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edizione del campionato del mondo rally Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Campionato del mondo rally 2004 è stata la 32ª edizione del campionato del mondo rally, manifestazione riconosciuta dalla Federazione Internazionale dell'Automobile, e si è svolto dal 23 gennaio al 14 novembre 2004.
Campionato del mondo rally 2004 | |
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Edizione n. 32 del Campionato del mondo rally | |
Dati generali | |
Inizio | 23 gennaio |
Termine | 14 novembre |
Prove | 16 |
Titoli in palio | |
Campionato piloti | Sébastien Loeb su Citroën Xsara WRC |
Campionato costruttori | Citroën Total WRT su Citroën Xsara WRC |
Campionato piloti PWRC | Niall McShea su Subaru Impreza WRX STi |
Campionato piloti Junior WRC | Per-Gunnar Andersson su Suzuki Ignis S1600 |
Altre edizioni | |
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Edizione in corso |
La serie iridata, composta da 16 prove collocate in altrettante nazioni, era nuovamente supportata dal campionato mondiale per vetture produzione (PWRC), dedicato alle vetture di Gruppo N strettamente derivate dalla serie, e dal campionato piloti Junior WRC (JWRC), istituito nel 2001, che assegnava il trofeo ai giovani piloti che si cimentavano nella classe Super 1600. Entrambe le serie di supporto erano costituite da sette tappe ciascuna.
Il campionato piloti vide trionfare per la prima volta il francese Sébastien Loeb alla guida di una Citroën Xsara WRC, che dominò la stagione infliggendo un distacco di 36 punti nei confronti del norvegese Petter Solberg su Subaru Impreza WRC2004, detentore del titolo 2003; terzo sul podio finale fu l'estone Markko Märtin al volante di una Ford Focus RS WRC 04, distanziato di 3 punti da Solberg. Il titolo costruttori venne invece vinto dalla scuderia francese Citroën Total World Rally Team, al suo secondo alloro consecutivo.
Nel campionato PWRC si impose il britannico Niall McShea su Subaru Impreza WRX STi, mentre nello Junior WRC lo svedese Per-Gunnar Andersson al volante di una Suzuki Ignis S1600.
Il campionato, con i suoi sedici appuntamenti disputatisi in altrettante nazioni, toccò cinque continenti (tutti tranne l'Africa), con undici gare tenutesi in Europa, due in Oceania, una in America del Nord, una in America del Sud e una in Asia.
Il numero delle gare passò da 14 a 16, venendo inseriti in calendario per la prima volta il Rally del Messico, da disputarsi a marzo come terza prova stagionale nonché la prima su terra, e il Rally del Giappone, da svolgersi a ottobre come undicesimo appuntamento e anch'esso su superficie sterrata.
Il cambiamento più rilevante fu la sostituzione del Rally di Sanremo, classico appuntamento che nel 2003 raggiunse la trentesima presenza nel calendario mondiale, con il Rally di Sardegna, da corrersi sempre a ottobre come tredicesima gara della stagione sullo sterrato anziché sull'asfalto, ereditando inoltre la denominazione di Rally d'Italia.
Cambiamenti secondari furono lo slittamento del Rally d'Argentina da maggio a luglio, del Rally di Turchia da fine febbraio a giugno, del Rally di Germania da luglio ad agosto e del Rally d'Australia da settembre a novembre come gara conclusiva; il Rally di Cipro e quello di Gran Bretagna vennero invece anticipati rispettivamente da giugno a maggio e da novembre a settembre.
Rispetto alla stagione 2003, nel 2004 furono apportate alcune modifiche nei regolamenti sportivo e tecnico[1].
