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edizione del campionato del mondo rally Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La stagione 2002 del campionato del mondo rally è stata la 30ª edizione della serie iridata organizzata dalla FIA; è iniziata il 18 gennaio con il Rally di Monte Carlo e si è conclusa il 17 novembre con il Rally di Gran Bretagna.
Campionato del mondo rally 2002 | |
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Edizione n. 30 del Campionato del mondo rally | |
Dati generali | |
Inizio | 18 gennaio |
Termine | 17 novembre |
Prove | 14 |
Titoli in palio | |
Campionato piloti | Marcus Grönholm su Peugeot 206 WRC |
Campionato costruttori | Peugeot Total su Peugeot 206 WRC |
Campionato piloti PWRC | Karamjit Singh su Proton Pert |
Campionato piloti Junior WRC | Daniel Solà su Citroën Saxo S1600 |
Altre edizioni | |
Precedente - Successiva | |
Edizione in corso |
La serie iridata era nuovamente supportata dal campionato mondiale per vetture produzione (PWRC), dedicato alle vetture di Gruppo N strettamente derivate dalla serie, che da quest'anno prevedeva otto appuntamenti durante la stagione, e dal campionato piloti Junior WRC (JWRC), istituito nel 2001, che assegnava il trofeo ai piloti che si cimentavano nella classe Super 1600 ed era costituito invece da sei tappe. Venne abolita la Coppa FIA squadre.[1]
Il campionato piloti vide trionfare il finlandese Marcus Grönholm, al suo secondo titolo mondiale dopo quello ottenuto nel 2000, al volante di una Peugeot 206 WRC, il quale dominò la stagione precedendo sul podio finale il norvegese Petter Solberg, su Subaru Impreza WRC2002, e lo spagnolo Carlos Sainz alla guida di una Ford Focus RS WRC 02, distanziati rispettivamente di 40 e 41 punti. Il titolo costruttori venne nuovamente vinto dalla scuderia francese Peugeot Total, al suo terzo alloro iridato consecutivo e al quinto della sua storia, davanti alle squadre ufficiali Ford e Subaru. Entrambe le corone iridate vennero vinte con due gare di anticipo in Nuova Zelanda.[2][3]
Il campionato PWRC venne invece vinto dal malese Karamjit Singh su Proton Pert della scuderia Petronas EON Racing Team, mentre nel trofeo piloti Junior WRC si impose lo spagnolo Daniel Solà alla guida di una Citroën Saxo S1600.
Il campionato, con i suoi quattordici appuntamenti disputatisi in altrettante nazioni, toccò Europa (dieci gare), Oceania (due), Africa e Sud America (una gara ciascuna).
Il Rally del Portogallo non venne inserito nel calendario 2002, al suo posto il Rally di Germania, posizionato a fine agosto come decimo appuntamento stagionale. Gli altri cambiamenti principali furono lo spostamento del Tour de Corse da ottobre a marzo e il Rally di Cipro da giugno ad aprile.
Rispetto alla stagione 2001 nel 2002 furono apportate alcune modifiche nel regolamento sportivo.
I team della stagione 2002 ufficialmente iscritti al campionato furono sei, gli stessi che parteciparono al mondiale 2001, con Citroën che disputò soltanto parzialmente la stagione e non fu iscritta al campionato marche.
Legenda: Nº = Numero di gara.
Ulteriori team partecipanti non iscritti al campionato costruttori WRC[n 2] | |||||||
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Costruttori | Squadre | Auto | Pneumatici | N° | Piloti | Copiloti | Gare |
Citroën | Automobiles Citroën | Citroën Xsara WRC | M | 20 | Thomas Rådström | Denis Giraudet | 1–2, 4, 7–9, 14 |
Jesús Puras | Marc Martí | 10 | |||||
21 | Sébastien Loeb | Daniel Elena | 1–2, 4, 7–10, 14 | ||||
22 | Philippe Bugalski | Jean-Paul Chiaroni | 1, 4, 10 | ||||
Peugeot | Peugeot Total | Peugeot 206 WRC (2001) | M | 23 | Gilles Panizzi | Hervé Panizzi | 5–6 |
Peugeot 206 WRC (2002) | 8, 12 | ||||||
Ford | Ford Rallye Sport | Ford Focus RS WRC 02 | P | 24 | François Duval | Jean-Marc Fortin | 5, 9, 13 |
Mark Higgins | Bryan Thomas | 14 | |||||
Subaru | 555 Subaru World Rally Team | Subaru Impreza WRC2002 | P | 26 | Toshihiro Arai | Tony Sircombe | 10 |
Hyundai | Hyundai Castrol WRT | Hyundai Accent WRC3 | M | 27 | Tomasz Kuchar | Maciej Szczepaniak | 5 |
Legenda: Nº = Numero di gara.
