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attore svizzero Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Bruno Ganz (Zurigo, 22 marzo 1941 – Wädenswil, 16 febbraio 2019[1]) è stato un attore svizzero.
Figlio di un operaio svizzero, Oskar Ganz, e di madre italiana, Anna, debuttò al cinema nel 1960 nel film Der Herr mit der schwarzen Melone, grazie al quale venne notato dall'attore Gustav Knuth, che ne apprezzò il talento. Nel 1970 fu uno dei fondatori, assieme al regista Peter Stein e all'attrice Edith Clever, della compagnia teatrale berlinese di ispirazione brechtiana Schaubühne am Halleschen Ufer.
La sua carriera ebbe una svolta nel 1976, quando recitò da coprotagonista nella trasposizione cinematografica del racconto La Marchesa di O… di Kleist per la regia di Eric Rohmer, e nel 1977, quando il regista tedesco Wim Wenders gli affidò la parte del corniciaio Jonathan Zimmermann ne L'amico americano. Nel 1978 interpretò l'agente immobiliare Jonathan Harker nella celebre rivisitazione di Nosferatu, il principe della notte di Werner Herzog; il successo arrivò nel 1987 con il film Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders. Nel 1989 partecipò al film Spalle nude. Nel 1995 recitò nella miniserie televisiva Il grande Fausto, incentrata sulla vita del campionissimo del ciclismo Fausto Coppi, interpretando il ruolo del massaggiatore non vedente Biagio Cavanna, scopritore e guida per l'intera carriera di Coppi.
La sua partecipazione a Pane e tulipani gli valse il David di Donatello 2000 come miglior attore protagonista. Si pose all'attenzione anche come interprete teatrale, segnatamente nel Prometeo incatenato di Eschilo (1987) e in alcune opere di Bertolt Brecht. Tra le rappresentazioni teatrali più celebri, quella del Faust goethiano nella messinscena diretta da Peter Stein nel 2000 ad Hannover durante l'EXPO.
Nel 2004 interpretò Adolf Hitler nel film La caduta, diretto da Oliver Hirschbiegel, mentre nel 2010 fu Tiziano Terzani ne La fine è il mio inizio, diretto da Jo Baier e tratto dall'omonimo libro postumo del giornalista e scrittore fiorentino. L'11 agosto 2011 l'attore, che visse dividendosi tra Zurigo, Berlino e Venezia, ricevette il Pardo alla carriera al Festival del cinema di Locarno[2]. Nel 2013 fu scelto dal regista Ridley Scott per interpretare il ruolo del Papa nella serie tv The Vatican[3], di cui venne però girato unicamente l'episodio pilota.
Nel 2018 gli venne diagnosticato un carcinoma intestinale, malattia per cui iniziò a sottoporsi a cicli di chemioterapia[4]. Morì il 16 febbraio 2019 nella sua residenza ad Au, frazione di Wädenswil[5][6].
Dalla moglie Sabine, che aveva sposato nel 1965 e da cui si sarebbe poi separato, Ganz ebbe il figlio Daniel (1972)[7]. L'attore possedeva tre case: una a Zurigo (sua città natale, dove viveva principalmente), una a Venezia e una a Berlino.
Fu compagno della fotografa Ruth Walz[8].
Nelle versioni in italiano dei suoi film, ad eccezione di Pane e tulipani, Bruno Ganz è stato doppiato da:
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