I team della stagione 2004 ufficialmente iscritti furono cinque, quattro dei quali erano gli stessi che parteciparono al mondiale 2003, tranne Škoda, che tornò a gareggiare soltanto a partire dalla sesta gara ma senza essere iscritta ufficialmente al campionato, mentre la Hyundai aveva già abbandonato definitivamente nel 2003 a stagione in corso, avendo disputato soltanto i primi dieci appuntamenti mondiali, e pertanto non fu presente nell'edizione 2004. Tornò invece nel gruppo la squadra ufficiale Mitsubishi, che si era presa una pausa nell'annata precedente per sviluppare la nuova auto.[3]
Ulteriori partecipanti non iscritti al campionato costruttori WRC[21] | |||||||
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Costruttori | Squadre | Auto | Piloti | Copiloti | Gare | ||
Ford | Ford BP Rallye Sport | Focus RS WRC 02 | Antony Warmbold | Gemma Price | 1, 3–4 | ||
Focus RS WRC 03 | François Duval | Stéphane Prévot | 2 | ||||
Focus RS WRC 04 | François Duval | Stéphane Prévot | 9 | ||||
Škoda | Škoda Motorsport | Fabia WRC | Armin Schwarz | Manfred Hiemer | 6, 9–10, 12–15 | ||
Toni Gardemeister | Jakke Honkanen | 6, 9–10, 12–15 | |||||
Jani Paasonen | Jani Vainikka | 9, 12 | |||||
Roman Kresta | Jan Tománek | 10 | |||||
Jan Kopecký | Filip Schovánek | 15 | |||||
Peugeot | Marlboro Peugeot Total | 307 WRC | Sebastian Lindholm | Tomi Tuominen | 9 | ||
Freddy Loix | Sven Smeets | 10, 14 | |||||
Daniel Carlsson | Mattias Andersson | 12 | |||||
Mitsubishi | Mitsubishi Motors Motor Sports MMSP | Lancer WRC04 | Gianluigi Galli | Guido D'Amore | 15 |
La prima prova del Mondiale era come di consueto il Rally di Montecarlo. La gara monegasca ha visto la vittoria del francese della Citroën Sébastien Loeb, al suo secondo successo consecutivo nella classica di apertura del mondiale, precedendo Markko Märtin e François Duval, entrambi su Ford Focus RS WRC. Loeb prese il comando della corsa durante l'ultima speciale della prima giornata, quando Marcus Grönholm, che sino a quel momento conduceva la gara al volante della nuova Peugeot 307 WRC, ebbe prima problemi alla trasmissione e poi finì lungo in un tratto ghiacciato, chiudendo la gara quarto ai piedi del podio. Quinto posto per l'altro pilota della squadra Peugeot, Freddy Loix, davanti alla Mitsubishi Lancer WRC04 di Gilles Panizzi, che regalò un piazzamento a punti alla rientrante squadra Mitsubishi; la zona punti venne completata dalla Subaru Impreza WRC del campione del mondo in carica Petter Solberg, settimo davanti all'altra Subaru privata dello svizzero Olivier Burri, ottavo. Fuori l'altra Citroën Xsara WRC del veterano Carlos Sainz e l'altra Subaru ufficiale di Mikko Hirvonen, uscite di strada nella terza prova della seconda giornata, mentre la seconda Mitsubishi di Gianluigi Galli si era già ritirata nella prima frazione del rally. Grazie al doppio piazzamento sul podio la squadra Ford si trovò a condurre la classifica costruttori con 4 punti di vantaggio su Citroën e 5 su Peugeot.[22]
Dopo il rally di Montecarlo ci si trasferì in Scandinavia per il Rally di Svezia, classica invernale da disputarsi sulla neve. Fu nuovamente Sébastien Loeb (Citroën) a conquistare la vittoria, la seconda consecutiva in stagione, grazie alla quale divenne inoltre il primo pilota non scandinavo[23] a imporsi nella gara svedese, precedendo Marcus Grönholm su Peugeot e Petter Solberg su Subaru, entrambi al primo podio stagionale. Grönholm partì subito forte aggiudicandosi le prime due speciali ma nella terza ebbe dei problemi al servosterzo, perdendo così circa un minuto e regalando la leadership a Markko Märtin su Ford, che la conservò sino alla seconda metà della seconda giornata, quando commise un errore urtando una banco di neve lato carreggiata e danneggiando la ruota; Loeb prese così il comando della corsa e lo mantenne sino alla fine. Al quarto posto si piazzò il finlandese Janne Tuohino, sostituto di François Duval per la gara svedese sulla seconda Focus RS WRC ufficiale, davanti alla Citroën di Carlos Sainz, quinto e per la prima volta a punti dopo il ritiro di Monte Carlo, e a Henning Solberg, fratello maggiore di Petter, sesto su una Peugeot 206 WRC della scuderia privata Bozian Racing; la zona punti venne completata dallo stesso Märtin, settimo, davanti all'altra 206 WRC della Bozian Racing del pilota di casa Daniel Carlsson, ottavo. Fuori l'altra Peugeot 307 WRC di Freddy Loix ed entrambe le Mitsubishi di Gilles Panizzi e Kristian Sohlberg, mentre l'altra Subaru ufficiale di Mikko Hirvonen si piazzò al nono posto, immediatamente fuori dai punti. Loeb continuò quindi a guidare la classifica piloti a punteggio pieno con un vantaggio di 7 punti su Grönholm e di 10 su Markko Märtin; tra i costruttori invece Citroën passò davanti al team Ford, seconda a due lunghezze, mentre la squadra Peugeot rimase al terzo posto a ulteriori 5 punti di distacco.[24]
