovo Tegrino del 1062 testimonia il già avvenuto trasferimento del vescovo a Massa. Inizialmente postasi in accomandigia a Pisa (1216), la città conobbe l'apice del suo splendore negli anni in cui si costituì in libero comune (1225-1337), avvenuta in connessione con lo sfruttamento minerario, di giacimenti di rame, e soprattutto di argento, una risorsa fondamentale per lo sviluppo dei commerci, diffusamente estratta nelle colline metallifere in età medievale. In quest'epoca Massa conobbe una grande espansione urbanistica e vennero realizzati edifici di grande pregio architettonico, visibili ancora oggi. L'argento non era solamente una materia prima molto richiesta per gli scambi col medio oriente, ma permetteva alle grandi compagnie di mercanti-banchieri, più che altro senesi, di inserirsi, tramite la monetazione, nel settore monetario, la finanza internazionale di più alto livello. Dal 1º maggio 1317 per almeno un anno la città batté anche moneta propria, il Grosso da 20 denari e il Denaro piccolo, e si ha notizia della circolazione delle sue monete fino alla fine del 1319.[12] Nell'orbita economica di Siena, con la quale si legò in rapporti sin dalla metà del XIII secolo, partecipando al fianco di essa alla battaglia di Montaperti (1260), sì unì ad essa in quattro leghe (1264, 1276, 1307, 1319) e ne fu completamente assoggettata nel 1335.
Il periodo della dominazione senese coincide con una crisi economica generalizzata per la Toscana, in cui il mondo comunale degrada verso le signorie. Ovunque i contadi vennero sfruttati, causandone il depauperamento, e lo spopolamento. Si attua quella dicotomia tra città e campagne che perdura ancora oggi: ovunque, e specialmente in Maremma, si manifestò la concentrazione delle piccole proprietà in grandi latifondi, attuando una feudalizzazione di ritorno, che determinò un degrado sia sociale, con le popolazioni assoggettate al rapporto mezzadrile, sia del paesaggio agrario. Le pestilenze (le più gravi nel 1348 e nel 1400) causarono un calo demografico che spinse la città sulla china di una decadenza fino ad allora sconosciuta. Nel 1554, durante la guerra tra Siena e il duca Cosimo de' Medici, la fortezza di Massa capitolò, assediata dagli spagnoli guidati da Carlo Gonzaga. Il 3 febbraio 1555 la città fu inglobata nel Granducato di Toscana.
Durante il dominio mediceo, la necessità di una bonifica fu riconosciuta solo dal granduca Ferdinando I, ma questo tentativo iniziale non venne proseguito: le sorti di Massa e della Maremma furono trascurate, fatte salve le attività siderurgiche di Valpiana. Cosicché la carenza di manutenzione dei corsi d'acqua fece ritornare in pessimo stato le condizioni ambientali. La malaria spopolò nuovamente la città e, all'estinzione della casata dei Medici nel 1737, Massa contava solamente 527 abitanti. Nel corso del secolo XVIII, sotto i Lorena, la città rifiorì nuovamente: il 18 marzo 1766 il granduca Pietro Leopoldo divise lo Stato senese in due province. La provincia inferiore aveva capo a Grosseto ed era a sua volta suddivisa in quattro capitanati, Grosseto, Arcidosso, Sovana e Massa. Negli anni tra il 1770 e il 1790 furono bonificate le aree del padule di Ghirlanda, di quello delle Venelle, del Pozzaione e dell'Aronna. Leopoldo II di Lorena, nel XIX secolo, continuò le opere di miglioramento ambientale e di sviluppo economico: furono riaperte le miniere di lignite di Montebamboli, e di allume di Montioni, che restituirono a Massa il ruolo di città mineraria. Il Granduca dette nuovo impulso alle ferriere di Valpiana e rese Follonica città della ghisa.
Massa partecipò attivamente ai moti risorgimentali che portarono all'unità d'Italia. Garibaldi stesso passò per Massa Marittima, di cui in seguito divenne cittadino onorario, e furono proprio alcuni giovani massetani, i fratelli Lapini, tra gli altri, ad aiutarlo a raggiungere Cala Martina per imbarcarsi verso Portovenere nel settembre 1849. Nel 1923 la città di Follonica, da sempre frazione di Massa Marittima, si costituì comune autonomo. Sul finire della seconda guerra mondiale, infine, si registrano a Massa episodi di lotte partigiane e un forte impegno nella Resistenza, nonché dolorose tragedie umane: si ricordano l'eccidio degli ottantatré minatori di Niccioleta (13 giugno 1944) e il barbaro omicidio di Norma Pratelli Parenti, eroina della Resistenza e medaglia d'oro al valore militare (22 giugno 1944).
Nel dopoguerra Massa Marittima si consolidò centro minerario, finché nel 1994 non chiuse l'ultima miniera. La città vive principalmente di turismo, grazie alla presenza di numerose opere d'arte e alla valorizzazione degli antichi mestieri, legati principalmente alle miniere.
Lo stemma di Massa Marittima è costituito da uno scudo sannitico di color rosso su cui è presente un leone rampante dorato. In alto è situato un rastrello rosso tra gigli blu, attribuito ad una concessione dell'imperatore Carlo IV in visita alla città. Lo scudo è timbrato da una corona di città. Lo stemma ha la seguente blasonatura ufficiale: «di rosso al leone d'oro; al capo d'Angiò».
