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Classifica ATP
classifiche mondiali del tennis maschile in singolare e in doppio Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Classifica ATP (in lingua inglese PIF ATP Ranking per motivi di sponsorizzazione) è la graduatoria mondiale dei tennisti professionisti nelle specialità di singolare e doppio, stilate dall'Association of Tennis Professionals (ATP) ossia l'associazione che riunisce i giocatori professionisti del tennis maschile di tutto il mondo. Tali classifiche vengono pubblicate sempre di lunedì circa 45 volte l'anno (durante i tornei che durano due settimane, il ranking non viene pubblicato il lunedì che segue la prima settimana) prendendo in esame i risultati delle ultime 52 settimane: sono utilizzate per stilare la lista di concorrenti e assegnare le teste di serie per i tabelloni principali e di qualificazione di tutti i tornei professionistici.[1] I punti vengono assegnati a seconda del risultato ottenuto in ogni singolo torneo e dell'importanza del torneo, con i quattro del Grande Slam che garantiscono il maggior numero di punti. I punti accumulati nel periodo che precede queste 52 settimane vengono tolti, ad eccezione di quelli guadagnati nelle ATP Finals, che rimangono fino all'ultimo torneo della stagione successiva.[2]
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
La prima classifica ad essere pubblicata dall'ATP, il 23 agosto 1973, riguardava esclusivamente il singolare, mentre la prima classifica per il doppio fu pubblicata il 1º marzo 1976. In precedenza le entry list e le teste di serie venivano assegnate a discrezione delle federazioni nazionali e dei direttori dei tornei.[3] Quasi tutti i membri dell'ATP furono a favore del nuovo sistema adottato, ma secondo l'opinione del primo nº 1 del ranking, il rumeno Ilie Năstase, le nuove classifiche alimentavano una negativa atmosfera di competitività a discapito dell'atmosfera collegiale e amichevole che fino ad allora c'era stata tra i tennisti.[4] Il primo anno i ranking furono pubblicati 7 volte, nel 1974 11 volte, nel 1975 13, nel 1976 23, nel 1977 34, nel 1978 40 e nel 1979 43 volte.[5]
I criteri per l'assegnazione dei punti dei primi ranking ATP si basavano sulla media dei risultati del tennista e alcuni dettagli furono cambiati nel corso degli anni.[3][6] Per un periodo la classifica fu calcolata dividendo i punti totali accumulati nelle 52 settimane per il numero di tornei giocati, abbassando il divisore per favorire chi giocava il maggior numero di tornei. Furono quindi introdotti dei punti supplementari per le vittorie ottenute contro giocatori con una classifica migliore. In questi primi anni i calcoli e le classifiche dell'ATP subirono critiche, ad esempio quella secondo cui in base ai risultati acquisiti Guillermo Vilas avrebbe dovuto per un periodo essere il nº 1, posizione che non gli è mai stata riconosciuta dall'ATP.[7][8]
Dal 1990, il ruolo dell'ATP nell'organizzazione del tour mondiale assunse maggiore importanza e da quell'anno furono adottati i criteri che erano allora in vigore in quella che sarebbe diventata la World Cup Starting List dello sci alpino. Inizialmente furono presi in considerazione i risultati di 14 tornei, nel 2000 i tornei in esame diventarono 18,[6] mentre nel 2021 diventarono 19, ai quali per il singolare furono aggiunte le ATP Finals.[2] Al contrario di quanto accadeva in precedenza, dal 2016 la Coppa Davis non garantisce punti per il ranking ATP.[9] I punti per il ranking ATP alle Olimpiadi furono assegnati per la prima volta ai Giochi di Sydney 2000, usanza che fu mantenuta nelle tre successive edizioni e soppressa a partire dai Giochi di Rio de Janeiro 2016.[10]
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Regolamento attuale
Riepilogo
Prospettiva
Secondo l'ATP Rulebook del 2023, le classifiche dei tennisti di vertice in singolare e in doppio si basano sul totale dei punti accumulati nei seguenti 19 tornei (più le eventuali ATP Finals in singolare):[1][2][5][11]
- I quattro tornei del Grande Slam
- Gli otto tornei Masters 1000 con obbligo di partecipazione per i tennisti in singolare ai quali è consentito l'accesso in base al proprio ranking. L'unico Masters 1000 in cui non c'è obbligo di partecipazione è quello di Montecarlo.[N 1]
- I migliori risultati ottenuti in altri sette tornei tra i quali il Masters di Montecarlo, gli ATP 500, la United Cup,[12] gli ATP 250, i tornei Challenger e ITF Men's World Tennis Tour giocati nelle ultime 52 settimane.[N 2][2]
- Il punteggio accumulato nelle ATP Finals rimane nel conteggio fino al lunedì che segue l'ultimo torneo della stagione successiva.[2]
I tennisti in singolare hanno obbligo di partecipazione ai tornei degli Slam e agli 8 Masters 1000 obbligatori se sono nella entrylist di questi tornei; nel caso non vi partecipino senza validi motivi, come per esempio un infortunio, subiscono sanzioni. I tennisti in doppio non hanno invece obbligo di partecipazione ad alcun torneo.[1]