Il terzo appuntamento stagionale, il primo su terra, era il rally del Messico, per la prima volta inserito nel calendario mondiale. Nel giorno in cui Ford e M-Sport celebravano il centesimo rally da quando iniziarono a lavorare insieme, ci fu una doppietta del costruttore americano, con Markko Märtin a conquistare la vittoria[25], precedendo il compagno di scuderia François Duval, al suo miglior risultato in carriera, e il pilota della Citroën Carlos Sainz, l'unico in grado di impensierire il duo della Ford sino a tre prove dalla fine, quando capottò la sua Xsara WRC e perse più di un minuto per rimettersi in strada, riuscendo comunque a conservare il terzo posto finale. Ai piedi del podio giunse Petter Solberg, che portò al debutto la Subaru Impreza WRC2004, il quale riuscì a risalire la graduatoria sino al quarto posto dopo la penalità di cinque minuti inflittagli nella prima giornata, sopravanzando proprio alla penultima prova speciale il compagno di squadra Mikko Hirvonen, che chiuse quinto, mentre il due volte campione del mondo della Peugeot Marcus Grönholm terminò sesto, ancora una volta attardato da noie meccaniche durante la prima frazione. A completare la zona punti furono il finlandese Jussi Välimäki, settimo su una Hyundai Accent WRC privata, e il pilota ufficiale della Mitsubishi Gilles Panizzi, ottavo. Il leader della classifica piloti Sébastien Loeb fu invece costretto al ritiro per aver danneggiato la coppa dell'olio al termine di un salto durante la seconda frazione, mentre Gigi Galli su Mitsubishi abbandonò per la rottura della sospensione nella speciale successiva; il finlandese Harri Rovanperä, al debutto sulla seconda Peugeot 307 WRC ufficiale, chiuse invece fuori dai punti in decima piazza. La classifica piloti vide quindi Loeb raggiunto in testa da Martin, entrambi a 20 punti, con Grönholm terzo a quota 16. Grazie alla doppietta conquistata, Ford passò nuovamente in testa al campionato costruttori con 40 punti, con Citroën seconda a 10 lunghezze di svantaggio e Peugeot sempre terza a meno 19 dalla vetta.[26]
Ci si spostò oltreoceano per il quarto appuntamento della stagione, ovvero il rally della Nuova Zelanda, dove La Ford fece debuttare la versione 2004 della Focus RS WRC, un'evoluzione della versione precedente. La gara fu molto combattuta soprattutto nelle battute finali, quando Petter Solberg, in testa al rally dalla prima frazione, danneggiò il servosterzo della sua Subaru, regalando momentaneamente la leadership a un arrembante Marcus Grönholm su Peugeot, dimostratosi molto veloce per tutta la durata del rally ma un capottamento nella prima giornata e un testacoda nelle ultime fasi gli impedirono di raggiungere la vittoria, che alla fine andò al pilota norvegese[27]; al terzo posto un solido e costante Markko Märtin sulla nuova Focus, al suo terzo podio stagionale. Ai piedi del podio giunse invece Sébastien Loeb, quarto e al ritorno in zona punti dopo il ritiro in Messico, davanti al secondo pilota Peugeot Harri Rovanperä, che fu anche in testa al rally per la durata di una speciale nella prima giornata, mentre il due volte campione del mondo Carlos Sainz terminò sesto su Citroën. A completare la zona punti furono Mikko Hirvonen, settimo sulla seconda Subaru Impreza ufficiale, e lo svedese Daniel Carlsson, ottavo su una Peugeot 206 WRC privata e già finito a punti in Svezia. Entrambe le Mitsubishi di Gilles Panizzi e Gigi Galli furono costrette al ritiro al termine della seconda speciale per problemi elettrici mentre la seconda Focus di François Duval terminò in diciottesima piazza per via di un incidente che gli fece perdere una ventina di minuti nelle prove finali. Dopo quattro gare disputate, un quarto del campionato, la classifica piloti vedeva in vetta un quartetto piloti racchiusi in soli tre punti: Märtin in testa con 26, Loeb a 25, Grönholm a 24 e Solberg a quota 23; tra i costruttori invece Ford continuò a guidare la graduatoria con Citroën seconda a nove lunghezze di distacco e Peugeot che accorciò lo svantaggio attestandosi a 14 punti dalla vetta.[28]