Fu istituito per la prima volta nel 1225 in seguito al raggiungimento della piena autonomia di libero comune. Il colore rosso denotava la forte identità ghibellina dei propri abitanti.
Il gonfalone è un drappo di rosso.
Massa Marittima è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignita della medaglia d'argento al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale[13]:
Tra le numerose chiese del territorio comunale si ricordano anche la chiesa dei Santi Francesco e Lodovico a Montebamboli, le chiese delle località di Cura Nuova e della Pesta, i ruderi della pieve di Perolla, la chiesa di San Benedetto a Massa Vecchia, la chiesa della Madonna del Buonconsiglio al Padule, l'oratorio della Santissima Annunziata a Pian dei Mucini e la chiesa di Santa Maria Maddalena a Montarsenti.
Abitanti censiti[63]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 836 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
La città è sede della diocesi di Massa Marittima-Piombino. Erede dell'antica diocesi di Populonia, ha assunto l'attuale denominazione negli anni settanta del XX secolo, con l'esponenziale crescita economica e demografica della città di Piombino.
I seguenti musei fanno parte della rete provinciale Musei di Maremma:[72]
Sono inoltre presenti anche una mostra sul Risorgimento massetano, ospitata all'interno del museo archeologico; la mostra sulla Resistenza nelle Colline metallifere; e infine il Parco dei pozzini minerari nella valle dello Stregaio lungo la strada che porta a Monterotondo Marittimo. Inoltre:
Tutti e tre i dolci differiscono nei metodi di preparazione dai quelli più conosciuti di Siena.
Il centro storico di Massa Marittima è tradizionalmente diviso in tre terzieri:
Oltre a queste suddivisioni del centro storico, riconosciute dalla comunità e regolamentate dall'associazione dei terzieri massetani, esistono aree urbane successive, nate dalla fine dell'Ottocento in poi, tra cui si ricordano la zona del Poggio, delle Monacelle e della Camilletta.
Oltre alle frazioni principali, vi sono altre sette località che invece, secondo lo statuto, hanno il titolo di borgata.[76]
È noto per essere stato il luogo in cui aveva sede un'importante miniera di pirite. Inoltre nei pressi del centro abitato si trova un'enorme discarica mineraria prodotta con gli scarti della produzione della pirite.
Altre località minori sono Castellaccia, Fenice, Massa Vecchia, Montepozzali, Pian dei Mucini, Rialla, Serrabottini e Vetreta.
Massa Marittima è bandiera gialla dei Comuni Ciclabili assegnata dalla FIAB.[77].
Il comune di Massa Marittima era dotato di una ferrovia che collegava la città con Follonica, realizzata nel 1902, con trazione a vapore che effettuava sia servizio viaggiatori locale che servizio merci, soprattutto trasporto del minerale proveniente dalla miniera di Val d'Aspra. Nel giugno 1944, in seguito ad un bombardamento, la ferrovia fu chiusa e dismessa definitivamente nel 1967.
Le stazioni ferroviarie del comune di Massa Marittima poste lungo il tragitto erano: la stazione di Massa Marittima (capolinea nord situata nella frazione di Ghirlanda), la stazione di Schiantapetto, la stazione di Poggio Guardione, la stazione di Valpiana e la stazione di Cura Nuova (da cui partiva una diramazione per Roma).[78]
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1944 | 1945 | Ivo Carboncini | Sindaco | [79] | |
1945 | 1946 | Vittorio Rossetti | Sindaco | [79] | |
1946 | 1946 | Franco Sanguineti | Sindaco | [79] | |
1946 | 1948 | Riccardo Fiorini | Sindaco | [79] | |
1948 | 29 settembre 1951 | Gino Mario Pimpinelli | Sindaco | [79] | |
29 settembre 1951 | 1965 | Ferdinando Stefanelli | Partito Socialista Italiano | Sindaco | [79] |
1965 | 1978 | Rizzago Radi | Partito Comunista Italiano | Sindaco | [79] |
1978 | 24 aprile 1995 | Renato Bolognini | Partito Comunista Italiano Partito Democratico della Sinistra |
Sindaco | [79][80] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 2004 | Luca Sani | Partito Democratico della Sinistra Democratici di Sinistra |
Sindaco | [80] |
14 giugno 2004 | 26 maggio 2014 | Lidia Bai | centro-sinistra | Sindaco | [80] |
26 maggio 2014 | 8 giugno 2024 | Marcello Giuntini | centro-sinistra | Sindaco | [80] |
9 giugno 2024 | in carica | Irene Marconi | centro-sinistra | Sindaco | [80] |
Aveva sede nel Comune, fino al 2015, la Società Sportiva Massetana Calcio, fondata nel 1908[81], che ha cambiato diverse denominazioni nella sua storia e nel 1975 ha ricevuto la stella d'argento al merito sportivo del CONI[81]. In città aveva sede anche la AGD Massa Marittima, nata nel 2011, non più attiva. Presso la frazione di Valpiana ha sede invece il Gruppo Sportivo Valpiana 1986, compagine di seconda categoria. Nel 2014 È stata fondata la società Massa Valpiana militante in prima categoria.
Lo sport della pallamano è rappresentato dalla società U.S. Olimpic, fondata nel 1971. Nel 2015 ha raggiunto la serie A2 dalla quale è retrocessa in serie B tre anni dopo, nel 2018. Nel 2018 ha ricevuto la stella d'argento all'attività sportiva del CONI.
Stadio comunale Angelino Elmi, inaugurato nel 1968.[81]
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