Il mondiale rally 2002 prese il via con il classico di inizio stagione, il Rally di Montecarlo, e Sébastien Loeb si rivelò subito protagonista vincendo la gara, ma una penalizzazione di due minuti a causa di un'assistenza irregolare lo privò della gioia del primo successo iridato. La gara andò a Tommi Mäkinen, che conquistò alla prima uscita con la Subaru il suo 24° successo iridato e il quarto consecutivo sulle strade del Principato. Terzo Carlos Sainz con la Ford precedendo il compagno di squadra Colin McRae, quinta la Peugeot di Marcus Grönholm davanti alla seconda Subaru di Petter Solberg e alle altre due Peugeot di Gilles Panizzi e Richard Burns.
In Svezia andò in scena il secondo appuntamento stagionale, e Marcus Grönholm portò a casa la vittoria che valse anche la testa della classifica mondiale. Il finlandese precedette il vincitore 2001 Harri Rovanperä e lo spagnolo Carlos Sainz, al secondo terzo posto consecutivo; seguirono la Peugeot di Richard Burns, la Mitsubishi di Alister McRae, che per tre decimi vinse la sfida in famiglia con il fratello Colin. Ferme entrambe le Subaru, quelle di Mäkinen e Solberg, entrambe a causa della rottura del motore, così come la sorpresa di questo rally, ovvero Freddy Loix, tradito dalla rottura della sospensione mentre era addirittura quarto con la sua Hyundai.
Si ritornò sull'asfalto per il terzo appuntamento della stagione, precisamente in Corsica, dove la Subaru fece debuttare la versione 2002 della Impreza e anche la Hyundai aggiornò la Accent con la terza evoluzione. Al termine della gara la Peugeot collezionò una tripletta con Gilles Panizzi vincitore davanti a Marcus Grönholm e Richard Burns. Quarto posto per la Citroën di Philippe Bugalski, che precedette la Subaru di Petter Solberg e la Ford di Carlos Sainz, mentre l'altra Ford, quella di Colin McRae, fu protagonista di un incidente molto simile a quello di due stagioni prima.
Sempre sull'asfalto, al Rally di Catalogna, ci fu ancora una vittoria per Gilles Panizzi, che si portò così ad un solo punto dal leader del mondiale Marcus Grönholm, solo quarto. Il francese precedette l'altra Peugeot di Richard Burns e la Citroën di Philippe Bugalski, che si classificò terzo. Dietro a Grönholm si piazzarono Petter Solberg e Colin McRae, mentre arrivò un altro ritiro per Tommi Mäkinen, il terzo consecutivo, e anche per Carlos Sainz, a causa di un'uscita di strada, spettacolare invece il capottamento di Sébastien Loeb, avvenuto mentre si trovava nelle prime posizioni.
La scena del mondiale si spostò sull'isola di Cipro, per il primo rally su terra della stagione. Vinse Marcus Grönholm davanti all'altra Peugeot di Richard Burns e alla Subaru di Tommi Mäkinen. Quarto posto finale per Harri Rovanperä, che precedette Petter Solberg e uno sfortunato Colin McRae, il quale gettò via una vittoria che sembrava certa a causa di due capottamenti, il secondo dei quali ancora più spettacolare e vide lo scozzese prendere a calci la sua Focus per tentare di assicurare il portellone posteriore, con la vettura ridotta ormai a una sorta di pick-up[13]. Male invece l'altra Ford, quella di Carlos Sainz, fuori dalla top ten.
La carovana del mondiale si trasferì in Sudamerica per il sesto appuntamento della stagione, ovvero il Rally d'Argentina e a vincere la gara sarebbe stato Marcus Grönholm, ma venne escluso dalla classifica finale per aver ricevuto assistenza illegale. La prima posizione passò quindi a Richard Burns e sarebbe stato il suo primo successo con la Peugeot, ma la gioia del successo venne meno a causa di una riscontrata irregolarità nel peso del volano della sua 206. Le esclusioni promossero alla vittoria lo spagnolo Carlos Sainz, al suo 24º successo iridato, e sul podio il norvegese Petter Solberg e Colin McRae. Markko Märtin, con la terza Focus, chiuse al quarto posto davanti alle due Škoda di Toni Gardemeister e Kenneth Eriksson. Da segnalare anche lo spettacolare incidente di Tommi Mäkinen, avvenuto nell'ultima prova quando lottava ancora per il vertice.