Il Montecarlo Masters 1000 divenne facoltativo a partire dal 2009, se un giocatore vi prende parte il risultato viene conteggiato al posto del suo quarto miglior risultato conseguito negli ATP 500, mentre rimangono i risultati dei suoi migliori tre tornei ATP 500. A un tennista che rientra dopo essere stato fermo almeno sei mesi per infortunio può essere concesso lo status di protected entry, che gli consente di partecipare ai tornei conservando la posizione media del ranking dei primi tre mesi dall'ultimo torneo giocato. La protected entry viene applicata per i primi 9 o 12 tornei giocati e per un periodo di 9 o 12 mesi dopo il rientro, a seconda che sia rimasto fermo tra i sei e i dodici mesi o oltre un anno.[1]
Con le regole attuali, un giocatore che nel corso delle 52 settimane si aggiudicasse i quattro tornei del Grande Slam, tutti gli incontri delle Finals ATP, i nove Masters 1000, cinque ATP 500 e i punti massimi disponibili nella United Cup accumulerebbe 21.500 punti, il massimo consentito. Ad aprile 2021, il record apparteneva a Novak Đoković, che il 6 giugno 2016 raggiunse 16.950 punti.[13]
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Distribuzione dei punti attuale
Riepilogo
Prospettiva
Aggiornati al 23 gennaio 2024, i punti del ranking sono distribuiti nel seguente modo:[1]
I punti vengono assegnati al vincitore del torneo e ai perdenti dei turni indicati, compresi quelli di qualificazione ad eccezione dei tornei ITF Series. Un giocatore del tabellone principale passato per le qualificazioni riceve un bonus da aggiungere ai punti che riceverà in base ai successivi risultati. Ad esempio un giocatore qualificato che perde al primo turno nel tabellone principale di uno Slam riceve 40 punti: 30 di bonus qualificazione più 10 per aver partecipato al primo round. Ai giocatori che al primo turno usufruiscono di un bye e perdono al secondo turno, vengono assegnati i punti equivalenti a quelli di una sconfitta nel primo turno. I giocatori che accedono al tabellone principale di uno Slam o di un Masters 1000 in virtù di una wild card guadagnano punti solo se si qualificano per il secondo turno. Non vengono concessi punti a chi perde al primo turno nei tornei ATP 500, ATP 250, Challenger e ITF.[1]
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Classifica attuale
Singolare (top 20)
Doppio (top 20)
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Numeri uno di classifica in singolare
Riepilogo
Prospettiva
Di seguito la lista dei giocatori che hanno raggiunto la prima posizione del ranking in singolare da quando sono state introdotte le classifiche nel 1973:[18]
Aggiornato al 14 luglio 2025.
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Giocatori tra 2° e 5° posto
Riepilogo
Prospettiva
Dall’introduzione del calcolo computerizzato nel 1973 i seguenti giocatori hanno raggiunto il 5º posto mondiale o più alto ma non il 1º.
In grassetto i giocatori attualmente in attività. Aggiornato al 14 luglio 2025.
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Giocatori tra 6° e 10° posto
Riepilogo
Prospettiva
Dall’introduzione del calcolo computerizzato nel 1973 i seguenti giocatori hanno raggiunto un piazzamento tra il 6º e il 10º posto mondiale.
In grassetto i giocatori attualmente in attività. Aggiornato al 14 luglio 2025.
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Numeri uno di classifica in doppio
Riepilogo
Prospettiva
Dal 1976, anno di introduzione del calcolo computerizzato per il doppio, 65 giocatori sono stati nº 1 del ranking.
Due giocatori, John McEnroe e Stefan Edberg, sono stati capaci di raggiungere il nº 1 sia in singolare che in doppio. McEnroe lo è stato simultaneamente per 121 settimane e ha terminato l’anno al nº 1 del ranking in entrambe le specialità per tre volte, nel 1981, 1982 e 1983.
Settimane totali al nº 1
In grassetto i giocatori in attività.
Attuale nº 1
Aggiornato al 14 luglio 2025.
Settimane consecutive al nº 1
Fine anno al nº 1
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ATP Race
Introdotta il 1º gennaio 2000, anche la classifica ATP Race è stilata dall'ATP con gli stessi criteri e punteggi del ranking ATP e serve a stabilire quali sono gli 8 tennisti in singolare e le 8 coppie in doppio che parteciperanno alle ATP Finals di fine stagione. L'ATP Race prende però in esame i risultati dell'anno solare, quindi si calcolano i punteggi a partire dal 1º gennaio, e non quelli delle ultime 52 settimane come nel ranking ATP. Di solito il calcolo della classifica dell'ATP Race si chiude alla fine del Paris Masters, ultimo torneo della stagione regolare, dopo il quale si tengono le ATP Finals.[21]
Singolarista e coppia di doppio dell'anno
Riepilogo
Prospettiva
I giocatori in singolare e la squadra di doppio che terminano la stagione al numero uno della classifica ricevono i premi di "giocatore dell'anno" e "coppia di doppio dell'anno". Di seguito la lista dei vincitori:[22][23] Nella lista in singolare compaiono per il 1975, 1976, 1977, 1978, 1982 e 1989 tennisti che ricevettero il premio dall'ATP ma non erano al numero 1 del ranking di fine anno. Alla fine di quelle stagioni i numeri 1 del ranking erano stati Jimmy Connors (1975–78), John McEnroe (1982) e Ivan Lendl (1989).
Giocatori dell'anno in singolare
Team di doppio dell'anno
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Note
Voci correlate
Collegamenti esterni
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