Si tornò in Europa per disputare il Rally di Cipro, quinto appuntamento stagionale nonché terza gara su terra. A tagliare per primo il traguardo era stato Marcus Grönholm, che dominò la corsa sia dalle prime speciali[29], tuttavia il risultato rimase sub judice per circa una settimana per via di una possibile irregolarità riscontrata nella pompa dell'acqua di entrambe le Peugeot 307 WRC ufficiali[30], che alla fine vennero entrambe squalificate, compresa quella del compagno di squadra Harri Rovanperä che era giunto quinto. La scuderia francese decise tuttavia di non ricorrere in appello e la vittoria andò pertanto all'alfiere della Citroën Sébastien Loeb, al suo terzo trionfo stagionale, con Markko Märtin su Ford secondo a 15 secondi e Carlos Sainz terzo a poco meno di due minuti e mezzo, conquistando così il suo 90º podio in carriera. A oltre 9 minuti le due Subaru Impreza ufficiali di Petter Solberg e Mikko Hirvonen, rispettivamente quarto e quinto, e sesta piazza per il finlandese Janne Tuohino su una Focus RS WRC privata, di nuovo a punti dopo quelli conquistati nella gara svedese. A completare la zona punti furono il britannico Alistair Ginley, settimo con una Subaru Impreza privata, davanti al portoghese Miguel Campos, ottavo su una Peugeot 206 WRC della scuderia Bozian racing. Nuovamente fuori le due Mitsubishi di Gilles Panizzi e Kristian Sohlberg per problemi al motore mentre la seconda Focus di François Duval terminò anzitempo la gara nella prima prova speciale perdendo una ruota dopo una toccata. Dopo l'esclusione di Grönholm, che lo avrebbe visto altrimenti in testa alla classifica piloti, il campionato vedeva in vetta Loeb a quota 35 punti, con una sola lunghezza di vantaggio su Märtin (34) e otto su Petter Solberg (28); tra i costruttori invece Ford continuò a guidare la graduatoria con 55 punti, sempre davanti a Citroën che grazie al doppio podio ridusse il distacco a una sola lunghezza, mentre Subaru sopravanzò il team Peugeot per attestarsi in terza posizione a quota 40 punti.[31]
Pilota | Nº | Eventi |
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Sébastien Loeb | 6 | Monte Carlo, Svezia, Cipro, Turchia, Germania, e Australia |
Petter Solberg | 5 | Nuova Zelanda, Acropoli, Giappone, Gran Bretagna e Sardegna |
Markko Märtin | 3 | Messico, Tour de Corse e Catalogna |
Marcus Grönholm | 1 | Finlandia |
Carlos Sainz | 1 | Argentina |
Pilota | Nº | 1º | 2º | 3º |
---|---|---|---|---|
Sébastien Loeb | 12 | 6 | 6 | - |
Markko Märtin | 9 | 3 | 3 | 3 |
Carlos Sainz | 8 | 1 | - | 7 |
Petter Solberg | 7 | 5 | - | 2 |
Marcus Grönholm | 5 | 1 | 4 | - |
François Duval | 5 | - | 2 | 3 |
Harri Rovanperä | 2 | - | 1 | 1 |
Pilota | Nº |
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Petter Solberg | 95 |
Marcus Grönholm | 69 |
Sébastien Loeb | 65 |
Markko Märtin | 31 |
François Duval | 19 |
Harri Rovanperä | 18 |
Carlos Sainz | 15 |
Mikko Hirvonen | 2 |
Freddy Loix | 2 |
Cédric Robert | 2 |
Janne Tuohino | 2 |
Stéphane Sarrazin | 1 |
Armin Schwarz | 1 |
Note:[34][35] |
Il punteggio è in vigore dalla stagione 2003.
Posizione | 1ª | 2ª | 3ª | 4ª | 5ª | 6ª | 7ª | 8ª |
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Punti | 10 | 8 | 6 | 5 | 4 | 3 | 2 | 1 |
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Da questa stagione si ritornò al sistema secondo il quale ciascun costruttore iscritto al campionato poté schierare al massimo due vetture eleggibili a marcare punti per la classifica generale. Nelle precedenti stagioni 2002 e 2003 il limite massimo era invece di tre anche se potevano contribuire ai punti soltanto i primi due equipaggi classificati.
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Erano validi ai fini del punteggio soltanto sei eventi sui sette totali a disposizione[36].
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