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film del 2017 diretto da Sally Potter Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
The Party è un film del 2017 scritto e diretto da Sally Potter.
The Party | |
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Kristin Scott Thomas e Cherry Jones in una scena del film. | |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Regno Unito |
Anno | 2017 |
Durata | 71 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 2,35:1 |
Genere | commedia, drammatico |
Regia | Sally Potter |
Sceneggiatura | Sally Potter |
Produttore | Kurban Kassam, Christopher Sheppard |
Produttore esecutivo | John Giwa-Amu, Robert Halmi Jr., Jim Reeve |
Casa di produzione | Picturehouse Entertainment, Adventure Pictures, Great Point Media |
Distribuzione in italiano | Academy Two |
Fotografia | Aleksei Rodionov |
Montaggio | Emilie Orsini, Anders Refn |
Effetti speciali | Martin Jones, Roger Lucas |
Scenografia | Carlos Conti |
Costumi | Jane Petrie |
Trucco | Rebecca Cole, Faye De Bremaeker, Debbi Salmon |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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È stato presentato in concorso alla 67ª edizione del Festival di Berlino, dove si è aggiudicato il Guild Film Prize.
Janet ha appena raggiunto il coronamento della sua carriera politica, essendo stata nominata ministro della Salute del governo ombra, e decide di celebrare l'evento con una festa in casa con il marito Bill e tre coppie di amici: Gottfried, spirituale e aromaterapista, e April, cinica e pessimista; Jinny e Martha, coppia di donne in attesa di tre figli; Tom il tossicodipendente e, più tardi, Marianne. Ma l'atmosfera festosa svanisce quando Bill annuncia di avere una malattia allo stato terminale e di voler passare il tempo che gli rimane con Marianne. Nel finale Janet rivela che Marianne era anche la sua amante, e le spara perché questa ha scelto di stare con Bill.
Il sito Metacritic assegna al film un punteggio di 73 su 100 basato su 10 recensioni,[1] mentre il sito Rotten Tomatoes riporta il 92% di recensioni professionali con un giudizio positivo, con un voto medio di 7 su 10.[2]
Geoff Andrew della rivista Sight & Sound lo ha definito «una satira dark che espone le debolezze della classe media britannica e dei sistemi politici, con dialoghi acuti e deliziosa ironia»,[3] Jonathan Romney di Screendaily «una commedia frizzante e il film più divertente di una regista la cui serietà concettuale è spesso sembrata scoraggiante»,[4] e Paul Heath di The Hollywood News «un'incursione praticamente perfetta che delizia costantemente».[5]
Giudizi analoghi sono stati espressi da Stephen Dalton di The Hollywood Reporter, che lo ha definito «una piccola e affascinante tragicommedia che flirta con la satira sociale selvaggia, senza abbracciarla mai completamente»,[6] Patrick Gamble che sul sito CineVue parla di «un film brusco, sgradevole e abilmente interpretato fatto di risate e crudeltà sull'idealismo frustrato e su quanto poco ci vuole per far cadere a pezzi la società»,[7] e Vladan Petkovic di Cineuropa.org che evidenzia «una narrazione coinvolgente, divertente ma anche penetrante che va oltre la semplice vita dei protagonisti e ciò che essi rappresentano socialmente».[8]
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