Si ritornò di nuovo in Europa con il Rally dell'Acropoli per il settimo rally della stagione. Colin McRae vinse il suo 24° rally iridato e raggiunse così Sainz e Mäkinen tra i più vincenti nella storia del mondiale. Lo scozzese precedette Marcus Grönholm, sempre più leader del campionato, e Carlos Sainz, alla fine terzo dopo una strenua battaglia con Harri Rovanperä, quarto, mentre Petter Solberg e Markko Märtin completarono la zona punti. Ritirato Richard Burns, tradito dalla perdita di una ruota della sua 206. Al giro di boa del mondiale questa fu la situazione in classifica: Grönholm 37, Sainz 23, McRae e Panizzi 20.
L'ottavo appuntamento stagionale era il Safari Rally in Kenya, dove Colin McRae portò a casa il suo 25º successo iridato, diventando così il pilota più vincente nella storia del mondiale e precedendo sul podio Harri Rovanperä e la Citroën di Thomas Rådström. Ottimo quarto posto per Markko Märtin, che arrivò davanti a Sébastien Loeb e a Gilles Panizzi. Numerosi furono i ritiri, caratteristica tipica della dura prova africana: il leader del Mondiale Marcus Grönholm, arrivato in Africa con 14 punti di vantaggio su Carlos Sainz, si ritirò subito per una rottura del motore, e anche il pilota madrileno si aggiunse nella lista degli abbandoni a causa di noie alla pompa della benzina. Ritirate anche le Subaru di Mäkinen e Solberg e la Peugeot di Richard Burns, rimasta insabbiata sul finire della seconda prova con conseguente distacco di una ruota.
Marcus Grönholm si rifece del ritiro in Kenya vincendo la gara di casa in Finlandia, dove il pilota di casa della Peugeot spiccò il volo in classifica, allungando ulteriormente sugli avversari nella corsa al mondiale. Secondo posto per il compagno di squadra Richard Burns, mentre Harri Rovanperä, in lizza per la vittoria nel rally di casa con i suoi compagni di squadra, si ritirò per la perdita di una ruota quando era in testa alla classifica. Paura per Colin McRae che vide la sua Ford Focus prendere fuoco nell'ultima prova. Alle spalle di Grönholm e di Burns, si piazzò il norvegese Petter Solberg che precedette le Ford di Carlos Sainz e Markko Märtin e la Subaru di Tommi Mäkinen.
Il mondiale tornò sull'asfalto per il decimo appuntamento della stagione il Rally di Germania, per la prima volta inserito nel calendario mondiale. Il debutto della gara tedesca coincise con il primo successo iridato di Sébastien Loeb, che vinse davanti alle Peugeot di Richard Burns e Marcus Grönholm, il quale decise di gestire le gare su asfalto, non a lui congeniali, pensando al suo cospicuo vantaggio nella classifica iridata. Seguirono Colin McRae, Bruno Thiry, quinto al traguardo con una 206 privata, e Markko Märtin, che completarono la zona punti. A quattro gare dalla fine la situazione in classifica vedeva in testa sempre Grönholm con 51 punti, davanti a Colin McRae con 33 e Burns a quota 31.
Dopo la gara tedesca ci si spostò nel Mar Mediterraneo per il Rally di Sanremo, ultima gara su asfalto della stagione, con Gilles Panizzi vincitore per il terzo anno consecutivo davanti a Marcus Grönholm, sempre più vicino al titolo mondiale. Petter Solberg completò il podio della gara italiana con un altro terzo posto. Quarto Richard Burns, che precedette Markko Märtin e Jesús Puras, sesto al volante della Citroën Xsara WRC, mentre si ritirò Carlos Sainz, tradito dalla perdita dell'olio nelle prime fasi della gara.
Dopo la parentesi sull'asfalto si ritornò a gareggiare sulla terra per il Rally della Nuova Zelanda, e mentre due contendenti al titolo piloti, ovvero Colin McRae e Richard Burns uscirono di scena a causa di un'uscita di strada, Marcus Grönholm conquistò la quarta vittoria stagionale che valse anche il suo secondo titolo mondiale con due gare d'anticipo sulla conclusione del mondiale, in virtù del quarto posto di Carlos Sainz. La squadra Peugeot conquistò altresì il titolo costruttori grazie al ritiro di Markko Märtin nella PS14, essendo l'estone l'unico che poteva portare ulteriori punti in casa Ford oltre a quelli ottenuti da Sainz. Podio finale tutto finlandese con Grönholm che precedette Harri Rovanperä e Tommi Mäkinen, quarto Sainz davanti alle Hyundai di Juha Kankkunen e di Freddy Loix.
In Australia, penultimo appuntamento del campionato, Grönholm vinse anche da campione del mondo, precedendo il compagno di squadra Harri Rovanperä e Petter Solberg. Carlos Sainz, Markko Märtin e Toni Gardemeister completarono la zona punti. Costretti al ritiro il campione uscente Richard Burns, a causa della rottura dello sterzo della sua Peugeot, e Colin McRae, fermo per rottura della sospensione della sua Focus, mentre Tommi Mäkinen, che sarebbe arrivato quarto assoluto, venne squalificato per un'irregolarità nel peso della sua Impreza. A un rally dal termine della stagione, con Grönholm che ha fatto un campionato a parte, ben sei piloti si giocavano il secondo posto finale: Burns 34 punti, McRae 33, Sainz 32, Panizzi 31, Rovanperä 30 e Solberg 27. Il mondiale Produzione è stato vinto dal malese Karamjit Singh.
Il Rally di Gran Bretagna, atto conclusivo della stagione, ha visto anche la partecipazione del campione del mondo della MotoGP Valentino Rossi, al via con una 206 privata della scuderia Grifone, ma il pilota marchigiano abbandonò la corsa molto presto a causa di un'uscita di strada. La gara è stata vinta da Petter Solberg, al suo primo successo iridato, imponendosi inoltre allo sprint nella maxi-sfida per il secondo posto finale nel mondiale piloti. Il norvegese precedette Markko Märtin, al suo primo podio iridato, e Carlos Sainz, terzo all'ultima gara con la Ford prima del passaggio alla Citroen. Tommi Mäkinen chiuse con un quarto posto una stagione decisamente incolore, mentre Colin McRae, anche lui all'ultima con la Ford prima di seguire lo spagnolo alla Citroen per il 2003, terminò al quinto posto. La zona punti venne completata da un'altra Ford, quella di Mark Higgins, e si ebbero quindi ben quattro Focus nelle prime sei posizioni. Ritirati invece Richard Burns e Marcus Grönholm, con il finlandese che chiuse la stagione con un capottamento che vanificò le speranze di eguagliare il record di vittorie stagionali (sei) ottenute da Didier Auriol nel 1992. Il mondiale Junior WRC venne conquistato dallo spagnolo Daniel Solà.
N° | Pilota | Eventi |
---|---|---|
5 | Marcus Grönholm | Svezia, Cipro, Finlandia, Nuova Zelanda e Australia |
3 | Gilles Panizzi | Tour de Corse, Catalogna e Sanremo |
2 | Colin McRae | Acropoli e Safari |
1 | Tommi Mäkinen | Monte Carlo |
Carlos Sainz | Argentina | |
Petter Solberg | Gran Bretagna | |
Sébastien Loeb | Germania |
N° | Pilota |
---|---|
69 | Marcus Grönholm |
41 | Richard Burns |
35 | Petter Solberg |
31 | Gilles Panizzi |
19 | Sébastien Loeb |
16 | Tommi Mäkinen |
15 | Harri Rovanperä |
13 | Colin McRae |
11 | Markko Märtin |
5 | Carlos Sainz |
3 | Freddy Loix |
2 | Thomas Rådström |
1 | François Duval |
Philippe Bugalski | |
Jani Paasonen | |
Jesús Puras |
N° volte | Pilota |
---|---|
92 | Marcus Grönholm |
48 | Gilles Panizzi |
27 | Sébastien Loeb |
26 | Colin McRae |
24 | Richard Burns |
14 | Markko Märtin |
12 | Tommi Mäkinen |
6 | Petter Solberg |
3 | Harri Rovanperä |
2 | Carlos Sainz |
1 | François Duval |
Il punteggio, in vigore dal 1997, è rimasto inalterato rispetto alla precedente stagione.
Posizione | 1ª | 2ª | 3ª | 4ª | 5ª | 6ª |
---|---|---|---|---|---|---|
Punti | 10 | 6 | 4 | 3 | 2 | 1 |
|
Note: |
I team partecipanti al campionato costruttori non dovettero più designare anticipatamente le due vetture eleggibili a marcare i punti, essi poterono quindi schierare anche tre equipaggi e quelli che avessero ottenuto i migliori due piazzamenti in classifica avrebbero contribuito ai punti del campionato marche.[4]
|
Note: |
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